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Edizione Straordinaria della Circolare Settimanale per lo Studio, Circolare Settimanale per lo Studio n. 45 - 02.12.2016 dedicata a tutte le novità del Decreto Fiscale convertito in legge.
La circolare, in formato Word, è pensata per essere personalizzata e diffusa privatamente alla propria clientela e fa parte dell'Abbonamento Circolare Settimanale per lo Studio.
NB: è vietata la diffusione pubblica e/o a fini commerciali.
INDICE:
LA SETTIMANA IN BREVE
LE PRINCIPALI NOTIZIE FISCALI DELLA SETTIMANA
LE SCHEDE INFORMATIVE
DECRETO FISCALE CONVERTITO IN LEGGE
Un'analisi punto per punto delle novità contenute nel decreto fiscale convertito in Legge: dalla soppressione di Equitalia, alla rottamazione delle cartelle esattoriali, dallo spesometro trimestrale alle modifiche alla disciplina della dichiarazione integrativa a favore, fino alla riapertura dei termini della voluntary disclosure.
PRASSI DELLA SETTIMANA
LE RISOLUZIONI DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
Una sintesi dei contenuti delle Risoluzioni dell’Agenzia in ordine cronologico
I COMUNICATI STAMPA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
Una sintesi dei contenuti dei Comunicati stampa dell’Agenzia in ordine cronologico
SCADENZARIO
SCADENZARIO DAL 02.12.2016 AL 16.12.2016
INDICE ARGOMENTI TRATTATI NELLA CIRCOLARE DECRETO FISCALE 193/2016
- Comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute
- Comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche I.V.A.
Il processo tributario è quasi esclusivamente un processo documentale in cui si riscontrano importanti limitazioni probatorie.
Questo ebook illustra come strutturare la propria difesa con i mezzi di prova. Ai fini della presente analisi, per meglio individuare la struttura del sistema probatorio del processo tributario, si procederà in primis alla trattazione del regime delle prove nella fase pre-processuale e successivamente all’analisi dell’istruttoria nella fase giudiziale del processo strictu sensu (che, sebbene siano strettamente connesse e funzionali l’una all’altra, mantengono profili distinti) con specifico riferimento ai poteri della Commissione tributarie ed alle prove ammissibili (e non) in quest’ultima sede.
Indice
1. Premessa
2. L’istruttoria “primaria” nella fase pre-processuale
3. L’istruttoria “secondaria” nella fase giudiziale del processo
3.1 Giudizio di primo grado
3.2 I poteri istruttori del giudice tributario ex art. 7 del D.Lgs. n. 546/1992
3.3 Onere della prova: Corte di Cassazione, Sez.3 civ., 20 gennaio 2016 n.955
3.4 Giudizio d’appello: divieto di nuove domande e nuove prove
4. I mezzi di prova
4.1 Mezzi di prova ammissibili
4.2 Mezzi di prova vietati: giuramento e prova testimoniale
5. Conclusioni
Una manovra nella manovra. Il decreto fiscale di accompagnamento alla Legge di bilancio per il 2017 si è arricchito di una miriade di novità nel corso del passaggio parlamentare, con un corposo capitolo dedicato alle semplificazioni.
Si amplia la possibilità di far ricorso alla rottamazione delle cartelle esattoriali che viene esteso fino ai ruoli 2016 e introdotto anche per gli enti locali che non fanno ricorso ad Equitalia. Aumentano le opzioni per la voluntary disclosure, estesa in alcune situazioni, anche a chi vi ha fatto ricorso in passato. Novità anche per le comunicazioni obbligatorie IVA con meno scadenze rispetto a quelle inizialmente previste nel decreto. In materia di semplificazioni tra le tante novità si va dalla liberalizzazione dei prelievi dal conto corrente per i professionisti alla soppressione degli studi di settore all’abolizione del tax day del 16 giugno.
E ancora estensione dei termini di presentazione del 730 precompilato e chiusura d’ufficio senza contraddittorio per le partite IVA inattive da tre anni, regimi opzionali senza più necessità di rinnovo a scadenza e deducibilità per le spese di trasporto da parte dei lavoratori autonomi. Nell’ebook tutte le novità punto per punto.
Introduzione
Decreto fiscale 2017
1. Addio ad Equitalia – Articoli 1 e 1-bis
1.1. Cancellazione d’ufficio per le società del gruppo Equitalia
1.2. Il passaggio di consegne
1.3. Il personale
1.4. Le operazioni societarie
1.5. La regolamentazione dell’attività
1.6. Aggio all’8% il prossimo anno in attesa della riforma complessiva
1.7. Relazione annuale
1.8. Proroga di termine in materia di delega di funzioni dirigenziali nelle Agenzie fiscali
2. Le opzioni per la riscossione locale – Articoli 2 e 2-bis
2.1. Le opzioni per comuni e province
2.2. Per le imposte locali via libera ai pagamenti con carte e bancomat
3. Nuovi poteri dell’Agenzia delle entrate in materia di riscossione – Articolo 3
3.1. Accesso ai dati INPS per accelerare i pignoramenti
4. Norme in materia di comunicazioni IVA e fatturazioni – Articoli 4 e 4-bis
4.1. Da gennaio cambiano le comunicazioni
4.2. I dati da inviare e gli obblighi cancellati
4.3. La conservazione dei dati
4.4. La comunicazione liquidazione IVA periodica
4.5. I soggetti esonerati
4.6. Controlli e verifiche
4.7. Crediti d’imposta per l’adeguamento tecnologico
4.8. Le sanzioni
4.9. Termini di accertamento ridotti per chi opta per la trasmissione telematica dei dati
4.10. Norme per i depositi IVA
4.11. Soldi ai comuni per la partecipazione alle attività di accertamento
4.12. Fatture elettroniche per il tax free shopping
5. Norme in materia di accise – Articolo 4-ter
5.1. Rateizzazione in caso di difficoltà
5.2. Estesa la disciplina dei rimborsi
5.3. Nuove accise per il gasolio
5.4. Autorizzazione ad hoc per gli impianti di carburante
5.5. Nuove norme per gli alcolici
6. Dichiarazione integrativa a favore in tempi lunghi – Articolo 5
6.1. Termine ultimo quello per l’accertamento
6.2. Più tempo per integrare la dichiarazione IVA
6.3. Accertamento solo sulle integrazioni
6.4. Sconto sulle sanzioni anche per le accise
6.5. Nuove norme per lo scomputo dall’imposta delle ritenute alla fonte
7. Definizione agevolata delle controversie in materia di accise e di IVA afferente – Articolo 5-bis
7.1. Sanabili le imposte evase fino al 31 marzo 2010
8. Ampliata la rottamazione delle cartelle esattoriali – Articolo 6
8.1. Operazione ai blocchi di partenza
8.2. Le cartelle escluse
8.3. Più tempo per la domanda
8.4. Più facile individuare i carichi pendenti
8.5. In caso di mancato pagamento
8.6. Niente decadenza dal piano se si riprende il pagamento entro 60 giorni
8.7. Sì alla sanatoria per chi già pagava a rate
8.8. Sanatoria anche per composizione della crisi da sovraindebitamento
9. Spazio ai consulenti tributari per l’assistenza dei contribuenti – Articolo 6-bis
9.1. Solo professionisti certificati
10. Definizione agevolata delle liti sui tributi locali – Articolo 6-ter
10.1. Stop al pagamento delle sanzioni sui tributi evasi
10.2. Sospese le procedure di recupero per chi presenta la domanda
11. Riparte la voluntary disclosure – Articolo 7
11.1. Collaborazione volontaria ad ampio raggio
11.2. Le norme applicabili
11.3. La procedura
11.4. Le sanzioni
11.5. Nuova ipotesi di reato
11.6. Le violazioni in materia di contanti
11.7. Se si paga meno del dovuto
11.8. Più controlli su chi ha richiesto o richiede la residenza all’estero
12. Aboliti gli studi di settore – Articolo 7-bis
12.1. Esordio per gli indici di affidabilità
13. Semplificazioni fiscali – Articolo 7-quater
13.1. Liberalizzati i prelievi per professionisti e imprese
13.2. Conversione in euro dei bilanci delle imprese all’estero
13.3. Bilancio consolidato
13.4. Spese di trasporto deducibili dal reddito di lavoro autonomo
13.5. Avvisi via pec
13.6. Nuovo invio delle cartelle di pagamento via pec
13.7. Più tempo per l’invio della Certificazione Unica
13.8. Formalizzati i termini di sospensione estivi
13.9. Slitta a fine giugno il saldo IRPEF
13.10. Senza comunicazione IVA gli acquisti a San Marino
13.11. Semplificazioni in materia di IVIE
13.12. Mantiene la cedolare chi dimentica di comunicare la proroga del contratto
13.13. Bollo virtuale anche per gli assegni circolari
13.14. Regimi opzionali senza rinnovo obbligatorio
13.15. Novità per la tassazione di gruppo
13.16. Pagamenti con F24 in contanti anche sopra i 1.000 euro
13.17. Rimborsi IVA fino a 30.000 euro senza garanzia
13.18. Imposta sostitutiva sui finanziamenti in autoliquidazione
13.19. Tasse ipotecarie e uffici competenti
13.20. Nuovi orari e nuovi servizi per le Conservatorie immobiliari
13.21. Spese di giustizia e registrazione delle sentenze
13.22. Partite IVA inattive da tre anni cancellate d’ufficio
13.23. Più tempo per l’invio della dichiarazione precompilata
14. Agevolazioni IRPEF per i lavoratori in trasferta e trasfertisti – Articolo 7-quinquies
15. Semplificazioni per i contribuenti in regime forfettario – Articolo 7-sexies
16. Potenziamento di tax credit per il cinema e l’audiovisivo – Articolo 14
IVA 4%
1. ACQUISTO PRIMA CASA
2. ACQUISTO PERTINENZA PRIMA CASA
3. APPALTO COSTRUZIONE PRIMA CASA
4. APPALTO COSTRUZIONE PERTINENZA PRIMA CASA
5. APPALTO AMPLIAMENTO PRIMA CASA
6. APPALTO COSTRUZIONE IMMOBILE RURALE
7. ACQUISTO BENI FINITI COSTRUZIONE PRIMA CASA
8. ACQUISTO BENI FINITI AMPLIAMENTO PRIMA CASA
9. ACQUISTO BENI COSTRUZIONE CASA RURALE
10. ACQUISTO BENI FINITI COSTRUZIONE IMMOBILE TUPINI
11. ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE
12. ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE CONDOMINIALI
13. ACQUISTO E POSA IN OPERA BENI SOGGETTO DISABILE
IVA 10%
1. ACQUISTO IMPIANTO FOTOVOLTAICO
2. ACQUISTO KIT REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO
3. ACQUISTO PERTINENZA
4. APPALTO REALIZZAZIONE PERTINENZA
5. APPALTO RISTRUTTURAZIONE PERTINENZA
6. ACQUISTO DIRETTO BENI RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE
7. DICHIARAZIONE MANUTENZIONE ORDINARIA CONDOMINI
Nel presente eBook si cercherà di fare chiarezza alle problematiche che riguardano la gestione dei beni strumentali nell’ambito delle libere professioni, nelle diverse fasi dell’acquisizione, del funzionamento e della successiva dismissione dei beni stessi, tenendo conto, ovviamente, delle specifiche problematiche fiscali.
La gestione fiscale dei beni strumentali costituisce un aspetto rilevante per i liberi professionisti, soprattutto considerando gli studi di maggiori dimensioni caratterizzati da una struttura patrimoniale importante in quanto contenente immobili, computer e automezzi che comportano l’impiego di ingenti investimenti finanziari. Si pone il problema della deducibilità degli investimenti immobiliari e mobiliari, soprattutto tenendo conto del particolare regime fiscale degli automezzi, in quest’ultimo caso, ma ancora si pone il problema delle specifiche criticità emergenti in merito alla deducibilità delle ristrutturazioni immobiliari o delle specifiche norme che consentono di usufruire, nell’ambito delle libere professioni, dell’agevolazione relativa ai maxi-ammortamenti e ai maxi-leasing, contenuta nella legge di stabilità 2016.
La disciplina tributaria dei liberi professionisti pare molto semplice perché è contenuta sostanzialmente nel corpo dell’art. 54 del Tuir. Questa affermazione è parzialmente vera in quanto alcune specifiche fattispecie trovano il loro fondamento normativo in altri articoli del Tuir (l’art. 43 disciplina il regime fiscale degli immobili strumentali, l’art. 164 disciplina il regime fiscale dei veicoli di trasporto a motore, l’art. 6 disciplina il regime fiscale di alcune fattispecie, come la cessione dei crediti, gli interessi, ecc.).
Questa apparente semplicità si scontra, invece, con una disciplina lacunosa e frammentaria che emerge con grande evidenza nell’ambito della gestione fiscale dei beni strumentali.
Spesso ci si trova a dover risolvere questioni fiscali dei liberi professionisti attingendo alle regole fissate dal legislatore e dalla prassi nel diverso ambito delle imprese. Il ricorso all’analogia non può costituire una regola. Infatti basti pensare che il comma 1 dell’art. 54, appena più sopra citato, stabilisce che il reddito dei liberi professionisti viene determinato secondo il criterio generale della cassa, fatte salve le specifiche eccezioni contenute nella norma, mentre il criterio generale stabilito nel titolo II, del Tuir, per le imprese, è quello della competenza economica.
Anche in quest’ultimo caso sono previste specifiche eccezioni alla regola generale.
Le regole relative alla determinazione del reddito fiscale dei liberi professionisti assumono connotati specifici che in alcuni casi si discostano radicalmente dalle regole previste per le imprese mentre, altre volte, si sovrappongono a queste, consentendo il ricorso all’analogia. Anche le regole relative agli ammortamenti e alle manutenzioni rivestono caratteristiche specifiche, nell’ambito delle libere professioni. Regole specifiche valgono anche nel caso del leasing finanziario.
Vi sono norme di difficile comprensione, tutte rientranti nell’ambito fiscale dei liberi professionisti, come quelle che ammettono la deduzione dei costi derivanti dal leasing immobiliare, per i contratti stipulati all’interno di specifici periodi individuati dal legislatore, in evidente contrapposizione con altre norme che non ammettono la deduzione degli ammortamenti nel caso dell’acquisto di immobili effettuato nei medesimi periodi.
Le criticità relative agli investimenti immobiliari si accentuano se poi consideriamo che le spese incrementative sostenute sugli immobili (come possono essere le spese di manutenzione straordinaria) sono poi deducibili, anche se sostenute su immobili per i quali non è ammessa la deduzione di ammortamenti o di canoni di leasing.
L’ultimo aspetto riguarda le dismissioni dei beni utilizzati dai liberi professionisti. Particolare attenzione merita la fattispecie della cessione del contratto di leasing immobiliare, tenendo conto dell’importanza dell’operazione in termini di gettito nonché dell’assenza di specifiche disposizioni in merito. In questo modo restano aperti margini d’incertezza non indifferenti, nel caso di specie. Con riguardo alla vendita occorre fare riferimento alle norme specifiche relative agli immobili strumentali e agli immobili a uso promiscuo, tenendo conto che, nel caso di specie, vi sono periodi in cui il legislatore non ha ammesso la deduzione dei costi in argomento con la conseguenza che anche le medesime cessioni, simmetricamente, assumono regimi tributari differenti. Ancora diverse sono le fonti normative che regolano le cessioni degli immobili strumentali e degli immobili a uso promiscuo, dalle quali scaturiscono diversi regimi fiscali (redditi di lavoro autonomo e redditi fondiari).
Mancano anche norme che si occupino del caso della perdita involontaria dei beni strumentali. Nel caso di specie, infatti, si deve tener conto dell’irrilevanza fiscale delle sopravvenienze passive che rappresentano costi legati alla competenza economica, non espressamente previsti nel corpo dell’elencazione tassativa contenuta nell’art. 54 del Tuir, relativamente alle deroghe al criterio di cassa.
L’analisi approfondita della disciplina tributaria dei liberi professionisti non fa altro che cristallizzare, sempre di più, maggiori dubbi e incertezze.
Gli interventi dell’amministrazione finanziaria, in alcuni casi, hanno avuto l’effetto opposto rispetto agli obiettivi istituzionali attribuiti alla prassi, in termini di chiarezza del sistema impositivo, in quanto hanno prodotto ancora maggiori dubbi ed incertezze nel caso di specie. Si pensi, ad esempio, alla fattispecie della deduzione del costo sostenuto per l’acquisto del software e della banca dati su cd-rom. Infatti, secondo l’amministrazione finanziaria, il software deve essere dedotto secondo le regole previste nel titolo II, per le imprese, mentre la banca dati su cd-rom costituisce un bene materiale e non immateriale, posto che la materialità prevale sull’immaterialità, nel caso di specie, con la conseguente applicazione della procedura dell’ammortamento.
Tutte queste criticità mi hanno suggerito l’idea di pubblicare codesto ebook che si pone l’obiettivo di dare chiarezza in merito alla gestione fiscale dei beni strumentali utilizzati dai liberi professionisti, in una visione unitaria dell’argomento, probabilmente ancora assente nel panorama editoriale, che parte dal momento dell’acquisizione per arrivare al momento della dismissione, conseguente ad una vendita o a una cessione di contratto di leasing o, ancora, all’autoconsumo o alla perdita involontaria.
Spero che codesto intervento sia interessante per gli operatori del settore, soprattutto tenendo conto dell’agevolazione attualmente prevista dalla legge di stabilità 2016, relativa ai maxi-ammortamenti e ai maxi-leasing.
Sintesi
Premessa
Capitolo 1 – I beni strumentali
1. I beni strumentali in generale
2. I beni immateriali
Capitolo 2 – I beni strumentali ad uso promiscuo
Capitolo 3 – L’acquisizione dei beni strumentali
1. L’acquisto
1.1. L’inerenza e la sussistenza del requisito della strumentalità
1.2. Determinazione del costo di acquisto
1.3. L’ammortamento
1.4. Il coefficiente di ammortamento
1.5. La deduzione dei costi relativi all’acquisto di beni di modico valore
1.6. La deduzione dell’ammortamento nel caso dei mezzi di trasporto a motore
1.7. Il regime fiscale dei veicoli a motore su strada dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta
1.8. Il maxi-ammortamento
1.8.1. Il requisito della novità
1.8.2. Il requisito della materialità
1.8.3. Il maxi-ammortamento delle autovetture
1.8.4. Il maxi-ammortamento dei veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta
2. L’acquisto di immobili strumentali
3. Acquisto di immobili ad uso promiscuo
Capitolo 4 – La locazione
1. Locazione di immobili strumentali
2. Locazione di immobili ad uso promiscuo
3. Considerazioni in merito alla locazione immobiliare
4. Il subaffitto
Capitolo 5 – Il leasing finanziario
1. Il leasing mobiliare
2. Il maxi-leasing mobiliare
3. Il leasing relativo alle autovetture
4. Il maxi-leasing relativo alle autovetture
5. Il leasing immobiliare
5.1. Leasing relativo agli immobili ad uso promiscuo
Capitolo 6 – Le manutenzioni
1. Le manutenzioni degli immobili
2. Altre manutenzioni
3. Le migliorie e il maxi-ammortamento
Capitolo 7 – Le dismissioni fiscalmente rilevanti relative ai beni strumentali
1. Aspetti generali
1.1. Un caso particolare: la cessione del bene acquisito in leasing, dopo l’esercizio del riscatto
2. L’autoconsumo
3. Eliminazione e perdita di beni strumentali
3.1. Documentazione probatoria
3.2. Indennità risarcitorie connesse con la perdita del bene strumentale
Capitolo 8 – La cessione del contratto di leasing
Raccolta di Formule maggiormente utilizzate nella procedura di "Composizione della crisi da sovraindebitamento" che consentono di avere un utile riferimento operativo nello svolgimento dell'incarico professionale.
In particolare le formule da n. 1 a n. 3 si riferiscono all'attività del professionista nominato ex art. 15 D.L. n. 3/2012, alla relativa accettazione e alla richiesta di accesso alle banche dati. La formula n. 4 si riferisce all'ammissione alla procedura di sovraindebitamento, mentre le formule n. 5 e 6 alla relazione dell'esperto ex Legge 3/2012.
Infine le formule n. 7 e 8 si riferiscono al decreto di ammissione del Tribunale alla procedura di sovraindebitamento.
Indice delle Formule:
Tutte le novità sul falso in bilancio e i reati fiscali in 142 pagine.
Solo in un riconosciuto “clima di fiducia” e con un diffuso “senso di sicurezza” si può assicurare una reale capacità del sistema produttivo di sostenere la crescita economica, di attrarre investimenti e, più in generale, di garantire un effettivo esercizio della libera concorrenza.
A tal fine, gli interventi riformatori devono necessariamente muovere in una duplice direzione: da un lato nel determinare un cambiamento “culturale” ed “organizzativo”, che persegua gli obiettivi di semplificazione, flessibilità, trasparenza ed efficienza del sistema3; dall’altro lato, nel realizzare azioni e strumenti adeguati a contrastare i più pericolosi fattori di “insicurezza” e “distorsione” del mercato, quali sono, in generale, tutti i fenomeni di illegalità e, in particolare, le diverse forme di mala gestio e corruzione nonché le più gravi manifestazioni di criminalità con le sue peculiari connotazioni e conseguenze economiche.
Ciò nella piena consapevolezza che “corruzione e criminalità organizzata generano distorsioni nell’allocazione delle risorse, riducono l’efficacia dell’azione pubblica e ostacolano lo sviluppo”.
In quest’ottica si è posto il Legislatore nell’emanazione sia della l. 27 maggio 2015, n. 69 (contenente disposizioni in materia dei delitti contro la pubblica amministrazione, di associazione di tipo mafioso e di falso in bilancio), con cui ha reintrodotto il delitto di false comunicazioni sociali, sia del d.lgs. 24 settembre 2015, n. 158, con cui ha riformato il sistema dei reati tributari, in attuazione della delega conferita con l’art. 8 co. 1 della legge 11 marzo 2014, n. 235.
Capitolo 1 – La riforma dei reati tributari e del falso in bilancio: cenni introduttivi a cura di Stefano Cosimo De Braco
1. Gli obiettivi della riforma: legalità economica e sviluppo
2. Falso in bilancio e reati tributari quali “reati spia"
3. L’oggetto della tutela
3.1. La difficile individuazione del bene giuridico leso
3.2. I beni giuridici tutelati dal reato di falso in bilancio
3.3. I beni giuridici tutelati dai reati tributari
4. La tutela del mercato e della libera concorrenza
5. La sicurezza economica quale presupposto del mercato
6. La criminalità economica
Capitolo 2 – Il nuovo reato di falso in bilancio a cura di Aniello De Vita
1. Le ragioni dell’intervento riformatore
2. Le soglie di punibilità
3. La rinnovata formulazione degli artt. 2621 c.c. e 2622 c.c
3.1. Analisi comparata dei delitti
3.2. La condotta
4. L’introduzione degli artt. 2621-bis e 2621-ter c.c
5. La rilevanza delle valutazioni nel falso in bilancio
5.1. L’eliminazione dal testo normativo
5.2. La posizione della Corte di Cassazione
5.2.1. La sentenza n. 33774 in data 30 luglio 2015
5.2.2. Il successivo revirement giurisprudenziale
5.2.3. La sentenza n. 6916 in data 22 febbraio 2016
5.2.4. La sentenza n. 12793 in data 30 marzo 2016
6. La sentenza – a sezioni unite – n. 22474 del 27 maggio 2016
7. La legge n. 69/2015 quale ius superveniens
Capitolo 3 – I nuovi reati tributari alla luce del d.lgs. n. 158/2015 a cura di Aniello De Vita
1. Le modifiche apportate nel tempo al d.lgs. n. 74/2000
2. I principi ispiratori del d.lgs. n. 158/2015
3. L’irrilevanza penale dell’elusione (e dell’abuso del diritto)
4. I principali correttivi apportati dal d.lgs. n. 158/2015
5. I nuovi reati tributari
5.1. Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2)
5.2. Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3)
5.3. Dichiarazione infedele (art. 4)
5.3.1. Gli elementi passivi inesistenti
5.3.2. L’imposta evasa
5.3.3. Le soglie di punibilità e le valutazioni
5.4. Omessa dichiarazione (art. 5)
5.5. Occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10)
5.6. Omesso versamento di ritenute dovute o certificate (art. 10-bis)
5.7. Omesso versamento di Iva (art. 10-ter)
5.8. Indebita compensazione (art. 10-quater)
6. La confisca (art. 12-bis)
6.1 Lineamenti generali
6.2. Estensione della confisca alle disponibilità finanziarie della società
6.3. La rilevanza dell’impegno al pagamento
7. Il pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità (art. 13)
8. Le circostanze, attenuanti ed aggravanti, del reato (art. 13-bis)
8.1. Il pagamento quale circostanza attenuante e condizione di ammissibilità al “patteggiamento” della pena
8.2. La circostanza aggravante di cui al comma 3
9. La custodia giudiziale (art. 18-bis) e le disposizioni abrogate
10. L’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. ai reati tributari
11. Favor rei e ius superveniens
Capitolo 4 – Gli ulteriori attuali strumenti di contrasto a cura di Stefano Cosimo De Braco
1. L’esigenza di rendere “diseconomico” il reato
2. Strumenti “penali” ed “amministrativi”
3. Riciclaggio, reimpiego ed autoriciclaggio
3.1. Il riciclaggio
3.2. Il reimpiego
3.3. L’autoriciclaggio
3.4. Riciclaggio, autoriciclaggio e reati tributari
4. La responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato
5. Il contrasto patrimoniale
5.1. Sequestro e confisca
5.2. Confisca ordinaria e per equivalente
5.3. Confisca e sanzioni del d.lgs. n. 231/2001
5.4. Confisca per sproporzione
6. Misure di prevenzione e “pericolosità fiscale”
7. Nuove prospettive: le azioni risarcitorie collettive (class action)
File excel per il calcolo dell’onorario spettante per l’incarico di curatore fallimentare ai sensi del Decreto n. 30 del 25 gennaio 2012, in vigore dal 18 novembre 2012.
A confronto il calcolo dell’onorario in base al precedente D.M. 28 luglio 1992 n.570.
A supporto i riferimenti normativi.
Con il D.L. 262/2006, convertito con L. 286/2006, è stata reintrodotta l'imposta di successione e donazione (abolita dal governo Berlusconi nel 2001). La Finanziaria 2007 ha apportato ulteriori modifiche alla disciplina.
Il presente file consente di determinare la tassazione dovuta in caso di successione o donazione di beni mobili o immobili, inoltre il file determina l'imposta di successione o donazione dovuta, in capo a ciascun beneficiario, nonché le imposte ipotecarie e catastali in caso di trasferimento di beni immobili.
Il file calcola la franchigia di esenzione spettante in relazione al grado di parentela con il donante/de cuius.
A supporto la normativa di riferimento.
Gli adempimenti dichiarativi in ambito fiscale, a carico degli enti non commerciali di tipo associativo, sono molteplici e complessi, sia nella fase costitutiva che in quella dell’ordinaria gestione.
Dalla corretta esecuzione di alcuni di tali adempimenti dipende il diritto a godere del trattamento tributario di favore previsto dalla normativa vigente in materia.
È quindi importante che gli addetti ai lavori del settore (gli amministratori delle associazioni e i professionisti al loro fianco), siano adeguatamente informati e quindi preparati ad assolvere alle obbligazioni a loro imposte.
Tramite il presente contributo sono fornite tutte le indicazioni utili per ottemperare a questi impegni, nei modi ed entro le scadenze stabilite, oltre che gli strumenti disponibili per rimediare ad errori od omissioni. Nonostante l’oggetto specifico di analisi siano le associazioni sportive dilettantistiche (asd), tutti gli argomenti trattati possono essere validamente estesi alle altre tipologie di enti non commerciali di tipo associativo.
Nella famiglia degli enti non commerciali di tipo associativo infatti, le asd rappresentano una categoria particolare, in quanto “privilegiata”.
In virtù di tale privilegio, le asd godono di ulteriori e più specifiche agevolazioni rispetto a quelle generali disposte nei confronti degli altri enti non commerciali di tipo associativo.
Premessa
Introduzione
1. Asd "non riconosciuta"
2. Attività “istituzionali”, ”connesse” e “commerciali”
1. Definizione
2. Trattamento fiscale – l’art. 148 TUIR e l’art. 4 D.P.R. 633/1972
3. Inizio attività
1. Registrazione dell’Atto costitutivo e dello Statuto
2. Attribuzione del Codice Fiscale e della Partita Iva
3. Modello EAS
4. Omessa o tardiva presentazione del modello EAS
4. Gestione ordinaria
1. Il regime fiscale ex L. 398/1991
2. Liquidazioni periodiche Iva
3. Modello Unico Enc, Dichiarazione Iva, Dichiarazione Irap
4. Superamento del plafond ex L. 398/1991
5. Raccolta pubblica e occasionale di fondi
6. Gli adempimenti in qualità di sostituto di imposta: Certificazione Unica, ritenute Irpef e Modello 770
Documentazione di riferimento
Normativa
Prassi
Giurisprudenza
Bibliografia
