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COMUNICAZIONE BENI IN USO AI SOCI O FAMILIARI/
COMUNICAZIONE BENI IN USO AI SOCI O FAMILIARI
Attraverso i recenti provvedimenti fiscali, disciplinanti l’obbligo di comunicazione, l’amministrazione finanziaria intende monitorare appieno la posizione reddituale della persona fisica cercando di individuare l’eventuale utilizzo dello schermo societario per usufruire dei beni dell’impresa ovvero monitorare i versamenti/finanziamenti effettuati a favore di quest’ultima.
L’art. 167, primo comma, del codice civile stabilisce che ciascuno o ambedue i coniugi, per atto pubblico, o un terzo, anche per testamento, possono costituire un fondo patrimoniale, destinando determinati beni, immobili o mobili iscritti in pubblici registri, o titoli di credito, a far fronte ai bisogni della famiglia
Proroga comunicazione beni in uso ai soci – nuove regole compensazione crediti Iva superiori a € 5.000 – Sentenza Cassazione su Tia1 e Iva – Proposta di “bollino blu” per i negozianti in regola col Fisco – Nuovo modello F24 Accise – 16 marzo: saldo Iva 2011 e tassa annuale di vidimazione dei libri sociali
Con il Provvedimento n. 166485 del 16.11.2011 l'Agenzia delle Entrate ha specificato le modalità ed i termini di presentazione della comunicazione dell'esistenza di beni concessi in godimento ai soci
Il 2011 sarà l’anno degli elenchi - elenchi clienti e fornitori c.d. "spesometro", comunicazioni beni aziendali in uso ai soci o familiari- un vera febbre che metterà alla prova studi e imprese. Ma il nostro legislatore è sicuro che la lotta all’evasione deve per forza passare da questo delirante aggravio di adempimenti per le imprese? Caricare le imprese di tutti questi obblighi, che si traducono in maggiori costi, in momenti cosi’ delicati sembra a noi quasi indelicato, anche perché non si rischia di colpire chi evade ma si rischia di aggravare chi, è sempre ligio e rispettoso al proprio dovere.
La Manovra di Ferragosto 2011 introduce una nuova ipotesi di tassazione per l’uso dei beni fittiziamenti intestati all’impresa, facendo rientrare nella categoria dei redditi diversi la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo dei beni concessi in uso a soci o familiari dell’imprenditore. Scatta anche l’obbligo della comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati concernenti tali beni.
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