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Definizione agevolata degli atti del procedimento accertativo nella Legge di Bilancio 2023: adesione agevolata e acquiescenza; Approfondimento gratuito in pdf di 11 pagine
La Legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”, c.d. Legge di Bilancio 2023, per l’attuazione della c.d. tregua fiscale, tra le varie sanatorie, ha previsto ai commi da 179 a 185 dell’art. 1, la definizione degli atti del procedimento di accertamento riferibili ai tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, con il vantaggio della riduzione delle sanzioni a un diciottesimo del minimo.
La norma di riferimento introduce una sanatoria ad ampio spettro che riguarda la fase della procedura di accertamento. In particolare, si tratta di atti relativi alla fase amministrativa (a seguito di consegna di pvc, notifica di atto impositivo, notifica di invito al contraddittorio ex art. 5-ter D.Lgs. 218/97), antecedente a quella eventualmente giudiziale.
Il perimetro temporale degli atti interessati dalla sanatoria in commento è decisamente più ampio rispetto alle altre sanatorie contenute nella Legge di Bilancio 2023, potendo tale misura deflattiva riguardare provvedimenti impositivi notificati a distanza di anni dall’entrata in vigore della novella.
In questo breve approfondimento si analizza la portata applicativa e i conseguenti effetti premiali della sanatoria di cui ai commi da 179 a 185 della Legge di Bilancio 2023.
Rottamazione quater: rapporti con i carichi affidati dalle Casse/Enti previdenziali - Approfondimento gratuito in pdf di 8 pagine.
La Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha introdotto un’articolata casistica di sanatorie tese a consentire una vera e propria “tregua fiscale” ad ampio raggio.
Trattasi di misure che il contribuente può utilizzare per sanare diversi tipi di irregolarità, caratterizzate da un percorso costituito da ben 12 sanatorie, tra le quali vi è la “Definizione agevolata dei ruoli affidati all’agente della riscossione”, la cd. rottamazione quater.
In questo breve approfondimento si analizza l'ambito della sanatoria in relazione ai carichi affidati dalle Casse/Enti previdenziali, precisando che possono aderire alla rottamazione dei debiti contributivi solo i liberi professionisti iscritte alle Casse previdenziali che hanno deciso di aderire alla sanatoria in commento.
Infatti, la rottamazione quater riguarda potenzialmente anche i carichi affidati dalle casse/enti previdenziali all’Ader, purché l’ente in questione, entro il 31 gennaio 2023:
Utile applicativo in excel che determina la convenienza ed effettua l’ottimizzazione lato azienda e lato dipendente dei buoni benzina previsti dal D.L. 21/2022, in presenza di altri buoni da erogare ai dipendenti, e aggiornato con il decreto Aiuti quater.
Aggiornamento del 4 febbraio 2023:
Vengono richiesti i seguenti dati:
Il tool effettua l’ottimizzazione automatica del valore dei buoni da due prospettive differenti:
In aggiunta viene effettuata l’ottimizzazione per entrambi i soggetti (azienda e dipendenti), in modo da migliorare, se possibile, il vantaggio dell’uno senza ridurre il vantaggio per l’altro.
Il foglio di calcolo è progettato per funzionare con Microsoft® Excel® dalla versione 2007 in poi (non funziona con Mac / OpenOffice); per il corretto funzionamento del foglio di calcolo è necessario che le Macro siano abilitate e che lo zoom sia impostato al 100%.
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
eBook in pdf di 261 pagine, sulla determinazione delle imposte sul Bilancio d'esercizio delle società di capitali - edizione 2023, ricco di schemi ed esempi che lo fanno da padrone, semplificando il lavoro del contabile d’azienda e del commercialista.
Questa guida non ha la pretesa di offrire tutte le informazioni propedeutiche e/o contestuali alla determinazione delle imposte sul bilancio d’esercizio delle società di capitali, ma ha il pregio di offrire quasi tutti gli spunti fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo.
Si parte, nel 1° capitolo, dalla redazione del bilancio civilistico, attingendo dai Principi contabili nazionali e, prima ancora, dai principi e dai postulati previsti per la predisposizione del bilancio CEE.
Detto capitolo prosegue con l’indicazione del contenuto del bilancio nei suoi distinti componenti e si completa con la procedura relativa alla sua approvazione (si vedano la scheda degli adempimenti e la loro rappresentazione grafica) e con due approfondimenti in merito alla destinazione vincolante dell’utile d’esercizio nonché agli adempimenti stringenti sulla copertura delle perdite d’esercizio.
Quindi, nel secondo capitolo, si entra nel vivo della questione, affrontando le tematiche comuni alle società di capitali, in particolare alle S.r.l., sciorinando le relative disposizioni previste dal T.U.I.R. Si esaminano, tra l’altro in particolare, gli argomenti sulla trasparenza fiscale, sulle perdite pregresse, sulla fiscalità differita e sul calcolo del ROL. Uno sguardo attento è rivolto, ovviamente, alla tassazione delle società di capitali in capo alla società erogante ed ai soci, siano essi persone fisiche o giuridiche.
Infine, si sottolineano due argomenti:
Infine, schemi ed esempi la fanno da padrone, semplificando il lavoro del contabile d’azienda e del commercialista.
Introduzione
1. Il bilancio civilistico
1.1. Il bilancio d’esercizio
• Allegato A – Società obbligate ad adottare gli IAS/IFRS
1.2. I soggetti interessati alla redazione del bilancio CEE
1.3. La composizione del bilancio CEE
1.4. I postulati o principi generali del bilancio e i principi contabili
• Allegato A – I documenti emessi dall’OIC
• Allegato B – I documenti interpretativi
1.5. I postulati del bilancio: la chiarezza ovvero l’osservanza della struttura del bilancio
• Allegato A – Schema sulla modificabilità delle voci dello stato patrimoniale e sulla loro presenza nel bilancio in forma abbreviata
1.6. I postulati del bilancio: la rappresentazione veritiera e corretta
1.7. I principi di redazione del bilancio: la prudenza, la prospettiva della continuità aziendale e la funzione economica
1.8. I principi di redazione del bilancio: la realizzazione e la costanza dei criteri di valutazione
1.9. I principi di redazione del bilancio: la competenza
1.10. I principi di redazione del bilancio: di separazione delle valutazioni, di neutralità e di preminenza della sostanza
1.11. I principi di redazione del bilancio: di comparabilità e di rilevanza
1.12. La priorità di taluni principi contabili rispetto agli altri
• Allegato A – La prevalenza di alcuni principi contabili su altri
1.13. La deroga alle regole di redazione del bilancio
1.14. Le condizioni e il contenuto del bilancio in forma abbreviata
• Allegato A – Stato patrimoniale in forma abbreviata
• Allegato B – Conto economico in forma abbreviata (art. 2435-bis del D.Lgs. 6/2003)
• Allegato C – Clausole generali e principi di redazione del bilancio
1.15. Le condizioni e il contenuto del bilancio delle micro-imprese
• Allegato A – Parametri ed obblighi connessi alle classi dimensionali delle imprese
1.16. Il contenuto della nota integrativa
1.17. La comunicazione delle sovvenzioni, contributi ecc. ricevuti, nella nota integrativa
1.18. La relazione sulla gestione
1.19. Il rendiconto finanziario
1.20. Approvazione del bilancio nella S.r.l
• Allegato A – Scheda adempimenti da osservare per l’approvazione del bilancio nella S.r.l. (questa tabella è redatta supponendo che la decisione dei soci sia stata adottata secondo il metodo assembleare)
• Allegato B – Rappresentazione grafica degli adempimenti connessi al bilancio d’esercizio delle S.r.l
• Allegato C – Prospetto compensazione negli anni di utili civilistici e fiscali - Società
1.21. L’azione individuale o sociale di responsabilità contro gli amministratori e i sindaci
1.22. La mancata pubblicazione del bilancio impedisce il decorso della prescrizione per mala gestione
1.23. La destinazione vincolante dell’utile d’esercizio
Allegato A – Scheda adempimenti da osservare nella distribuzione di utili o di riserve ai soci
1.24. La copertura delle perdite d’esercizio
1.24.1. Concetto di capitale
1.24.2. Concetto di perdita
1.24.3. Riduzione del capitale sociale per perdita al di sopra del limite legale
1.24.4. Opzioni sulla copertura della perdita da parte dell’assemblea
1.24.5. Riduzione del capitale sociale per perdita al di sotto del limite legale
1.24.6. Giurisprudenza
2. Il bilancio fiscale
2.1. Il momento di effettuazione delle operazioni ai fini delle imposte dirette
• Allegato A – Tabella differente momento impositivo ai fini dell’IVA e delle imposte dirette
• Allegato B – Tabella momento impositivo con pagamenti diversi dal contante
2.2. I costi di gestione e il criterio di inerenza
2.3. La sindacabilità sulla convenienza economica della spesa e l’indeducibilità fiscale della refusione di spese legali sostenute dall’amministratore o per conto di dipendenti in azioni giudiziarie
2.4. I criteri di competenza, di certezza, di determinabilità e di imputabilità al conto economico
• Allegato A – Prospetto di decorrenza della deducibilità di costi e spese secondo il T.U.I.R. (D.P.R. n. 917/1986) e il codice civile
2.5. La deducibilità delle tasse e delle imposte
• Allegato A – Prospetto sulla deducibilità dei tributi
2.6. Le plusvalenze e le minusvalenze
2.7. Le sopravvenienze attive e passive
2.8. La valutazione delle rimanenze
2.8.1. Primo periodo di formazione della rimanenza
2.8.2. Secondo periodo di formazione delle rimanenze
2.8.3. Terzo periodo di formazione della rimanenza
2.9. Gli aspetti civilistici della valutazione delle rimanenze di opere e di servizi su ordinazione
2.10. Gli aspetti fiscali della valutazione delle rimanenze di opere e di servizi su ordinazione
2.11. I costi black list
2.12. Le spese di pubblicità, di sponsorizzazione e di rappresentanza
2.13. L’ammortamento dei beni materiali
2.14. I costi di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione
2.15. Gli acconti delle imposte
2.16. I termini di versamento delle imposte
2.17. La modifica dei criteri civilistici e fiscali di valutazione
• Allegato A – Comunicazione di mutamento del criterio di valutazione
2.18. La trasparenza fiscale delle società di capitali
2.19. La trasparenza fiscale delle società di capitali a ristretta base proprietaria
2.20. Le perdite pregresse
2.21. Le interferenze fiscali nel bilancio civilistico e le imposte differite
2.22. La fiscalità differita
• Allegato A – Tavola differenze permanenti e temporanee e relative imposte differite
2.23. Interessi passivi e calcolo del ROL
2.23.1. Normativa propedeutica da osservare
2.23.2. Soggetti obbligati ed esonerati dalla normativa
2.23.3. Deducibilità degli interessi passivi
2.23.4. Interessi rilevanti ai fini del ROL
2.20.4.1. Interessi passivi inclusi nel costo dei beni
2.23.5. Gestione caratteristica e ROL
2.23.6. L’eccedenza degli interessi passivi a riporto e le imposte anticipate
2.23.7. L’eccedenza del ROL a riporto
• Allegato A – Calcolo degli interessi deducibili e del ROL
• Allegato B – La deducibilità degli interessi passivi
• Allegato C – Gli interessi ed altri oneri finanziari secondo l’OIC – Composizione e schemi del bilancio d’esercizio – Documento dicembre 2016, n. 12
• Allegato D – Gli interessi passivi e gli oneri finanziari assimilati, nella prassi dell’Agenzia delle Entrate (Art. 96, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917)
• Allegato E – Evoluzione negli anni dei dati per la deducibilità degli interessi passivi
2.24. L’aiuto alla crescita economica (ACE)
• Allegato A – Cronoprogramma del credito d’imposta
• Allegato B – La super ACE in sintesi
2.25. La derivazione semplice e la derivazione rafforzata
• Allegato A – La derivazione semplice e rafforzata estensibile alle microimprese
2.26. Le norme applicative per il principio della derivazione rafforzata per i soggetti OIC Adopter
2.27. La qualificazione, l’imputazione temporale e la classificazione in bilancio della derivazione rafforzata
2.28. La giurisprudenza di legittimità e la derivazione
2.29. La derivazione rafforzata e gli interventi dell’Agenzia delle Entrate
2.30. La priorità nella distribuzione delle riserve e loro annotazione nella dichiarazione dei redditi
2.31. La distribuzione di riserve in sospensione d’imposta
2.32. La tassazione delle società di capitali in capo alla società erogante ed ai soci
• Allegato A1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, corrisposti da società di capitali residente a società di capitali (per partecipazioni qualificate e non)
• Allegato A2 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016, corrisposti da società di capitali residente a società di capitali (per partecipazioni qualificate e non)
• Allegato B1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 e sino al 31 dicembre 2011, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B2 – Tassazione utili, corrisposti dal 2012 al 30 giugno 2014, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B3 – Tassazione utili, corrisposti dal 1° luglio 2014, al 31 dicembre 2016 da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B4 – Tassazione utili, prodotti dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B5 – Tassazione utili, prodotti dal 1° gennaio 2018, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate e non
• Allegato C1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 sino al 31 dicembre 2016, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate
• Allegato C2 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016 sino al 31 dicembre 2017, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate
• Allegato D – Tassazione reddito proveniente da società di capitali in capo ai soci residenti in Italia
• Allegato E – Tassazione stratificata per anno degli utili di società di capitali
2.33. Il calcolo dell’imposta IRES
• Allegato A – Prospetto per il calcolo dell’imponibile IRES (espresso in €)
• Allegato B – Prospetto di liquidazione dell’IRES (espresso in €)
2.34. La ritenuta sugli utili
• Allegato A – Attestato di possesso dei requisiti per l’applicazione della ritenuta a titolo d’imposta ovvero richiesta di esonero dall’effettuazione della ritenuta
• Allegato B – Schema delle ritenute operate sui dividendi corrisposti dalle S.r.l
2.35. La certificazione delle ritenute fiscali
• Allegato A – Certificazione degli utili e dei proventi equiparati - CUPE
2.36. Il cronoprogramma degli adempimenti per la distribuzione di utili nella S.r.l
• Allegato A – Cronoprogramma adempimenti dettagliati da osservare nella distribuzione di utili o di riserve ai soci, nelle S.R.L
2.37. L’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)
2.38. Il diritto al rimborso della maggiore imposta versata per l’ascrivibilità di maggiori costi in un periodo d’imposta rivenienti dal loro disconoscimento in altro periodo d’imposta
2.39. L’emendabilità della dichiarazione dei redditi
2.40. Le novità nel bilancio del 2021 e del 2022
2.41. La nuova regolamentazione del Patent Box
• Allegato A – Le definizioni contenute nel patent box (Agenzia delle Entrate - Provvedimento 15 febbraio 2022)
• Allegato B – Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, le attività di innovazione tecnologica e le attività di design e ideazione estetica
• Allegato C – Le informazioni da riportare, per ciascun periodo d’imposta di applicazione del nuovo regime patent box, nella sezione A del documento (Punto 7.3)
• Allegato D – Le informazioni da riportare, per ciascun periodo d’imposta di applicazione del nuovo regime patent box, nella sezione B del documento (Punto 7.4)
• Allegato E – Il nuovo patent box in sintesi
3. Le scritture contabili
3.1. Le scritture di chiusura: i ratei ed i risconti
3.2. Le scritture di chiusura: il TFR e le rimanenze
3.3. Le scritture di chiusura: le differenze di cambio e il fondo svalutazione crediti
3.4. Le scritture di chiusura: la contabilizzazione delle imposte, la destinazione dell’utile e la copertura delle perdite
Appendice
• Allegato A – Schema n. 1: Flusso dell’attività operativa determinato con il metodo indiretto
• Allegato B – Schema n. 2: Flusso dell’attività operativa determinato con il metodo diretto
Il controllo di gestione nelle imprese alberghiere; eBook in pdf di 121 pagine.
Aspetti peculiari e strumenti di controllo nel settore alberghiero
L’albergo è un'impresa ricettiva che fornisce un alloggio previo pagamento, utilizzato solitamente per soggiorni di breve durata e specialmente dai turisti.
In senso molto più stretto l’impresa alberghiera può essere definita come un complesso di beni, persone e servizi organizzati per erogare prestazioni ricettive in uno o più stabili.
Le imprese alberghiere per fornire un prodotto turistico globale in grado di soddisfare in maniera competitiva le differenziate esigenze della clientela, sono caratterizzate al loro interno dalla presenza di numerose aree funzionali semplici e complesse e comunque tra loro complementari.
Pertanto, al pari di ogni impresa, anche le strutture alberghiere sono realtà, il cui livello è influenzato da numerose variabili, quali ad esempio: la dimensione, la struttura amministrativa, le modalità erogazione dei servizi, la collocazione geografica, la varietà dei servizi, nonché la tipologia di clientela.
Tutte le tipologie di imprese sono realtà complesse ed il grado di complessità può dipendere da svariati fattori: livello dimensionale, assetto della governance, tipologia di processo produttivo o di erogazione del servizio, mercato di sbocco, settore in cui si compere, eccetera.
Il caso dell’impresa alberghiera rispecchia pienamente questo mix di situazioni quali influenza della zona di ubicazione, tipologie di canali distributivi, livello dimensionale, categoria, appartenenza o meno ad un gruppo. Ma è soprattutto, la moltitudine di servizi erogati, dal servizio base di alloggio a quelli di ristorazione, wellness, mice, ecc., che rendono l’impresa alberghiera una struttura multiservizio, una realtà industriale complessa e multidivisionale.
Da qui sempre più frequentemente sorge la necessità di un monitoraggio attento sia della contribuzione complessiva che delle marginalità di ogni singola unità di business.
All’interno di questo contesto, il controllo della gestione diventa, quindi, un punto fondamentale per una corretta valutazione dell’andamento dell’attività d’impresa e per la definizione e programmazione delle decisioni da assumere.
Ogni forma di controllo per essere efficace deve porsi obiettivi ed ottenere risultati. Essa non può essere fine a sé stessa ma deve permettere di anticipare eventi ed accadimenti, produrre miglioramenti e permettere azioni correttive.
Le attività di controllo debbono anche essere efficienti e quindi tempestive, direi quasi immediate. A poco servirebbe intervenire in modo tardivo seppur mirato e preciso.
Poiché l’attività svolta deve essere economicamente sostenibile, l’impianto e la gestione di un sistema di controllo, che certamente hanno un costo, devono determinare maggiori marginalità (utili) o risparmi di costo tali da giustificarne con sufficiente margine l’esistenza.
Gli strumenti del controllo di gestione sono il budget, ovvero un sistema più o meno articolato, complesso e integrato di previsione e la contabilità analitica, cioè un sistema di rilevazioni consuntive più dettagliate con più informazioni rispetto alla contabilità generale.
Qual è il momento migliore per strutturare un sistema di controllo di gestione? il controllo di gestione non è un salvagente, ma un metodo di navigazione.
Questa metafora serve a evidenziare l’idea che la programmazione del viaggio andrebbe fatta prima di lasciare il porto, e non quando si perde l’orientamento.
Ovviamente, non bisogna mai dimenticarsi che prima un’azienda implementa il proprio sistema decisionale e prima acquisirà un maggior controllo sul proprio destino futuro
L’obiettivo di questo lavoro, previa una premessa sulla tecnica ed i contenuti del controllo di gestione è, quindi, quello di sviluppare un semplice approccio metodologico ad una attività di controllo di gestione all’interno delle imprese alberghiere che consenta al management di attuare coerenti azioni di pianificazione passando attraverso una chiara lettura dei dati gestionali.
Ronald Harry Coase, economista inglese, ha scritto “Tortura abbastanza a lungo i dati e confesseranno qualunque cosa”
1. Il controllo di gestione.
1.1 Definizione.
1.2 Scopo del controllo.
1.3 Oggetto del Controllo.
1.4 Schema del controllo.
1.5 Unità di Controllo.
1.6 Tempistiche del Controllo.
1.7 Processo necessario.
1.8 Utilità e Fasi
2. La contabilità analitica.
2.1 Definizione.
2.2 Oggetto e Finalità.
2.3 Valori della contabilità analitica.
2.4 Classificazione dei costi
2.4.1 Speciali e Comuni
2.4.2 Variabili e Fissi
2.4.3 Discrezionali e non discrezionali
2.4.4 Effettivi, Ipotetici e Figurativi
2.5 Configurazioni di costo.
2.5.1 Direct Cost
2.5.2 Full cost
2.5.3 Costo complessivo.
2.5.4 Costo economico tecnico.
2.6 Procedure di rilevazione.
2.6.1 Sistema A.B.C.
2.6.2 Cost Driver
2.6.3 Sviluppo del processo di un sistema ABC.
2.6.4 Considerazioni sul metodo ABC.
3. Il budget economico.
3.1 Aspetti generali e definizione di budget
3.2 Processo di formazione.
3.3 Consigli per redigere un budget aziendale efficace.
4. Caratteristiche dell’impresa alberghiera.
4.1 Rigidità dell’offerta.
4.2 Problematiche gestionali dei servizi alberghieri
4.3 Struttura dei costi
4.4 Articolazione in reparti o Aree di Affari
4.4.1 Il servizio di ricevimento (reception)
4.4.2 Il servizio governante e pulizia (housekeeping)
4.4.3 Le aree funzionali: “non service departments”
4.4.4 Il servizio ristorante e bar-breakfast
4.5 Il Pricing Alberghiero.
5. Il controllo di gestione nell’impresa alberghiera.
5.1 Premessa.
5.2 Fase 1: programmazione.
5.3 Fase 2: Redazione del budget
5.4 Fase 3: Misurazione e reporting.
5.5 Fase 4: Valutazione dei risultati
6. Il budget per l’impresa alberghiera.
6.1 l’importanza di fare un budget
6.2 Costruzione del budget
6.2.1 Budget Ricavi
6.2.2 Budget dei Costi
6.2.3 Determinazione della Room cost
6.2.4 il Budget finanziario.
7. Gli indici della contabilità analitica.
7.1 Definizione.
7.2 Margine operativo Lordo.
7.3 EBITDA.
7.4 Utile lordo.
7.5 Utile Netto.
7.6 G.O.P. Gross Operating Profit
8. Break even analysis dell’impresa alberghiera.
8.1 Break Even Point: definizioni
8.2 Applicazione Break Even al Controllo di Gestione.
9. Strumenti operativi: il modello U.S.A.L.I.
9.1 Introduzione al modello.
9.2 Scopi e finalità.
9.3 Applicazione del modello.
9.3.1 La definizione dei centri di responsabilità.
9.3.2 L'imputazione dei ricavi e dei costi ai centri
9.3.3 Peculiarità del centro operativo “Camere”
9.4 Vantaggi del modello.
9.5 Impostazione del Budget
9.6 Controllo di Gestione.
9.7 Esempio Modelli di report
10. Indicatori di performance.
10.1 Kpi - Definizione.
10.2 Tasso di occupazione OCC.
10.3 Ricavo medio per camera ADR.
10.4 Ricavo medio per camera disponibile REVPAR.
10.5 GOPPAR.
10.6 RSE Efficienza delle vendite.
10.7 REVPAC.
10.8 REVPOR.
10.9 COSTPAR.
10.10 Altri indici
11. Cenni sul controllo di gestione sul food & beverage.
12. Controllo di gestione: il report finale.
13. Profit management-efficienza-performance.
13.1 Significato di Profit Management
13.2 Efficienza del Profit Management
13.3 Vantaggi del Profit Management
13.4 Ricerca della migliore performance.
Conclusioni
Bibliografia.
La disciplina del sequestro e della confisca nei reati tributari; eBook in pdf di 170 pagine
Aggiornato alle ultimissime sentenze del 2023 della Cassazione
Confisca Diretta, per Equivalente, per Sproporzione, ex D. Lgs n. 231/01 e di Prevenzione
Nella lotta all’evasione fiscale uno dei maggiori problemi è rappresentato dalla possibilità di recuperare le somme indebitamente sottratte alle casse erariali a causa della difficoltà di individuare e aggredire i patrimoni dei trasgressori.
A tal fine, l’istituto della Confisca, anche per equivalente, e del Sequestro ad essa finalizzato, si sono dimostrati degli strumenti particolarmente efficaci oltre che dotati di una notevole capacità dissuasiva anche se, in ragione delle peculiarità dei reati tributari, presentano notevoli criticità in sede di applicazione.
Il testo, che affronta con taglio operativo l’argomento non mancando di approfondire gli aspetti più controversi alla luce delle più recenti sentenze della Corte di Cassazione, si rivolge, in particolare, ai consulenti, agli avvocati, agli organi di polizia giudiziaria nonché ai magistrati che, quotidianamente, si ritrovano a doversi districare in una materia complessa e ricca di insidie.
Prefazione
1. Inquadramento normativo generale
2. I Limiti della Confisca diretta
3. La Confisca nei reati tributari
4. Sequestro e Confisca nei confronti di persone giuridiche
5. Rilevanza delle presunzioni tributarie nella Confisca
6. Individuazione e quantificazione del provento del reato
6.1 Il provento del reato nelle varie fattispecie del D. L.vo n. 74/00
6.2 Concorso nel reato
6.3 Quantificazione imposta evasa in sede amministrativa e penale: il doppio binario
7. La Confisca dei beni futuri
8. Confisca e procedure concorsuali
9. Limiti quantitativi alla Confisca
10. Sequestro e Confisca: casi particolari
11.La Confisca per sproporzione
11.1 - Evoluzione e natura dell’istituto
11.2 - Presupposti e modalità applicative della confisca
11.3 Prassi amministrativa
12. La Confisca nell’ambito del D.L.vo n. 231/01
12.1 La Confisca per equivalente nel D. L.vo n. 231/01
12.2 Le fattispecie rilevanti
13. La Confisca di Prevenzione
13.1 La Confisca di prevenzione nel D. L.vo n. 159/11
13.2 La Confisca di prevenzione e i reati fiscali
L’applicazione del periodo di sospensione di 85 giorni dei termini di decadenza e prescrizione relativi all’attività di accertamento fiscale, inizialmente prevista dall’articolo 67 del D.L. 18/2020 (c.d. decreto Cura Italia), può ritenersi ormai superata in quanto detto periodo è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini disciplinata dall’articolo 157 del D.L. 34/2020 (c.d. decreto Rilancio) e ss.mm.ii che, a parere degli Scriventi, attiene esclusivamente agli accertamenti che scadevano nel 2020.
L’analisi di tale quaestio iuris rileva:
La disciplina delle società cooperative sociali e del loro regime fiscale dopo la riforma terzo settore e dell'impresa sociale, eBook in pdf di 116 pagine.
Questo e-book ha come oggetto l’esposizione della disciplina di quella categoria particolare di società cooperative che è costituita dalle “cooperative sociali”.
L’opportunità di questo esame specifico deriva dai seguenti fatti:
Il nostro esame non si limiterà solo all’esposizione dei contenuti della Legge 381/1991 modificata nel tempo dalle Leggi n° 85 del 1995, n° 52 del 1996, n° 193 del 2000 e dal Decreto Legislativo n° 112 del 2017, ma esaminerà anche tutte le principali norme collegate ad essa, e precisamente quelle contenute:
Sintesi
1. Premessa: oggetto e metodologia dell’e-book
2. La definizione e la disciplina specifica delle cooperative sociali dettata dalla Legge n° 381 del 1991, alla luce della riforma della disciplina codicistica delle società cooperative introdotta dal Dlgs n° 6 del 2003 e dalla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale di cui ai Dlgs n° 117 e 112 del 2017
3. I soci volontari di queste cooperative e le categorie di persone svantaggiate al cui inserimento lavorativo è finalizzata l’attività delle cooperative sociali di “tipo B”
4. I contratti pubblici stipulabili fra le cooperative sociali e le Pubbliche Amministrazioni alla luce del codice dei contratti pubblici (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.1 Le convenzioni fra cooperative sociali di “tipo B” e Pubbliche Amministrazioni alla luce del “Codice dei contratti pubblici” (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.2 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici il cui importo complessivo stimato è inferiore alle soglie previste dall’art. 36 del Dlgs 50/2016
4.3 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici di servizi sociali e degli altri servizi previsti dall’Allegato IX del Dlgs 50/2016 che può riguardare anche le cooperative sociali di “Tipo A”
4.4 L’obbligo di iscrizione nell’Albo Regionale come requisito per la stipula di convenzioni (contratti) fra le cooperative sociali e gli Enti Pubblici
4.5 Le altre condizioni di esecuzione che possono essere richieste dagli Enti appaltanti nelle convenzioni con cooperative sociali di “tipo B”
5. Le convenzioni che possono essere stipulate dalle cooperative sociali e che sono finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone disabili
5.1 Le convenzioni previste dalla Legge n° 68 del 1999
5.2 Le convenzioni previste dall’art. 14 del Decreto Legislativo n° 276 del 2003 ("Legge Biagi”)
5.3 Gli incentivi per l’assunzione di persone disabili o svantaggiate
6. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRES e quelle che derivano dall’essere ONLUS – Organizzazioni non Lucrative di Utilità Sociale (Dlgs 460/1997) ed ETS – Enti del terzo settore (Dlgs 117/2017)
7. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRAP e sull’IVA
8. Le erogazioni liberali in denaro o in natura destinate alle cooperative sociali. Le cessioni gratuite di merce. Il cinque per mille dell’IRPEF
8.1 Le agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali in denaro o in natura alle cooperative sociali
8.2 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle cooperative sociali: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
8.3 Il cinque per mille dell’IRPEF destinato alle cooperative sociali
8.4 Gli incentivi fiscali per chi investe nel capitale delle cooperative sociali e delle imprese sociali
8.5 Le lotterie filantropiche che possono essere organizzate dalle cooperative sociali in quanto imprese sociali e, quindi, ETS
9. Un esempio di legislazione regionale di attuazione della Legge n° 381 del 1991: le Leggi Regionali pugliesi n° 21 del 1993 e n° 2 del 2002
10. La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle cooperative sociali
11. La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle cooperative sociali
Allegati
File excel per la gestione fiscale del regime Forfetario in vigore dal 2023:
La Legge di Bilancio 2023 ha potenziato il regime forfettario di determinazione del reddito aumentando il limite di ricavi o compensi ammessi a 85.000 euro e modificando i criteri di fuoriuscita dal regime.
Ciò comporta la necessità di effettuare puntuali valutazioni di convenienza fiscale/economica per l’accesso al Regime della Flat Tax.
Il file consente la gestione fiscale di tale regime (verifica dei requisiti di accesso, sintesi della normativa e dei relativi adempimenti previsti, gestione fatturazione, calcolo imposta sostitutiva annua) nonché l'effettuazione di un calcolo di convenienza fiscale tra il nuovo regime forfettario e il regime ordinario di determinazione delle imposte.
E’ disponibile una presentazione scaricabile gratuitamente.
Il foglio di calcolo richiede Microsoft Excel 2010 o superiore.
Manuale operativo, in pdf di 139 pagine, per i fondi regionali e altre fonti di finanziamento a livello territoriale, Volume IV
con prefazione di Elvio Mauri Direttore Generale di Fondimpresa
Si tratta del quarto volume della collana "Guide operative per la finanza agevolata".
In questo quarto volume della collana dei manuali operativi di finanza agevolata, abbiamo concentrato la nostra attenzione alle opportunità in ambito locale che i bandi a carattere regionale o comunque territoriale ci possono offrire. Non si tratta di restringere la visuale, anzi allargarla in ambito di prossimità per dare concretezza ai progetti delle PMI che possono fruire di contributi per il consolidamento dell’azienda, per la ristrutturazione dei processi produttivi, per l’ammodernamento dei macchinari, per i nuovi modelli di funzionamento nel rispetto dell’ambiente, del risparmio energetico, della formazione, dell’internazionalizzazione del mercato di riferimento per i prodotti e molto altro.
Entrare nei meccanismi operativi della finanza agevolata, vuol dire per un imprenditore o un professionista, affacciarsi in un mondo di incentivazioni talmente ampio, tale da interessare indistintamente qualsiasi azienda di produzione o di servizi, qualsiasi amministrazione pubblica locale, qualsiasi associazione o ente di promozione territoriale.
Il primo step è ovviamente quello di possedere la “bussola di orientamento” che ci consente di capire dove cercare l’informazione e con quali modalità. Il primo scoglio sembra apparentemente semplice da superare, in realtà esiste una proliferazione di molteplici notizie di stampa specializzata (per esempio tardive) o siti istituzionali dove è possibile rintracciare avviso pubblico e modulistica, ma nessuno fino ad ora ci ha mai insegnato “come fare”, come scrivere un progetto, quali sono gli elementi essenziali, come dare risalto alla nostra attività per noi meritevole di attenzione che non rimanga nell’anonimato di un burocratico formulario .
Sicuramente gli imprenditori e i professionisti più attenti sapranno dare anima al progetto che viene presentato, valorizzando le potenzialità, gli sviluppi sul mercato, il posizionamento strategico e l’esperienza aziendale.
Tuttavia i problemi cominciano a sorgere quando occorre “tradurre” la nostra bella presentazione in numeri che abbiano un Business Plan “a prova di bomba”, che non riguarda l’esercizio compilativo dell’apprendista stregone che prova a dare un senso di sviluppo ottimistico dei rendimenti al quadro degli investimenti prospettato, ma un ragionamento di analisi puntuale su ogni valore che diventa il risultato di una logica conseguenza della nostra capacità previsionale, soprattutto degli imprevisti.
La cultura italiana dell’utilizzo dei fondi europei è molto in ritardo rispetto ad altri paesi ed abbiamo avuto cognizione soltanto da un decennio, ma alla presa di coscienza di importanti risultati che ne possano derivare (a tal proposito è stato utile il tam-tam continuo sui fondi del PNRR) non sempre ne è derivata una adeguata risposta in termini concreti.
Ancora oggi inorridisco alle semplificazioni che derivano dal mondo politico istituzionale quando si parla per slogan, il più ricorrente è “dobbiamo spendere i fondi del PNRR”. Svilire una materia così complessa in termini talmente sbagliati vuol dire che alla base c’è una ignoranza (nel senso latino del termine) così radicata che non possiamo e non dobbiamo far finta di nulla.
Non si tratta di spesa, che serve a soddisfare i fabbisogni correnti necessari o meno, paragonabile a quella che facciamo al supermercato, in quanto i fondi del PNRR, ma in generale tutte le misure europee, sono finalizzate al finanziamento degli investimenti che consentono il miglioramento della produttività, con incentivazione del lavoro e della crescita sociale ed economica.
Avere quindi nel proprio bilancio (pubblico o privato che sia) la disponibilità di finanziamenti derivanti da meccanismi agevolativi (a fondo perduto o con tasso agevolato) consente di potenziare la capacità di reperite fonti da destinare ad impieghi produttivi che ci consentiranno di velocizzare nel tempo il rientro degli investimenti con benefici in ambito lavorativo e produttivo.
Lo scopo di questo manuale non è limitato alla conoscenza della materia a livello accademico, quanto piuttosto la possibilità di illustrare con esempi pratici (attraverso appositi link) tutte le varie fasi pratiche della presentazione di un progetto per la partecipazione ad un bando, dalla ricerca della misura agevolativa, alla descrizione dell’investimento, alla costruzione del business plan e soprattutto alla fase di rendicontazione delle attività.
I cinque eBook della presente collana daranno un panorama completo, iniziando dai finanziamenti europei diretti nella programmazione del settennato 2021-2027, ai fondi del PNRR, ai bandi nazionali, alle misure regionali e ai finanziamenti per il terzo settore.
All’interno di ciascun manuale verranno fatti riferimenti pratici con collegamenti ipertestuali sulle misure agevolative e sugli esempi concreti che possono essere presi come modello da seguire.
1. I fondi regionali nella nuova Programmazione 2021-2027
1.1 Piani e programmi europei 2021-2027
1.2 I programmi regionali 2021-2027 e la distribuzione delle risorse
2. La Smart Specialization Strategy (S3) regionale
2.1 La Smart Specialization Strategy 3 nella Programmazione 2021-2027
2.2 La Strategia di Specializzazione Intelligente – S3 della Regione Veneto
3. Il Programma Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr di Emilia-Romagna, Lazio e Campania
3.1 Il Programma FESR 2021-2027 della Regione Emilia-Romagna
3.2 La programmazione 2021-2027 della Regione Lazio
3.3 La programmazione 2021-2027 della Regione Campania
4. I Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (CTE)
4.1 La cooperazione territoriale europea nel periodo 2021-2027
4.2 Come funzionano i Programmi di Cooperazione Territoriale Europea
4.3 Programmi INTERREG per l’Italia
4.4 Alcuni esempi: Programmi di Cooperazione Territoriale Italia – Austria e Italia – Malta
5. Dove consultare i bandi regionali aperti e in apertura
5.1 I riferimenti sitografici degli sportelli Europei delle Regioni e Provincie Autonome Italiane
6. Come presentare un progetto regionale
6.1 Elementi principali di un bando e di una proposta
6.2 Indicazioni per la presentazione del progetto
6.3 L’avvio del progetto
6.4 Il monitoraggio e la valutazione
6.5 La conclusione del progetto
6.6 Alcuni esempi di progetti regionali finanziati nella programmazione 2014-2020
7. Esempi pratici
7.1 Realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo, innovazione e industrializzazione PROGETTI DI R&S - PR FESR 2021-2027 BANDO 2022
7.2 Contributi per favorire l’avvio di nuove imprese e l’autoimprenditorialità in risposta alla crisi da Covid 19 - BANDO NUOVA IMPRESA 2022
7.3 Lazio Academy - Formare per creare occupazione e qualità del lavoro". PROGRAMMA FONDO SOCIALE EUROPEO PLUS (FSE+) 2021- 2027 OBIETTIVO DI POLICY 4 "UN'EUROPA PIÙ SOCIALE" PRIORITÀ "OCCUPAZIONE" - OBIETTIVO SPECIFICO A) E D), PRIORITÀ "GIOVANI”
8. Altre fonti di finanziamento territoriale – focus contributi camere di Commercio Provinciali
8.1 Le principali tipologie di bandi promosse dalle Camere di Commercio
8.2 Dove consultare i bandi promossi dalle Camere di Commercio, requisiti di ammissione e le principali modalità di partecipazione
8.3 Bandi Voucher Digitali 4.0 - Camera di Commercio di Roma
9. Le attività di controllo e rendicontazione degli interventi regionali cofinanziati da fondi dell’Unione Europea
9.1 I soggetti responsabili della gestione e del controllo dei Programmi Operativi Regionali
9.2 I Sistemi di Gestione e Controllo dei Programmi Operativi Regionali
9.3 Il Controllo di I livello
9.4 La rendicontazione delle spese a valere sui Programmi Operativi Regionali
9.5 Le attività di rendicontazione e controllo degli interventi regionali cofinanziati da fondi della Cooperazione Territoriale Europea
9.5.1 La rendicontazione delle spese nell’ambito dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea
9.5.2 Autorità dei Programmi Interreg: Gestione, Controllo e Audit
Sitografia e bibliografia
