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Aspetti civilistici contabili e fiscali delle Operazioni straordinarie negli Enti del terzo settore.
Formule personalizzabili di atti di operazioni straordinarie
Prima di intraprendere un’operazione straordinaria è fondamentale che l’ente del Terzo settore abbia ben delineati gli obiettivi strategici che vuole ottenere e perseguire, affinché essa sia proficua per i soggetti coinvolti e tutti gli stakeholders interessati.
L’iscrizione al Runts, infatti, rappresenta per molti enti un’efficace opportunità di riposizionamento con una diversa veste giuridica, o semplicemente la modifica della dimensione, della struttura, della governance, del patrimonio, nonché l’assunzione di un diverso profilo gestionale, organizzativo e contabile conforme alla norma.
Di fatto, le organizzazioni no profit vengono a trovarsi in una situazione di “mercato” al pari di una azienda for profit, con la conseguenza di dover realizzare un vero e proprio mutamento di mentalità, acquisendo la cultura di impresa.
Occorre dunque far ricorso a nuove forme di gestione dell’organizzazione (sempre ovviamente in armonia con le finalità istituzionali), attraverso strumenti teoricamente assimilabili a quelli aziendali, compresa appunto la possibilità di effettuare operazioni giuridico-contabili di carattere straordinario, come trasformazioni, fusioni o scissioni, applicando la disciplina prevista per le società, ma ovviamente adattata alle peculiarità del Terzo settore.
Con questo focus, il presente volume intende fornire un quadro a livello giuridico, fiscale e contabile delle principali operazioni straordinarie che possono essere attuate dagli enti non commerciali in accordo con quanto stabilito dall’art. 42-bis c.c.
Con un approccio sistematico si esaminano le singole operazioni straordinarie degli ETS, partendo dalla normativa ad esse dedicata, con l’intento di perimetrare attraverso l’analisi organica ogni aspetto relativo alla convenienza dell’ETS di mutare veste giuridica ai fini dell’iscrizione al Runts, la disciplina, le regole di funzionamento e di governance, i vantaggi/svantaggi della trasformazione, i cui elementi essenziali sono rappresentati contabilmente.
Lara Gabbanelli
Avvocata e docente a contratto nell’Università di Macerata. Autrice di contributi in materia di Enti del Terzo Settore. Ha pubblicato per Fisco e Tasse l’ebook “Impresa Sociale 2022. Profili civilistici e fiscali”.
Francesca Moroni
Avvocato. Assegnista di ricerca in Diritto Tributario e docente a contratto nell’Università di Macerata. Nella stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca. Collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatrice in Convegni su tematiche legate al Terzo settore. Ha pubblicato per Fisco e Tasse l’ebook “Impresa Sociale 2022. Profili civilistici e fiscali”.
Monica Peta
Dottore Commercialista, Revisore Legale, PhD in Scienze Aziendali, già Professore a contratto presso l’UMG di Catanzaro, componente collegio revisori ODCEC di Roma. Founder di M&P Compliance & Tax con sede a Roma, esperta in compliance aziendale integrata PMI ed ETS, con competenze nell’area della normativa 231, dichiarazione ed informativa non finanziaria, modello di sviluppo sostenibile, adeguati assetti, crisi d’impresa e sovraindebitamento. Docente per scuole di alta formazione. Autore di numerose pubblicazioni sulle tematiche di sua competenza in riviste specializzate.
1 La convenienza degli ETS a mutare veste giuridica: introduzione agli aspetti strategici valutativi giuscontabili
1.1 Le motivazioni della trasformazione degli ETS
1.2 Gli enti del Terzo Settore: tipologie e principali caratteristiche
1.3 Introduzione agli aspetti giuscontabili
1.4 Enti no profit. Parametri di commercialità e non commercialità
1.5 La qualifica di natura (non)commerciale dell’attività dell’ente
Parte I – Le operazioni di trasformazione
2 Le operazioni di trasformazione
Considerazioni introduttive
2.1 Riforma Terzo Settore e art. 42-bis
2.2 Le differenze con l’art. 28 c.c.
2.3 Limiti alle trasformazioni
2.3.1 Limiti statutari
2.3.2 Sopprimibilità del divieto e maggioranze richieste
2.3.3 I limiti alle operazioni straordinarie che determinino la perdita della qualifica di ente del Terzo Settore
2.4 Il procedimento di trasformazione
2.4.1 Rinunciabilità della perizia di stima e della situazione patrimoniale
2.4.2 Le delibere di trasformazione
2.4.3 Gli adempimenti preliminari nelle trasformazioni etero¬genee
2.5 Il regime delle pubblicità degli atti
2.5.1 Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
2.6 Gli effetti giuridici della trasformazione
2.7 Trasformazione e casi specifici
2.7.1 Passaggio da associazione riconosciuta in associazione non riconosciuta e viceversa: ipotesi di trasformazione?
2.7.2 Trasformazione di associazione in fondazione
2.7.3 Trasformazione di fondazioni in associazioni
2.7.4 La trasformazione in associazione non riconosciuta
2.7.5 Trasformazioni da enti del Terzo Settore
2.8 L’esercizio del diritto di recesso
2.9 L’autorizzazione governativa
2.10 Il caso delle imprese sociali
2.10.1 Autorizzazione ministeriale
2.10.2 Le cooperative sociali
2.10.3 Adempimenti pubblicitari
2.10.4 evoluzione del patrimonio sociale
3 Continuità patrimoniale e profili contabili della trasformazione degli ETS
3.1 L’approccio dell’analisi sistematica
3.2 La situazione patrimoniale e la verifica della congruità dell’opera¬zione di trasformazione
3.2.1 Il contenuto e la struttura della situazione patrimoniale
3.2.2 Il supplemento dell’informativa ed il principio della rap¬presentazione veritiera e corretta
3.2.3 La relazione alla situazione patrimoniale: tipi e funzione
3.2.4 La relazione dell’organo amministrativo e la tutela degli associati e degli stakeholder
3.2.5 La pubblicità della situazione patrimoniale e della rela¬zione degli amministratori
3.3 La scomposizione contabile e la commercialità dell’ETS
4 Le principali scritture contabili delle operazioni di trasformazione
4.1 L’impresa sociale si trasforma in ETS
4.1.1 Il superamento del “Test di commercialità” e risvolti fi¬scali
4.2 La trasformazione dell’ETS in cooperativa sociale: poste contabili e valutazione di fattibilità
4.2.1 Il bilancio pre e post-trasformazione: casi esemplificativi
4.3 “Trasformazione” o “conferimento” della cooperativa sociale in fondazione
4.3.1 L’analisi e la valutazione contabile della cooperativa con¬ferente
4.3.2 Esempio di Statuto di fondazione ETS
4.4 La trasformazione dell’associazione ETS in fondazione ETS
4.4.1 La stima del badwill o goodwill
Parte II – Fusioni e scissioni degli enti di Terzo Settore
Considerazioni introduttive
5 Limiti statutari
5.1 Individuazione negli statuti dei quorum assembleari per l’appro¬vazione delle modifiche statutarie (Segue)
6 Limiti (legali) che comportano la perdita della qualifica di ente non commerciale
7 Applicazione delle regole sulla pubblicità degli atti
8 Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
9 Il procedimento di fusione
9.1 Il caso delle fondazioni prive di organo assembleare
10 Inapplicabilità di ipotesi di leveraged buyout
11 Il rapporto di cambio
12 Casi pratici
13 Esercizio del diritto di recesso nelle associazioni
14 L’opposizione dei creditori e l’effetto sanante dell’atto di fusione
15 Tabella riassuntiva procedimento di fusione per associazioni non ri¬conosciute e associazioni riconosciute
16 Il procedimento di scissione
17 Ipotesi di scissione non proporzionale e asimmetrica
18 Fusione e scissione. Normativa fiscale
18.1 IRES
18.2 IVA
18.3 Imposta di registro
18.4 Imposta ipocatastale
19 Le risoluzioni delle Entrate in materia fiscale
19.1 Risoluzione n. 2/E del 2019. Imposta di registro e ipocatastale
19.2 Risoluzione n. 15/E del 2008. Fusione tra due enti religiosi
19.3 Risoluzione n. 162/E del 18 aprile 2008. Fusione di enti non commerciali che non svolgono attività commerciale. Profili fiscali
20 La convenienza delle operazioni di aggregazione o fusione tra ETS: prospetti contabili
20.1 Attività ed enti commerciali e non commerciali, avanzo o disavan¬zo di fusione
20.2 Enti appartenenti al Terzo Settore svolgenti attività non commer¬ciale per tutti i settori di attività generale
20.3 Ente incorporante disomogeneo per attività diverse rispetto all’en¬te incorporato, entrambi appartenenti al Terzo Settore
20.4 L’ente incorporante non supera il test per nessuna attività
20.4.1 L’ente incorporante commerciale del Terzo Settore incor¬pora un ente non commerciale in relazione a talune atti¬vità
20.5 La cooperativa sociale incorpora un ETS: gli effetti sul patrimonio netto
20.6 L’ETS incorpora la cooperativa
20.7 L’allocazione del disavanzo, trattamento contabile
20.8 I mutamenti dei regimi contabili post-fusione
20.9 Enti con contabilità ordinaria: caso esemplificativo
21 Aspetti contabili della scissione degli enti del Terzo Settore
21.1 Il Test di commercialità nella scissione
21.1.1 Prima ipotesi: enti svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività
21.1.2 Seconda ipotesi: ente commerciale si scinde a favore di ETS preesistente con attività affini
21.1.3 Terza ipotesi: ETS non commerciale scorpora i rami di attività a favore di ente non commerciale preesistente
21.2 I mutamenti dei regimi contabili
21.3 Casi specifici: cenni alle scritture contabili dell’acquisto di quote proprie finalizzate alla scissione
21.4 Case study: la ripartizione contabile nella scissione
Parte III – Le altre operazioni di gestione straordinaria
22 Le operazioni di gestione straordinaria: aspetti contabili
22.1 La rilevazione contabile del badwill
22.2 L’ipotesi di conferimento o cessione di azienda tra imprese socia¬li
22.2.1 L’utilizzo del fondo di ripristino azienda
22.2.2 La perizia di stima e la rilevazione del goodwill o del ba¬dwill: esempi
22.2.3 Aspetti fiscali ed implicazioni pratiche
23 La donazione di azienda o rami d’azienda tra ETS
24 Mutamento della veste giuridica ed iscrizione al RUNTS della Onlus: aspetti contabili e bilancio. Case study
24.1 Primo case study: la Mais Onlus (ente non piccolo) muta veste giuridica in ODV
24.2 Secondo case study: l’associazione AICHE Onlus (ente piccolo) muta veste giuridica in APS
25 I patrimoni destinati ad una specifica attività generale degli ETS
25.1 I presupposti applicativi e l’ambito soggettivo dell’articolo 10, CTS
25.2 La costituzione dei patrimoni destinati e profili di compatibilità
25.3 Gli enti ecclesiastici e l’obbligo del patrimonio destinato all’atti¬vità generale
25.4 Il fondo di dotazione nei patrimoni separati degli ETS
25.5 Le scritture contabili: esempi
25.6 Patrimoni destinati con contestuale costituzione di una fondazio¬ne ETS
25.6.1 Schema di rendiconto
25.7 Aspetti fiscali
Parte IV – Cenni agli adeguati assetti
26 Gli adeguati assetti contabili degli ETS a seguito di operazioni straor¬dinarie
26.1 L’articolo 2086 c.c. esteso agli ETS
26.2 Adeguati assetti ed assenza del lucro
26.3 La duplice essenzialità degli adeguati assetti organizzativi e con¬tabili ai fini della governance degli ETS
26.3.1 La responsabilità e l’obbligo dell’organo amministrativo
26.4 L’ETS verso l’aziendalizzazione: più oneri amministrativi e mag¬giore responsabilità
26.5 Operazioni di trasformazione e gestione del rischio di complian¬ce
Modelli di atti di operazioni straordinarie
1 - Atto notarile di trasformazione di società di persone in fondazione
2 - Trasformazione di associazione riconosciuta in società per azioni
3 - Verbale di assemblea dell’associazione “AAA” per approvazione del progetto unitario di scissione parziale proporzionale
4 - Progetto di fusione per incorporazione tra la “fondazione XX” e la “fondazione YY ETS” redatto ai sensi dell’art. 2501-ter c.c. e dell’art. 42-bis c.c.
EBook in pdf di 96 pagine sulle nuove linee guida ministeriali in merito alla disciplina operativa, fiscale e di rendicontazione, della raccolta fondi da parte degli Enti del Terzo settore, corredato da 10 utili formule personalizzabili e scaricabili in formato word.
Nel Codice del Terzo Settore, trova spazio per la prima volta il riconoscimento civilistico dell’attività di raccolta fondi, intesa come il complesso delle attività ed iniziative poste in essere da un ente del Terzo settore al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, anche attraverso la richiesta a terzi di lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva.
Si tratta di quell’insieme di tecniche, strumenti e strategie che favoriscono la sostenibilità economica degli ETS che possono porre in essere questa attività “anche in forma organizzata e continuativa, anche mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore, impiegando risorse proprie e di terzi, inclusi volontari e dipendenti, nel rispetto dei principi di verità , trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentiti il Consiglio nazionale del Terzo settore e la Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha adottato le Linee guida in conformità alle quali gli ETS possono effettuare il fundraising.
Le Linee guida sono rivolte a tutti gli enti del Terzo Settore, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e classificazione come ETS commerciale o non commerciale e sono finalizzate ad orientare l’attività di raccolta fondi coeren temente con i principi di verità, trasparenza e correttezza richiamati espressamente dall’articolo 7 del Codice.
In esse il tema della raccolta fondi viene trattato sotto il profilo sostanziale, mentre sul profilo fiscale la competente Amministrazione fin anziaria interverrà con specifici documenti di prassi, circolari o atti di
indirizzo.
Il Codice però tratta la materia anche con riferimento al trattamento tributario e agli obblighi di rendicontazione, pertanto il presente documento si propone di illustrare anche la disciplina fiscale e quella relativa alla rendicontazione.
Il primo capitolo, dopo aver chiarito i rapporti tra le attività di raccolta fondi, quelle di interesse generale e quelle diverse, si concentra sull’analisi del testo dell’articolo 7 del Codice del Terzo Settore, sotto il profilo soggettivo (i destinatari della norma) e teleologico (la destinazione delle risorse) e sui principi cardine di verità, correttezza e trasparenza che devono orientare la raccolta fondi. Inoltre, poiché Il richiamo al rispetto della normativa sulla Privacy è un altro dei principi fondamentali delle Linee guida, sono illustrati gli obblighi imposti dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il contenuto dei pareri del Garante nazionale sulla materia in oggetto.
Il secondo capitolo si sofferma sull’importanza del ruolo del fundraiser professionista e sull’impiego dei volontari all’interno del team di persone che, a diverso titolo e con diversi strumenti e sensibilità, possano costituire per esso un valido supporto.
Il terzo capitolo si occupa delle diverse tecniche di fundraising di cui le linee guida offrono solo un quadro di massima con riferimenti bibliografici e sitografici utili per i necessari approfondimenti. Viene trattata anche la richiesta di destinazione del 5 per 1000 delle imposte sui redditi nonostante il fatto che il decreto ministeriale, incomprensibilmente, non se ne sia occupato.
Il quarto capitolo affronta il tema della rendicontazione: quella delle raccolte pubbliche occasionali in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, da effettuare secondo le Linee Guida e da includere nel bilancio e quella delle somme percepite dal 5 per 1000.
L’ultimo capitolo esamina le norme del Codice del Terzo Settore che si riferiscono al trattamento fiscale delle raccolta fondi, a cominciare da quelle pubbliche effettuate occasionalmente in occasione di campagne di sensibilizzazione fino ad arrivare alle tecniche che implicano l’offerta continuativa di beni e servizi dietro versamento del corrispettivo.
Considerazioni introduttive.
1. L’art. 7 CTS e le linee guida ministeriali
1.1 L’articolo 7 del codice del terzo settore: i rapporti con le attività di interesse generale e quelle diverse e i limiti alla destinazione dei fondi raccolti per le spese della raccolta.
1.2 Le linee guida adottate con firmato dal Ministro Orlando il 13 giugno 2022 in corso di pubblicazione in Gazzetta: finalità e destinatari
1.3 Modalità di svolgimento della raccolta fondi: privata e pubblica / attraverso erogazioni liberali o versamento di corrispettivi
1.4 I principi di trasparenza – verità – correttezza.
1.5 La normativa sulla privacy e i provvedimenti del garante sulla raccolta fondi
1.6 Parere del Garante sulla conoscibilità dei donatori nell'ambito delle campagne di raccolta fondi per finalità benefiche tramite sms solidali o chiamate in fonia da rete fissa.
1.7 Parere del Garante sulle organizzazioni beneficiarie del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e conoscibilità dei dati identificativi dei contribuenti
2. Il fundraiser professionista e l’impiego dei volontari
2.1 Le risorse umane: interne od esterne.
2.2 Il ruolo del fundraiser professionista.
2.3 L’impiego dei volontari a supporto del fundraiser professionista.
2.4 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato.
2.5 La disciplina del rimborso spese.
2.6 Incompatibilità con lo status di lavoratore.
2.7 Il registro dei volontari
2.8 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata.
2.9 Il ciclo di gestione dei volontari
2.10 L’impiego dei volontari nelle diverse categorie di ETS.
3. Tecniche di raccolta fondi
3.1 Premessa.
3.2 Raccolta fondi attraverso il direct mail
3.3 Raccolta fondi attraverso il telefono (telemarketing)
3.4 Raccolta fondi attraverso il face-to-face.
3.5 Direct response television (DRTV)
3.6 Raccolta fondi attraverso gli eventi
3.7 Raccolta fondi attraverso gli eventi di piazza.
3.8 Organizzazione di eventi: privacy e utilizzo di immagini e video.
3.9 Raccolta fondi attraverso merchandising.
3.10 Raccolta fondi attraverso i salvadanai
3.11 Raccolta fondi dalle imprese for profit: payroll giving e cause related marketing.
3.12 Raccolta fondi attraverso i lasciti testamentari
3.13 Raccolta fondi attraverso numerazioni solidali
3.14 Raccolta fondi attraverso donazioni online.
3.15 La richiesta di destinazione del 5 per mille.
3.16 Le norme del CTS sulla rendicontazione delle raccolte fondi: rapporti con i poteri di controllo dell’amministrazione finanziaria e degli uffici del RUNTS.
3.17 Raccolte abituali e raccolte occasionali
4. La rendicontazione del 5 per 1000.
4.1 Obblighi dei beneficiari
4.2 Modalità di rendicontazione.
4.3 Indicazioni per la compilazione del rendiconto con particolare riferimento alle spese.
4.4. La relazione illustrativa.
4.5. Controlli e sanzioni
5. Disciplina fiscale.
5.1 Le raccolte pubbliche occasionali degli enti del terzo settore non commerciali
5.2 Il trattamento fiscale delle altre raccolte fondi
5.3 Le agevolazioni fiscali per i donatori: detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali, anche in natura.
5.4 Beneficiari delle deduzioni e detrazioni: il Decreto Semplificazioni
6. Formulario.
Formula 1 – Schema di rendiconto e relazione illustrativa.
Formula 2 - Ricevuta per erogazioni liberali
Formula 3 – Modulo adesione volontari (con informativa sul trattamento dei dati personali)
Formula 4 – Registro dei volontari
Formula 5 – Regolamento dei volontari
Formula 6 – Modulo richiesta rimborso spese.
Formula 7 - Autorizzazione al trattamento dei dati personali (nomina dell’incaricato)
Formula 8 - Informativa sul trattamento dei dati personali raccolti presso i donatori
Formula 9 – Contratto di Cause Related Marketing (CRM)
Formula 10 – Contratto di Face to Face.
Modello in word personalizzabile di RENDICONTO DELLA SINGOLA RACCOLTA PUBBLICA DI FONDI OCCASIONALE redatto ai sensi dell’articolo 87, comma 6 e dell’articolo 79, comma 4, lettera a), del d.lgs. 3 agosto 2017 n. 117, per gli enti del terzo settore.
Ricordiamo che il Codice del Terzo Settore ha previsto per gli ETS che ricorrono all’attività di raccolta fondi precisi obblighi di rendicontazione, al fine di tutelare la fede pubblica, garantire trasparenza alle attività stesse e consentire agli organi preposti la vigilanza. Tali obblighi di rendicontazione si atteggiano diversamente, a seconda che l’attività di raccolta fondi abbia il carattere dell’abitualità o dell’occasionalità.
Gli ETS non commerciali che effettuano raccolte pubbliche occasionali di fondi, hanno l’obbligo di redigere un rendiconto per ogni raccolta svolta corredato da una relazione illustrativa. Gli ETS, indipendentemente dalla loro dimensioni economiche, dovranno allegare ai rendiconti delle singole attività di raccolta fondi occasionali, redatti secondo lo schema allegato, una relazione illustrativa nella quale dovrà fornire una breve descrizione di ciascuna delle iniziative intraprese, della modalità di svolgimento dell’evento, del luogo in cui si è svolto, delle finalità perseguite e dei costi sostenuti.
In allegato:
A quattro anni dall’entrata in vigore del D.Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 che lo ha istituito, il 23 novembre 2021 è stato inaugurato il Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) a cui si possono iscrivere le Organizzazioni non Profit.
L’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, pur non essendo obbligatorio, riveste particolare importanza in considerazione delle opportunità offerte agli Enti.
L’accesso permette infatti di usufruire delle nuove agevolazioni fiscali previste dalla riforma del terzo settore e del riparto del cinque per mille dell’Irpef destinato al “volontariato”.
Il Registro risponde al principio di trasparenza consentendo a tutti gli interessati di conoscere specificità e caratteristiche degli Enti del terzo settore.
In esso saranno contenute, non solamente le informazioni di base dell’Ente, (quali la denominazione, la forma giuridica, la sede legale, la data di costituzione, il codice fiscale) ma anche rilevanti notizie e dati (quali l’oggetto dell’attività di interesse generale svolta, le generalità del Rappresentante legale e dei soggetti che ricoprono cariche sociali, le modifiche dello statuto e soprattutto i rendiconti economici e sociali dell’Ente).
Il volume raccoglie un ampio formulario utile per l’attività di iscrizione al RUNTS e per la gestione dei dati dell’Ente.
Le formule, accompagnate da puntuali commenti che ne semplificano la compilazione, sono fornite anche online in formato personalizzabile.
Cinzia De Stefanis
Giornalista economica, autrice di numerosissimi volumi e articoli per editori specializzati e per le principali testate giornalistiche che si occupano di impresa ed economia.
1 Associazioni di volontariato (Odv)
Costituzione Odv
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione di volontariato Ets
Formula 2 – Statuto dell’organizzazione volontariato
Formula 3 – Regolamento generale dell’associazione di volontariato
Assemblee e consiglio direttivo
Formula 4 – Convocazione assemblea ordinaria
Formula 5 – Convocazione consiglio direttivo
Formula 6 – Convocazione di assemblea straordinaria
Formula 7 – Convocazione dell’assemblea dei soci per rinnovo consiglio direttivo
Formula 8 – Lettera di delega per intervenire in assemblea
Formula 9 – Verbale di assemblea ordinaria
Formula 10 – Convocazione dell’assemblea ordinaria di seconda convocazione
Formula 11 – Verbale assemblea ordinaria prima convocazione andata deserta
Formula 12 – Verbale di assemblea ordinaria per rinnovo cariche sociali
Formula 13 – Verbale di assemblea straordinaria per modifica statuto
Formula 14 – Approvazione del verbale del comitato esecutivo dell’associazione di volontariato per adeguamento dello statuto alla disciplina generale prevista dal codice del terzo settore (d.lgs. n. 117/2017)
Formula 15 – Verbale dell’assemblea straordinaria dei soci per lo scioglimento e devoluzione del patrimonio dell’associazione di volontariato Ets
Formula 16 – Verbale del consiglio direttivo
Formula 17 – Verbale del consiglio direttivo per la nomina del presidente
Formula 18 – Verbale del consiglio direttivo per l’apertura di c/c bancari
2 Associazione di promozione sociale (Aps)
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione promozione sociale
Formula 2 – Statuto associazione di promozione sociale (facsimile 1)
Formula 3 – Statuto di associazione di promozione sociale Ets (con oggetto sociale legato all’ambiente, alla valorizzazione patrimonio culturale, alle filiere del commercio equo e solidale) (facsimile 2)
Formula 4 – Statuto di Aps turistica (facsimile 3)
Formula 5 – Statuto (pro loco) dell’associazione di promozione sociale (facsimile 4)
Assemblee e consiglio direttivo
Formula 6 – Convocazione dell’assemblea ordinaria di assemblea di promozione sociale Ets
Formula 7 – Convocazione dell’assemblea straordinaria di Aps Ets
Formula 8 – Convocazione del consiglio direttivo di Aps Ets
Formula 9 – Lettera di delega per intervenire in assemblea (ordinaria o straordinaria)
Formula 10 – Verbale di assemblea ordinaria di Aps Ets in videoconferenza
Formula 11 – Verbale di assemblea ordinaria andata deserta di Aps Ets
Formula 12 – Verbale di assemblea straordinaria per scioglimento e devoluzione del patrimonio dell’Aps Ets
Formula 13 – Verbale del consiglio direttivo per nomina del presidente del consiglio direttivo di Aps Ets
Formula 14 – Lettera di dimissione di un consigliere di Aps Ets
Formula 15 – Verbale dell’assemblea ordinaria per rinnovo cariche associative
Formula 16 – Verbale di assemblea ordinaria per rinnovo cariche sociali di Aps Ets
Formula 17 – Verbale dell’organo amministrativo per diniego domanda di ammissione
3 Fondazione
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di fondazione Ets
Formula 2 – Costituzione di fondazione Ets per testamento
Formula 3 – Statuto di fondazione conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017
4 Associazione riconosciuta
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione riconosciuta Ets
Formula 2 – Statuto associazione riconosciuta Ets (facsimile 1)
Formula 3 – Statuto di associazione riconosciuta conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017 (facsimile 2)
Formula 4 – Statuto di associazione riconosciuta conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017 (facsimile 3)
Assemblee
Formula 5 – Verbale dell’assemblea ordinaria dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 6 – Verbale dell’assemblea dei soci dell’associazione riconosciuta Ets per rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Richiesta di convocazione del consiglio di amministrazione dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 8 – Verbale della riunione del consiglio direttivo dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 9 – Verbale del consiglio direttivo per nomina del presidente
5 Associazione non riconosciuta
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione non riconosciuta Ets
Formula 2 – Statuto di associazione non riconosciuta Ets
Assemblee
Formula 3 – Convocazione dell’assemblea ordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 4 – Verbale dell’assemblea ordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 5 – Verbale dell’assemblea straordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 6 – Verbale dell’assemblea telematica ordinaria dei soci
Formula 7 – Verbale di assemblea ordinaria andata deserta
6 Associazione religiosa Ets
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione religiosa Ets
7 Gestione economica-amministrativa degli Ets
Formula 1 – Rendicontazione dei contributi pubblici (ex legge 124 del 2017)
Formula 2 – Esempio di ricevuta per erogazioni in denaro da privati o imprese
Formula 3 – Dichiarazione per riconoscimento scontrini fiscali
Formula 4 – Format sui compensi ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti e agli associati degli Ets con entrate superiori a 100mila euro annui
Formula 5 – Relazione sull’attività svolta dall’associazione/fondazione
Formula 6 – Contratto di sponsorizzazione
Formula 7 – Scheda relativa alla sede
Formula 8 – Elenco dei professionisti di cui l’ente si avvale
Formula 9 – Elenco delle persone con compiti operativi nella sede
Formula 10 – Contratto di comodato di beni mobili e beni mobili registrati
Formula 11 – Richiesta di registrazione e adempimenti successivi (MOD. 69)
Formula 12 – Domanda di attribuzione codice fiscale e variazione dati (MOD. AA5/6)
Formula 13 – Atto di transazione e quietanza
Formula 14 – Nota di addebito
8 Bilanci
Modelli standardizzati
Formula 1 – Modello A - Stato patrimoniale
Formula 2 – Modello B - Rendiconto gestionale
Formula 3 – Modello C - Relazione di missione
Formula 4 – Modello D - Rendiconto per cassa
Assemblea e consiglio direttivo
Formula 5 – Convocazione di assemblea ordinaria di associazione Ets (volontariato, promozione sociale, riconosciuta e non)
Formula 6 – Verbale dell’assemblea ordinaria dei soci per l’approvazione del bilancio o del rendiconto di cassa
Formula 7 – Convocazione del consiglio direttivo di associazione/fondazione Ets per approvazione bilancio/rendiconto per cassa
Formula 8 – Verbale del consiglio direttivo per approvazione del bilancio/rendiconto per cassa di associazioni/fondazioni
Formula 9 – Verbale di assemblea ordinaria di approvazione bilancio/rendiconti di cassa con intervento dei soci in videoconferenza
Formula 10 – Relazione dell’organo di controllo sull’esercizio
Formula 11 – Relazione del collegio dei revisori al bilancio consuntivo
9 Libri sociali e fiscali
Formula 1 – Libro “prima nota di cassa”
Formula 2 – Inventario dei beni di un’associazione/fondazione
Formula 3 – Notula per prestazione lavoro occasionale
Formula 4 – Facsimile libro associati
Formula 5 – Registro degli aderenti dei volontari
10 Associati o volontari
Formula 1 – Facsimile libro degli aderenti
Formula 2 – Domanda di ammissione come membro di un associazione di volontariato EtS
Formula 3 – Richiesta in qualità di aderente dell’associazione di promozione sociale Ets
Formula 4 – Contratto con i volontari
Formula 5 – Richiesta di accesso ai libri sociali dell’associazione/fondazione Ets da parte dell’associato
Formula 6 – Registro dei volontari non occasionali
Formula 7 – Dichiarazione di missione per conto associazione/fondazione “Ets ”
Formula 8 – Lettera d’incarico per missione da effettuarsi per conto dell’associazione/fondazione
Formula 9 – Ricevuta di versamento della quota associativa
Formula 10 – Comunicazione di recesso dall’associazione/fondazione
Formula 11 – Scheda per la definizione delle esigenze assicurative
Formula 12 – Dichiarazione sostitutiva di certificazioni spese del volontario
Formula 13 – Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
Formula 14 – Verbale del consiglio direttivo per diniego domanda di ammissione
11 Privacy
Formula 1 – Lettera di nomina al responsabile interno del trattamento dati
Formula 2 – Nomina amministratore di sistema
Formula 3 – Informativa (ex art. 13 GDPR) per soci e aspiranti soci e consenso al trattamento dati
12 Come accedere alla piattaforma telematica del Registro unico nazionale del terzo settore (Runts)
Il lavoro sportivo negli ultimi anni sta subendo notevoli cambiamenti finalizzati a rendere sempre più professionale l'intero settore. La riforma dello sport, che avrebbe dovuto innovare la normativa sportiva semplificandola e rendendola più organica, ha invece posto numerose problematiche. La Sezione lavoro della Suprema Corte di Cassazione da dicembre 2021 a gennaio 2022, ha emanato 37 sentenze, stabilendo, tra l'altro, che non è possibile riconoscere i compensi sportivi (agevolati) per chi svolge l'attività sportiva con professionalità, riportando quindi la situazione ai primi anni 2000.
Il testo, alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali, approfondisce la tematica del lavoro in ambito sportivo delineando un quadro operativo e di sintesi utile agli operatori di settore. Il volume, oltre a dare una panoramica dell'attuale normativa, approfondisce adempimenti e peculiarità della gestione del lavoratore sportivo professionista, dilettante e del collaboratore amministrativo. Un capitolo è dedicato agli adempimenti previdenziali, assicurativi e fiscali.
L'opera è arricchita da schede di sintesi e modulistica per la gestione completa dei lavoratori in ambito sportivo.
AUTORI
Massimiliano Matteucci Consulente del Lavoro in Roma, Milano e Bologna, Socio Nexumstp Spa. Cultore della materia presso la cattedra di Diritto del Lavoro dell'Università La Sapienza di Roma e presso l'università Niccolò Cusano di Roma. Docente a contratto per Master Universitari di I e II livello. Professore a contratto di 'Innovazione digitale e relazioni industriali presso l'Università Niccolò Cusano di Roma.
Giulia Ulivi Consulente del Lavoro in Firenze. Fondatrice del gruppo Professionisti-Per le Pubbliche Amministrazioni Collabora stabilmente con il Tribunale di Firenze come Consulente Tecnico per la risoluzione di contenziosi giuslavoristici e nell'ambito fallimentare.
Camilla Ulivi Commercialista in Firenze. Collabora con il Tribunale di Firenze come Curatore Fallimentare. Si occupa prevalentemente di consulenza ed assistenza ad imprese e persone fisiche. Specializzata nella gestione di lavoratori autonomi e dipendenti dello Sport nonché nella gestione degli Enti del Terzo Settore.
Capitolo I – Il mondo dello sport
1. Introduzione al mondo dello sport
2. Normativa attuale ed applicazione della riforma – impatti attuali e modifiche
3. Le ultime sentenze della cassazione
Capitolo II – I soggetti attivi nel mondo dello sport
1. Differenza tra sportivo professionista e sportivo dilettante
2. Le forme di organizzazione sportiva
3. Figure all’interno delle associazioni e società sportiva
4. Enti di promozione sportiva e federazioni sportive
5. Il volontariato nel mondo sportivo
Capitolo III – La riforma dello sport
1. Riforma del lavoro sportivo
2. La nascita del lavoratore sportivo e la nuova definizione di sport
Capitolo IV - Il lavoro sportivo professionistico
1. Il lavoro sportivo professionistico (lavoratore subordinato)
2. Inquadramento, aspetti previdenziali e particolarità
3. Scheda di esempio
4. Il lavoro sportivo professionistico (lavoratore autonomo senza partita iva)
5. Il lavoro sportivo professionistico (lavoratore autonomo con partita iva)
Capitolo V - Il lavoro sportivo dilettantistico
1. Il lavoro sportivo dilettantistico
2. Cosa deve fare una asd/ssd per essere in regola con il personale
3. Inquadramento normativo
4. Rimborsi erogati agli sportivi dilettanti
Capitolo VI – I collaboratori amministrativi
1. Le collaborazioni amministrativo-gestionali
2. Analisi e calcoli relativi alla tassazione
3. Adempimenti amministrativi
4. Scheda di sintesi e schede di esempio
5. Domande e risposte
Capitolo VII - Adempimenti previdenziali, assicurativi e fiscali
1. Adempimenti previdenziali ed assicurativi per le associazioni/società sportive
2. Adempimenti mensili
3. Certificazione unica
4. Modello 770
5. Adempimenti fiscali (legge 398 regime agevolato per asd – fatturazione elettronica asd)
La disciplina delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, eBook in pdf di 81 pagine.
Aggiornato con:
Le associazioni sportive dilettantistiche (ASD), che possono essere sia associazioni riconosciute che non riconosciute, godono di una disciplina fiscale agevolata dettata dalla Legge n° 398 del 1991. Questa disciplina fiscale agevolata vale sia per le imposte dirette, quindi per l’IRES – Imposta sui redditi delle società, sia per quelle indirette, cioè per l’IVA – Imposta sul valore aggiunto, che per l’IRAP – Imposta Regionale sulle Attività Produttive.
Dal 1° Gennaio 2003, in virtù dell’art. 90 della Legge 289/2002 (Legge Finanziaria per il 2003), la disciplina della Legge 398/1991 si applica anche alle società sportive dilettantistiche (SSD) che sono società di capitali o cooperative senza fine di lucro il cui oggetto sociale è sempre l’esercizio di una o più attività sportive dilettantistiche.
Restano però una serie di differenze nel trattamento fiscale delle ASD e delle SSD che tratteremo in questo e-book.
Le agevolazioni fiscali previste per le ASD e le SSD riguardano anche altre imposte (per esempio, l’IMU) o attività come, per esempio, quella di raccolta fondi (il c.d. “fundraising”) attraverso l’organizzazione di eventi o la percezione di erogazioni liberali o del cinque per mille dell’IRPEF di cui cerchiamo di dare un quadro completo in questo testo.
Questo e-book è aggiornato, in primo luogo, alla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale introdotta dai Decreti Legislativi n° 117, 112 e 111 del 2017 contenenti, rispettivamente, il “Codice del terzo settore”, la riforma della disciplina dell’impresa sociale e quella del cinque per mille emanati in attuazione della Legge – delega n° 106 del 2016, che sono stati corretti su una serie di punti dai Decreti Legislativi n° 95 e 105 del 2018. Sono riportate anche le novità introdotte dal D.M. del 28 Novembre 2019, dalla Legge n° 160 del 2019 (Legge di bilancio per il 2020), dal DPCM del 23 Luglio 2020 sulla partecipazione delle ASD al cinque per mille dell’IRPEF, dai Decreti-Legge n° 146 e 228 del 2021 (decreti “fisco e lavoro” e “milleproroghe” per il 2022) e dalla Legge n° 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022).
L’applicazione della riforma del terzo settore, cioè del Dlgs 117/2017, alle ASD (le SSD non possono avvalersene ma possono assumere la qualifica di impresa sociale) esclude quella della Legge 398/1991 che è, di solito, la più conveniente dal punto di vista fiscale. Vi è però, fra quelli introdotti dalla riforma del terzo settore, un regime fiscale che è pressoché equivalente a quello della Legge 398/1991, vale a dire quello previsto dall’art. 86 del Dlgs 117/2017 per le associazioni di promozione sociale (APS) che realizzano ricavi da attività commerciali non superiori a 130.000 Euro annui, che potrebbe essere scelto dalle ASD più piccole e che esaminiamo nell’ultimo paragrafo di questo e-book. Questa possibilità di scelta vi sarà, per le ASD iscritte nel RUNTS come APS, a partire dall’anno di imposta successivo a quello di concessione dell’autorizzazione della Commissione Europea relativa a tale regime fiscale agevolato prevista dal comma 10° dell’art. 101 del Dlgs 117/2017, quando entreranno in vigore le norme fiscali del decreto citato che originariamente dovevano essere applicate a partire dal 1° Gennaio 2020.
Oltre che alla riforma del terzo settore l’e-book è aggiornato anche all’importante Circolare n° 18/E del 1° Agosto 2018 dell’Agenzia delle Entrate, frutto dei lavori di un tavolo tecnico fra la stessa Agenzia ed il CONI – Comitato olimpico nazionale italiano che rappresenta un momento di approfondimento di tutta una serie di problematiche fiscali che interessano le ASD e le SSD.
Questo approfondimento congiunto è stato tanto più utile quanto più si consideri che la disciplina di queste associazioni e società è molto frammentata e ciò comporta dei seri problemi di individuazione e di interpretazione delle norme applicabili.
Inoltre, l’e-book è aggiornato al Decreto Legislativo n° 36 del 2021 sulla riforma degli enti sportivi dilettantistici e professionistici e del lavoro sportivo. Questa riforma introduce molte novità riguardanti la disciplina civilistica delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, che l’avvicinano alla disciplina civilistica dell’impresa sociale (Dlgs 112/2017), mentre non tocca la disciplina fiscale agevolata di esse prevista dalla Legge 398/1991 e dalle norme a questa successive.
Queste novità entrano in vigore il 1° Gennaio 2023 assieme alle nuova disciplina del rapporto di lavoro sportivo (artt. 25 – 37 del Dlgs 36/2021), che chiarisce la materia ma non la innova profondamente.
Al decreto citato si aggiungono i Decreti Legislativi n° 37 e 39, anch’essi facenti parte della c.d. “riforma dello sport” ed emanati sulla base della Legge-delega n° 86 del 2019, sulla rappresentanza degli atleti da parte degli agenti sportivi e sull’istituzione del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche gestito dal Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sostituirà il registro tenuto dal CONI a partire dal 31 Agosto 2022. L’iscrizione in questo registro comporta il riconoscimento a fini sportivi della ASD o SSD, la possibilità di godere dei benefici fiscali o di altro tipo previsti dalla legge, l’opponibilità ai terzi degli atti in esso iscritti e, se richiesto, il riconoscimento della personalità giuridica della ASD.
Infine, il presente e-book cerca di dare un contributo alla soluzione di tali problemi da un lato individuando tutte le norme specifiche che si applicano alle ASD e alle SSD, di cui è offerto un elenco il più possibile completo nell’appendice normativa che chiude il testo, dall’altro analizzandole in modo sistematico, vale a dire mettendo in evidenza, quando vi sono, i collegamenti tra esse.
1. Le associazioni e le società sportive dilettantistiche: caratteristiche e ambito di applicazione del regime fiscale speciale previsto dalla Legge 398/91 dopo la riforma del terzo settore
1.1 Premessa: le associazioni e le società sportive dilettantistiche dalla Legge 398/1991 alla riforma del terzo settore
1.2 L’esercizio dell’opzione per il regime fiscale previsto dalla Legge 398/1991 ed i requisiti per esercitarla e mantenerla
1.3 La qualificazione fiscale delle ASD e delle SSD
1.4 Le caratteristiche civilistiche delle ASD e SSD previste dal Dlgs 36/2021. In particolare: l’assenza dello scopo di lucro e gli amatori (volontari)
1.5 Gli effetti civilistici dell’iscrizione nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche attivo dal 31 Agosto 2022
2. Il regime fiscale delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche: agevolazioni IRES, IRAP ed IRPEF
2.1 Le agevolazioni ai fini IRES e sugli obblighi contabili
2.2 Le entrate escluse dal calcolo del limite di 400.000 Euro annui e quindi dall’imponibile IRES
2.3 Le agevolazioni sull’IRAP
2.4 Le agevolazioni sull’IRPEF per chi percepisce compensi dalle ASD o SSD. La cessione dei diritti alle prestazioni sportive degli atleti. Gli obblighi contributivi
3. Le agevolazioni IVA per le associazioni e le società sportive dilettantistiche. La certificazione dei corrispettivi
4. Le agevolazioni sull’IMU per le sole associazioni sportive dilettantistiche
5. Le altre agevolazioni previste per le associazioni e le società sportive dilettantistiche, in particolare quelle sulle erogazioni liberali e sul cinque per mille dell’IRPEF
5.1 Le agevolazioni per le erogazioni liberali effettuate a favore delle ASD o SSD
5.2 Le sponsorizzazioni e l’imposta sulla pubblicità
5.3 Il cinque per mille dell’IRPEF
5.4 Le erogazioni liberali per ristrutturazioni di impianti sportivi (“Sport bonus”)
5.5 Le prestazioni di dipendenti pubblici e le convenzioni con enti pubblici
5.6 La riduzione del canone per le concessioni demaniali e l’affitto a canone agevolato degli immobili dello Stato
5.7 La detrazione per le quote di iscrizione dei minori
6. Una alternativa (a partire dal 2022) per le sole ASD alla Legge 398/1991: il regime fiscale forfettario delle associazioni di promozione sociale previsto dall’art. 86 del Codice del terzo settore
Appendice
Normativa di riferimento
eBook in pdf di 119 pagine sul sistema dei controlli degli Enti del Terzo settore.
Aggiornato con la Circolare n. 9/2022 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
La previsione di strumenti di controllo negli ETS è stata accolta con favore, rappresentando un presupposto indispensabile ai fini della realizzazione degli obiettivi di correttezza e trasparenza perseguiti dalla Riforma.
Il controllo, infatti, è funzionale alla tutela di tutti gli interessi convergenti nel Terzo settore:
Tuttavia, nell’attuazione dei suddetti obiettivi, il Codice del Terzo Settore ha delineato un sistema policentrico, articolato e molto complesso che suscita perplessità: esso presenta ridondanze e duplicazioni che pregiudicano la funzionalità stessa del sistema in termini di efficacia ed efficienza, oltre al rischio concreto che la concorrenza tra competenze di organi diversi può generare conflitti di giurisdizione e di giudicato nel senso lato del termine.
La scarsa precisione nel linguaggio utilizzato contribuisce a rendere il sistema poco chiaro: i termini impiegati (controllo, monitoraggio, vigilanza) non sempre corrispondono a concetti diversificati e dal contenuto certo.
Pur nella farraginosità della disciplina, è possibile distinguere i controlli svolti da organi interni all’ente da quelli svolti da soggetti esterni ad essi ed è proprio sulla base di questo criterio di classificazione che procederemo all’esame delle diverse disposizioni del Codice del Terzo Settore, non prima però di aver sottolineato alcune condivisibili considerazioni della dottrina.
Pur rappresentando indubbiamente un appesantimento degli oneri imposti agli ETS, spesso peraltro non adeguatamente graduali e proporzionati, il Consiglio Nazionale di Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) considera il regime dei controlli “un elemento cruciale di trasparenza e garanzia per tutti gli stakeholder coinvolti e, quindi, uno strumento essenziale per la buona riuscita della Riforma del Terzo settore.
Del resto soltanto un sistema che privilegi il controllo continuativo e sostanziale dell’interesse generale perseguito, rispetto a finalità meramente egoistiche, indipendentemente dalla qualificazione dell’attività svolta per il raggiungimento dello scopo, consentirà di reprimere o dissuadere in origine tutti i fenomeni di abuso della qualifica di ETS”.
Con specifico riferimento alla nomina dell’organo di controllo, il CNDCEC invita gli ETS a non considerarla come un mero dovere di conformità alla normativa bensì come un’opportunità per realizzare un efficiente sistema di governance, tanto da suggerire anche ai soggetti per i quali la nomina è facoltativa di procedere in tale direzione, naturalmente previa valutazione della fattispecie concreta.
È dunque fondamentale che tutti gli operatori a diverso titolo coinvolti nella gestione e nella consulenza agli Enti del Terzo Settore acquisiscano una conoscenza sufficientemente approfondita della materia dei controlli, alla quale si auspica di contribuire con il presente scritto.
Considerazioni introduttive
1. I controlli interni
1.1 L’organo di controllo
1.1.1 Le “Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore” elaborate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
1.1.2 Quando è obbligatorio l’organo di controllo. Composizione monocratica e composizione collegiale.
1.1.3 I requisiti di professionalità ed indipendenza.
1.1.4 Nomina e accettazione dell’incarico.
1.1.5 Gli ambiti da presidiare.
1.1.5.1 L’osservanza della legge e dello statuto.
1.1.5.2 Il rispetto dei principi di corretta amministrazione.
1.1.5.3 Il rispetto delle disposizioni del d.lgs. n. 231/2001 e i rapporti con l’Organismo di Vigilanza
1.1.5.4 L'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile e il suo concreto funzionamento.
1.1.5.5 L’adeguatezza del sistema di controllo interno
1.1.5.6 L'osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
1.1.5.7 La conformità del bilancio sociale alle linee guida ministeriali. Il bilancio di esercizio, il patrimonio minimo e gli obblighi antiriciclaggio.
1.1.5.8 Scioglimento ed estinzione dell’ente, devoluzione del patrimonio
1.1.6 Poteri di ispezione dell’organo di controllo
1.1.7 Poteri-doveri dell’organo di controllo nei confronti dell’organo di amministrazione.
1.1.8 Rapporti con gli altri organi sociali.
1.1.8.1 Partecipazione all’assemblea degli associati
1.1.8.2 Partecipazione alle riunioni dell’organo di amministrazione
1.1.8.3 Scambio di informazioni con il revisore legale dei conti
1.1.8.4 Rapporti con il sistema di controllo interno
1.1.9 Le riunioni e le deliberazioni dell’organo di controllo
1.1.10 Le relazioni dell’organo di controllo
1.1.10.1 Relazione all’assemblea
1.1.10.2 Relazione da includere nel bilancio sociale
1.1.11 Il compenso ai componenti dell’organo di controllo
1.1.12 Cessazione dall’incarico
1.1.13 La responsabilità dei componenti dell’organo di controllo
1.2 Il revisore legale dei conti
1.2.1 Quando è obbligatorio il revisore legale dei conti
1.2.2 I requisiti e il conferimento dell’incarico
1.2.3 Lo svolgimento della revisione legale
1.2.4 La responsabilità del revisore
1.2.5 Il Codice Etico per i revisori legali
1.2.6 La retribuzione per l’incarico di revisione
1.2.7 Cessazione anticipata dell’incarico
1.3 Il codice della crisi: estensibilità degli indicatori di allerta agli enti del terzo settore
1.4 Decorrenza degli obblighi di nomina dell’organo di controllo e del revisore legale
2. I controlli esterni
2.1 Il ministero del lavoro e delle politiche sociali
2.2 Gli uffici del registro unico nazionale del terzo settore
2.2.1 I requisiti necessari per l’iscrizione nel RUNTS: il contenuto necessario dell’atto costitutivo e dello statuto, oggetto del controllo.
2.2.2 Verifiche per l’iscrizione in caso di trasmigrazione di ODV e APS e di iscrizione su domanda
2.2.3 Il controllo triennale degli enti iscritti e la cancellazione dal RUNTS
2.2.4 Oggetto del controllo nella procedura di estinzione degli ETS e nella procedura di devoluzione del patrimonio
2.2.5 Il controllo sulle fondazioni secondo l’articolo 90 del Codice Terzo Settore: una norma da ripensare
2.3 Altri organismi previsti dal codice del terzo settore con funzioni di vigilanza e controllo
2.3.1 Il Consiglio Nazionale del Terzo Settore
2.3.2 I Centri di Servizio per il Volontariato
2.3.3 Organismo nazionale di controllo dei centri di servizio per il volontariato
2.3.4 Organismi territoriali di controllo dei centri di servizio per il volontariato
2.4 I controlli fiscali, l’accertamento dei requisiti per l’iscrizione al runts e il godimento dei regimi fiscali agevolati
2.4.1 La Guardia di Finanza.
2.5 Le altre pubbliche amministrazioni e gli enti territoriali
2.5.1 I rapporti delle “altre pubbliche amministrazioni” con gli Uffici del RUNTS
2.6 Il controllo giurisdizionale
3. Particolari forme di controllo
3.1 L’organismo di vigilanza
3.2 Le reti associative
3.3 Il controllo del notaio nelle fasi di costituzione, approvazione delle modifiche statutarie e di riconoscimento della personalità giuridica di enti già iscritti al RUNTS o che intendono iscriversi
3.3.1 Il controllo del notaio sull’atto costitutivo
3.3.2 Insussistenza delle condizioni per la costituzione, rifiuto del notaio e procedimento ex art.22, comma 3, CTS; la ratio del silenzio-rifiuto
3.3.3 Il controllo del notaio sul requisito patrimoniale
3.3.4 Il Consiglio Notarile di Milano sull’“Ottenimento della personalità giuridica da parte di associazione non riconosciuta mediante l’iscrizione al RUNTS e da parte di associazione non riconosciuta che già possieda la qualifica di ETS”
3.4 Il ruolo del diritto di accesso degli associati nel sistema dei controlli
3.5 Il cosiddetto monitoraggio civico
Il Volume, giunto alla sua XI edizione, contiene sia la disciplina degli Enti non profit (Associazioni, Fondazioni e Comitati) regolamentati dal codice civile sia quella degli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS (D.Lgs. n. 117/2017) e dell'impresa sociale (D.Lgs. n. 112/2017).
Strutturato in forma di prontuario analizza tutti gli aspetti civilistici e fiscali, senza tralasciare quelli relativi all'attività di controllo contabile e agli obblighi di rendicontazione.
La trattazione intervallata da numerosi schemi ed esempi che ne facilitano la consultazione si distingue per l'efficacia dei riquadri di approfondimento (normativa, giurisprudenza, FAQ., avvertenze, prassi, tabelle riassuntive e casistica pratica), ideati per fornire al lettore ulteriori spunti di riflessione sugli argomenti esaminati.
Particolare attenzione è stata rivolta all'avvio del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), partito il 24 novembre 2021, con il quale sono intervenuti per gli Enti del Terzo Settore (Ets) nuovi adempimenti in tema di bilancio e deposito dei relativi documenti.
Il bilancio e gli allegati vanno depositati al RUNTS entro il 30 giugno di ogni anno.
Questa nuova edizione contiene anche i principali chiarimenti ministeriali, forniti mediante normativa, circolari e note, di cui si segnalano quelle attinenti alle più rilevanti tematiche:
Legge n. 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022)
D.M. del Ministero del lavoro 19 maggio 2021, n. 107
D.D. del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 26 ottobre 2021, n. 561
D.L. 30 dicembre 2021, n. 228, convertito con Legge 25 febbraio 2022, n. 15 (Decreto Milleproroghe)
Cinzia De Stefanis Giornalista economica, è Autrice di numerose pubblicazioni con le più importanti Case Editrici del settore.
Antonio Quercia Dottore Commercialista e Revisore contabile in Bari. Si occupa, in particolare, di Consulenza aziendale e tributaria. Esplica incarichi di Consulente tecnico presso il Tribunale di Bari. È Autore di testi di diritto tributario e societario. Damiano Marinelli Avvocato cassazionista, Arbitro e già Docente universitario presso le Università di Siena, Firenze, Padova ed E-campus. È Presidente dellAssociazione Legali Italiani (www.associazionelegaliitaliani.it). È Autore di numerose pubblicazioni a livello nazionale 'ed internazionale, nonché Relatore in convegni e seminari. È altresì Key expert e Coordinatore in progetti internazionali (Erasmus plus, Horizon2020, FAMI, ecc.).
Disciplina civilistica e fiscale delle organizzazioni di volontariato dopo la riforma del Terzo Settore, ebook in pdf di 214 pagine.
Aggiornato con:
Questo e-book tratta una delle parti più importanti della riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, vale a dire la nuova disciplina delle organizzazioni di volontariato.
Anche se una delle più importanti novità della riforma del terzo settore (Decreto Legislativo n° 117 del 2017 contenente il “Codice del terzo settore”) è l’estensione della possibilità di avvalersi della collaborazione di volontari a tutti gli enti del terzo settore (ETS), le organizzazioni di volontariato (OdV) restano il cardine del settore del volontariato e ricevono una serie di supporti che dovrebbero aumentare l’efficacia della loro azione.
Con la riforma del terzo settore le OdV diventano una categoria di enti del terzo settore, aventi forma di associazione riconosciuta o non riconosciuta, che, oltre a beneficiare della disciplina fiscale agevolata prevista soprattutto per gli enti del terzo settore non commerciali dal Titolo X del Dlgs 117/2017, godono di una disciplina fiscale (e contabile) specifica ancora più agevolata contenuta negli artt. 84 e 86 dello stesso decreto.
A queste norme agevolative si aggiungono quelle, previste per tutti gli ETS e, pertanto, applicabili anche alle OdV, del Dlgs 111/2017 sulla riforma del cinque per mille e della Legge 166/2016 (riformata dalla Legge 205/2017) sulla cessione gratuita di beni alimentari, farmaceutici e di altro tipo a fini di solidarietà sociale agli enti senza scopo di lucro (fra cui gli ETS e, di conseguenza, le OdV).
Il nuovo regime fiscale delle OdV entrerà completamente in vigore nell’anno di imposta 2022 (dopo i rinvii che vi sono stati nel 2019 e nel 2020 per il mancato avvio del Registro unico nazionale del terzo settore – RUNTS il cui decreto attuativo è quello del 15 Settembre 2020 del Ministero del lavoro), per cui c’è un periodo transitorio per gli anni dal 2018 al 2021 in cui ad esse si applicano alcune norme fiscali della vecchia Legge – quadro sul volontariato, la Legge 266/1991 (per il resto abrogata) che esentano le attività delle OdV dall’IRES e dall’IVA ed altre norme derivanti dalla disciplina fiscale delle ONLUS – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, qualifica tributaria che, a certe condizioni, le OdV acquisiscono “ex lege”, cioè “di diritto”.
Ricordiamo che la qualifica di ONLUS sarà sostituita, a partire dall’anno di imposta 2022 dalla qualifica di ente del terzo settore non commerciale cioè che svolge con modalità non commerciali, quindi senza scopo di lucro, definite dalla legge le attività di interesse generale previste dall’art. 5 del Dlgs 117/2017.
Dal momento che la riforma del terzo settore, incluse le OdV, entra completamente in vigore nell’anno di imposta successivo all’avvio dell’operatività del RUNTS, siccome questo non ha iniziato ad operare nel 2020, il periodo transitorio citato si estende anche al 2021, anno in cui inizia ad operare il Registro e resta in vigore anche nel 2022 fin quando, al termine del procedimento di migrazione nel RUNTS, con l’iscrizione in esso, le OdV acquisiscono la qualifica di ETS.
All’avvio del Registro nel 2021 si collega il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le organizzazioni di volontariato (assieme alle ONLUS ed alle APS) devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Maggio 2022. Infatti, il 23 Novembre 2021 si avvia il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri del volontariato al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso.
In tal modo, le OdV che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messe dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR.
Uno degli obbiettivi principali di questo e-book è proprio quello di descrivere con precisione sia la disciplina fiscale del periodo transitorio (quella per gli anni di imposta dal 2018 al 2021, sia la disciplina fiscale definitiva delle OdV (quella a partire dall’anno di imposta 2022) che sarà pienamente efficace con l’entrata in vigore definitiva della riforma del terzo settore grazie, essenzialmente, all’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore in cui dovranno iscriversi anche le OdV.
Per questo motivo, la parte centrale dell’e-book è dedicata al regime fiscale delle OdV (Paragrafi da 8 a 14). che è in parte specifico delle OdV, in parte comune agli altri ETS.
Anche se la nuova disciplina fiscale delle OdV è molto importante, non possiamo non segnalare che è stato rivisto tutto il sistema di supporto al volontariato, inteso non solo come insieme delle Odv ma di tutti gli ETS che si avvalgono della collaborazione di volontari (in cui le OdV sono comunque i soggetti centrali) che ruota attorno ai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), organismi associativi delle OdV e degli altri ETS in cui si fa volontariato, a cui sono garantite risorse certe versate dalle Fondazioni bancarie (che ne hanno in cambio un credito di imposta) che le versano nel Fondo Unico Nazionale (FUN) per il volontariato con cui i CSV, oltre a pagare i loro costi di funzionamento, devono acquistare beni di investimento utili per le attività di interesse generale svolte dalle OdV e dagli atri ETS associati che li potranno utilizzare a titolo gratuito ed organizzare servizi di informazione, formazione e supporto tecnico-logistico rivolti sempre enti associati. Anche le OdV e gli ETS non associati ai CSV potranno usufruire dei servizi di questi ultimi per il principio di universalità di accesso ai servizi di ogni CSV.
Il Fondo Unico Nazionale (FUN) è gestito dall’Organismo Nazionale di Controllo (ONC) che accredita i Centri di servizio sul Volontariato, vigila su di essi tramite suoi uffici denominati Organismi Territoriali di Controllo (OTC) e ripartisce annualmente tra loro le risorse versate nel FUN dalle Fondazioni Bancarie.
Oltre al FUN, la riforma del terzo settore istituisce il “Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore” che è rivolto alle OdV, alle associazioni di promozione sociale ed alle fondazioni del terzo settore e riordina una serie di risorse finanziarie pubbliche per il sostegno alle attività delle OdV e per l’acquisito di ambulanze ed altri beni strumentali per attività sanitarie.
Per tali motivi, la parte iniziale dell’e-book, precisamente i suoi Paragrafi da 1 a 7, è dedicata alle caratteristiche previste dalla legge che differenziano le organizzazioni di volontariato dagli altri enti del terzo settore (ETS) ed al sistema di supporto al volontariato sommariamente descritto nei tre capoversi precedenti. Allo scopo di fornire ai lettori una trattazione completa dell’argomento, nell’ultima parte dell’e-book (Paragrafi da 15 a 18) esaminiamo le caratteristiche comuni della disciplina civilistica di tutti gli ETS, vale a dire:
Inoltre, sempre per quanto non espressamente stabilito dalle norme specifiche sulle OdV, cioè dagli artt. 32 - 34 del Dlgs 117/2017, si applicano ad esse le norme sulle “associazioni del terzo settore” previste dagli artt. 20 – 31 di questo decreto, di cui costituiscono il Titolo IV. Questo perché l’art. 20 del Codice del terzo settore stabilisce che le norme citate “si applicano a tutti gli enti del terzo settore costituiti in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta […]”, come, appunto, le OdV. Queste norme sono trattate nell’ultimo paragrafo, il diciannovesimo, dell’e-book.
Ricordiamo, infine, che alla disciplina delle organizzazioni di volontariato contenuta nel Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017) sono state apportate alcune modifiche e correzioni dal Decreto Legislativo n° 105 del 2018 sulla base della previsione del comma 7° dell’art. 1° della Legge-delega n° 106 del 2016 e dal Decreto-Legge n° 119 del 2018 (Collegato fiscale alla Legge Finanziaria per il 2019). Il presente ebook è aggiornato pure al Decreto-Legge n° 34 del 2019 (Decreto “crescita”), alla Legge n° 160 del 2019 (Legge di bilancio per il 2020), al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Luglio 2020 sul cinque per mille dell’IRPEF ed ai Decreti del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020 che dà attuazione al Registro unico nazionale del terzo settore (e la cui data di avvio è stata fissata dal Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 2021), n° 107 del 2021 che individua criteri e limiti delle attività diverse da quelle di interesse generale che possono essere esercitate dagli ETS, comprese le OdV, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche che possono essere organizzate da questi enti per scopi di autofinanziamento ed al Decreto-Legge n° 228 del 2021 (decreto “milleproroghe” per il 2022).
1. La riforma delle organizzazioni di volontariato (OdV) da parte del Codice del terzo settore. Il regime transitorio e quello definitivo delle OdV, soprattutto dal punto di vista fiscale.
2. La definizione di volontario e di attività di volontariato
3. Le caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato
4. I registri regionali delle organizzazioni di volontariato, la sostituzione di essi con il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e il trasferimento delle OdV in quest’ultimo
4.1 I Registri del volontariato istituiti dalla Legge 266/1991 che resteranno operativi fino all’avvio del RUNTS
4.2 La migrazione delle OdV iscritte nei vecchi registri al RUNTS
5. Le convenzioni che possono essere stipulate tra le Pubbliche Amministrazioni e le organizzazioni di volontariato
6. I Centri di servizio per il volontariato (CSV)
7. Le altre misure per il sostegno finanziario delle organizzazioni di volontariato
8. Il nuovo regime tributario agevolato delle organizzazioni di volontariato riguardo IRES e IVA. Il regime transitorio per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.1 Il regime fiscale transitorio delle OdV ai fini IRES ed IVA per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.2 Il regime fiscale definitivo delle OdV in quanto ETS non commerciali ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: la non commercialità delle attività di interesse generale prevista dall’art. 79 del Dlgs 117/2017
8.3 Il regime fiscale definitivo delle OdV iscritte nel RUNTS ai fini IRES ed IVA a partire dal 2022: le norme specifiche degli artt. 84 ed 86 del Dlgs 117/2017
8.4 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per le organizzazioni di volontariato in quanto ONLUS “di diritto” e poi in quanto enti del terzo settore non commerciali
8.5 Il regime transitorio della tenuta delle scritture contabili delle OdV per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.6 La disciplina definitiva delle scritture contabili delle OdV che si iscrivono nel RUNTS (e quindi sono ETS), che non applicano il regime forfetario (art. 86 del Dlgs 117/2017.) Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale
9. Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS (fra cui le OdV)
10. L’esenzione dall’IMU per le OdV in quanto ETS non commerciali
11. Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate al recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali (fra cui le OdV)
12. Il fundraising: le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS, le raccolte di fondi mediante cessione di credito telefonico e le lotterie filantropiche degli ETS (fra cui le OdV)
12.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS (fra cui le OdV).
12.2 Le lotterie filantropiche degli ETS (OdV comprese).
13. Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti non ETS: la Legge n° 166 - 2016 riformata dalla Legge n° 205 -2017
14. Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS, comprese le OdV
15. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dalle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
15.1 Le attività di interesse generale
15.2 Le attività diverse
16. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
16.1 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV in quanto ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
16.2 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV: la devoluzione del patrimonio residuo
16.3 L’attività di raccolta fondi e la denominazione legale delle OdV
17. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato
17.1 Il bilancio delle OdV. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
17.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle OdV
17.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle OdV
18. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti, OdV comprese
18.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
18.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
18.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
18.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
18.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti, OdV comprese, e la revisione d’ufficio del Registro
18.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
18.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina di Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS
19. Le organizzazioni di volontariato come associazioni del terzo settore: la disciplina di queste che si applica alle OdV
19.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti delle associazioni del terzo settore con gli altri ETS. Lo statuto e l’atto costitutivo
19.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte delle associazioni del terzo settore
19.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore che sono OdV
19.4 Gli amministratori delle associazioni del terzo settore
19.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti
Allegati
eBook in pdf di 186 pagine sui profili civilistici e fiscali dell'Impresa sociale:
Il variegato universo del non profit si articola in molteplici enti, differenti per struttura, tipologia e status giuridico.
Nel quadro normativo vigente, l’impresa sociale è uno degli attori del Terzo settore, ma non l’esclusivo. Introdotta nell’ordinamento italiano dalla legge n. 118 del 2005 e poi disciplinata dal D.lgs. n. 155 del 2006, trova una riformulazione nei suoi tratti essenziali con l’entrata in vigore del D.lgs. n. 112/2017 (che, peraltro, dispone al contempo l’abrogazione della precedente normativa di riferimento) con l’intento proprio di perseguire, a circa un decennio dall’introduzione della disciplina dell’impresa sociale, un maggiore radicamento e diffusione1 entro le articolazioni del non profit.
Il volume intende dunque fornire un quadro normativo generale e aggiornato in materia di imprese sociali, richiamando anche i principali documenti di prassi che possono essere un prezioso riferimento per il professionista (o qualsiasi altro soggetto, persona fisica o giuridica) che abbia un concreto interesse ovvero operi direttamente nel settore.
Premessa metodologica
1. Definizione e forma giuridica dell’impresa sociale
1.1 La definizione normativa di “impresa sociale”.
1.1.1 Impresa sociale in forma di S.r.l. semplificata
2. Le attività di impresa di interesse generale e le attività diverse
2.1. Le attività di impresa di interesse generale. Un quadro di sintesi
2.2 Le attività svolte “in via principale”. Il recente D.M. in materia di computo dei ricavi
2.2.1 Il D.M. in materia di attività diverse degli ETS. Sintesi e confronto
3. Assenza dello scopo di lucro
3.1. Assenza dello scopo di lucro e divieto di distribuzione degli utili
3.2 Regime fiscale dei ristorni delle società cooperative
4. Costituzione e statuto dell’impresa sociale
4.1 Indicazione nello statuto dell’oggetto dalle imprese sociali
4.2 Modalità di costituzione dell’impresa sociale
4.2.1 I documenti da depositare presso il registro delle imprese
4.2.2 Ipotesi di “migrazione” tra sezioni del RUNTS
4.3 Modalità di comunicazione tra il RUNTS e il Registro imprese e tra RUNTS e Pubbliche Amministrazioni
4.3.1 Le società di mutuo soccorso (SM) iscritte nella sezione speciale delle imprese sociali
4.3.2 Ipotesi di iscrizione di associazione ETS presso la sezione speciale del Registro Imprese dedicata alle imprese sociali
4.3.3 Cooperative sociali e iscrizione al RUNTS
4.4 Efficacia dell’adeguamento statutario delle imprese sociali non societarie con personalità giuridica
5. Governance dell’impresa sociale e sistema dei controlli
5.1 Struttura proprietaria e disciplina dei gruppi
5.1.1 Decreto milleproroghe 2022. Proroga normativa emergenziale per le assemblee societarie
5.2 Organi di controllo interno
5.3 Funzioni di monitoraggio e controllo esterno
5.4 Struttura proprietaria e disciplina dei gruppi. Orientamenti ministeriali.
5.4.1 Assetti proprietari e cariche sociali all’interno delle imprese sociali. Nota Min. Lav. n. 4096/2019.
6. I bilanci
6.1 Il bilancio d’esercizio
6.1.2 Il Bilancio d’esercizio negli ETS e nelle ONLUS
6.2 Il Bilancio Sociale
6.2.1 Caratteri del Bilancio Sociale
6.2.2 I principi di redazione del bilancio sociale
6.2.3 La struttura e il contenuto del bilancio sociale
6.2.4 Approvazione, deposito, pubblicazione e diffusione del bilancio sociale
6.3 Valutazione dell’Impatto Sociale delle attività
6.3.1 Linee guida per la realizzazione di sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore. (D.M. 23 luglio 2019)
7. Operazioni straordinarie e devoluzione del patrimonio sociale
7.1 Operazioni straordinarie e devoluzione del patrimonio sociale
7.1.1 Disamina normativa
7.1.2 Disciplina delle operazioni straordinarie nelle imprese sociali
7.1.3 Il caso di Fusione tra due fondazioni, con nascita di un’impresa sociale, Min. Lavoro- Nota n. 13983 del 30.11.2018
7.1.4 Autorizzazione ministeriale nelle operazioni straordinarie
7.1.5 Peculiarità delle cooperative sociali
7.1.6 Il procedimento autorizzatorio nel caso di enti religiosi
7.1.7 Adempimenti pubblicitari nelle operazioni straordinarie
7.2 Devoluzione del patrimonio sociale
8. Il lavoro nell’impresa sociale
8.1 La disciplina in materia di lavoratori e volontari
8.1.1 Obbligo del Green pass per i volontari.
8.2 Applicabilità dell’art. 17 comma 4 D.lgs. n. 117/2017 alle cooperative sociali. I chiarimenti del Ministero.
8.3 Il coinvolgimento dei lavoratori. Novità introdotte con il D.M. 7 settembre 2021
8.3.1 Concrete modalità di informazione e consultazione
8.3.2 Forme di tutela del diritto di coinvolgimento
8.4 Cooperative sociali e lavoratori svantaggiati. Le indicazioni del Ministero
9. Il regime fiscale
9.1 Il regime fiscale delle imprese sociali. Regime di detassazione degli utili e avanzi di gestione
9.2 Detrazioni e deduzioni IRES e IRPEF 5
9.3 Agevolazioni in materia di imposte indirette e tributi locali
9.4 Trattamento IVA per le imprese sociali
9.4 Decreto Fiscale 2022 e Legge di Bilancio 2022. Nuovo regime di esenzione IVA per gli ETS.
9.5 Deduzioni e detrazioni riconosciute a fronte di erogazioni liberali
9.6 Fondo per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali
10. La disciplina del 5 per mille
10.1 L’impresa sociale come ente beneficiario del 5 per mille
10.2 Recenti note esplicative. Accantonamento delle somme erogate per emergenza Covid-19
10.3 Società di mutuo soccorso (SOMS) e riparto del 5 per mille. La recente nota ministeriale (prot. n. 19447 del 21 dicembre 2021)
10.4 Decreto “Mille proroghe”. Conferma del 5 per mille alle Onlus per il 2022
11. Applicabilità del d.lgs. n. 112/2017 alle cooperative sociali. un quadro di sintesi
11.1 Recenti interpretazioni ministeriali su tematiche generali o questioni operative relative a cooperative sociali (I.S. di diritto).
12. L’ente religioso e il ramo “impresa sociale”
12.1 Il «ramo impresa sociale» degli enti religiosi
12.2 Il contenuto del regolamento
12.3 Ramo impresa sociale: deroghe alla disciplina dell’impresa sociale
12.4. Iscrizione e pubblicità del Regolamento
13. SIAVS e imprese sociali. un binomio incompatibile
13.1 Le Start-up innovative a vocazione sociale (SIAVS). Natura giuridica e normativa di riferimento.
13.2 (Im)possibilità per le SIAVS di qualificarsi come Imprese sociali. La nota del Ministero
13.3 SIAVS come enti lucrativi. La differente previsione normativa in materia di distribuzione degli utili
13.4 Decreto Fiscale 2022. Incentivi alle start-up che assumono lavoratori con disturbi connessi all’autismo
Allegati
1. Modello Associazione / Impresa sociale
2. Modello Associazione / Impresa sociale
3. Modello S.r.l. / Impresa sociale
