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Accertamento e controlli

Reato di usura in società di fatto: il Fisco recupera a tassazione i redditi non dichiarati

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12763 del 10 giugno 2011, su un reato di usura penalmente accertato in capo a due imprenditori palermitani, ha stabilito che, qualora il Fisco accerti l’inesistenza di una società di fatto i redditi non dichiarati possano essere tassati per l’intero. Qualora invece venga accertata l’esistenza della società la responsabilità finanziaria di ogni socio è limitata alla quota di partecipazione alla società.

Deduzione indebita per operazioni inesistenti – Corte di Cassazione, sentenza n. 8211/2011

Dall' indebita deduzione di costi relativi a fatture per operazioni inesistenti, attraverso il semplice calcolo matematico, deriva l’incremento del reddito imponibile per un importo corrispondente a quello detratto. Ma se l’onere dell'accertamento dell’inesistenza dell’operazioni grava sull’Amministrazione finanziaria , sono sufficienti a questo fine presunzioni semplici, gravi e concordanti, per cui al contribuente spetta l’onere della prova contraria, cioé che i costi si riferiscano ad operazioni effettivamente realizzate. Questa la decisione della Corte di Cassazione con la sentenza n. 8211 dell’11 Aprile 2011

Lettera Befera – Le nuove regole dell'accertamento sintetico

Lettera informativa a tutti i contribuenti che nel 2009 hanno fatto registrare spese significativamente elevate rispetto ai redditi dichiarati e presentazione del nuovo accertamento sintetico. Possibilità di mettersi in regola con sanzioni ridotte.

Cooperative: Agevolazioni Negate Per Omessa  Dichiarazione Dei Redditi - Sent. Cass. N. 8140/2011

Le società cooperative che non presentano la dichiarazione dei redditi non godono delle agevolazioni fiscali. Infatti l’omissione della dichiarazione annuale e l’irregolare tenuta delle scritture contabili sono situazioni gravi che impediscono la vigilanza dell’Amministrazione finanziaria sui requisiti di mutualità delle cooperative, requisiti indispensabili per ottenere le agevolazioni fiscali.

Assenza del libro inventari: l’accertamento induttivo è legittimo

E’ valido l’accertamento induttivo basato sugli studi di settore in quanto l'azienda non aveva tenuto il libro inventari. La mancata tenuta delle scritture contabili ai sensi dell’articolo 39, comma 2, lettera c), del Dpr 600/1973 legittima infatti il ricorso all’accertamento induttivo anche sulla base di semplici presunzioni prive dei requisiti di gravità, precisione e concordanza. Questa la sentenza della Corte di Cassazione n. 6623 del 23 Marzo 2011.

Notaio responsabile solidale dell’imposta di registro sull' aumento di capitale

Il notaio rogante è responsabile in solido con l’azienda per il versamento dell’imposta di registro sugli aumenti di capitale in natura, (art. 27 DPR 131/86 :”l'atto di conferimento è soggetto all'imposta principale nella misura indicata in tariffa con obbligo solidale del notaio rogante”). In accordo con le raccomandazioni della Corte di Giustizia Europea la Cassazione sottolinea che per la riscossione è necessario che il conferimento sia certo. Questo il contenuto della sentenza della Corte di Cassazione n. 6606 del 23 Marzo 2011.

Il valore delle circolari dell’Agenzia è ordinatorio e non perentorio  - Corte di Cassazione Ord. n. 6056 del 15/3/2011

Il contribuente che viola norme tributarie uniformandosi all'erronea interpretazione di una circolare dell’amministrazione finanziaria,poi modificata, non è immune dall’istituto dell’accertamento ma non incorre in sanzioni. Questo quanto ribadito in costanza di giurisprudenza dall'ord. della Corte di Cassazione n. 6056 del 15 Marzo 2011.

Accertamento valido anche senza atti di riferimento allegati - Corte di Cassazione sentenza n. 5082 del 2 Marzo 2011

L’Amministrazione finanziaria, nel rispetto dello Statuto del Contribuente deve allegare gli atti citati nell’avviso di accertamento per integrare le ragioni che, secondo la stessa fondano l’atto impositivo, mettendo a conoscenza il cittadino delle cause e dando modo di approntare la propria difesa . Tale obbligo è però da considerarsi limitato ai soli atti di riferimento necessari per sostenere le ragioni dell’Amministrazione quando esse non siano già conosciute dal contribuente. Questo quanto deciso dalla Suprema Corte con la sentenza n. 5082 del 2 marzo 2011

Il decreto ingiuntivo è esecutivo nei confronti dei soci   se non impugnato dalla società - Corte di Cassazione , sent. n. 6734 del 24 Marzo 2011

SE UNA SNC NON IMPUGNA IL DECRETO INGIUNTIVO, LO STESSO ATTO DIVENTA DEFINITIVO NEI CONFRONTI DEI SOCI CHE NON ABBIANO FATTO OPPOSIZIONE. INOLTRE, I SOCI STESSI NON POTRANNO NEMMENO RIVENDICARE LA PRESCRIZIONE PRECEDENTEMENTE MATURATA NEL TENTATIVO DI EVITARE IL VERSAMENTO.

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