Per la difesa dal redditometro non basta dimostrare una donazione. La sentenza della Cassazione n. 916/2016 afferma che la prova documentale deve riguardare anche il collegamento tra reddito e spesa
Il primo passo per difendersi dal redditometro è la partecipazione al contraddittorio che l'Agenzia delle Entrate è obbligata ad instaurare. In questa fase il contribuente può addurre le prove per giustificare le spese che non trovano corrispondenza nei redditi dichiarati.La giurisprudenza sul punto è contraddittoria
Cassazione 21959/2015 sulla rilevanza dei dati del PRA - Pubblico Registro Automobilistico - come indice di capacità contributiva (redditometro)
Se più favorevole, il nuovo redditometro trova applicazione anche ai periodi d'imposta antecedenti al 2009
Definiti i criteri per la determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche, in base al redditometro, per i periodi d'imposta 2011 e successivi
Aggiornamento delle regole da seguire per l'accertamento sintetico del reddito complessivo delle persone fisiche, per gli anni di imposta dal 2011 in poi; Decreto del MEF del 16.09.2015
Il Decreto Mef sul redditometro dal 2011 punta sulla centralità della documentazione presentata all'ufficio dal contribuente a giustificazione delle spese
Arriva l’evoluzione del nuovo redditometro per i periodi d’imposta a decorrere dal 2011
In materia di accertamento "da redditometro" la Cassazione si esprime pro contribuente sull' estratto del conto corrente bancario come controprova
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SCOPRI TUTTI GLI ABBONAMENTIConclusa la consultazione pubblica si attende la pubblicazione in Gazzetta del decreto MEF per l’applicazione del redditometro dal 2016