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L’applicativo in excel guida l’utente nell’adesione alla definizione agevolata per i carichi affidati all’Agente di Riscossione (cartelle e ruoli) e le sanzioni amministrative, ai sensi dell’art. 23 del ddl della Legge di Bilancio 2026, trasmesso al Senato il 22 ottobre 2025 (ddl A.S. 1689).
AGGIORNAMENTI GRATUITI fino alla pubblicazione definitiva della LEGGE DI BILANCIO 2026
L’applicativo elenca:
I carichi agevolabili sono distinti fra quelli affidati all’Agenzia di Riscossione e le sanzioni amministrative relative alle violazioni del codice della strada.
Per le scadenze non rispettate delle rate scadenti nell’ambito delle precedenti versioni della definizione agevolata, viene richiesto l’importo eventualmente, nonché l’importo residuo da versare secondo le due diverse modalità previste:
Su ciascuna rata vengono calcolati gli interessi al tasso del 4% a partire dal 1° agosto 2026.
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Il foglio di calcolo è progettato per funzionare con Microsoft® Excel® dalla versione 2007 in poi; per il corretto funzionamento del foglio di calcolo è necessario che le Macro siano abilitate e che lo zoom sia impostato al 100%
Il volume rappresenta una guida completa e operativa per un efficace passaggio di patrimoni tra generazioni, rivolgendosi a tutti i professionisti che a vario titolo possono essere coinvolti in tali operazioni (tipicamente commercialisti e avvocati), ma anche a coloro che si occupano esclusivamente di wealth management, fornendo un quadro esaustivo dal punto di vista civilistico e fiscale.
A questo fine vengono illustrati non solo gli aspetti e le strutture giuridiche alla base del trasferimento dei beni, ma anche gli strumenti più adeguati e fiscalmente convenienti.
Il libro esamina i principali istituti per il trasferimento e la tutela del patrimonio, dai più “consolidati” come la successione legittima e la donazione, a quelli meno tradizionali come holding e trust. Relativamente a questi due ultimi strumenti, il testo è aggiornato con le novità e modifiche introdotte dal D.Lgs. 192/2024, che ha notevolmente rivoluzionato la disciplina del conferimento di partecipazioni, dell’aggregazione di professionisti e di altre operazioni straordinarie, e dal D.Lgs. 139/2024 che ha inserito nel nostro TUSD la fiscalità indiretta del trust.
Ampio spazio è stato riservato al patto di famiglia e alle riorganizzazioni societarie tenendo conto anche della più recente prassi dell’Agenzia delle Entrate.
Un capitolo è stato dedicato altresì alla gestione della c.d. “eredità digitale”, una “nuova” modalità attraverso la quale il de cuius può lasciare dei beni, appunto digitali, sia online che offline.
› Strumenti operativi
› Aspetti giuridici
› Risvolti fiscali
PRINCIPALI ARGOMENTI
◾ Successione legittima e testamentaria
◾ Donazione
◾ Patto di famiglia
◾ Diritti reali su cosa altrui utili al ricambio
◾ Contratto di affidamento fiduciario
◾ Fondo patrimoniale
◾ Holding
◾ Operazioni straordinarie per aziende e professionisti
◾ Trust
◾ Successione e gestione di opere d’arte e di criptoattività
◾ Il passaggio dell’eredità digitale
◾ Società semplice
IL VOLUME INCLUDE
Materiali online: eventuali aggiornamenti normativi verranno commentati, nell’estensione online del testo, fino al 30 aprile 2026.
ENNIO VIAL
Dottore commercialista, opera nel settore della consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie, di riorganizzazione di patrimoni familiari e di trust.
È relatore per svariati enti di formazione. Pubblica da oltre 20 anni articoli e libri su temi di sua competenza.
SILVIA BETTIOL
Dottore commercialista, si dedica alla consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie e di trust. Ha maturato una significativa esperienza in tema di comunicazioni delle holding. È relatrice e autrice di pubblicazioni su temi di sua competenza.
LIBRO PRIMO - DIRITTO AMMINISTRATIVO
PARTE PRIMA - ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
Introduzione
A) Caratteristiche del diritto amministrativo
B) La pubblica amministrazione e la cura degli interessi pubblici
C) La funzione politica e la funzione amministrativa
1) Nozione e distinzioni
2) La differenza tra gli atti politici e gli atti di alta amministrazione
3) Le leggi-provvedimento
4) Le fonti del diritto (rinvio)
Capitolo 1
Il Governo. Pluralismo istituzionale, organi e competenze della P.A.
1.1 Quadro generale dell’organizzazione statale centrale
1.1.1 Lo Stato-amministrazione e le formule organizzatorie
1.1.2 Il Governo, i Ministeri e la Governance per il PNRR
1.1.2.1 Il ruolo del Governo nell’ordinamento italiano
1.1.2.2 Nomina, operatività e caduta del Governo
1.1.2.2.1 Il ruolo del Capo dello Stato nella procedura di nomina del Governo
1.1.2.2.2 Il voto di fiducia
1.1.2.2.3 La crisi del Governo: crisi parlamentare
1.1.2.2.4 La crisi del Governo: crisi extraparlamentare
1.1.2.3 La struttura del Governo: disciplina costituzionale e legislativa
1.1.2.4 Il Presidente del Consiglio
1.1.2.5 I Ministri ed i Ministeri
1.1.2.5.1 I Ministri
1.1.2.5.2 I sottosegretari di Stato e i vice Ministri
1.1.2.6 II Consiglio dei Ministri
1.1.2.7 Altri organi e strutture governative
1.1.2.8 La responsabilità degli organi di Governo
1.1.2.9 Governo e pubblica amministrazione
1.1.2.10 Gli organi ausiliari
1.1.2.11 La Governance per l’attuazione del PNRR
1.1.2.11.1 Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza
1.1.2.11.2 Poteri sostitutivi e superamento del dissenso
1.1.2.11.3 Cabine di coordinamento a sostegno degli enti locali per l’attuazione e monitoraggio del PNRR
1.1.2.11.4 Esclusione dal controllo concomitante della Corte dei conti dei piani, programmi e progetti previsti o finanziati dal PNRR e dal PNIC
1.1.3 Le società partecipate, l’affidamento in house e le società a partecipazione mista
1.2 L’organizzazione statale periferica
1.2.1 Premessa
1.2.2 Il Prefetto e gli Uffici territoriali di Governo (UTG)
1.3 Gli enti pubblici nel pluralismo istituzionale
1.3.1 Nozione e classificazione
1.3.2 I caratteri degli enti pubblici
1.3.3 Le Agenzie
1.4 Le Autorità amministrative indipendenti
1.5 L’influenza del diritto europeo
1.5.1 L’organismo di diritto pubblico
1.5.2 L’impresa pubblica
1.6 Enti territoriali – Amministrazione regionale e locale (rinvio)
1.7 Gli organi e gli uffici
1.7.1 Definizioni
1.7.2 La classificazione degli organi
1.7.3 Rapporto organico e rapporto di servizio
1.8 Attribuzione e competenza: definizioni e tipologie
1.9 Il trasferimento di competenza
1.9.1 Premessa
1.9.2 La delega
1.9.3 L’avocazione
1.9.4 La sostituzione
1.9.5 Il difetto di competenza
1.10 Le relazioni tra gli organi
1.10.1 La gerarchia
1.10.2 La direzione ed il coordinamento
1.11 Il controllo
1.11.1 Nozione e funzione di controllo
1.11.2 Il controllo sugli organi
1.11.3 Il controllo sugli atti
1.11.4 Il controllo sull’attività
1.11.5 I controlli interni sull’attività
1.12 I principi generali dell’azione e dell’organizzazione amministrativa
1.12.1 Il principio di legalità
1.12.2 L’imparzialità
1.12.3 Il buon andamento
1.12.4 Il principio di ragionevolezza
1.12.5 Il principio di pareggio del bilancio
1.12.6 Il principio di sussidiarietà
1.12.7 I principi comunitari
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Capitolo 2
Pubblico impiego e codice di comportamento dei pubblici dipendenti.
Responsabilità, diritti, doveri e sanzioni
Rinvio
---
PARTE SECONDA - AZIONE AMMINISTRATIVA
Capitolo 3
L’esercizio della funzione amministrativa: attività discrezionale e provvedimentale
3.1 Discrezionalità amministrativa
3.2 Discrezionalità tecnica, accertamento tecnico e discrezionalità mista
3.3 Il merito
3.4 Le posizioni soggettive
3.4.1 Concetto di situazione giuridica soggettiva
3.4.2 Definizione e tipologie dell’interesse legittimo
3.4.3 La posizione giuridica di diritto soggettivo
3.5 Interessi diffusi e collettivi
3.6 La class action nei confronti della P.A.
3.7 Gli atti e i provvedimenti amministrativi (rinvio)
3.7.1 Nozione
3.7.2 Gli elementi essenziali
3.7.3 Gli elementi accidentali
3.7.4 La struttura formale dell’atto
3.7.5 I caratteri
3.7.6 L’efficacia
3.7.7 L’esecutività e l’eseguibilità
3.8 L’autorizzazione e le figure affini
3.9 La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) (rinvio)
3.10 II silenzio assenso in luogo dell’autorizzazione espressa (rinvio)
3.11 La concessione
3.12 Il permesso di costruire e la CILA
3.13 I provvedimenti restrittivi: gli atti ablatori
3.14 Gli atti sanzionatori
3.15 L’espropriazione
3.16 I certificati
3.17 Le autocertificazioni
3.17.1 Le dichiarazioni sostitutive di certificazioni
3.17.2 L’oggetto delle dichiarazioni sostitutive di certificazioni
3.17.3 Le dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà
3.18 Informatizzazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale
3.18.1 II Codice dell’amministrazione digitale
3.18.1.1 I diritti dell’amministrazione digitale
3.18.2 La dematerializzazione dei documenti
3.18.2.1 Il documento informatico
3.18.2.2 Il fascicolo informatico
3.18.2.3 Il protocollo informatico
3.18.3 Firma digitale
3.18.4 Le copie di atti e documenti informatici
3.18.5 Il Sistema pubblico di connettività (SPC)
3.18.6 II Sistema pubblico di identità digitale (SPID)
3.18.7 Cybersecurity
3.18.8 I pagamenti alla P.A. con modalità informatiche
3.18.8.1 II sistema PagoPA
3.18.9 Sistema di portafoglio digitale italiano - Sistema IT-Wallet
4 I diritti reali su cosa altrui utili al ricambio
4.1 Introduzione
4.2 L’usufrutto
4.2.1 Aspetti civilistici
4.2.2 L’usufrutto: la fiscalità indiretta
4.2.3 Usufrutto: imposte dirette
4.2.4 Usufrutto e partecipazioni societarie
4.2.5 La rinuncia al diritto di usufrutto
4.2.6 La perdita dell’usufrutto per morte dell’usufruttuario
4.2.7 L’usufrutto a tempo
4.2.8 Il diritto di abitazione: aspetti civilistici
4.2.9 Il profilo dell’aggressione
4.2.10 Diritto di usufrutto, diritto di abitazione e trust
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5 I vincoli di destinazione ex art. 2645-ter
5.1 Introduzione
5.2 I lineamenti dell’istituto
5.3 La segregazione del patrimonio
5.4 Casi di utilizzo dell’istituto
5.4.1 Il vincolo è il trust italiano?
5.4.2 La creazione di servitù atipiche
5.4.3 Il fondo patrimoniale atipico
5.5 Aspetti critici
5.5.1 Introduzione
5.5.2 Il disponente vincola beni immobili e si assume gli oneri gestori per il perseguimento dello scopo
5.5.3 Il disponente trasferisce la proprietà ad un terzo (fiduciario) che si assume l’onere di perseguire lo scopo
5.5.4 Il disponente conserva la proprietà dei beni su cui iscrive il vincolo ma ne affida il perseguimento dello scopo ad un terzo (fiduciario)
5.6 Profili fiscali
5.6.1 Fiscalità indiretta
5.6.2 Fiscalità diretta
5.7 Lo studio del Notariato sui vincoli di destinazione
5.7.1 Atto di destinazione
5.7.2 Interessi meritevoli di tutela
5.7.3 I soggetti
5.7.4 Oggetto del vincolo di destinazione
5.7.5 Cessazione della destinazione
5.7.6 La segregazione del patrimonio
5.7.7 Sovrapposizione con altri istituti
5.7.8 Alcune clausole dell’atto di destinazione
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6 Il contratto di affidamento fiduciario
6.1 Introduzione all’istituto
6.2 I lineamenti fiscali
6.2.1 Imposizione indiretta e diretta
6.2.2 L’interpello 903-31/2011 del 21 febbraio 2011 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Liguria e le imposte indirette
6.2.3 L’interpello 903-134/2012 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Liguria, del 23 maggio 2012 e le imposte indirette
6.2.4 L’interpello 903-151/2012 del 3 luglio 2012 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale Liguria e le imposte dirette
6.2.5 Alcune osservazioni in tema di fiscalità diretta
6.3 I disegni di legge
6.3.1 La proposta di legge del 2006
6.3.2 La proposta di legge del 2019
6.4 L’affidamento fiduciario e il “Dopo di noi” per la tutela dei soggetti deboli
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7 Il fondo patrimoniale
7.1 Lineamenti
7.2 La responsabilità
7.3 Costituzione del fondo patrimoniale
7.4 I beni del fondo patrimoniale
7.4.1 Inquadramento della questione
7.4.2 La gestione dei beni nel fondo
7.4.3 I bisogni della famiglia
7.4.4 Debiti tributari
7.4.5 Casi giurisprudenziali
7.4.6 Lo scioglimento del fondo patrimoniale
7.5 La fiscalità del fondo patrimoniale
7.5.1 Introduzione
7.5.2 Fiscalità diretta: l’art. 4 del TUIR
7.5.3 La nuda proprietà
7.5.4 Opportunità di pianificazione fiscale
7.5.5 Fondo patrimoniale e cedolare secca
7.5.6 Le istruzioni del Modello Redditi
7.5.7 La soggettività fiscale
7.5.8 IMU
7.5.9 Fiscalità indiretta: la C.M. 221/2000
7.5.10 Caso a) Fondo costituito con beni di proprietà di entrambi i coniugi
7.5.11 Caso b) Fondo costituito con beni di proprietà di uno solo dei coniugi che se ne riserva la proprietà
7.5.12 Caso c) Fondo costituito con beni di proprietà di uno solo dei coniugi che non se ne riserva la proprietà
7.5.13 Caso d) Fondo costituito con beni di un terzo che non se ne riserva la proprietà
7.5.14 Caso e) Fondo costituito con beni di un terzo che se ne riserva la proprietà
7.5.15 La riforma del 2006 e la C.M. 3/2008
7.5.16 Imposte ipotecarie e catastali
7.5.17 Imposta di registro
8 La holding quale strumento di passaggio del patrimonio
8.1 Considerazioni introduttive
8.2 Le affermazioni attribuite alla holding tra falsi miti e verità
8.2.1 La holding per non pagare le imposte
8.2.2 La holding per risolvere ogni problema generazionale
8.2.3 La holding per prelevare gli utili senza pagare le imposte
8.2.4 Le affermazioni “parzialmente” veritiere
8.2.5 La holding per occultare il socio
8.2.6 La holding per ridurre i costi amministrativi
8.2.7 La holding per blindare il patrimonio
8.2.8 Le affermazioni veritiere sulla holding
8.2.9 La holding per investire liquidità senza intralcio
8.2.10 La holding per favorire il passaggio generazionale
8.2.11 La holding per evitare di pagare il 26% sulla liquidità che non voglio avere in tasca
8.2.12 La holding per gestire meglio eventuali conflitti
8.2.13 La holding per apparire più solidi nel mercato bancario
8.2.14 La holding per affidare il ruolo di amministratore a terzi
8.3 Il percorso evolutivo che ci porta alla holding
8.3.1 Considerazioni introduttive
8.3.2 La fase della holding comune
8.3.3 Le personal holding
8.3.4 Le subholding
8.3.5 Le due holding
8.4 I vari tipi di holding
8.4.1 Introduzione
8.4.2 La holding società di capitali: i punti di forza
8.4.2.1 Considerazioni introduttive
8.4.2.2 Regimi fiscali di favore
8.4.2.3 Maggior vocazione internazionale
8.4.2.4 Ottima gestione della liquidità
8.4.2.5 Offrire un’immagine migliore di fronte ai terzi
8.4.2.6 Implementabilità attraverso l’operazione di conferimento a realizzo controllato di cui all’art. 177, c. 2 e c. 2-bis del TUIR
8.4.2.7 Possibilità di amministratori non soci
8.4.3 I punti critici della holding società di capitali
8.4.3.1 Introduzione
8.4.3.2 Maggiori adempimenti pubblicitari
8.4.3.3 Il bilancio consolidato
8.4.3.4 Il cash buy out
8.4.3.5 Possibile obbligo di nomina dell’organo di controllo
8.4.3.6 Possibile pignorabilità delle quote
8.4.4 La holding società di persone: i punti di debolezza
8.4.5 La holding società di persone: i punti di forza
8.4.5.1 Introduzione
8.4.5.2 Non è soggetta all’obbligo di depositare il bilancio
8.4.5.3 Beneficia di una maggiore riservatezza
8.4.5.4 È assoggettata a minori adempimenti
8.4.5.5 Minori costi di gestione
8.4.5.6 Beneficia dell’impignorabilità delle quote
8.5 La creazione della holding
8.5.1 Le modalità di creazione
8.5.2 La cessione delle quote
8.5.2.1 La cessione al nominale
8.5.2.2 La cessione al valore di mercato senza rivalutazione
8.5.2.3 La cessione al valore di mercato con rivalutazione
8.5.2.4 Società di persone e cash buy out
8.5.2.5 Un quadro di sintesi
8.5.2.6 La creazione mediante donazione
8.5.3 Il conferimento di partecipazioni
8.5.3.1 I vari tipi di conferimento
8.5.3.2 Inquadramento generale del conferimento a realizzo controllato
8.5.3.3 Il nuovo conferimento a realizzo controllato ex art. 177, c. 2 del TUIR: un confronto tra la vecchia e nuova normativa
8.5.3.4 Il conferimento a patrimonio netto
8.5.3.5 I requisiti delle società conferita e conferitaria
8.5.3.6 Il controllo rilevante
8.5.3.7 Il realizzo controllato in caso di incremento del patrimonio netto inferiore al costo fiscale
8.5.3.8 Il nuovo conferimento a realizzo controllato ex art. 177, c. 2-bis: le partecipazioni qualificate
8.5.3.9 Le caratteristiche essenziali del nuovo comma 2-bis
8.5.3.10 La residualità rispetto al comma 2
8.5.3.11 La qualificazione della partecipazione conferita
8.5.3.12 Le nuove deroghe alla unipersonalità
8.5.3.13 I conferimenti minusvalenti
8.5.3.14 Il “long holding period”
8.5.3.15 Le nuove regole per le holding: il problema della demoltiplicazione
8.5.3.16 Come definire la holding
8.5.3.17 Il livello della demoltiplicazione
8.5.3.18 Il dramma del calcolo della demoltiplicazione
8.6 La holding società semplice
8.6.1 Lineamenti fiscali
8.6.2 Fiscalità e tassazione dei dividendi
8.6.3 Le opportunità della holding società semplice
8.7 La società semplice sotto la holding
8.7.1 Inquadramento
8.7.2 Il caso Ferragni
8.7.3 Esempi di utilizzo della società semplice sotto la holding
8.8 La holding patrimonio
8.9 Il trust holding
8.9.1 Inquadramento
8.9.2 Aspetti giuridici del trust holding
8.9.3 Redditi del trust derivanti da partecipazioni societarie
8.9.3.1 Introduzione
8.9.3.2 Il trust socio di società di capitali
8.9.3.3 Il confronto con la persona fisica socia di società di capitali
8.9.3.4 Il caso del trust trasparente
8.9.3.5 Il trust socio di società di persone
8.9.3.6 La società di persone holding con socio il trust
8.9.3.7 Il trust socio di società estere
8.9.3.8 I dividendi percepiti dal socio trust derivanti da società estere
8.9.3.9 Il confronto ipotizzando la tassazione sul netto frontiera per le persone fisiche
8.9.3.10 Il trust holding può essere un ente commerciale?
8.9.3.11 Il trust holding ente commerciale e non commerciale a confronto
8.9.4 Un caso di applicazione del trust holding
8.9.4.1 Dove non arriva lo statuto societario
8.9.4.2 La soluzione della holding
8.9.4.3 La soluzione del trust
8.9.4.4 La logica delle quote minoritaria lasciate ai disponenti
8.10 Gli errori frequenti che si riscontrano nella creazione della holding
8.10.1 Introduzione
8.10.2 Creare la holding cedendo le quote al nominale
8.10.3 Creare la holding cedendo le quote al prezzo di mercato previa rivalutazione
8.10.4 Conferire a realizzo controllato in una società di persone senza le dovute valutazioni
8.10.5 Pensare che la holding eviti la tassazione sui dividendi del 26%
8.10.6 Pensare che la holding possa sostenere spese personali dei soci
8.10.7 Pensare che la società semplice sotto la holding sia abusiva tout court
8.10.8 Conferire una partecipazione non di controllo in una holding personale per avere l’esenzione da imposta di successione e donazione senza le dovute valutazioni
8.10.9 Pensare di non potere donare una holding a seguito di conferimento ex art. 177, c. 2-bis del TUIR
8.10.10 Non considerare le priorità nella applicazione delle norme sul conferimento
8.10.11 Non calcolare il costo fiscalmente riconosciuto del socio in modo accurato
8.10.12 Confondere il regime di realizzo controllato con un regime di neutralità
8.10.13 Conferire usufrutto e nuda proprietà credendo di ricevere analoghi diritti nella conferitaria
8.10.14 Conferire un diritto di usufrutto pensando di usufruire del regime di realizzo controllato
8.10.15 Conferire nuda proprietà senza diritti di voto
8.10.16 Conferire solo una quota di maggioranza in luogo dell’intera partecipazione (superato con la riforma)
8.10.17 Conferire quote di minoranza in presenza di un socio che conferisce quote di maggioranza (superato con la riforma)
8.10.18 Il conferimento imputato esclusivamente a riserva
8.10.19 Il conferimento non proporzionale
8.10.20 Il conferimento di quote di società di persone
8.10.21 La creazione di una holding a socio ed amministratore unico coincidenti
8.10.22 Creare la holding pura attraverso una scissione mediante scorporo (superata dalla riforma della scissione mediante scorporo)
8.10.23 Ritenere abusivo l’accumulo dei dividendi nella holding
8.10.24 Considerare la holding come una alternativa al trust
9 Le operazioni straordinarie utili al ricambio generazionale
9.1 Introduzione
9.2 La creazione della holding attraverso il conferimento o la nuova scissione mediante scorporo
9.2.1 Lineamenti dell’operazione
9.2.2 Lineamenti dell’operazione di conferimento di partecipazioni
9.2.3 Lineamenti dell’operazione di scissione mediante scorporo
9.2.3.1 Aspetti civilistici
9.2.3.2 Aspetti fiscali
9.2.4 La creazione della holding pura e della subholding: approfondimenti
9.2.4.1 La creazione della holding
9.2.4.2 La creazione della sub holding
9.3 La scissione societaria
9.3.1 Gli utilizzi della scissione
9.3.2 Lo spin off immobiliare mediante scissione
9.3.2.1 Inquadramento dell’operazione
9.3.2.2 La successiva cessione delle quote della società operativa
9.3.2.3 La successiva donazione delle quote della società operativa
9.3.2.4 La successiva cessione o donazione delle quote della società immobiliare
9.3.3 La scissione asimmetrica
9.3.3.1 Inquadramento dell’operazione
9.3.3.2 La scissione asimmetrica avente ad oggetto compendi immobiliari
9.3.3.2.1 Introduzione
9.3.3.2.2 Il caso della risposta n. 36 del 12 ottobre 2018
9.3.3.2.3 Il caso dell’interpello n. 40 del 19 ottobre 2018
9.3.3.3 La scissione asimmetrica di liquidità
9.3.3.3.1 Il giudizio di non abusività
9.3.3.3.2 Un caso particolare di scissione asimmetrica: la risposta n. 263/2023
9.3.4 La scissione mediante scorporo per creare la holding e la sub holding
9.3.4.1 Introduzione
9.3.4.2 La creazione della holding immobiliare
9.3.4.3 La creazione della holding pura
9.3.4.4 La creazione della sub holding con top holding immobiliare
9.3.4.5 La creazione della sub holding con top holding pura
9.3.5 La scissione mediante scorporo per avviare nuovi business immobiliari
9.3.6 La scissione mediante scorporo per separare i soci
9.3.6.1 Introduzione
9.3.6.2 La scissione asimmetrica totale
9.3.6.3 La scissione asimmetrica, ma non per tutti
9.3.6.4 La scissione mediante scorporo “liberatoria”
9.3.6.5 La risoluzione dei conflitti attraverso il trust
9.3.7 La scissione ascensore
9.3.7.1 Introduzione
9.3.7.2 La scissione a favore della società figlia
9.3.7.3 La scissione a favore della società madre
9.4 La trasformazione
9.4.1 Considerazioni generali
9.4.2 Lineamenti della trasformazione e responsabilità dei soci
9.4.2.1 Trasformazione progressiva
9.4.2.2 Trasformazione regressiva
9.4.3 La trasformazione di società in trust
9.5 La donazione di quote societarie
9.5.1 La donazione di nuda proprietà
9.5.2 La donazione della piena proprietà
9.5.3 La disposizione di quote in trust
9.6 Il conferimento di azienda
9.6.1 La logica dell’operazione
9.6.2 Lineamenti fiscali
9.6.3 Il conferimento dell’azienda affittata
9.7 Il trust coinvolto nelle operazioni straordinarie
9.7.1 I termini del problema
9.7.2 Il trust socio di società interessate da operazioni straordinarie
---
10 Le operazioni straordinarie dei professionisti
10.1 Introduzione
10.2 La difficile situazione dei professionisti
10.3 Le nuove aperture del legislatore
10.4 Analisi delle diverse fattispecie
---
11 Il trust
11.1 Inquadramento dell’istituto
11.2 Gli aspetti civilistici dell’istituto
11.2.1 Il trust e la sua legge regolatrice
11.2.2 Le figure del trust, l’atto di trust e il diritto di informativa
11.2.3 Il disponente
11.2.4 Atto istitutivo e atto dispositivo
11.2.5 Il trustee
11.2.6 Il guardiano
11.2.7 I beneficiari
11.2.8 Il diritto di informativa dei beneficiari
11.3 La fiscalità dell’istituto
11.3.1 La fiscalità diretta
11.3.2 La differenza tra trust fiscalmente opachi e fiscalmente trasparenti
11.3.3 Un quadro di sintesi
11.3.4 La tassazione dei dividendi percepiti dal trust socio di società di capitali
11.4 Trust e imposta di donazione
11.4.1 Introduzione
11.4.2 L’operatività delle nuove disposizioni
11.4.3 La tassazione nella fase finale del trust
11.4.4 Come si conteggia l’imposta di successione e donazione
11.4.5 Il tema dell’arricchimento
11.4.6 I nuovi principi di territorialità
11.4.7 L’opzione per la tassazione anticipata
11.4.8 L’opzione per la tassazione anticipata per gli altri trust
11.4.9 L’ambito applicativo del provvedimento attuativo
11.4.10 La mancata previsione del trust nella esenzione di cui all’art. 3, c. 4-ter
11.5 Il trust per i soggetti deboli
11.5.1 I requisiti per le agevolazioni fiscali del trust “Dopo di noi”
11.5.2 Il requisito della disabilità grave
11.5.3 L’agevolazione relativa all’imposta di donazione
11.5.4 L’agevolazione connessa alle imposte ipotecaria e catastale e di registro
11.5.5 La premorienza del beneficiario disabile tutelato dal trust “Dopo di noi”
11.5.6 Le criticità delle condizioni ex art. 6 c. 3 ed il trust
11.6 Il trust di garanzia
11.7 La trasformazione della società in trust
11.7.1 Introduzione
11.7.2 Le finalità della trasformazione
11.7.3 Profili tributari
11.7.4 Una sentenza sulla trasformazione da Srl in trust
11.8 Trust e normativa antiriciclaggio
11.8.1 Lineamenti generali
11.8.2 Il titolare effettivo
11.8.3 Le novità a seguito del D.Lgs. 90/2017
11.8.4 Le modifiche apportate dal D.Lgs. 125/2019
10.8.5 Il registro dei titolari effettivi
11.9 Il trust estero
11.9.1 Introduzione
11.9.2 Quando il trust è non residente
11.9.3 Il trust non commerciale non residente
11.9.4 L’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni
11.9.5 La tassazione dei beneficiari italiani in caso di trust esteri
11.9.6 L’intervento normativo sulla tassazione dei beneficiari (art. 13 D.L. 124/2019)
11.10 Il trust interposto
11.10.1 Introduzione
11.10.2 Le conseguenze dell’interposizione
11.10.2.1 Introduzione
11.10.2.2 L’incertezza fiscale
11.10.2.3 Le criticità a livello di gestione bancaria
11.10.2.4 L’estensione al tema della fiscalità indiretta
11.10.3 L’interposizione secondo l’Agenzia delle Entrate
11.10.4 Il caso della risposta n. 237/2023
11.10.5 Il caso della risposta n. 251/2023
11.10.6 Recenti casi di interposizione
11.10.6.1 Introduzione
11.10.6.2 Risposta ad interpello n. 267/2023
11.10.6.3 La risposta ad interpello n. 145/2025: un caso di non interposizione e alcune riflessioni di chiusura
11.10.6.4 La risposta ad interpello n. 239/2025: un caso di interposizione per un trust americano
11.10.7 Casi pratici di interposizione
11.11 Casi pratici di utilizzo del trust
11.11.1 Il trust holding
11.11.2 Trust per il Dopo di noi
11.11.3 Trust per le opere d’arte
11.11.4 Tust per la gestione di immobili
11.11.4.1 Introduzione
11.11.4.2 La fiscalità diretta del trust immobiliare
11.11.4.3 La fiscalità indiretta del trust immobiliare
11.11.4.4 Trust e cedolare secca
11.11.4.5 La disposizione di immobili in trust con riserva del diritto di abitazione o di usufrutto
11.11.4.6 La gestione dell’IMU in caso di trust
11.11.4.7 Immobili gravati da mutuo
11.11.4.8 La disciplina del prezzo valore per il trust
11.11.4.9 La detenzione di immobili all’estero
11.11.5 Trust per la gestione della liquidità
11.11.5.1 Introduzione
11.11.5.2 La disposizione della liquidità in trust
11.11.5.3 La gestione di attività finanziarie
11.12 Il trust testamentario
11.12.1 Profili di criticità dell’istituto
11.12.2 Trust e testamento
11.12.3 Compatibilità con le norme di diritto interno
11.12.4 Interventi di giurisprudenza sul tema
11.12.5 Il trust testamentario nella risposta n. 371/2019
11.13 Il trust che dona ad altro trust
12 Il passaggio generazionale delle opere d’arte
12.1 Introduzione
12.2 La gestione di opere d’arte
12.2.1 Imposte dirette: inquadramento
12.2.2 La recente pronuncia della Cassazione n. 19363 del 15 luglio 2024
12.2.3 Imposte indirette
12.2.3.1 La cessione da parte del privato: l’imposta di registro
12.2.3.2 La cessione di opere soggetta ad IVA: considerazioni introduttive
12.2.3.3 La nuova aliquota IVA del 5%
12.2.3.4 La cessione del quadro da parte di una galleria italiana
12.2.3.5 La galleria comunitaria
12.2.3.6 La galleria extracomunitaria
12.2.3.7 La cessione da parte dell’artista
12.2.3.8 La detraibilità dell’IVA sugli acquisti
12.2.3.9 L’immissione dell’opera d’arte in un porto franco
12.3 La fiscalità della successione e della donazione
12.3.1 Introduzione
12.3.2 Lineamenti dell’imposta di donazione e successione: le aliquote
12.3.3 La base imponibile in relazione alle opere d’arte in caso di donazione
12.3.4 L’esenzione da imposta di successione e donazione dei beni culturali
12.3.5 La presunzione del 10%, in ipotesi di successione
12.3.6 Il pagamento dell’imposta di successione con opere d’arte
12.3.7 L’esenzione per successioni e donazioni a favore dello Stato
12.3.8 L’esenzione di cui all’art. 3 c. 4-ter nel contesto del patto di famiglia
12.3.9 L’imposta di donazione
12.4 I veicoli per la gestione delle opere d’arte
12.4.1 Introduzione
12.4.2 La società semplice
12.4.2.1 Introduzione
12.4.2.2 L’apporto delle opere d’arte
12.4.2.3 La gestione delle opere d’arte nel corso della “vita” della società semplice
12.4.2.4 Il trasferimento delle quote della società semplice
12.4.2.5 La norma agevolativa del trasferimento per successione delle opere d’arte
12.4.2.6 La cessione di opere d’arte da parte della società semplice
12.4.2.7 La scissione della società semplice che detiene opere d’arte
12.4.3 Il trust
12.4.3.1 Introduzione
12.4.3.2 La figura del trustee
12.4.3.3 La fiscalità del trust che gestisce opere d’arte
12.4.3.4 Varie fiscalità del trust
12.4.3.5 Trust residente opaco con collezione in Italia
12.4.3.6 Trust residente trasparente con collezione in Italia
12.4.3.7 Trust residente opaco con collezione all’estero
12.4.3.7.1 Introduzione
12.4.3.7.2 Reddito qualificato come attività di impresa
12.4.3.7.3 Reddito diverso
12.4.3.7.4 Non qualificazione del provento come reddito
12.4.3.8 Trust residente trasparente con collezione all’estero
12.4.3.9 Trust non residente opaco con collezione all’estero
12.4.3.10 Trust non residente trasparente con collezione all’estero
12.4.3.11 Trust non residente opaco con collezione in Italia
12.4.3.12 Trust non residente trasparente con collezione in Italia
12.4.3.13 Trust, opere d’arte e imposta di donazione: il momento impositivo
12.4.3.14 Principi di territorialità nella tassazione
12.4.3.15 Le modalità di tassazione ai fini della imposta di donazione
12.4.4 La fondazione
12.4.4.1 Introduzione
12.4.4.2 La gestione delle opere attraverso un trust di scopo
12.4.4.3 La gestione delle opere attraverso un trust familiare donatorio con i beneficiari individuati
12.4.4.4 La fondazione: esiste la fondazione di famiglia?
12.4.4.5 Un caso di fondazione
12.4.4.6 Il trust e la fondazione a confronto nella gestione di opere d’arte
12.5 Le opere d’arte detenute all’estero
12.5.1 Introduzione
12.5.2 Beni oggetto di monitoraggio
12.5.3 Monitoraggio e produzione di reddito imponibile
12.5.4 IVIE, IVAFE e IC
12.5.5 Il valore da indicare
12.5.6 Le modalità di compilazione
12.5.7 La detenzione attraverso veicoli
12.5.7.1 Introduzione
12.5.7.2 Detenzione attraverso una società semplice italiana
12.5.7.3 Detenzione attraverso una società commerciale italiana
12.5.7.4 Detenzione attraverso una società estera non interposta non paradisiaca
12.5.7.5 Detenzione attraverso una società estera non interposta paradisiaca
12.5.7.6 Detenzione attraverso una società estera interposta
12.5.7.7 Detenzione attraverso un trust interposto
12.5.7.8 Detenzione attraverso un trust residente in Italia
12.5.7.9 Detenzione attraverso un trust residente all’estero
12.6 La tassazione dei proventi da alienazione
12.7 La detenzione dell’opera d’arte in Paesi paradisiaci
13 La gestione della liquidità all’estero
13.1 Introduzione
13.2 Il monitoraggio fiscale
13.3 La polizza estera
13.3.1 Lineamenti
13.3.2 Polizze assicurative e IVAFE
13.4 Alcuni casi di compilazione del quadro RW
13.4.1 Alcuni esempi pratici
13.4.2 È davvero necessario dichiarare gli investimenti che si detiene all’estero?
14 Il passaggio generazionale delle criptoattività
14.1 Introduzione
14.2 La gestione delle criptovalute durante la nostra vita
14.3 La gestione delle criptovalute dopo la nostra morte
14.3.1 I termini del problema
14.3.2 La detenzione di criptovalute attraverso strumenti finanziari ortodossi
14.3.3 La detenzione attraverso intermediari centralizzati
14.3.4 La detenzione diretta
14.3.5 Strumenti giuridici in caso di detenzione diretta
14.3.6 Le soluzioni di alcuni exchange
14.4 Il passaggio attraverso veicoli
14.5 Criptovalute e imposta di successione e donazione
14.6 La riforma del 2023
14.6.1 La disciplina fiscale delle criptoattività
15 L’eredità digitale
15.1 Introduzione
15.2 Cosa sono i beni digitali
15.3 Cosa muore con noi e cosa sopravvive alla nostra morte
15.4 I possibili beni digitali
15.4.1 Introduzione
15.4.2 L’account
15.4.3 Le credenziali
15.4.4 La firma elettronica
15.4.5 Le criptovalute
15.4.6 I conti on line
15.4.7 I beni digitali piratati
15.4.8 Contenuti concessi in licenza
15.4.9 Gli account di identità digitale
15.4.10 I dati personali
15.5 Strumenti per gestire il passaggio dei beni digitali
16 La società semplice
16.1 Introduzione
16.2 Le caratteristiche della società semplice
16.3 Le opportunità della società semplice
16.4 La società semplice holding
16.5 La società semplice può essere una reale alternativa al trust?
16.6 Alcuni limiti della holding società semplice
16.7 La complessa tassazione dei dividendi percepiti da una società semplice
16.8 Aggravi IVIE e IVAFE
16.9 La società di persone estera
16.10 Spunti di riflessione sulla società semplice
16.11 Società semplice nell’operazione di scissione
Nel corso degli ultimi anni la questione della sostenibilità delle organizzazioni sportive ha iniziato a diffondersi, anche se ancora oggi permangono interrogativi circa gli strumenti di policy utili per sostenerla concretamente.
Come si individuano le opportunità che la cultura della responsabilità sociale per lo sviluppo sostenibile può offrire al mondo dello sport? In che modo è possibile aiutare le diverse tipologie di organizzazioni sportive a perseguire il successo sostenibile, ossia la creazione di valore nel lungo termine tenendo conto delle aspettative degli stakeholder e dell’impatto generato? Esistono delle “modalità semplici” in chiave ESG per misurare e valutare fattivamente la performance sportiva, sociale, economica e ambientale? Come si integra agevolmente la sostenibilità nella strategia per organizzare eventi sportivi sostenibili?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui si vuole rispondere con il presente volume che, oltre al prezioso contributo di Valter Borellini sulle competenze chiave per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile, contiene anche diversi esempi operativi di buone pratiche di sostenibilità a livello nazionale e internazionale e uno specifico apparato bibliografico e di approfondimento online, utili per ulteriori applicazioni e per gli sviluppi di successive ricerche che possano favorire la disseminazione di innovazione e competitività nel mondo dello sport. Un testo indispensabile non solo per professionisti della sostenibilità, ma anche per manager e dirigenti sportivi, atleti, allenatori, policy maker, consulenti e ricercatori, che vogliono coniugare etica, benessere e responsabilità in un settore in profonda trasformazione.
Impreziosiscono l’opera le prefazioni del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Claudio Barbaro e dell’Equity Partner di PTS Spa Alberto Miglietta.
Giovanni Esposito
Dottore di Ricerca in Critica Storica Giuridica ed Economica dello Sport, iscritto all’albo dei Dottori commercialisti, dei Revisori contabili e dei Giornalisti pubblicisti, è autore di numerose pubblicazioni in tema di responsabilità sociale per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive. Attualmente è Segretario Generale della Federazione Italiana Canottaggio.
Matteo Esposito
Docente al Corso di Alta Formazione per il Manager della Sostenibilità nello Sport (Manager Sportivi Associati e Università eCampus). Co-fondatore di CMA Srl e Studio Nivola Srl., Partner di PTS Sport, è consulente di organizzazioni sportive ed Enti del Terzo settore, con focus sulla rendicontazione sociale e sulla gestione di eventi sostenibili.
Prefazione:
– a cura di Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani
– a cura di Claudio Barbaro, Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza
Energetica
– a cura di Alberto Miglietta, Equity Partner PTS S.p.A
Introduzione
1 Il contesto internazionale e nazionale
1.1 Il ruolo dello sport nell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile
1.1.1 I Sustainable Development Goals (SDGs)
1.1.2 Le competenze per lo sviluppo sostenibile: gli Inner Development Goals
1.2 La sostenibilità del Comitato Olimpico Internazionale
1.3 L’evoluzione della funzione sociale dello sport in Europa
1.4 La Riforma dello Sport in Italia: un’opportunità verso lo sviluppo sostenibile
1.5 Le strategie di sostenibilità nel calcio: dalla UEFA alla FIGC
2 Il Green Table per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive
2.1 Il successo sostenibile
2.2 L’applicazione della Linea guida ISO 26000 sulla responsabilità sociale
2.2.1 Le caratteristiche della responsabilità sociale nello sport
2.2.2 I principi e le attività connesse alla responsabilità sociale delle organizzazioni sportive
2.2.3 I sette Temi per il successo sostenibile
2.3 L’integrazione della sostenibilità nella Governance dello sport: doppia E (Economic, Environmental) e doppia S (Sport, Social)
2.4 Una proposta di strategia ESG nello sport
3 Il panorama della rendicontazione e della valutazione
3.1 Accountability e rendicontazione sociale delle organizzazioni sportive
3.2 Linee guida e Standard di rendicontazione: le opportunità per lo sport
3.2.1 Linee guida per la redazione del Bilancio sociale degli Enti del Terzo Settore (d.m. 4 luglio 2019)
3.2.2 GRI – Global Reporting Initiative
3.2.3 IR – Integrated Reporting
3.3 La nuova rendicontazione di sostenibilità nell’Unione europea e le opportunità per lo sport
3.3.1 La Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD
3.3.2 Le novità rispetto alla normativa precedente, NFRD
3.3.3 Il decreto legislativo 125/2024 di attuazione della CSRD
3.3.4 Gli ESRS: European Sustainability Reporting Standards
3.3.5 La rendicontazione volontaria della sostenibilità: la VSME
3.3.6 La rendicontazione volontaria della sostenibilità nello sport
3.4 La Valutazione dell’Impatto Sociale nello sport: una inderogabile esigenza
3.4.1 L’impatto sociale e la sua valutazione
3.4.2 Le principali tecniche utilizzate nelle Valutazioni d’Impatto Sociale
3.4.3 Linee guida per la Valutazione dell’Impatto Sociale degli Enti del Terzo Settore: una opportunità anche per lo sport dilettantistico
3.4.4 Proposte per l’implementazione della VIS nel mondo sportivo
3.5 La rendicontazione di sostenibilità nello sport: una proposta operativa
3.5.1 Le cinque fasi per la redazione di una reportistica di sostenibilità nello sport
3.5.2 Le dieci macro-sezioni di un documento volontario di sostenibilità nello sport
4 La sostenibilità degli eventi sportivi
4.1 Eventi sportivi e sostenibilità
4.2 Gli strumenti per gestire gli eventi sostenibili
4.2.1 Gli strumenti strategici
4.2.2 Gli strumenti di relazione
4.2.3 Gli strumenti di supporto
4.3 Le Linee guida per eventi sportivi sostenibili – Dipartimento per lo Sport – Presidenza del Consiglio dei Ministri
4.4 I Criteri Ambientali Minimi (CAM) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
4.4.1 Destinatari e mezzi di verifica
4.4.2 Le 23 clausole contrattuali
4.4.3 I 13 criteri premianti
4.5 Athletics for a Better World – Lo standard di World Athletics per la sostenibilità degli eventi sportivi di atletica leggera
4.5.1 La strategia di sostenibilità 2020-2030 di World Athletics
4.5.2 Il 68° Campaccio, quando la tradizione locale incontra l’atletica internazionale
5 Le competenze chiave strategiche per un successo sostenibile delle organizzazioni sportive (a cura di Valter Borellini)
5.1 Soluzioni innovative che possono proiettare le organizzazioni sportive nel futuro
5.2 Competenze necessarie per supportare uno sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive in un contesto complesso
5.3 La professionalizzazione delle risorse: i profili professionali necessari
Bibliografia e sitografia
Il presente Fascicolo n. 5 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" e costituisce un focus dedicato agli agenti in affari che svolgono attività in mediazione immobiliare in presenza dell'iscrizione al Registro delle imprese, ai sensi della legge 3 febbraio 1989, n. 39391 “anche quando agiscono in qualità di intermediari nella locazione di un bene immobile e, in tal caso, limitatamente alle sole operazioni per le quali il canone mensile è pari o superiore a 10.000 euro”
A seguito dell’entrata in vigore della Legge 91/2025, l’Italia si prepara ad attuare le nuove norme europee in materia di antiriciclaggio introdotte dai Regolamenti UE 2024/1624 e 2024/1620 e dalla VI Direttiva UE 2024/1640, che segnano il passaggio da un sistema di direttive a uno di regolamenti direttamente applicabili. Una riforma che rafforza l’armonizzazione europea e impone ai professionisti l’aggiornamento obbligatorio dell’autovalutazione del rischio entro maggio–giugno 2026.
L’ebook, curato da Giuseppe Miceli, propone un’analisi tecnico-operativa chiara e completa del quadro normativo vigente, aggiornato alle più recenti modifiche introdotte dal D.Lgs. 125/2019. Particolare attenzione è riservata alla soglia dei 10.000 euro mensili per le locazioni immobiliari, oltre la quale scattano gli obblighi di adeguata verifica, conservazione dei dati e segnalazione di operazioni sospette all’UIF.
Grazie a un linguaggio pratico e alla presenza di esempi applicativi, il volume guida passo per passo gli operatori nella corretta gestione degli adempimenti antiriciclaggio: dall’identificazione del cliente e del titolare effettivo alla valutazione del rischio, fino ai controlli interni e alla gestione delle ispezioni.
Completano l’opera l’Addendum “Check-list Adempimenti Antiriciclaggio 2025” specificamente pensato per gli agenti immobiliari e un focus sulle “buone pratiche” di autovalutazione del rischio previste dagli articoli 15 e 16 del D.Lgs. 231/2007.
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RELATORE: Dott. Stefano Pizzutelli
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È la pianificazione strategica di medio-lungo periodo la premessa per una corretta gestione aziendale, seguita ovviamente da una accurata programmazione di breve periodo mediante l’utilizzo dei budget.
Al fine di attuare la pianificazione strategica è necessario elaborare bilanci previsionali relativi almeno ai prossimi tre esercizi futuri e lo strumento quantitativo per elaborarli è il Business Plan nella sua parte numerica, integrata ovviamente da una approfondita parte descrittiva.
Il Business Plan, quale documento di verifica della fattibilità economico-finanziaria di progetti di espansione o di strategie future, può essere elaborato per diversi scopi:
e comunque per attuare quello stile gestionale anticipatorio e previsionale richiesto dai documenti su citati e da una buona e corretta gestione aziendale.
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Il file richiede Microsoft Excel 2007 (o successivi) o equivalente
Il software ha un menu principale dal quale si accede alle diverse videate, suddivise in fogli INPUT, dove vengono inseriti i dati, e fogli OUTPUT, dove è possibile visualizzare e stampare i numerosi schemi e prospetti elaborati in automatico.
Fogli Input
Fogli Output
Utilità
Premesse tecniche:
Il volume offre un’analisi completa e rigorosa sul conferimento d’azienda, con un approccio integrato civilistico, fiscale e contabile, aggiornato alle più recenti modifiche normative intervenute sull’art. 176 del TUIR e agli orientamenti interpretativi della Corte di Cassazione.
Partendo dall’indagine civilistica dell’operazione con l’esame degli adempimenti necessari per ottemperare alle disposizioni previste dal codice civile, l’autore si occupa dell’aspetto fiscale passando in rassegna con rigore esegetico le diposizioni del Tuir ed intersecandole con i criteri di legalità redazionale del bilancio, allo scopo di individuare sul piano pratico una coerenza operativa; a tal fine vengono valutate scrupolosamentele posizioni interpretative della Corte di Cassazione, ritenute non condivisibili ed anzi criticate in dottrina.
Approfondimenti importanti sono rivolti al tema dell’ammortamento e alla verifica anche di altri componenti reddituali in corso di maturazione alla data del conferimento (tipicamente perdite e interessi passivi), proponendo delle soluzioni concrete in raccordo con i principi contabili e con le regole di comportamento definite e pubblicate dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti.
L’operazione del conferimento viene poi analizzata con riferimento all’impresa familiare intrecciando le specifiche prescrizioni di tutela civilistica dei collaboratori familiari con la legalità redazionale dell’atto pubblico del conferimento, al fine di definire le giuste misure di sottoscrizione del capitale sociale dell’imprenditore individuale e dei collaboratori familiari, in coerenza altresì con il regime fiscale neutro dell’operazione del conferimento. Il libro approfondisce infine le diversità, ma anche le affinità, dell’operazione di conferimento con gli istituti similari dei conferimenti degli studi professionali e dell’operazione della scissione con scorporo che, pur partecipando alle cd. operazioni di riorganizzazioni sui soggetti, si fonda su un’impostazione strutturale del tutto ricalcante quella del conferimento.
Aggiornato alla conversione in legge del D.L. 84/2025 e con aggiornamenti online fino al 30 aprile 2026
PRINCIPALI ARGOMENTI
◾ Disciplina civilistica e fiscale
◾ Calcolo degli ammortamenti da parte del soggetto conferitario
◾ Le criticità del riporto delle perdite
◾ Il conferimento dell’azienda gestita in impresa familiare
◾ Il conferimento dell’azienda ritornata al locatore alla scadenza del contratto di affitto
◾ Conferimenti speciali nell’ambito della trasformazione eterogenea
◾ Il conferimento d’azienda caduta in successione
◾ Le affinità dei conferimenti degli studi professionali con i conferimenti d’azienda
◾ Similitudini strutturali con la scissione con scorporo
◾ Temi legati all’elusività dell’operazione
◾ Cessione di partecipazione in regime PEX e spese accessorie
IL VOLUME INCLUDE
◾ In caso di novità normative, aggiornamenti online fino al 30 aprile 2026
LUCIANO SORGATO
Dottore Commercialista e Consulente del Lavoro in Padova. Docente per Master di Diritto tributario; convegnista per conto di varie Organizzazioni Sindacali e pubblicista.
Prefazione
1 Il conferimento di azienda e la relativa disciplina civilistica
1 Premessa: il conferimento d’azienda come operazione straordinaria
2 Operazioni straordinarie che agiscono sui soggetti e sugli oggetti
3 Similitudine del conferimento d’azienda con la scissione mediante scorporo
4 Il conferimento d’azienda, le norme di riferimento
5 Concetto di imprenditore e di azienda
6 Le finalità dell’operazione di conferimento d’azienda
7 Modalità di realizzazione del conferimento d’azienda – Premessa
8 Il conferimento d’azienda – Aspetti particolari delle società di persone
9 Il conferimento d’azienda nelle società di capitali – Fasi dell’operazione
10 Data di efficacia del conferimento d’azienda
11 Il conferimento in società dell’azienda gestita in impresa familiare in società
12 Redazione della perizia di stima
13 Aspetti contabili del conferimento d’azienda
14 Il sovrapprezzo
15 Le rettifiche da conferimento
16 La successione della conferitaria nei rapporti in corso in capo alla conferente
16.1 Contratti
16.2 Crediti
16.3 Debiti
17 Altri aspetti del conferimento d’azienda
17.1 Il divieto di concorrenza
17.2 L’avviamento
2 Il conferimento di azienda e la relativa disciplina fiscale
1 Il profilo oggettivo e soggettivo dell’operazione
2 Gli aspetti fiscali relativi agli elementi dell’attivo e del passivo dell’azienda conferita
3 Le modifiche introdotte all’art. 176 Tuir non sono ancora sufficienti a risolvere tutte le questioni controverse
4 La qualifica dell’azienda alla stregua di una universitas influenza il regime IVA dei singoli beni che la formano
3 Il calcolo degli ammortamenti da parte del soggetto conferitario
1 Ulteriore supporto giustificativo
2 Esemplificazioni
3 L’orientamento della Corte di Cassazione
4 Le criticità del riporto delle perdite
1 Le criticità operative del riporto delle perdite previste per le scissioni ora si estendono anche ai conferimenti d’azienda
2 La possibile incongruenza disciplinare tra il nuovo art. 84, comma 3, Tuir ed il comma aggiunto (5-bis) all’art. 176 Tuir
3 Le modifiche all’indicatore patrimoniale alla base del riporto delle perdite nelle fusioni e scissioni
5 Il conferimento dell’azienda gestita in impresa familiare
1 Tratti generali del regolamento civilistico e fiscale dell’impresa familiare
2 Le plusvalenze da cessione dell’azienda nel caso di impresa familiare
3 L’imputazione del maggior reddito eventualmente accertato nel caso di impresa familiare
4 Il conferimento dell’azienda gestita in impresa familiare in una costituenda società
6 Il conferimento dell’azienda ritornata al locatore alla scadenza del contratto di affitto
7 Gli speciali conferimenti nell’ambito della trasformazione eterogenea
1 Gli speciali conferimenti d’azienda e la confluenza dei beni in aziende nell’ambito della trasformazione eterogenea e gli insidiosi vuoti legislativi
2 La nozione qualificata dell’azienda
3 La trasformazione eterogenea in comunione d’azienda
4 La sorte fiscale dei beni che non confluiscono nell’azienda dell’ente trasformato
5 Incongruenze disciplinari del dato normativo
6 Le incongruenze fiscali del richiamo operato all’art. 67, comma 1, lett. h) Tuir
7 I conferimenti d’azienda di ente non commerciale in una società commerciale
8 Indagine fiscale del conferimento d’azienda caduta in successione
1 Il regime fiscale neutro delle aziende donate o cadute in successione ereditaria
2 La mancata previsione del vincolo di continuità dell’attività d’impresa e la sua prosecuzione da parte solo di alcuni degli eredi con conferimento dell’azienda in una costituenda società
3 Il conferimento di un’azienda da parte degli eredi alla scadenza di un precedente contratto di affitto dell’azienda ereditata
9 Le affinità dei conferimenti degli studi professionali con i conferimenti d’azienda
1 Temi fiscali in ordine al conferimento degli studi professionali e le similitudini con i conferimenti d’azienda. Premessa
2 Il regime fiscalmente neutro dei passaggi generazionali, delle donazioni e dei conferimenti degli studi professionali
2.1 Il conferimento della clientela dello studio professionale ricalca la questione relativa all’avviamento dell’azienda conferita
3 Il regime fiscale relativo al conferimento di immobili non strumentali nella società tra professionisti
4 Affitto di uno studio professionale che precede il conferimento del medesimo in una STP: manca la disciplina di uno specifico regime fiscale
5 Il regime IVA dell’azienda caduta in successione e la mancanza di analoga rilevanza IVA nel caso di decesso del professionista
6 Il regime fiscale neutro del passaggio dello studio professionale al professionista associato superstite: gli aspetti controversi da chiarire
10 Similitudini strutturali della scissione con scorporo con il conferimento d’azienda
1 Premessa
2 Le principali peculiarità della scissione con scorporo
3 Il trasferimento delle posizioni soggettive nella scissione con scorporo
4 I criteri temporali di maturazione dell’holding period
5 La scissione mediante scorporo nelle prospettive dell’IVA
6 Quando la combinazione delle operazioni di conferimento/scissione con scorporo seguita dalla cessione della partecipazione non è elusiva
11 Il conferimento dell’azienda ed i temi legati all’elusività dell’operazione
1 La prevista non elusività dell’operazione di conferimento seguita dalla cessione della partecipazione
2 La controversa questione relativa alla determinazione dell’holding period
12 Cessione di partecipazioni in regime PEX e spese accessorie
1 La cessione delle partecipazioni in regime PEX a seguito di conferimento di azienda e il dibattuto tema sul trattamento fiscale da riservare alle c.d. spese accessorie
La gestione delle spese condominiali è il terreno più delicato e conflittuale dell’attività dell’amministratore. La corretta applicazione dei criteri di ripartizione è essenziale per prevenire contestazioni, tutelare i diritti dei condomini e garantire una gestione equilibrata e trasparente.
Questa II edizione aggiornata della Guida alla ripartizione delle spese condominiali, curata da Giuseppe Bordolli, offre un quadro completo e pratico delle regole civilistiche, delle novità legislative e dei più recenti orientamenti giurisprudenziali.
Il volume affronta con chiarezza:
• i principi generali che regolano gli obblighi di contribuzione;
• i criteri legali e convenzionali di riparto, con attenzione alla derogabilità;
• la suddivisione delle spese relative a parti comuni, scale, ascensori, balconi, lastrici solari e impianti;
• i temi complessi della termoregolazione e contabilizzazione del calore, alla luce delle modifiche introdotte dal d.lgs. 73/2020;
• le modalità di recupero dei crediti condominiali, aggiornate al Decreto Bollette 2025.
Un manuale operativo e di immediata consultazione, che unisce rigore giuridico ed esempi pratici, diventando uno strumento indispensabile per l’amministratore di condominio che voglia gestire in modo efficace, sicuro e conforme alla normativa ogni aspetto legato alle spese.
PRINCIPALI ARGOMENTI
◾ Principi generali e criteri di ripartizione
◾ Parti comuni, scale, ascensori, balconi e lastrici solari
◾ Impianti condominiali: idrico, elettrico, riscaldamento, fognario
◾ Termoregolazione e contabilizzazione del calore
◾ Clausole contrattuali e deroghe ai criteri legali
◾ Recupero crediti e gestione dei condomini morosi
◾ Novità introdotte dal Decreto Bollette 2025
Libro di carta di 342 pagine
Giuseppe Bordolli
Consulente condominialista. Svolge attività di consulenza per amministrazioni condominiali e società di intermediazione immobiliare; è collaboratore delle maggiori riviste di diritto immobiliare. Autore e coautore di numerose monografie in materia di condominio, mediazione immobiliare, locazione, divisione ereditaria, privacy, nonché di articoli e commenti note a sentenza. È collaboratore di Diritto.it e di altri portali giuridici dedicati alle problematiche del settore immobiliare. È coordinatore della collana Condomino.
Introduzione
CAPITOLO I – Le spese: i principi generali
1.1 L’obbligo dei condomini di contribuire alle spese: il fondamento
1.2 La distinzione tra le spese
1.2.1 Spese (necessarie) di manutenzione ordinaria
1.2.2 Spese (necessarie) di manutenzione straordinaria
1.2.3 Manutenzione e riparto di competenze
1.2.4 Spese e commissioni lavori o consigli di condominio
1.2.5 Spese straordinarie di notevole entità
1.2.6 Spese (utili) per le innovazioni. Le innovazioni gravose e voluttuarie
1.2.7 Il fondo spese per le opere straordinarie
1.2.8 Spese legali: il dissenso alla lite
1.3 Le spese sostenute dal singolo condomino: l’articolo 1134 c.c.
1.3.1 L’urgenza
1.3.2 Articolo 1134 c.c. e casistica pratica
1.3.3 Onere della prova ed articolo 1134 c.c.
1.4 Impianti sportivi costruiti dal condominio e diritto al rimborso
1.5 Le spese anticipate dall’amministratore
1.5.1 Amministratore di condominio e spese straordinarie non autorizzate
1.5.2 La ratifica delle spese straordinarie non autorizzate
1.6 Le spese fra venditore ed acquirente
1.6.1 La nascita dell’obbligo delle spese ordinarie
1.6.2 La nascita dell’obbligo delle spese straordinarie
1.6.3 Spese e rapporto tra alienante ed acquirente
1.6.4 La nuova solidarietà tra alienante ed acquirente
1.6.5 Recupero crediti del terzo e art. 63 disp. att. c.c.
1.7 Danni e compravendita
1.8 Gli altri soggetti obbligati: premessa
1.8.1 Locatori e conduttori
1.8.2 Usufruttuari e nudi proprietari
1.8.3 Utilizzatore, società di leasing e condominio
1.8.4 Eredi del condomino. La rinuncia all’eredità
1.8.5 L’aggiudicatario: l’appartamento acquistato all’asta
1.9 Il luogo del pagamento delle spese
1.10 Il tempo del pagamento. Il ritardo nel pagamento in attesa della risoluzione del contratto con l’appaltatore
1.10.1 Il pagamento in contanti: il rifiuto dell’amministratore
1.11 La prescrizione
1.12 Il pagamento dei terzi: la sussistenza o meno del vincolo di solidarietà
1.12.1 Il contrasto giurisprudenziale
1.12.2 La soluzione delle Sezioni Unite: la parziarietà
1.12.3 La nuova solidarietà attenuata dopo la riforma
1.12.4 Il risarcimento dei danni derivanti dalla gestione condominiale
1.13 Esonero dalle spese e clausola contrattuale del regolamento di condominio
1.14 L’eccezione d’inadempimento: condomino che non paga se il condominio non ripara un impianto o una parte comune
1.15 Il legittimo rifiuto: spese per opere abusive
1.16 Le spese personali
1.17 I danni da custodia
1.18 Crediti e debiti verso il condominio: la compensazione
1.19 Spese condominiali e rent to buy
1.20 Spese condominiali e separazione e divorzio
1.21 Spese condominiali e leasing abitativo
1.22 Le transazioni sulle spese
1.23 Agevolazioni fiscali, morosità, spese condominiali
1.24 Prestazioni dei condomini ed esenzione dalle spese
CAPITOLO II – I criteri legali di ripartizione delle spese condominiali
2.1 L’art. 1123 c.c. in generale
2.1.1 La diversa convenzione: la deroga ai criteri legali
2.1.2 Delibere condominiali e deroghe ai criteri regolamentari di ripartizione delle spese
2.1.3 L’intervento delle Sezioni Unite (Cass., n. 9839/2021)
2.1.4 Il criterio di ripartizione delle spese in millesimi (o indici alternativi)
2.1.5 I valori non espressi in millesimi
2.1.6 La tabella dei millesimi di proprietà: definizione e funzione
2.1.7 Mancanza delle tabelle e rifiuto di pagare le spese condominiali
2.1.8 Approvazione e modifica della tabella di proprietà prima dell’intervento delle Sezioni Unite (Cass., sez. un., n. 18477/2010): il consenso unanime
2.1.9 L’intervento delle Sezioni Unite (Cass., sez. un., n. 18477/2010)
2.1.10 Approvazione, revisione e rettifica delle tabelle non contrattuali: la conferma dei principi delle Sezioni Unite
2.1.11 Tabelle e modifica della destinazione d’uso di una unità immobiliare
2.1.12 Le tabelle “contrattuali”
2.1.13 Tabelle errate o da modificare e restituzione di somme pagate in eccesso
2.1.14 Tabelle approvate per facta concludentia
2.2 L’art. 1123, comma 2, in generale
2.3 L’art. 1123, comma 3, in generale
2.3.1 Il condominio parziale in generale
2.3.2 Condominio parziale e conseguenze sulla ripartizione delle spese
2.3.3 L’applicazione pratica dell’art. 1123, comma 3, c.c.
2.3.4 Condominio parziale e delibera adottata da un’assemblea condominiale alla quale partecipano tutti i condomini
2.3.5 La scissione dal condominio maggiore: un’operazione non consentita
CAPITOLO III – Parti comuni e spese
3.1 Opere sottostanti al piano terreno
3.1.1 Suolo e sottosuolo
3.1.2 Terrapieni ed opere di rafforzamento
3.1.3 L’intercapedine
3.1.4 Il vespaio
3.1.5 Piani cantinati
3.1.6 Fondazioni
3.2 Le parti comuni di accesso al condominio: androne o andito e portoni d’ingresso
3.2.1 Spese per l’androne e proprietari dei locali terranei dello stabile condominiale
3.2.2 Cassette postali
3.2.3 Vestiboli
3.3 Le spese per gli elementi strutturali del caseggiato: i muri perimetrali
3.3.1 Muro perimetrale che delimita il condominio da un altro
3.3.2 Muro di proprietà del singolo condomino e muro che delimita i giardini
3.3.3 Facciate e contorni lapidei
3.3.4 Pannelli frangisole e pensiline
3.3.5 Spese ponteggi
3.3.6 Pilastri, architravi e pannelli di riempimento
3.4 Le coperture dell’edificio
3.4.1 Tetto o lastrico comune
3.4.2 Tetto che non è sovrastante ad alcune unità immobiliari del caseggiato ma è destinato anche alla protezione dell’atrio comune
3.4.3 Tetto costituito da due corpi distinti
3.4.4 Tetto condominio orizzontale
3.4.5 Abbaini e lucernari
3.4.6 Gronde e pluviali: il problema della riparazione dei tratti pluviali posti nel giardino di uno dei condomini
3.4.7 Sottotetto
3.5 Le spese per gli spazi esterni comuni: il cortile
3.5.1 Il giardino condominiale
3.5.2 Muri di contenimento di giardini pensili
3.6 La spesa per l’attività di custodia e vigilanza delle parti comuni: il servizio di portierato
3.6.1 Locale per la portineria e alloggio del portiere
3.6.2 Il servizio di guardiania
CAPITOLO IV – Scale e ascensore: le spese
4.1 Premessa
4.2 Il criterio di ripartizione delle scale
4.3 Tabelle scale
4.4 La titolarità delle scale: il problema dei proprietari dei negozi, botteghe o locali con accesso dalla strada
4.5 Il sottoscala
4.6 I pianerottoli
4.7 Lucernario, controlucernario, finestre delle scale ed altri accessori
4.8 La “cassa” delle scale e murature
4.9 Il prolungamento della scala
4.10 I torrini delle scale
4.11 Condominio multiscale
4.12 Scale di accesso alle cantine
4.13 La spesa per la pulizia ed illuminazione delle scale
4.14 Spesa per le scale e diversa convenzione
4.15 La pulizia delle scale a turno
4.16 Pulizia extra delle scale per colpa del condomino
4.17 Esempio tabella scale
4.18 Le spese per la gestione dell’ascensore
4.19 Spese per l’adeguamento a norma di legge
4.20 La sostituzione dell’ascensore
4.21 Installazione ex novo dell’ascensore e successiva manutenzione: i criteri di spesa
4.22 Installazione dell’ascensore da parte di uno condomino
4.23 Installazione dell’ascensore e abbattimento delle barriere architettoniche
4.24 Spesa per la gestione dell’ascensore e diversa convenzione: l’esenzione dalle spese
4.25 Condomini con unità immobiliari al piano terreno e spese per le scale e l’ascensore
4.26 I condomini del piano terra con accesso autonomo dalla strada
4.27 Il prolungamento dell’ascensore
CAPITOLO V – L’art. 1125 c.c. e il problema dei balconi
5.1 Premessa
5.2 L’ambito di applicazione dell’articolo 1125 c.c.
5.3 La comproprietà della soletta: conseguenze
5.4 Le spese spettanti in parti uguali
5.5 Le spese a carico del proprietario del piano superiore
5.6 Le spese gravanti sul proprietario del piano inferiore
5.7 Il solaio che divide la proprietà del singolo da una parte comune
5.8 Cortile o giardino posto a copertura di box o altri locali interrati
5.9 Solaio divisorio tra proprietà del singolo e parte comune (porticato, androne, ecc.)
5.10 I balconi incassati e l’articolo 1125 c.c.
5.11 I balconi aggettanti: inapplicabilità dell’articolo 1125 c.c.
5.12 Balconi aggettanti, caduta pezzi d’intonaco e spese per mantovana
5.13 Le componenti comuni dei balconi: gli elementi decorativi della facciata
5.14 Le spese per la sostituzione dei divisori e delle ringhiere dei balconi che contribuiscono al decoro del caseggiato
5.15 Derogabilità del criterio stabilito dall’art. 1125 c.c.
CAPITOLO VI – Lastrici solari e terrazze a livello: le spese
6.1 Premessa
6.2 Lastrico solare di proprietà o uso esclusivo e titolo valido
6.3 Lastrico solare ad uso esclusivo e manutenzione: la competenza a decidere dell’assemblea
6.4 Lastrico solare e terrazza a livello: le differenze
6.5 Porzione aggettante di terrazza
6.6 Lastrico e tetto di proprietà esclusiva
6.7 L’uso esclusivo
6.8 La rinuncia al diritto esclusivo sul lastrico
6.9 La ripartizione della quota-parte di spesa di 1/3
6.10 La ripartizione della quota-parte di spesa di 2/3
6.11 Lastrici solari di proprietà esclusiva: ipotesi particolari
6.12 La doppia contribuzione
6.13 Unità immobiliari coperte solo parzialmente da lastrico o terrazza
6.14 La necessità del calcolo dell’incidenza: la sentenza della Cassazione n. 1451/2014
6.15 Le parti comuni coperte dal lastrico solare
6.16 Le spese di riparazione o ricostruzione del lastrico
6.17 La spesa riferita al sistema di canalizzazione o di raccolta delle acque di un lastrico solare o terrazza solare
6.17.1 Le pilette dei lastrici
6.18 I danni da infiltrazioni
6.18.1 La vecchia tesi (oggi superata) delle Sezioni Unite nel 1997
6.18.2 Altre opinioni
6.18.3 La tesi attuale delle Sezioni Unite e giurisprudenza successiva conforme
6.19 Risarcimento dei danni da infiltrazioni in occasione di lavori di ristrutturazione che hanno interessato il lastrico solare
6.20 Le spese escluse dalla ripartizione ex art. 1126 c.c.
6.21 Nuove terrazze a tasca e applicazione dell’art. 1126 c.c.
6.21.1 Uso lecito del tetto comune
6.21.2 La realizzazione di una terrazza a tasca: la tesi tradizionale
6.21.3 L’ammissibilità di “ragionevoli” demolizioni del tetto: un nuovo crescente orientamento
6.21.4 Uso illecito del tetto
6.21.5 Le conseguenze sulla ripartizione delle spese
6.22 La diversa convenzione
CAPITOLO VII – Gli impianti: le spese
7.1 Premessa
7.2 L’impianto idrico
7.2.1 Impianto idrico e condominio parziale
7.2.2 Autoclave
7.2.3 Le spese per l’erogazione dell’acqua (fredda)
7.2.4 La delibera assembleare che impone l’installazione dei contatori dell’acqua negli appartamenti: una scelta obbligata
7.2.5 Agevolazioni tariffarie
7.2.6 La controversia sulla quantità di acqua consumata
7.3 Impianto elettrico
7.4 L’impianto citofonico ed il videocitofono
7.5 Impianto di videosorveglianza
7.6 Impianto fognario
7.6.1 Tubatura comune all’interno di una proprietà esclusiva
7.6.2 Le fosse biologiche
7.6.3 Tubazioni di scarico e condominio parziale
7.6.4 Allaccio nuovo bagno del singolo e spesa per modifiche all’impianto fognario
7.6.5 Impianto fognario non utilizzato e spese
7.6.6 Condutture private e braga
7.7 Impianto di riscaldamento e canne fumarie
7.7.1 Spese ordinarie e tabelle di gestione: la situazione prima del passaggio definitivo alla termoregolazione e contabilizzazione di calore
7.7.2 La termoregolazione e contabilizzazione: il quadro normativo ante riforma del condominio
7.7.3 La termoregolazione e contabilizzazione dopo il d.lgs. 4 luglio 2014, n. 102
7.7.4 I tipi di contabilizzazione: la contabilizzazione indiretta e i ripartitori
7.7.4.1 La contabilizzazione diretta
7.7.5 La spesa per l’installazione dei dispositivi per la contabilizzazione deve essere fatturata al singolo condomino o è una questione condominiale?
7.7.6 Criterio di ripartizione della spesa del riscaldamento e acqua calda a seguito dell’adozione dei sistemi di contabilizzazione: la norma UNI 10200
7.7.7 I criteri correttivi
7.7.8 Contabilizzazione e tabelle riscaldamento contenute nel regolamento
7.7.9 Nuovo criterio ex d.lgs. 141/2016: il declino della UNI 10200
7.7.10 La revisione della UNI 10200
7.7.11 Le novità introdotte dall’art. 9 d.lgs.73/2020: la UNI 10200 non obbligatoria
7.7.12 Rottura del ripartitore
7.7.13 La ripartizione delle spese (lett. d) del comma 5 dell’articolo 9 del d.lgs. 102/2014: il dibattito sviluppatosi dopo il d.lgs. n. 73/2020
7.7.14 Come ripartire le spese in concreto
7.7.15 La quota volontaria e involontaria nella contabilizzazione diretta
7.7.16 La quota volontaria ed involontaria nella contabilizzazione diretta
7.7.17 Criteri per ripartire il consumo involontario
7.8 Il distacco dal riscaldamento centralizzato e spese
7.8.1 Il notevole squilibrio termico: l’opinione della Cassazione
7.8.2 Quando si verificano i notevoli squilibri di funzionamento dal punto di vista tecnico
7.8.3 Gli aggravi di spesa
7.8.4 Il consumo involontario
7.8.5 Le spese che rimangono a carico del distaccato
7.8.6 La prova termotecnica
7.8.7 La preventiva comunicazione all’amministratore: l’articolo 1122 c.c.
7.8.8 Distacco e regolamento di condominio
7.8.9 Installazione di nuova caldaia dimensionata ed esclusione dei condomini distaccati dalla comproprietà e dalle spese
7.8.10 Distacco dal riscaldamento per taglio dei tubi da parte del condominio e restituzione delle spese di riscaldamento pagate e non dovute
7.9 Impianti obsoleti e inutili
7.10 Gli impianti sportivi nel condominio
7.11 Le antenne centralizzate
7.11.1 L’antenna analogica
7.11.2 Antenna satellitare condominiale: l’innovazione necessaria
7.12 I pannelli solari in condominio
7.13 Pannelli solari e vincolo paesaggistico
CAPITOLO VIII – Recupero crediti
8.1 Il recupero coattivo delle rate condominiali inevase
8.2 Premessa
8.3 Il ruolo dell’amministratore e dell’assemblea
8.4 Il fondo spese per la morosità
8.5 L’individuazione del debitore e il principio dell’apparenza
8.6 L’inapplicabilità del principio di apparenza
8.7 La definitiva negazione dell’apparentia iuris nel condominio. Il problema dei comproprietari
8.8 La mancata richiesta del decreto ingiuntivo. La dispensa dell’assemblea
8.9 La messa in mora
8.10 Il decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo: il problema della mancanza di un piano di riparto
8.11 I presupposti per il decreto ingiuntivo
8.12 Mancanza di prove documentali sulla spesa
8.13 Le soluzioni bonarie dopo il decreto ingiuntivo
8.14 Opposizione a decreto ingiuntivo e mediazione
8.15 Opposizione a decreto ingiuntivo e impugnazione della delibera annullabile
8.16 Opposizione a decreto ingiuntivo e delibera nulla
8.17 Opposizione a decreto ingiuntivo e questioni di competenza
8.18 Opposizione a decreto ingiuntivo e tabelle errate: una necessaria precisazione
8.19 Opposizione a decreto ingiuntivo del comproprietario o coerede
8.20 Opposizione a decreto ingiuntivo e simulazione delle quietanze relative all’avvenuto pagamento delle spese condominiali
8.21 Decreto ingiuntivo e spese legali
8.22 Terzo creditore e comunicazione dei morosi
8.22.1 Dati specifici da comunicare sui condomini morosi
8.22.2 Inottemperanza all’obbligo di comunicare i nomi dei morosi
8.22.3 Questione privacy: il tribunale di Roma fornisce un chiarimento
8.22.4 I possibili danni a carico del condominio
8.22.5 Misure coercitive per inadempimento: la nuova disciplina della legge n. 69 del 2009
8.23 Creditore del condominio procedente e condomino esecutato
8.24 Il pignoramento del conto corrente condominiale
8.25 Sospensione dei servizi comuni al condomino moroso
8.25.1 Il ruolo dell’amministratore di condominio
8.25.2 Il problema della sospensione della fornitura di acqua potabile
8.25.3 Il problema della sospensione della fornitura del riscaldamento
8.26 Ritardato pagamento e penalità
8.27 Condominio e sovraindebitamento
8.28 Condominio e Decreto Bollette
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Le modalità di calcolo e di compilazione della busta paga, anche se il “gestionale paghe” semplifica e riduce i tempi di elaborazione, non rendono facile la lettura. Le norme in continua variazione e soprattutto le eccezioni che il cedolino pone, richiedono un continuo aggiornamento che in fondo, è la parte affascinante di questo lavoro.
L'autrice è formatrice professionale, docente e perito in Contratti di Lavoro di paghe e contributi, nei suoi corsi insegna a leggere la busta paga perché ritiene che sia indispensabile sia per i dipendenti, per i datori di lavoro.
Premessa
Lettura e compilazione della busta paga
1.1 Le sezioni della busta paga
1.2 I principali elementi del cedolino paga
1.3 Il sistema di calcolo della retribuzione
1.3.1 Il sistema orario
1.3.2 Il sistema mensilizzato
1.3.3 Il sistema “a cottimo”
La retribuzione lorda
2.1 Il lavoro ordinario o retribuzione ordinaria
2.2 Lavoro straordinario
2.3 Il lavoro supplementare
2.4 La “Banca ore”
2.5 Lo straordinario forfettizzato
2.6 La reperibilità
Le assenze del lavoratore dipendente: riposo, ferie, permessi
3.1 Il riposo settimanale
3.2 Le Festività
3.2.1 La retribuzione durante le festività (normali)
3.3 Le Ferie
3.4 Permessi
3.5 Permessi studio
3.6 Permessi per lutto
3.7 Permessi elettorali
3.8 Permessi per visite mediche
Assenze non retribuite
4.1 Lo sciopero
4.2 Aspettativa non retribuita
Assenze a carico INPS
5.1 Donazione sangue
5.2 Congedo matrimoniale
5.3 Permessi retribuiti ai sensi della Legge n. 104/1992
Altre prestazioni erogate dall’INPS
6.1 La Cassa Integrazione Guadagni
6.1.1 Importi cassa integrazione 2025
6.1.2 Cassa integrazione guadagni e Malattia
6.1.3 Cassa integrazione guadagni e Maternità
Altre voci della busta paga
7.1 Trasferte
7.2 L’indennità sostitutiva di mensa
7.3 Indennità di cassa
7.4 Fringe benefits
7.4.1 Auto aziendali
7.5 Premio di risultato o produttività
7.6 Le mance
7.7 Mensilità aggiuntive: tredicesima e quattordicesima
Indennità: malattia, maternità, infortunio
8.1 L’indennità economica di malattia
8.1.1 Giornate indennizzabili dall’INPS
8.1.2 Indennità malattia a carico del Datore di lavoro
8.1.3 Esempi di previsioni contrattuali
8.2 L’indennità malattia prevista per i lavoratori parasubordinati
8.3 L’indennità economica di maternità: quadro generale
8.3.1 Astensione obbligatoria
8.3.2 Astensione anticipata
8.3.3 Congedi parentali (ex astensione facoltativa)
8.3.4 Calcolo dell’indennità di maternità e compilazione busta paga
8.3.5 Congedo di paternità obbligatorio per i lavoratori dipendenti
8.3.6 Ricovero del neonato
8.3.7 Aborto
8.3.8 Come si calcola l’indennità di maternità
8.3.9 Riposi giornalieri per allattamento pagati dall’INPS
8.3.10 Il bonus bebè
8.3.11 Il bonus asili nido
8.4 L’infortunio
8.4.1 Adempimenti del datore di lavoro in caso di infortunio
8.4.2 Infortunio in itinere
8.4.3 INAIL e Periodo di comporto
8.4.4 L’indennità economica di infortunio
8.4.5 La denuncia di infortunio
Contributi previdenziali
9.1 Aliquote contributive
9.1.1 Riduzione contributiva
9.1.1.1 Esonero dal versamento dei contributi previdenziali IVS a carico delle lavoratrici madri
9.1.2 Calcolo trattenute contributi previdenziali
9.2 Contributi per NASpI e Dis-coll
9.2.1 L’indennità di disoccupazione NASPI
9.2.2 Indennità DIS-COLL
Il trattamento fiscale della retribuzione
10.1 Aspetti generali
10.2 Che cos’è l’IRPEF
10.3 L’imponibile fiscale
10.4 Detrazioni d’imposta
10.4.1 Detrazioni per i carichi familiari
10.4.2 Detrazioni per figli a carico
10.4.3 Detrazioni per ulteriori familiari a carico
10.5 Le addizionali IRPEF
10.5.1 Addizionale regionale
10.5.2 Addizionale comunale
Il Welfare
11.1 Premessa
11.2 Beneficiari
11.3 Trattamento fiscale
11.3.1 Esempio Welfare contrattuale
11.3.2 Esempi di beni e servizi di welfare
Cessazione del rapporto di lavoro
12.1 Il preavviso
12.2 Trattamento di fine rapporto
12.3 Come si calcola
12.4 Anticipazione del Trattamento di fine rapporto
Esempi di compilazione del cedolino paga
