L’interpello è la procedura con cui il contribuente può acquisire preventivamente dall’amministrazione finanziaria un parere in ordine a fatti e/o situazioni di incerta interpretazione.
La disciplina dell'interpello si trova all'articolo 11 dello Statuto dei contribuenti (L. 212/2000) e consiste nella procedura con cui il contribuente chiede un preventivo parere all'Amministrazione Finanziaria laddove la normativa è poco chiara su determinate operazioni, o sulla portata di disposizioni tributarie per le quali sussistono dubbi interpretativi. In questo modo il contribuente, prima di porre in essere uno specifico comportamento, può conoscere quale sarà il comportamento dell'amministrazione finanziaria in caso di successivo controllo.Dal 2018 il Provvedimento 47688/2018 ha previsto che:
L'Agenzia delle Entrate sta pubblicando tutte le risposte fornite nei vari interpelli e nelle consulenze giuridiche. Nel 2019 sono state pubblicate 538 risposte agli interpelli.
INTERPELLO |
Divisione contribuenti unica struttura alla quale inviare le varie tipologie di interpello |
tutte le istanze via Posta elettronica certificata vanno inviate a [email protected] |
le istanze via PEC per i non residenti vanno inviati a [email protected] |
per i soggetti ammessi al regime di adempimento collaborativo occorre invece fare riferimento all’indirizzo Pec indicato nelle istruzioni per la compilazione del modello per l’adesione |
Cosa cambia dopo il dlgs che modifica lo Statuto del Contribuente in materia di interpelli: la guida è corredata da un formulario per ogni tipo di interpello
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Le sanzioni applicabili in caso di omessa fatturazione e omessa dichiarazione IVA. Interpello Agenzia delle Entrate n.450/2023. Il caso: prestazioni di fornitura servizi d'asta
L’interpello può ritenersi tempestivo nel caso in cui sia formulato in tempo utile affinché il contribuente possa porre in essere il comportamento posto ad oggetto dell’istanza
La mancata presentazione dell’interpello, o la mancata contestazione della risposta negativa, non condiziona la possibilità per il contribuente di disapplicare la disciplina
Da giugno 2021 la PA è obbligata a rilasciare, su richiesta del privato, attestazione telematica di accoglimento delle istanze per “silenzio assenso”
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