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Un'opera che illustra, in modo completo ed integrato, la disciplina civilistica e fiscale delle organizzazioni non profit, di recente denominate ETS Enti del Terzo Settore, a seguito della recente riforma.
La trattazione è condotta con un taglio molto operativo, pur senza tralasciare approfondimenti dedicati agli aspetti civilistici (costituzione e struttura, capacità giuridica), fiscali (imposte dirette ed indirette, tributi locali) e attinenti alle attività che gli ETS possono svolgere, soprattutto nel campo turistico (ricettività, organizzazione e vendita di viaggi) e nella somministrazione di alimenti e bevande.
Al termine di ogni capitolo è presente un questionario riepilogativo, che aiuta a fissare i punti chiave della disciplina. Questa edizione è aggiornata con: Decreti Legislativi n. 117, 112 e 111 del 2017 (Riforma del terzo settore, dellimpresa sociale e del cinque per mille); Legge n. 205/2017 (Legge di bilancio per il 2018); Decreto Legislativo n. 1/2018 (Codice della protezione civile).
Gianfranco Visconti, Consulente di direzione aziendale e formatore nelle aree marketing, organizzazione e diritto dellimpresa per aziende private, amministrazioni pubbliche ed enti non profit.
Collabora con numerose riviste cartacee e digitali di questi settori. Con Maggioli Editore ha pubblicato, nel 2008, Guida alle organizzazioni non profit e allimprenditoria sociale, (seconda edizione, 2010, e terza edizione, 2014).
Per www.fiscoetasse.com ha pubblicato gli e-book La mediazione delle controversie civili e commerciali (decima edizione, 2017), Le agevolazioni fiscali per le organizzazioni non profit (settima edizione, 2017), La tutela delle piccole imprese (seconda edizione, 2015), Il regime fiscale delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche (sesta edizione, 2018), La disciplina delle società di mutuo soccorso (seconda edizione, 2018), La disciplina della società cooperativa (quinta edizione, 2018), La disciplina delle società cooperative sociali (quinta edizione, 2018) e La disciplina delle crisi da sovra indebitamento (seconda edizione, 2016).
"Non possiamo sperare di capire l'azione del dare senza prestare attenzione a chi chiede"
Perchè le persone donano? È questo il dilemma dei fundraiser, ogni giorno. Non esiste un pulsante magico per attivare le donazioni, eppure una cosa è certa: la risposta è sempre stata sotto agli occhi di tutti.
Dono perché qualcuno (quasi sempre un fundraiser) me l'ha chiesto. Lo sanno bene Valerio Melandri e Beth Breeze, che tra un'intervista e l'altra, hanno realizzato questo viaggio alla scoperta dei Nuovi Fundraiser.
Il volume è la sintesi di un anno di ricerca dedicato al Secondo Censimento dei Fundraiser Italiani: 44 domande per scoprire chi sono, come lavorano, cosa sognano. Quasi 2000 professionisti che hanno alzato la mano per dire: io ci sono! Un risultato oltre ogni aspettativa o, semplicemente, l'inizio di una rivoluzione...
Valerio Melandri è direttore del Master in Fundraising, Università di Bologna, dove insegna Principi e Tecniche di Fundraising. È Visiting Professor presso la Columbia University, New York. Ha fondato il Festival del Fundraising e Philanthropy Centro Studi. È presidente della Fondazione di Forlì. Autore, consulente e formatore di fundraising in Italia e all'estero. www.valeriomelandri.it
Beth Breeze è co-fondatrice e direttrice del Kent Center for Philanthropy, UK. Ha lavorato per un decennio come fundraiser e charity manager prima di trasferirsi nel mondo accademico, dove insegna e svolge attività di ricerca inerenti il fundraising e la filantropia. www.kent.ac.uk/sspssr/philanthropy/publications
La riforma del Terzo Settore codificata con la Legge 6 giugno 2016, n. 106 e finalmente attuata con lemanazione dei Decreti 2017 (D.Lgs. n. 117 Codice del Terzo settore; D.Lgs. n. 112 Revisione della disciplina in materia di impresa sociale; D.Lgs. n. 111 Disciplina del cinque per mille; D.Lgs. n. 40 Istituzione e disciplina del servizio civile universale) è stata ulteriormente oggetto di revisione, a seguito dei Decreti correttivi ed integrativi del 2018 (D.Lgs. n. 95 sullImpresa sociale e D.Lgs. n. 105 sul Codice del Terzo Settore) e della Legge n. 136/2018, che ha convertito il D.L. n. 119/2018 (Decreto fiscale). Non sono mancati poi interventi di natura fiscale, previsti dalla Legge di bilancio 2019 (Legge n. 145/2018) e dal cosiddetto Decreto semplificazioni (D.L. n. 135/2018, convertito dalla Legge n. 12/2019) in tema di imposizione IRES. Di grande rilievo è stata anche la Circolare del Ministero del lavoro n. 20 del 27 dicembre 2018, diretta a disciplinare le modifiche statutarie degli Enti non commerciali già costituiti. Di tutti i citati provvedimenti tiene conto la nuova edizione del presente volume che, partendo dall'esame della normativa, analizza in maniera sintetica e schematica, ma altrettanto esaustiva le novità che la riforma propone in ciascun ambito di intervento, evidenziando le modifiche disciplinari e le conseguenze operative, anche grazie alluso di tabelle riepilogative, grafici, esempi e tavole sinottiche.
Sebastiano Di Diego, Dottore commercialista, revisore legale dei conti e Business consultant, si occupa prevalentemente di operazioni straordinarie, business plan, pianificazione fiscale e fondi dinvestimento. È presidente, membro, del collegio sindacale di società di capitali ed enti e, su incarico del Ministero dello sviluppo economico, è Commissario liquidatore di alcune cooperative.
Virginia Tosi, Associate Partner del Network Professionale. Dottore commercialista e revisore legale dei conti, PhD in Economics and Management, si occupa prevalentemente di consulenza aziendale e societaria, M&A, compliance e responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001.
Aspetti procedurali e carte di lavoro
- Introduzione alla revisione legale negli ETS
- Cenni sull’evoluzione della disciplina della revisione legale
- La revisione legale del Terzo settore prima e dopo la riforma (D.Lgs. 117/2017)
- L’attività di revisione legale e la nuova legge sulla protezione dei dati
- Le carte di lavoro
ON LINE: Formulario personalizzabile
Il manuale è una guida pratica alla revisione legale nei cosiddetti ETS - Enti del Terzo settore, su cui è recentemente intervenuta un’epocale riforma, che ne ha anche coinvolto gli aspetti contabili e, di riflesso, le procedure di verifica della regolarità contabile.
Grazie al supporto di esempi pratici e di una corposa sezione di quasi 40 facsimile di carte di lavoro, riportate anche online per la compilazione personalizzata, gli autori forniscono indicazioni preziose per l’attività di revisione.
L’edizione è aggiornata con il D.Lgs. 3 agosto 2018, n. 105, che ha apportato alcuni correttivi al Codice del Terzo settore (D.Lgs. 117/2017) e tiene conto dell’impatto sull’attività di revisione legale delle novità in tema di privacy, successive al D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101, che ha armonizzato la normativa nazionale con il GDPR (Regolamento (UE) 2016/679).
Andrea Sergiacomo, Dottore commercialista, Revisore legale dei conti, Mediatore civile, coordinatore della Commissione Cooperative O.D.C.E.C. di Roma e della Commissione Diritto societario O.D.C.E.C. di Tivoli. CTU del Tribunale penale e civile di Roma. Titolare dello Studio Sergiacomo & Partners di Roma.
Maurizio Cari, Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti, CTU del Tribunale di Velletri, Componente Commissione Diritto Societario O.D.C.E.C. di Tivoli. Revisore attivo degli Enti Locali , ex dirigente di un Ente locale dell’Area economica e finanziaria con funzioni di Vice Segretario Comunale. Ha partecipato ai lavori presso il MEF nella Commissione Principi di Revisione Internazionali (ISA ITALIA).
Marco Tulli, Dottore in Finanza Quantitativa, praticante Revisore legale dei conti presso il Dott. Maurizio Cari e praticante Dottore Commercialista presso il Dott. Andrea Sergiacomo. Cultore della materia dell’informatica giuridica ed economica. Collaboratore attivo nell’attività editoriale economico-giuridico del Dott. Maurizio Cari e del Dott. Andrea Sergiacomo.
1. Introduzione alla revisione legale negli ETS
• Brevi cenni sull’evoluzione della disciplina della revisione legale
• La revisione legale del Terzo settore prima e dopo la riforma (D.Lgs. 117/2017)
• L’attività di revisione legale e la nuova legge sulla protezione dei dati
2. Carte di lavoro (presenti anche on line in formato compilabile)
• Accettazione incarico di revisione
• Contratti revisore/collegio sindacale
• Carte di lavoro
• Questionario sulla tipologia del cliente Associazione/Fondazione
• Attestazione di indipendenza del revisore
• Aspetti procedurali e di pianificazione
• Analisi dell’ente del Terzo settore
• Valutazione del rischio di frode
• Sistema di controllo interno
• Adeguatezza del sistema informatico e strutturale interno
• Valutazione rischi intrinseci
• Revisione area immobilizzazioni immateriali
• Revisione area immobilizzazioni materiali
• Revisione area crediti
• Revisione area rimanenze
• Revisione area crediti clienti
• Revisione area crediti tributari
• Revisione area disponibilità liquide
• Revisione area ratei e risconti
• Revisione area fondo dotazione
• Revisione area fondi rischi
• Revisione area fondo TFR
• Revisione area altri debiti
• Revisione area altri debiti fornitori
• Revisione area altri ratei e risconti passivi
• Revisione area costi e ricavi
• Rischi valutati dal revisore
• Procedura di circolarizzazione
• Procedura di circolarizzazione compagnie assicurative
• Procedura di circolarizzazione fornitori
• Procedura di circolarizzazione legali
• Procedura di circolarizzazione istituti di credito
• Procedura di circolarizzazione clienti
• Circolarizzazione al consulente del lavoro
• Lettera di passaggio tra i collegi sindacali
• Lettera al collegio sindacale
• Analisi delle valutazioni successive
Appendice normativa
Il testo vuole essere un manuale di riferimento per tutti coloro che operano nel settore del non profit e del mondo cooperativo che si trovano nella necessità di comprendere il nuovo quadro giuridico di riferimento e delle opportunità di finanziamento per associazioni, fondazioni, altri soggetti ed imprese cooperative.
La prima parte del testo definisce tutte le forma giuridiche nelle quali una attività no profit può organizzarsi secondo quanto previsto dal Codice Civile e da leggi speciali, nonché secondo il nuovo Codice del Terzo Settore.
La seconda parte fornisce un quadro aggiornato sulla programmazione europea passando in rassegna tutti i programmi UE che possono essere accessibili ad enti non profit.
La terza parte invece, partendo dalle agevolazioni specifiche per gli Enti del Terzo Settore, offre una panoramica sugli strumenti finanziari pubblici, suddivisi per settore di competenza (cultura, sociale, sport, etc.) e privati nazionali dedicati agli enti non profit e del terzo settore.
Il tutto completato da riferimenti normativi e sitografia.
PREMESSA
CAPITOLO 1 - IL PANORAMA DEGLI ENTI NON PROFIT IN ITALIA
1.1. Introduzione
1.2. Logica economica del non profit. Il terzo settore
1.3. Imprenditorialità del non profit
1.3.1 Assetto aziendale del non profit
1.3.2 Impresa sociale
1.3.3 Le start up
1.4. L’associazionismo non profit
1.4.1 Il volontariato
1.4.2 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)
1.4.3 Le cooperative sociali
1.4.4 Le fondazioni
1.4.5 Le Società operaie di mutuo soccorso
1.4.6 Le organizzazioni non governative (ONG)
1.5. Le organizzazioni profit
1.5.1 Le cooperative
CAPITOLO 2 - LA RIFORMA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE
2.1 La legge delega
2.2 L’attuazione della delega
2.3 Gli Enti del Terzo Settore (ETS)
2.4 Il regime transitorio
2.5. La personalità giuridica degli Enti del Terzo Settore
2.6 Le agevolazioni per gli Enti del Terzo Settore e le norme comunitarie
2.7 Agevolazioni fiscali ed aiuti de minimis
2.8 Obblighi di pubblicità e trasparenza
CAPITOLO 3 – I FINANZIAMENTI DIRETTI EUROPEI PER IL NON PROFIT
3.1 Commissione Europea e innovazione sociale
3.2 I principali finanziamento diretti UE per il no profit
3.3 Ricerca e innovazione
3.3.1 Horizon 2020
3.4 Ambiente e azione per il clima
3.4.1 LIFE
3.5 Sviluppo e cooperazione internazionale
3.6 Gli Strumenti di Finanziamento
3.6.1 Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)
3.6.2 Strumento che contribuisce alla stabilità e alla pace (IcSP)
3.6.3 Strumento di partenariato (PI)
3.6.4 Strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)
3.6.5 Development Cooperation Instrument (DCI)
3.6.6 Programma Pan-Africano
3.6.7 Fondo europeo di sviluppo (FES)
3.6.8 Strumento per l’assistenza alla preadesione
3.6.9 Politica europea di vicinato (ENP)
3.6.10 Strumento per la Groenlandia
3.7 Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e l’alimentazione (Chafea)
3.7.1 Programma per la salute dell’UE
3.7.2 Una migliore formazione per un’iniziativa alimentare più sicura (BTSF)
3.7.3 Programma di promozione dei prodotti agricoli
3.8 DG Giustizia e consumatori
3.8.1 Programma Giustizia.
3.8.2 Programma diritti, uguaglianza e cittadinanza.
3.8.3 Programma per i consumatori
3.9 Migrazione e affari interni
3.9.1 Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)
3.9.2 Fondo sicurezza interna
3.9.3 Programma Europa per i cittadini
3.10 Occupazione, affari sociali e inclusione
3.10.1 Programma dell’UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI)
3.10.2 Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)
3.10.3 Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)
3.11 Istruzione, cultura, gioventù, lingue e sport.
3.11.1 Europa Creativa.
3.11.2 Erasmus+..
CAPITOLO 4 – LA SCRITTURA DEL PROGETTO EUROPEO.
4.1 L’idea progettuale.
4.2 I principi base. 122
4.3 Il partenariato europeo. 123
4.4 La ricerca dei partner. 123
CAPITOLO 5 – FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI PER L’INNOVAZIONE SOCIALE
5.1 Gli obiettivi sociali di Europa 2020.. 126
5.2 I fondi di investimento collettivo per l’imprenditoria sociale (EuSEF) 128
5.3 La politica di coesione. 130
5.4 I fondi strutturali e di investimento. 131
5.4.1 Fondo Sociale Europeo (FSE) 132
5.4.2 Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 133
CAPITOLO 6 – COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA. 136
6.1 Programmi di Cooperazione Territoriale Europea. 136
6.2 Programmi di cooperazione transfrontaliera (Italia) 137
6.2.1 Italia-Francia Marittimo. 137
6.2.2 Italia-Francia Alcotra. 139
6.2.3 Italia-Svizzera. 140
6.2.4 Italia-Austria. 143
6.2.5 Italia-Slovenia. 144
6.2.6 Italia-Croazia. 147
6.2.7 Grecia-Italia. 148
6.2.8 Italia-Malta. 150
6.3 Programmi di cooperazione transfrontaliera esterna. 151
6.3.1 Italia-Albania-Montenegro. 152
6.3.2 Italia-Tunisia. 153
6.3.3 Mediterranean Sea Basin. 155
6.4 Programmi di cooperazione transnazionale. 157
6.4.1 Adriatic-Ionian (Adrion) 157
6.4.2 Interreg MED.. 159
6.4.3 Interreg CENTRAL EUROPE. 162
6.4.4 Interreg Alpine Space. 164
6.5 Programmi di cooperazione interregionale. 166
6.5.1 Interreg Europe. 166
6.5.2 URABACT III 167
6.5.3 ESPON.. 168
6.5.4 INTERACT III 170
CAPITOLO 7 PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI 173
7.1 I PON (Programmi Operativi Nazionali) 173
7.1.1 PON per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento. 174
7.1.2 PON Sistemi di Politiche attive per l’occupazione. 175
7.1.3 PON Inclusione. 178
7.1.4 PON Città Metropolitane. 180
7.1.5 PON Governance e Capacità Istituzionale. 182
7.1.6 PON Iniziativa Occupazione Giovani 184
7.1.7 PON Ricerca e Innovazione. 185
7.1.8 PON Imprese e Competitività. 187
7.1.9 PON Infrastrutture e reti 190
7.1.10 PON Cultura. 192
7.1.11 PON Legalità. 194
CAPITOLO 8 – FINANZIAMENTI ED AGEVOLAZIONI NAZIONALI 199
8.1 Agevolazioni per gli Enti del Terzo Settore (ETS) 199
8.1.1 Finanziamenti agevolati per progetti di rilevante impatto sociale ed occupazionale (Fondazione Italia Sociale) 199
8.1.2 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore a livello nazionale. 201
8.1.3 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore a livello locale. 202
8.1.4 Contributi per l'acquisto da parte di organizzazioni di volontariato di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali 203
8.1.5 Credito d’imposta per le donazioni ad Enti del Terzo Settore (Social Bonus) 204
8.1.6 Detrazione d’imposta per liberalità e contributi associativi ad Enti del Terzo Settore. 205
8.1.7 Accesso al credito agevolato. 207
8.1.8 Titoli di solidarietà. 207
8.1.9 Social lending (peer to peer lending) 209
8.1.10 Il nuovo 5 per mille (in vigore dal 19 luglio 2017) 210
8.1.11 Incentivi fiscali a favore di investitori nel capitale di imprese sociali 212
8.1.12 Fondi per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali 213
8.2 I finanziamenti del Ministero Beni Attività Culturali e Turismo (MIBACT) 214
8.2.1 Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) Contributi per lo spettacolo dal vivo. 214
8.2.2 Agevolazioni per il settore cinematografico. 215
8.2.3 Biblioteche ed istituti culturali 217
8.2.4 Progetti di ricerca scientifica inerenti archivi culturali 217
8.2.5 Credito d’imposta a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sui giornali e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale. 218
8.2.6 Progetto Salvaguardia del patrimonio musicale tradizionale a carattere triennale. 219
8.2.7 Fondo nazionale rievocazioni storiche. 220
8.2.8 MigrArtiCinema. 220
8.2.9 MigrArti Spettacolo.
8.2.10 Realizzazione dei centri di produzione artistica, musica, danza e teatro contemporanei
8.2.11 Progetti di sviluppo culturale e sociale delle periferie urbane.
8.2.12 Sostegno di iniziative e manifestazioni turistiche di enti morali, organizzazioni cooperative nazionali, enti senza scopo di lucro
8.2.13 5 per mille alla cultura.
8.2.14 Promozione della musica jazz.
8.2.15 Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
8.2.16 Art bonus, credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
8.2.17 Tax credit creatività.
8.3 Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE)
8.3.1 Agevolazioni alla diffusione dell'economia sociale.
8.3.2 Fondo di Garanzia per cooperative ed imprese sociali
8.3.3 I fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione.
8.3.4 Smart & Start Italia - Contributi ed agevolazioni per Start-up Innovative a Vocazione Sociale (SIAVS)
8.3.5 Cooperative-Nuova Marcora.
8.3.6 Nuove imprese a tasso zero.
8.3.7 Cultura Crea.
8.4 Altri soggetti pubblici finanziatori del no profit.
8.4.1 Contributi per il finanziamento di progetti presentati dalle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile.
8.4.2 Fondo speciale per contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica sportiva.
8.4.3 Fondo di Garanzia per l’impiantistica sportiva.
8.4.4 Credito d’imposta impiantistica sportiva.
8.4.5 Progetti prevenzionali Inail per la sicurezza.
8.5 I finanziamenti delle fondazioni private.
8.5.1 Fondazione con i bambini
8.5.2 Le fondazioni bancarie.
8.5.3 Le banche ed il non profit.
Aggiornato con le novità introdotte dal Codice del Terzo Settore dal D.Lgs 3 luglio 2017, n. 117.
Il testo prende le mosse dalla recente Riforma del Terzo settore, in primis per quanto concerne l’introduzione del “Codice del Terzo settore” (CTS), di cui al D.Lgs 3 luglio 2017, n. 117 e il riordino delle discipline preesistenti.
In questa prospettiva vengono analizzati i possibili vantaggi connessi all’acquisizione della qualifica di ente del terzo settore (ETS), da parte delle associazioni sportive dilettantistiche esistenti, formulando, in un’ottica comparata, un confronto con l’attuale disciplina fiscale, evidenziando, in modo analitico, vantaggi e svantaggi, derivanti dall’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Nei successivi capitoli vengono analizzate le problematiche civilistiche e fiscali, connesse alla perdita della qualifica di ente non commerciale, per gli enti sportivi dilettantistici, tenuto conto degli orientamenti emersi dalla giurisprudenza di legittimità, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei presupposti oggettivi e soggettivi che consentono l’accesso alla vantaggiosa disciplina ad essi riservata e che pertanto vanno attentamente monitorati, ex ante.
Questo aspetto (strategico, in quanto può essere sondato già prima della possibile verifica fiscale) assume particolare valenza per le associazioni non riconosciute, in cui vige l’estensione della responsabilità per i soggetti che agiscono in nome e per conto dell’ente sportivo, anche per i debiti tributari, avendo diretto la complessiva gestione associativa nel periodo d’imposta accertato.
In questa prospettiva vengono evidenziati i profili di rischio, nonché formulata un’elencazione, seppure minimale, dei fattori di criticità e degli elementi indizianti che potrebbero determinare, per il Fisco, i presupposti per accertare l’esistenza di un’attività commerciale “occulta”.
Considerata l’importanza assunta, ai fini del sostentamento dell’ente sportivo dilettantistico, viene altresì analizzata la problematica delle sponsorizzazioni sportive, delineando gli elementi costitutivi che vanno rispettati, in sede contrattuale, privilegiando un approccio operativo, senza però trascurare la ricognizione del quadro normativo, della prassi e della giurisprudenza sull’argomento.
Infine grande spazio viene riconosciuto, coerentemente alle finalità del titolo e alle aspettative riposte dal lettore, alle verifiche fiscali nell’ente sportivo dilettantistico, all’importanza assunta dall’attività difensiva, sia in fase istruttoria, con la predisposizioni di memorie difensive, sia in sede giurisdizionale, con la formulazione del ricorso, laddove necessario.
Vengono in tale prospettazione, a titolo prettamente esemplificativo e di studio, formulati dei ricorsi, sulla base delle contestazioni maggiormente dibattute nelle controversie tributarie.
Come precisato il lettore, sia esso professionista ovvero studioso della materia, se vorrà approcciare le tematiche del contenzioso tributario, assistendo e rappresentando l’ente non commerciale, ovvero i soggetti che hanno agito in nome e per conto di quest’ultimo, dovrà rammentare il carattere specifico che assume ogni controversia, per cui l’adattamento delle formule, qui proposte, al caso pratico, dovrà essere effettuata con particolare prudenza.
1. Riforma del Terzo Settore: profili problematici e opportunità per le ASD
1.1 La riforma del Terzo Settore e relativo Codice (CTS): i riferimenti normativi
1.2. La ratio delle specifiche discipline (e attuali), precedenti al CTS, relativamente alle associazioni sportive dilettantistiche, e normativa fiscale di vantaggio: la de-commercializzazione
1.3. Il regime fiscale specifico previsto dal CTS per gli ETS, in tema di imposte sui redditi (artt. da 79 a 86): il regime opzionale forfetario e il criterio della “prevalenza”, quale criterio di demarcazione tra enti commerciali ed enti non commerciali
1.4. Considerazioni conclusiva: ASD e iscrizione al RUNTS
2. Associazioni sportive dilettantistiche, normativa di riferimento, “autoqualificazione” e profili di rischio
2.1. La responsabilità personale e solidale di chi agisce in nome e per conto dell’ente associativo: normativa di riferimento
2.2. La disciplina fiscale, ai fini dell’imposizione sui redditi, ex artt. 143 e 148 T.U.I.R. e verifica dell’attività esercitata, in via sostanziale, indipendentemente dal rispetto dei requisiti “formali” previsti dalla normativa di vantaggio
2.3. I rischi derivanti dall’”autoattribuzione” della qualifica di ente non commerciale
2.4. I diversi regimi fiscali e la legge n. 398/1991
2.5. Arbitraggi fiscali e responsabilità penale, in presenza di reati fiscali, per i vertici dell’associazione, connessi a un uso improprio della L. 398/1991: il caso delle sponsorizzazioni
2.6. L’uso improprio della normativa di vantaggio, a favore degli enti non commerciali e il mancato rispetto del principio di democraticità
3. Associazione sportiva dilettantistica e verifiche fiscali
3.1. Gli indicatori da tenere sotto controllo nell’A.S.D. che potrebbero individuare, per il fisco, l’esistenza di un’attività commerciale “occulta”: un’elencazione dei fattori di criticità e degli elementi indizianti
3.2. Democraticità e correlazione tra costi dell’ente e valore delle quote associative: principi cardine di salvaguardia, per evitare il disconoscimento delle agevolazioni fiscali, in capo all’ente
4. L’attività di sponsorizzazione, ruolo dell’a.s.d.-sponsee e verifiche fiscali
4.1. Efficacia costitutiva del contratto con lo sponsor
4.2. Prassi e giurisprudenza: la check list dei requisiti che deve caratterizzare il rapporto sponsor-sponsee e gli ultimi orientamenti della giurisprudenza di vertice
4.3. Parziale deducibilità del costo, per lo sponsor-impresa, a seguito della riqualificazione come spese di rappresentanza
5. Verificatori e verificati: origine dei rilievi e possibili strategie difensive già in fase endoprocedimentale
5.1. I Verificatori e il possibile oggetto della verifica nella ASD
5.2. Statuto del contribuente e relative prerogative: importanza della partecipazione, da parte del contribuente, al contraddittorio endoprocedimentale
5.3. La memoria difensiva: riscontro di conformità, relativo agli adempimenti formali previsti dalla legge, e formulazione delle deduzioni difensive
5.4. Il panorama giurisprudenziale, attraverso alcune sentenze del giudice di prime cure e del riesame, favorevoli al contribuente
6. L’attività difensiva: il ricorso
6.1. L’attività difensiva in sede giurisdizionale
6.2. Formula 3: ricorso avverso atto di contestazione, emesso dall’Agenzia delle entrate, a seguito verifica SIAE
6.3. Formula 4 ricorso avverso avviso di accertamento, elevato per contestare, all’ASD, l’utilizzo improprio della normativa fiscale di vantaggio
6.4. Formula 5 ricorso avverso avviso di accertamento, elevato a fronte di elementi indizianti (dichiarazioni di terzi)
6.5. Formula n. 6 associazione sportiva dilettantistica, preclusioni all’utilizzo dei dati e indebito utilizzo della L. n. 398/1991: ricorso e strategie difensive
7. Conclusioni
Allegato
A partire dalla simulazione del Conto Economico di una associazione sportiva dilettantistica (asd), saranno analizzati gli adempimenti dichiarativi di carattere fiscale, alla luce della normativa vigente, oltre che della recente prassi e giurisprudenza in materia.
Nell'ipotesi di una asd con esercizio sociale coincidente con l'anno solare (01.01 – 31.12) e che ha optato per l'applicazione del regime forfetario ex L. n. 398/1991, saranno descritti, in dettaglio, tutti i singoli componenti negativi e positivi di reddito esposti nel Conto Economico.
Di seguito saranno spiegate le modalità di compilazione del modello "Redditi Enc 2017" e della dichiarazione "Irap 2017" e le regole di determinazione delle relative imposte sui redditi, con alcuni cenni in merito a talune problematiche e criticità ricorrenti.
Ebook di 30 pagine + Normativa allegata
Premessa
1. Conto economico
2. Il regime fiscale ex L. n. 398/1991
3. I componenti negativi del Conto Economico
4. I componenti positivi del Conto Economico
5. Il modello "Redditi Enc 2017"
6. La dichiarazione "Irap 2017"
7. Aspetti critici e problematiche operative
7.1. Proventi commerciali "connessi" alle attività istituzionali
7.2. Corrispettivi fatturati ma non incassati
7.3. Esercizio sociale inferiore all'anno
7.4. Computo del plafond – valore in vigore dal 01.01.2017
Appendice
E-Book in pdf rivolto agli sponsor per la difesa da accertamento tributario delle spese di sponsorizzazione, contenente la giurisprudenza e prassi dell'amministrazione finanziaria, nonchè il prontuario di difesa con formula contrattuale, memoria e ricorso.
Premessa
1. Premessa: qualifica ai fini fiscali delle spese di sponsorizzazione, differenza sussistente tra pubblicità e rappresentanza: norma, prassi e giurisprudenza di legittimità
1. Qualifica tributaria delle spese di sponsorizzazione
2. Il contratto di sponsorizzazione: qualificazione giuridica e formula contrattuale
3. Spese di sponsorizzazione a favore di associazioni sportive dilettantistiche: presunzione assoluta circa la natura della spesa
4. Spese di sponsorizzazione e associazioni sportive dilettantistiche, le novità contenute nel decreto semplificazioni e possibili arbitraggi fiscali
5. I rilievi dell’amministrazione finanziaria, in capo allo sponsor-impresa: l’antieconomicità della spesa di sponsorizzazione e la non inerenza ex art. 109, comma 5, del T.u.i.r.
6. Spese di pubblicità-propaganda, spese di rappresentanza e interpello antielusivo
2. Spese di sponsorizzazione e verifiche fiscali
1. Gli indicatori da tenere sotto controllo, ai fini della deducibilità della spesa dello sponsor: un’elencazione dei fattori di criticità, individuabili nelle sentenze della giurisprudenza tributaria
2. Gli aspetti di carattere sostanziale da considerare, ex ante, dallo sponsor per evitare possibili contestazioni, ex post, dall’Amministrazione finanziaria
3. Verificatori e verificati: origine dei rilievi e possibili strategie difensive
1. I verificatori
2. Statuto del contribuente e relative prerogative
3. Inviti e richieste documentali ex artt. 32 del d.P.R. 600/1973 e 51 d.P.R. 633/1972
4. La memoria difensiva ex art. 12, comma 7, legge n. 212/2000
4. L’attività difensiva: il ricorso
1. L’attività difensiva in sede giurisdizionale; verifiche preliminari: il valore della controversia
2. Il ricorso ex art. 18 del d.lgs. 546/1992: atto impugnato e relativi presupposti impositivi
3. In via preliminare, illegittimità dell’avviso di accertamento per illegittimità dell’attività ispettiva, con palesi violazioni dello Statuto del contribuente
4. Illegittimità della ripresa a tassazione relativa ai costi di pubblicità: carenza di motivazione della pretesa erariale per l’inesistenza dell’affermato potere dell’amministrazione finanziaria di sindacare le scelte imprenditoriali
5. Nel merito, violazione e falsa applicazione dell’art. 109 del T.u.i.r. nonché errata ed arbitraria interpretazione della nozione di inerenza
6. Illegittimità e infondatezza, nel merito, relativamente alla violazione dell’art. 19 del d.P.R. 633/1972, circa l’indebita detrazione dell’IVA nonché errata applicazione del principio dell’antieconomicità a un tributo armonizzato, quale l’IVA
Conclusioni
Appendice A
Appendice B
