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Il Foglio di lavoro in excel PARTITA DOPPIA - 3: "Casi pratici" è una raccolta sistematica di 201 scritture in partita doppia organizzate in 31 schede e 45 casi pratici, ed è il completamento del software PARTITA DOPPIA - 1: "Scritture di esercizio" e PARTITA DOPPIA - 2: "Scritture di assestamento, chiusura e riapertura" dello stesso autore.
In questo tool sono raccolti 45 CASI PRATICI per ognuno dei quali se ne analizzano gli aspetti contabili e il collocamento delle singole voci in bilancio.
I CASI PRATICI sono inseriti in pratiche SCHEDE stampabili ed elencate per argomento.
Per mezzo di un pratico INDICE ANALITICO è possibile accedere all’elenco delle SCHEDE e dei singoli CASI PRATICI.
Si riportano di seguito tutti i CASI PRATICI dei quali si illustrano le scritture in partita doppia:
Le SCHEDE, tutte stampabili, sono di sola consultazione e non necessitano di immissione dati.
Inoltre il tool è fornito delle seguenti indispensabili UTILITA’:
Gli schemi di bilancio sono tutti editabili e stampabili e possono risultare utili per la richiesta da parte di Istituti di credito o per uso e analisi interna.
Inoltre un foglio per le annotazioni libere di scritture in PD può essere utilizzato per evidenziare operazioni e registrazioni di particolare interesse.
Il tool è indispensabile per l’addetto alla contabilità in uffici amministrativi di aziende o studi commerciali e di consulenza, semplice da consultare grazie alle pratiche schede stampabili dedicate ai singoli argomenti.
NOTE: Richiede Excel 97 per Windows o superiori.
Il Foglio di lavoro PARTITA DOPPIA - 2: "Scritture di assestamento, chiusura e riapertura" è una raccolta sistematica di 130 scritture in PD, organizzate in 5 moduli e 34 schede di sottoargomenti, ed è il completamento del software PARTITA DOPPIA - 1: "Scritture di esercizio", dello stesso autore.
Il software passa in rassegna tutte le fasi contabili degli assestamenti e della chiusura e riapertura dei conti, oltre ad illustrare chiaramente le aggregazioni di voci per la formazione degli schemi di bilancio civilistico. Inoltre un modulo è interamente dedicato ai conti d'ordine e ai sistemi supplementari.
E' utile a chi si occupa di contabilità per le aziende e ha l'esigenza quotidiana di rappresentare contabilmente tutte le operazioni di gestione svolte dall'impresa.
PARTITA DOPPIA è un programma semplice da utilizzare proprio grazie alla suddivisione per moduli di argomenti e per chiarissime schede, eventualmente da stampare, e da consultare per ogni dubbio di natura contabile.
La facilità di navigazione e di collegamenti ipertestuali all'interno del programma, rende il software ancora più pratico e comodo per gli addetti ai lavori.
NOTE: Richiede Excel 97 per Windows o superiori.
eBook in pdf di 39 pagine sulla disciplina relativa alle operazioni più frequenti che sono documentate da bolla doganale, contenente un'analisi della normativa dal punto di vista IVA e, degli aspetti contabili di tali operazioni.
Le merci destinate ad essere vincolate a un regime doganale, con eccezione del regime di zona franca, devono essere oggetto di una dichiarazione in Dogana appropriata al regime in questione (art. 158 del regolamento UE 9.10.2013 n. 952 c.d. “Codice Doganale dell’Unione” in sigla “CDU”).
I regimi doganali, previsti dall’art. 5 punto 16 del CDU sono i seguenti:
Premessa
1. Importazioni: aspetti IVA
1.1 Quadro normativo
1.2 Nozione di importazione
1.2.1 L’immissione in libera pratica
1.2.2 Il perfezionamento attivo
1.2.3 Ammissione temporanea
1.3 Importazioni non soggette ad IVA
1.4 Momento di effettuazione delle importazioni
1.5 La base imponibile IVA
1.5.1 Elementi inclusi nel valore in Dogana
1.5.2 Elementi esclusi nel valore in Dogana
1.5.3 Limitazioni alla determinazione del valore doganale come valore della transazione
1.5.4 Determinazione del valore doganale come “valore normale”
1.5.5 Applicazione del c.d. “metodo dell’ultimo ricorso”
1.6 Documenti commerciali che attestano il valore in dogana
1.7 Importazioni di software
1.8 Aliquote IVA
1.9 Importazioni in reverse charge
1.10 Detrazione IVA
1.11 Un caso particolare: immissione in deposito IVA
1.12 Un caso particolare: omaggi e campionature
2. Importazioni: aspetti contabili
2.1 I documenti che intervengono in un’operazione di importazione
2.2 Registrazione della fattura del fornitore extra UE
2.3 Registrazione della bolla doganale
2.4 Registrazione della fattura dello spedizioniere
2.5 Chiusura dei conti fittizi
2.6 Operazioni in valuta: risvolti contabili
3. Esportazioni: aspetti IVA
3.1 Quadro normativo
3.2 Le esportazioni dirette
3.2.1 Esportazioni triangolari
3.2.2 Esportazioni indirette
3.3 Esportazioni assimilate
3.4 Le operazioni assimilate alle esportazioni
3.5 La prova dell’esportazione
4. Esportazioni: aspetti contabili
4.1 I documenti che intervengono in un’operazione di esportazione
4.2 Registrazione della fattura verso il cliente extra UE
4.3 Registrazione della fattura dello spedizioniere
4.4 Operazioni in valuta: risvolti contabili
5. L’angolo operativo: riflessioni e risposte ad alcune questioni
5.1 Contabilità semplificata e registrazioni
5.2 Fattura elettronica e bolla doganale
5.3 Immissione in libera pratica in Italia e successiva cessione intracomunitaria
5.4 Omaggi di beni della propria attività a soggetti extra UE
5.5 Beni importati in altro Paese membro con successiva destinazione verso l’Italia
5.6 Cessione di campioni gratuiti appositamente contrassegnati a soggetti ExtraUE
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Un'analisi degli aspetti tributari per vivere fiscalmente corretti dopo essersi trasferiti fuori dall'Italia in un eBook in pdf di 71 pagine.
L’unico modo per affrontare mari sconosciuti è strutturare la navigazione prima di partire. Fuori di metafora, occorre che ogni soggetto prenda consapevolezza del sistema fiscale, tributario, economico e culturale del paese prescelto per il cambio di vita. Solo così ha possibilità di successo evitando di pensare che una volta portato a termine il proprio trasferimento fuori dall’Italia, il fisco italiano non possa più nulla nei suoi confronti. Questo è uno degli errori più frequenti e dannosi che vengono commessi dai nostri connazionali espatrianti.
Tagliare con l’Italia non significa diventare immuni dagli obblighi fiscali sul territorio nazionale, soprattutto se non si è consapevoli della corretta procedura da percorrere per vivere una nuova vita all’estero.
Anche coloro che espatriano lasciando parte del patrimonio in Italia devono effettuare delle considerazioni di carattere fiscale e tributario, pensionati, imprenditori o semplici persone fisiche che siano.
Non è quindi sufficiente trasferire la propria residenza all’estero per espatriare fiscalmente dall’Italia.
Premessa
1. L'anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE)
1.1 AIRE di cosa si tratta
1.2 Quando e come si deve regolarizzare l’iscrizione AIRE
1.3 Obblighi ed esenzioni d’iscrizione
1.4 Cancellazione dai registri AIRE
1.5 Cosa comporta l’iscrizione all’AIRE in termini legali e fiscali
1.6 Procedure per l’iscrizione all’AIRE
1.7 AIRE e il tardivo perfezionamento dell’iscrizione a causa del Consolato italiano
1.8 I nuovi termini di decorrenza dell’iscrizione AIRE
1.9 La sola iscrizione AIRE è insufficiente per assicurarsi i benefici fiscali
2. La collocazione tributaria di un italiano all’estero
2.1 Residenza e domicilio
2.2 Il concetto di residenza fiscale
2.3 Il salvagente delle convenzioni internazionali
2.4 La doppia tassazione dei redditi
2.5 Le imposte estere: detrazione o credito “italiano”?
2.6 Criteri di determinazione della nazionalità del reddito
2.7 La tassazione del lavoro dipendente all’estero
2.7.1 Applicazione delle retribuzioni convenzionali
2.7.2 Modalità di tassazione dei redditi da lavoro dipendente di fonte estera
2.7.3 Il credito per imposte pagate all’estero dal dipendente
2.8 Il lavoro autonomo all’estero
2.8.1 Esonero da ritenuta estera per i professionisti italiani
2.8.2 Lavoro autonomo estero e la disciplina previdenziale
3. Aspetti tributari del trasferimento
3.1 Tassazione dei redditi fondiari esteri in Italia
3.2 La tassazione del reddito di impresa all’estero
3.3 La tassazione dei pensionati all’estero
3.4 Tassazione della pensione italiana degli espatriati
3.5 I redditi da pensione nelle convenzioni internazionali
3.6 La differente tassazione delle pensioni INPS ed ex INPDAP
3.7 La procedura di detassazione dei pensionati emigrati all’estero
3.8 Le specifiche INPS sulle convenzioni con determinati Paesi
3.9 La Certificazione Unica e le addizionali
4. Aspetti dichiarativi del Trasferimento
4.1 Il quadro RW della dichiarazione dei redditi
4.2 I soggetti obbligati alla presentazione del quadro RW
4.4 La presentazione del quadro RW
4.5 Gli investimenti esteri tramite società italiana
4.6 Attività patrimoniali e finanziarie estere: cosa deve essere indicato nel quadro RW
4.7 Le attività patrimoniali e finanziarie estere
4.8 Gli immobili esteri nel quadro RW
4.9 Altre attività patrimoniali estere diverse dagli immobili
4.10 I conti correnti esteri ed il valore soglia di inserimento in RW
4.12 Compilazione del quadro RW in caso di attività estere in paesi Black and white list
4.13 Le sanzioni per mancata o incompleta presentazione del quadro RW
4.14 Le casistiche di ravvedimento operoso
4.14.1 Dichiarazione tardiva o integrativa entro 90 giorni dai termini di legge
4.14.2 Sanzioni quadro RW in caso di dichiarazione dei redditi integrativa entro 90 giorni dai termini di legge
4.14.3 Quadro RW: dichiarazione integrativa entro l’anno successivo dai termini di legge
4.14.4 Dichiarazione integrativa presentata entro i due anni dai termini di legge
4.14.5 Dichiarazione integrativa presentata in anni successivi .
eBook in pdf di 61 pagine sulla gestione strategica e la prevenzione della crisi di impresa, per aiutare l'imprenditore a valutare costantemente le minacce e le opportunità.
Quando si pensa alla prevenzione della crisi di impresa si fa riferimento spesso alla costruzione di modelli che portano alla tempestiva individuazione di eventuali anomalie nella redditività e nei deficit patrimoniali e finanziari.
In realtà, molto spesso, quando una società inizia ad avvertire i primi segni di crisi – tensioni finanziarie, ritardi nei pagamenti, calo del fatturato etc – la crisi è già in atto e ha avuto le prime vere manifestazioni molto tempo prima. Quindi, affrontare la crisi cercando di intercettarla nell’anomalia degli indici di bilancio o nel misurare l’entità del deficit economico o patrimoniale è certamente sbagliato, perché potrebbe essere troppo tardi.
Questo breve volume vuole porre l’attenzione sulla necessità di valutare costantemente le minacce e le opportunità con cui ogni imprenditore deve misurarsi quotidianamente. Alcuni argomenti saranno trattati con finalità divulgative senza particolari approfondimenti; ritenendo che la cosa più importante sia introdurre alcuni concetti e nuovi punti di vista che ciascuno potrà vedere e studiare in modo più dettagliato.
Solo una approfondita conoscenza del contesto esterno in cui si opera e una continua analisi della propria impresa e delle sue performance, non solo economiche e non solo quantitative, possono consentire all’imprenditore, grande e piccolo, di conservare la continuità gestionale e la giusta e remunerativa profittabilità del business, o, al contrario, decidere di uscire dal mercato o entrare in nuovi settori.
Le crisi degli ultimi anni e la recente situazione di stallo generata dalla diffusione del coronavirus confermano palesemente che la gestione dell’impresa è ontologicamente soggetta a rischio e che per mitigare quest’ultimo e garantire la continuità serve una costante e profonda, più o meno articolata, analisi strategica della propria impresa.
Non ci sono altri modi per prevenire la crisi se non quello di sforzarsi di guardare avanti e oltre la propria finestra, distogliendo lo sguardo dalla quotidianità e immaginando cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro.
Introduzione
1. La gestione delle imprese nel nuovo contesto economico
1.1 Le crisi e le mutate condizioni globali
1.2 La variabilità economica
1.3 L’importanza di saper prevedere i trend del futuro
2. Modelli quantitativi e qualitativi per individuare la crisi di impresa
2.1 l’analisi aziendale e la pianificazione strategica
2.2 Un modello quantitativo semplice
2.3 Il rischio degli investimenti, un altro modello quantitativo
2.4 Il livello di indebitamento ottimale
2.5 Un modello quantitativo più elaborato
2.6 le informazioni qualitative, gli indicatori previsti nell’ISA 570
2.7 La gestione dei rischi di impresa nella prevenzione della crisi
3. L’analisi del vantaggio competitivo nella prevenzione della crisi
3.1 Il vantaggio competitivo
3.2 La leadership di costo
3.3 Il vantaggio competitivo derivante dalla differenziazione
3.4 L’analisi della differenziazione dal lato della domanda
3.5 L’analisi della differenziazione dal lato dell’offerta
3.6 la catena del valore
3.7 La gestione delle risorse
4. I fattori positivi e critici nella gestione organizzativa e nel governo societario
4.1 L’organizzazione aziendale
4.2 il governo societario e la performance economica
L’e-book, aggiornato al DPCM 17 maggio 2020, si propone come un vero e proprio vademecum completo per orientare il lettore nel nuovo contesto giuridico e normativo di riferimento.
Esso si propone di illustrare, con esempi pratici ed estrema chiarezza, quali sono le procedure di sicurezza che ciascuna impresa deve porre in essere in relazione al proprio settore merceologico di riferimento. Vengono illustrate le modalità per procedere alla sanificazione dei locali e quelle per la semplice pulizia o disinfezione; vengono esaminate le regole di sicurezza negli appalti e per gli uffici, per le imprese commerciali e turistiche, per i pubblici esercizi e per gli stabilimenti balneari, per i trasporti e per le scuole.
In dettaglio, nelle oltre 200 pagine di questo manuale, sono analizzate le procedure e le modalità di gestione in sicurezza delle seguenti attività:
Vengono poi trattati i temi della tutela infortunistica che l’Inail assicura per i casi di infezione da Covid-19 ed ancora quali sono le agevolazioni fiscali ed i crediti d’imposta previsti per la sanificazione dei locali e per l’acquisto dei vari dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.).
Questa guida rappresenta l'ideale complemento ed integrazione dell’e-book di Moretti-Ballardini "La gestione del rischio COVID-19 (eBook)", indirizzato a chi vuole porre la propria azienda e la propria attività nelle condizioni di gestire in sicurezza la propria attività.
Premessa
L’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sul mondo del lavoro
L’impatto dell’emergenza sanitaria sulle modalità della prestazione di lavoro
L’impatto dell’emergenza sanitaria sull’organizzazione dei luoghi di lavoro
Parte I – Strumenti ed indicazioni per organizzare e gestire in sicurezza gli ambienti di lavoro
1. Indicazioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro
1.1. Classificazione del rischio da contagio
1.2. Metodologia di valutazione integrata
2. Strategie di prevenzione
2.1. Misure organizzative
2.2. Misure di prevenzione e protezione
2.3. Misure specifiche per la prevenzione dell’attivazione di focolai epidemici
3. Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale
3.1. Mascherine chirurgiche e respiratori
3.2. Le disposizioni normative di riferimento
3.3. Modalità di smaltimento di mascherine e DPI
3.4. Rimborso delle spese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale
3.5. Credito d’imposta per sanificazione degli ambienti e acquisto DPI
4. Indicazioni per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da Covid-19 in ambito sanitario
5. Raccomandazioni generali per prevenire la diffusione di Covid-19 sul posto di lavoro
6. Ulteriori precauzioni per il contrasto della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro
7. Check-list per l’attuazione delle misure precauzionali per il contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19 negli ambienti di lavoro
8. Lavoro agile e informativa sulla salute e sicurezza sul lavoro
8.1. Indicazioni relative allo svolgimento di attività lavorativa in ambienti outdoor
8.2. Indicazioni relative ad ambienti indoor privati
8.3. Utilizzo sicuro di attrezzature/dispositivi di lavoro
8.4. Indicazioni relative a requisiti e corretto utilizzo di impianti elettrici
8.5. Informativa relativa al rischio incendi per il lavoro “agile”
9. Il ruolo del medico competente per il contenimento dell’emergenza sanitaria
10. Tutela infortunistica nei casi accertati di infezione da Covid-19 in occasione di lavoro
10.1. Termini di prescrizione per il conseguimento delle prestazioni
10.2. Termini di decadenza per il conseguimento delle prestazioni
10.3. Sospensione dei termini di revisione delle rendite
10.4. Tutela infortunistica Inail nei casi accertati di infezione da Covid-19 in occasione di lavoro
11. Igiene, pulizia e sanificazione degli ambienti
11.1. Misure generali di prevenzione negli ambienti indoor
11.2. Misure generali di prevenzione negli ambienti outdoor
11.3. La pulizia e la sanificazione in azienda, nei cantieri e nei settori del trasporto e della logistica secondo il d.P.C.M. 26 aprile 2020
11.4. Le indicazioni del Ministero della salute
11.5. La disinfezione degli ambienti: prodotti, attrezzature e modalità operative
11.5.1. La sanificazione
11.5.2. I prodotti disinfettanti
11.5.3. Modalità operative
11.5.4. Autocertificazione di avvenuta pulizia e sanificazione
11.5.5. Requisiti per lo svolgimento della attività di pulizia, disinfezione, e sanificazione
Parte II – I protocolli di sicurezza per comparto
1. Procedure condivise di sicurezza negli ambienti di lavoro
1.1. Informazione
1.2. Modalità di ingresso in azienda
1.3. Modalità di accesso dei fornitori esterni
1.4. Pulizia e sanificazione in azienda
1.5. Precauzioni igieniche personali
1.6. dispositivi di protezione individuale
1.7. Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack...)
1.8. Organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi)
1.9. Gestione entrata e uscita dei dipendenti
1.10. Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
1.11. Gestione di una persona sintomatica in azienda
1.12. Sorveglianza sanitaria/medico competente/RLS
1.13. Aggiornamento del protocollo di regolamentazione
2. Procedure condivise di sicurezza nel commercio e nella distribuzione
2.1. Misure da adottare
2.2. Nel caso di sintomi del Coronavirus
2.3. Come comportarsi con un caso sospetto di Coronavirus
2.4. Modalità di accesso dei fornitori
2.5. Dipendenti aziende terze
2.6. Consegne a domicilio
2.7. Pulizia e sanificazione
2.8. Sorveglianza sanitaria
2.9. Aggiornamento del protocollo
3. Procedure condivise di sicurezza nei cantieri
3.1. Informazione
3.2. Modalità di accesso dei fornitori esterni ai cantieri
3.3. Pulizia e sanificazione nel cantiere
3.4. Precauzioni igieniche personali
3.5. Dispositivi di protezione individuale
3.6. Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi)
3.7. Organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione cronoprogramma delle lavorazioni)
3.8. Gestione di una persona sintomatica in cantiere
3.9. Sorveglianza sanitaria/medico competente/RLS o RLST
3.10. Aggiornamento del protocollo di regolamentazione
3.11. Esclusione della responsabilità del debitore
4. Procedure condivise di sicurezza nel settore del trasporto e della logistica
4.1. Settore aereo
4.2. Settore autotrasporto merci
4.3. Settore trasporto pubblico locale stradale e ferrovie concesse
4.4. Settore ferroviario
4.5. Settore marittimo e portuale
4.6. Servizi di trasporto non di linea
5. Procedure condivise di sicurezza nelle stazioni, negli aeroporti e nei porti
5.1. Settore aereo
5.2. Settore marittimo e portuale
5.3. Settore trasporto pubblico locale stradale, lacuale e ferrovie concesse
5.4. Settore ferroviario
5.5. Servizi di trasporto non di linea
6. Procedure di sicurezza nel settore turistico alberghiero
6.1. Specifiche del settore turistico alberghiero
6.2. Realizzazione e attuazione di un piano di misure
6.3. Le procedure di sicurezza
6.3.1. Accoglienza e Concierge
6.3.2. Servizi tecnici e di manutenzione
6.3.3. Ristoranti, colazione e sale da pranzo e bar
6.3.4. Aree ricreative per bambini
6.3.5. Pulizie delle camere e degli ambienti
6.4. Gestione dei casi di Covid-19 in alberghi e strutture ricettive turistiche
6.4.1. Raccomandazioni generali
6.4.2. Caso di un lavoratore interessato
6.4.3. Caso di un ospite interessato
6.4.4. Identificazione e gestione dei contatti
6.4.5. Clienti non affetti da Virus
6.4.6. Fornitori di beni e servizi
6.5. Le linee guida delle regioni
7. Procedure di sicurezza nel settore della moda e dell’abbigliamento
7.1. Informazione ai dipendenti e ai clienti con esposizione di cartelli
7.2. Comportamento fuori dal negozio di moda
7.3. Comportamento dentro al negozio di moda
7.4. La pulizia nei negozi di moda
7.5. La prova dei vestiti e delle calzature
7.6. Gestione dei prodotti provati
7.7. Gestione dei prodotti resi
8. Procedure di sicurezza nel settore della ristorazione
8.1. L’impatto dell’emergenza sanitaria sulla ristorazione
8.2. Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore della ristorazione
8.3. Le linee guida delle Regioni
9. Procedure di sicurezza nel settore delle attività ricreative di balneazione e in spiaggia
9.1. Strategia di gestione del rischio
9.2. Misure di sistema
9.3. Stabilimenti balneari o spiagge attrezzate
9.4. Spiagge libere
9.5. Misure specifiche per i lavoratori
9.6. Ulteriori indicazioni di informazione e comunicazione
9.7. Le linee guida delle regioni
10. Procedure di sicurezza nelle scuole
10.1. Misure di prevenzione e protezione
11. Le procedure di sicurezza nei settori dei servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti)
11.1. Servizi di barbieri e parrucchieri
11.2. Altri trattamenti estetici
11.3. Misure specifiche per i lavoratori
11.4. Le linee guida delle regioni
12. Le procedure di sicurezza per piscine e palestre
12.1. Piscine
12.2. Palestre
13. Check-list per la verifica della corretta applicazione dei protocolli di sicurezza
Parte III – Casi, quesiti e soluzioni
Aggiornato con la conversione in legge del D.L. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia).
Mai come in questo periodo il tema degli ammortizzatori sociali è stato così sentito dall’intero sistema produttivo. In occasione della pandemia Covid19 ed alle conseguenti chiusure degli esercizi commerciali e dei siti produttivi il ricorso agli ammortizzatori sociali ha coinvolto praticamente tutto il mondo del lavoro. Un vero stress-test dell’impianto disegnato dal D.lgs 148/15. Il decreto legislativo, inserito nella più ampia manovra passata alla storia come JobsAct, traendo esperienza dalla crisi del 2009 ha previsto al fianco degli ammortizzatori sociali “storici” (il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria) una copertura rispetto a settori, fino a quel momento, poco interessati alla gestione di temporanee crisi d’impresa.
Le considerazioni che si possono fare a valle del dramma Coronavirus, ed alle conseguenze che lo stesso ha determinato nel mondo del lavoro ed al nuovo assetto che ne deriva degli ammortizzatori sociali, sono diverse. Partirei dal porre quattro questioni che ritengo primarie:
Sono quesiti importantissimi quelli che ci lascia come eredità la crisi della pandemia del 2020. Per provare a fornire una complessiva, sia pure in termini generali, risposta ritengo che sia necessario partire dalla valutazione di quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato in questi mesi.
Avere tanti strumenti differenti suddivisi per tipologia e dimensione d’impresa crea una difficoltà enorme di gestione del sistema obbligando sia gli operatori professionali (consulenti del lavoro) che la PA ad impiantare, conoscere e manutenere sistemi tecnologici differenti. La tecnologia in una situazione del genere diventa un amplificatore di burocrazia. Esattamente il contrario dell’approccio digitale ai problemi. Un sistema non si semplifica trasformando moduli cartacei in digitali, si semplifica utilizzando l’analisi digitale per un suo ripensamento. Quindi uno strumento “tagliato su misura” per ogni impresa non diventa sinonimo di strumento idoneo, al contrario crea una babele di procedure nella quale è difficile districarsi. A tutto ciò deve aggiungersi che il D.lgs 148 ha previsto la creazione di ammortizzatori sociali di comparto, i fondi bilaterali, creati dalle forze sociali di settore. Un simile impianto prevede un presupposto fondamentale.
La chiarezza di chi sia rappresentativo di un settore e quale sia la contrattazione collettiva di effettivo riferimento. Senza di ciò il sistema di finanziamento di questi fondi rischia di entrare in quel complesso di dubbi interpretativi che ha sempre accompagnato gli istituti presenti nella cd. “parte obbligatoria” del CCNL alla stregua degli enti bilaterali, della sanità integrativa o della previdenza complementare. In definitiva se non si parte dalla vigenza erga omnes di talune disposizioni diventa impossibile pretendere la contribuzione e, conseguentemente in un sistema puramente assicurativo, la prestazione.
Veniamo al punto successivo. In mancanza di contribuzione manca la prestazione. Questo è evidente in un impianto assicurativo classico ma il concetto è difficilmente traslabile in un meccanismo di sicurezza sociale in cui il contraente (datore di lavoro) ed il beneficiario (lavoratore) sono soggetti diversi. La prestazione consente di evitare il licenziamento del lavoratore ed il mantenimento del rapporto di lavoro sia pure in fase di temporanea sospensione. Si evita di generare disoccupazione involontaria. Pertanto, in ossequio all’art. 38 Cost., dovrebbe valere, per ogni tipologia di ammortizzatore, il principio dell’automaticità della prestazione fermo restando l’obbligo contributivo del datore di lavoro.
Altro tema importante è quello relativo alla funzione propria degli ammortizzatori sociali.
Il nome stesso “ammortizzatore” evoca la funzione di quel meccanismo che serve ad evitare colpi improvvisi ed a superare dossi o avvallamenti stradali con il minor danno possibile. Sul punto il richiamato D.lgs 148/15 aveva ben introdotto meccanismi che impedissero l’attivazione degli strumenti per funzioni diverse (pensiamo al caso di cessazione dell’attività aziendale) promuovendo in tali circostanze meccanismi di presa in carico del lavoratore da parte dei servizi di ricollocazione con supporto della assicurazione sociale per l’impiego (naspi). Negli anni questi concetti sono stati un po’ lasciati in disparte dal sistema che ha preferito “tornare all’antico” accantonando la ricollocazione dei lavoratori, propria delle politiche attive del lavoro, e privilegiando il sostegno al mancato reddito riprendendo quindi temi di politiche passive del lavoro. Un meccanismo così impostato rende difficile ipotizzare riprese occupazionali visto anche il dichiarato e mai realizzato potenziamento tecnico/organizzativo dei centri per l’impiego ai quali l’avvento della figura dei “navigator” non ha fornito alcun beneficio concreto.
Ultimo tema sollevato è quello relativo al finanziamento degli ammortizzatori sociali.
La questione è molto ampia e delicata. Mi limito solo a segnalare che la risposta dipenderà dalla funzione che il sistema darà agli stessi. Se rimanessero nell’alveo di uno strumento temporaneo di “sicurezza aziendale” il loro costo non potrà che essere a carico delle imprese e dei lavoratori. Se invece si evolvesse a meccanismo di generale ed universale difesa dalla povertà (reddito di cittadinanza), ancorchè temporanea, del lavoratore potrebbe aprirsi un tema di riconsiderare come destinatario del costo non il mondo del lavoro ma l’intera collettività. In questo caso l’aggravio per la fiscalità generale sarebbe compensato dal minor onere per le imprese che potrebbe tradursi con maggior gettito salariale e quindi maggior introito fiscale.
Tematiche ampie e strutturali.
Sicuramente lo stress test Covid19 non passerà inosservato anche in tema di ammortizzatori sociali che saranno probabilmente ristrutturati. Come ogni crisi, anche questa, avrà come conseguenza elementi di miglioramento. L’economista Joseph Schumpeter insegnava che proprio dalla crisi, la cui etimologia greca fa riferimento al cambiamento, deriva ogni miglioramento sociale. Speriamo valga anche questa volta.
Paolo Stern – presidente Nexumstp S.p.A.
1. La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.1 Introduzione
1.2 CIGO – Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.3 Causali
1.4 Misura e durata della CIGO
1.5 Come si fa – Procedura di presentazione e rimborso della CIGO
1.6 Decadenza
1.7 Aggiornamento circolare Inps 19 gennaio 2017, n. 9
2. Le integrazioni salariali straordinarie
Premessa: entrata in vigore delle nuove norme
2.1 Campo di applicazione: le imprese ed i lavoratori beneficiari
2.1.1 Le imprese rientranti nel campo di applicazione
2.1.2 Casistiche particolari: imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa
2.1.3 Criteri di computo per il raggiungimento del requisito dimensionale e lavoratori beneficiari
2.1.4 Nozione di unità produttiva
2.1.5 Finanziamento
2.2 Causali di intervento e durata
2.2.1 Presupposti e durata
2.2.2 Durata massima complessiva dei trattamenti
2.3 Misura del trattamento ed aspetti previdenziali
2.4 Richiesta dell’integrazione salariale: fase sindacale e procedura amministrativa
2.4.1 Fase sindacale
2.4.2 Fase amministrativa
2.5 Compatibilità della CIGS con altri istituti
2.5.1 Condizionalità, politiche attive del lavoro e le relative sanzioni
2.6 Sanzioni e verifiche circa gli impegni aziendali assunti
2.7 Regime transitorio
2.8 Ammortizzatori sociali in deroga
2.9 Il contratto di solidarietà espansiva
3. I Fondi di solidarietà bilaterali
3.1 Introduzione
3.2 Fondi di solidarietà ordinari
3.3 Fondi di solidarietà alternativi
3.4 FSBA – Fondo alternativo bilaterale per l’artigianato
3.5 MFondi di Integrazione Salariale (da FSR a FIS)
3.5.1 Assegno di solidarietà
3.5.2 Assegno ordinario
3.6 La contribuzione
3.7 Fondo di solidarietà per i lavoratori del credito cooperativo
3.8 Fondo di solidarietà trasporto
3.9 Chiarimenti e novità
4. Misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali nel Decreto Cura Italia
4.1 Introduzione
4.2 Cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario: nuove proccedure semplificate
4.3 Cassa Integrazione ordinaria in sostituzione di quella straordinaria
4.4 Trattamaneto di assegno ordinario in sostituzione di assegni di solidarietà in corso
4.5 Cassa Integrazione in deroga per le aziende prive di tutela
4.5.1 Fac-simili
4.6 Consultazione e accordo sindacale: modifiche in sede di conversione del decreto
4.7 Novità sulla cassa integrazione in deroga
Appendice
Normativa
Prassi
Analisi della disciplina normativa, tutele, adempimenti e contrattazione collettiva del cosiddetto lavoro a chiamata tramite "piattaforma digitale", questa nuova tipologia di servizio online che coordina l'attività lavorativa dei gig worker (riders, fattorini, attività di baby-sitter di una sera e ripetizioni private) mettendo in contatto domanda e offerta di servizi, in un eBook in pdf di 286 pagine.
L'espressione “gig economy” è mutuata dal mondo della musica, dove il termine “gig" indica una performance legata a un singolo ingaggio e, pertanto, unica, saltuaria. Il lavoro nella gig economy, o “economia dei lavoretti", ha, infatti, natura prettamente occasionale, riconducibile alla singola prestazione giornaliera o di poche ore, minuti.
Sono gig work:
Lo sviluppo delle tecnologie digitali avvenuto negli ultimi anni e, in particolare, della cosiddetta “Internet delle cose", con la diffusione di massa di apparecchi di telefonia mobile smart, ha portato alla nascita e alla rapida crescita di una nuova tipologia di servizi online.
Sempre più spesso, in particolare, piattaforme digitali accessibili dagli utenti tramite i loro smartphone coordinano l'attività lavorativa dei gig worker e mettono in contatto domanda e offerta di servizi.
Secondo uno recente studio, i lavoratori europei e statunitensi che usufruiscono dell'intermediazione di piattaforme online per fornire la propria prestazione lavorativa sarebbero circa 9 milioni, ovvero il 2,5% degli occupati. Il fenomeno sarebbe, inoltre, in fortissima crescita: secondo uno studio condotto dal JPMorgan Chase & Co. Institute, tra il 2012 e il 2016 il numero di lavoratori coinvolti negli USA si sarebbe più che decuplicato.
Il presente lavoro si focalizza su questo tipo di prestazioni, il cosiddetto “lavoro a chiamata tramite piattaforma", e ne traccia le caratteristiche principali proponendo un'analisi del fenomeno e fornendo, in particolare:
Su quest’ultimo punto è infatti il caso di ricordare che, con sentenza 11 gennaio 2019, n. 26, la Corte di Appello di Torino ha segnato un elemento di forte discontinuità nell’evoluzione degli assetti contrattuali dei c.d. lavoratori dell’economia digitale, in particolare dei riders, altrimenti definiti fattorini digitali.
I giudici di appello, infatti, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, hanno riconosciuto il diritto per i riders di vedersi corrisposta la retribuzione prevista dal CCNL del settore della logistica, con ciò implicitamente assimilando tali soggetti a lavoratori dipendenti.
Particolare evidenza viene quindi data, nel testo, alla disamina di questo importante contratto. Il volume è infine arricchito, in ogni sua parte, dai più recenti indirizzi della giurisprudenza, sia di merito che di legittimità.
Premessa
Parte I - I lavoratori della gig-economy e le piattaforme digital. Dimensioni del fenomeno, legislazione, tutele, adempimenti
1. La dimensione e l’evoluzione della gig economy
2. Le caratteristiche dei gig worker
3. Gig worker e tipologie di rapporto di lavoro
4. I gig worker in Italia: il fenomeno dei rider nel food delivery
5. La regolazione del lavoro nella gig economy
5.1 Le esperienze estere
5.2 La regolazione dei gig worker in Italia prima della riforma legislativa
6. La qualificazione del rapporto di lavoro negli orientamenti della giurisprudenza
6.1 Tribunale di Torino, Sentenza 7 maggio 2018, n. 778
6.2 Corte di Appello di Torino, sentenza 11 gennaio 2019, n. 26
6.3 Corte di Cassazione, Sentenza 24 gennaio 2020, n. 1663
7. La riforma legislativa operata dalla legge 2 novembre 2019, n. 128
8. Coperture assicurative
9. La proposta di legge della Regione Lazio
10. La contrattazione collettiva: diritti, doveri e tutele dei riders
10.1. Classificazione dei lavoratori
10.2 Mansioni e diritti sindacali
10.3. Retribuzione
10.4. Aumenti periodici di anzianità
10.5. Elementi retributivi ultramensili
10.6. Orario di lavoro
10.7. Malattia
10.8 Diritto allo studio permessi e aspettative
10.9 Sanzioni disciplinari
10.10 Estinzione del rapporto
10.11 Particolari tipologie contrattuali
10.12 Previdenza integrativa
11. L’accordo 18 luglio 2018 sulla distribuzione delle merci con cicli, ciclomotori e motocicli
Parte II - Il contratto di lavoro dei riders. CCNL della logistica, del trasporto merci e della spedizione
1. Inquadramento generale
2. Il testo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da imprese di spedizione, autotrasporto merci e logistica
Capitolo I - RELAZIONI INDUSTRIALI
Capitolo II - DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1 (Decorrenza e durata)
Art. 2 (Inscindibilità delle disposizioni del contratto)
Art. 3 (Sostituzione degli usi)
Art. 4 (Assunzione)
Art. 5 (Periodo di prova)
Art. 6 (Classificazione del personale)
Art. 7 (Mutamento di mansioni)
Art. 8 (Cumulo di mansioni)
Art. 9 (Orario di lavoro per il personale non viaggiante)
Art. 10 (Riposo settimanale)
Art. 11 (Orario di lavoro per il personale viaggiante)
Art. 11 bis (Orario di lavoro e modalità di prestazione del personale viaggiante impiegato in mansioni discontinue)
Art. 11 ter (Clausola compromissoria)
Art. 11 quater (Norme straordinarie e temporanee a sostegno delle imprese di autotrasporto - Premialità)
Art. 11 quinquies (Disposizioni particolari per il personale viaggiante inquadrato al 4° livello)
Art. 11 sexies (Misure per contrastare l'assenteismo del personale viaggiante)
Art. 11 septies (Satellitari)
Art. 12 (Lavoro notturno - Lavoro domenicale con riposo compensativo - Lavoro nelle festività nazionali e infrasettimanali)
Art. 13 (Lavoro straordinario e banca ore)
Art. 14 (Festività abolite)
Art. 15 (Indennità di cassa e maneggio denaro)
Art. 16 (Indennità di lavoro notturno)
Art. 17 (Aumenti periodici di anzianità)
Art. 18 (Tredicesima mensilità)
Art. 19 (Quattordicesima mensilità)
Art. 20 (Assenze, permessi e congedo matrimoniale)
Art. 21 (Permessi per gravi e documentati motivi familiari)
Art. 22 (Diritto allo studio - Formazione continua - Formazione personale viaggiante)
Art. 23 (Interruzioni, sospensioni di lavoro e recuperi)
Art. 24 (Ferie)
Art. 25 (Tutela dei disabili)
Art. 26 (Tutela etilisti)
Art. 28 (Indennità varie e alloggio al personale)
Art. 29 (Volontariato e permessi ai volontari di protezione civile)
Art. 30 (Responsabilità dell'autista e del personale di scorta)
Art. 31 (Ritiro patente - Carta conducente)
Art. 32 (Diritti e doveri del lavoratore - Provvedimenti disciplinari - Licenziamenti)
Art. 33 (Trasferimenti)
Art. 35 (Indumenti di lavoro)
Art. 36 (Preavviso di licenziamento e di dimissioni)
Art. 37 (Trattamento di fine rapporto)
Art. 38 (Secondo livello di contrattazione)
Art. 39 (Controversie)
Art. 40 (Compiti delle Rappresentanze aziendali dei lavoratori)
Art. 41 (Diritti sindacali)
Art. 42 (Appalto di lavori di logistica, facchinaggio/movimentazione merci)
Art. 42 bis (Cambi di appalto).
Art. 43 (Cessazione del rapporto di lavoro e liquidazione)
Art. 44 (Cessione, trasformazione e cessazione dell'azienda)
Art. 45 (Trasporti speciali)
Art. 46 (Rappresentante per la sicurezza)
Art. 47 (Distacco)
Art. 48 (Molestie sessuali)
Art. 49 ("Mobbing")
Art. 50 (Previdenza complementare - Previlog)
Art. 51 (Assistenza sanitaria integrativa - Sanilog)
Art. 52 (Ente bilaterale - Ebilog)
Art. 53 (Lavoratori stranieri)
Art. 54 (Tossicodipendenza)
Capitolo III - MERCATO DEL LAVORO
Art. 55 (Contratto di lavoro a tempo determinato)
Art. 56 (Contratto a tempo parziale)
Art. 57 (Apprendistato professionalizzante)
Art. 58 (Lavoro somministrato)
PARTE SPECIALE
Sezione prima - C.C.N.L. TRASPORTO MERCI
Art. 59 (Flessibilità)
Art. 60 (Giorni festivi)
Art. 61 (Retribuzione)
Art. 62 (Rimborso spese - Indennità equivalenti)
Art. 63 (Malattia, infortunio, cure termali)
Art. 64 (Tutela della maternità)
Art. 65 (Composizione delle R.S.U.)
Art. 66 (Previdenza per le aziende del terziario - FASC)
Art. 67 (Reperibilità)
Sezione seconda - C.C.N.L. ASSOLOGISTICA
Art. 68 (Rappresentanze sindacali unitarie)
Art. 69 (Orario di lavoro normale in regime di flessibilità)
Art. 70 (Orario di lavoro normale in regime di flessibilità)
Art. 71 (Giorni festivi)
Art. 72 (Disposizioni per i lavoratori addetti a mansioni discontinue o a mansioni di semplice attesa o custodia)
Art. 73 (Retribuzione: corresponsione e divisori)
Art. 74 (Elementi della retribuzione)
Art. 75 (Mense aziendali - Indennità di mensa)
Art. 76 (Indennità di reperibilità)
Art. 77 (Trattamento di malattia e infortunio)
Art. 78 (Aspettativa)
Art. 79 (Trattamento di missione e trasferta)
Art. 80 (Rimborso spese per rinnovo porto d'armi)
Sezione terza - COOPERAZIONE
Art. 9 e art. 11 (Orario di lavoro per il personale non viaggiante e viaggiante)
Art. 61 - Parte speciale - sezione prima (Retribuzione)
Art. 13 - Parte generale (Lavoro straordinario)
Art. 62 - Parte speciale - sezione prima (Rimborso spese, indennità equivalenti)
Art. 17 (Aumenti periodici di anzianità)
Art. 26, 54 e 63 (Malattia, infortunio, tossicodipendenza, etilismo)
Art. 32 (Diritti e doveri del lavoratore - Provvedimenti disciplinari e licenziamenti)
Art. 41 (Diritti sindacali)
Sezione quarta - ARTIGIANA
Art. 11 (Orario di lavoro per il personale viaggiante)
Art. 11 bis (Orario di lavoro e modalità di prestazione del personale viaggiante impiegato in mansioni discontinue)
Art. 55 (Contratto di lavoro a tempo determinato)
Protocollo per il rilancio del settore autotrasporto merci
Allegati
Antiriciclaggio e prestatori di servizi relativi a società e trust
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la c.d. V direttiva Antiriciclaggio) e alla Direttiva UE 2018/822/UE (cd DAC6) approvata il 28 maggio 2018.
Il presente Fascicolo n. 10, fa parte della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato ai “prestatori di servizi relativi a società e trust” ovvero ai “Soggetti obbligati” di cui al comma 5, lett. a) dell’art. 3 del D.Lgs. 231/2007.
A partire già dal 10/11/2019 sono in vigore novità relative all’individuazione del titolare effettivo dei trust e di altri tipi di istituti giuridici, fra cui le fiduciarie, che presentino assetto e funzioni analoghe a quelli dei trust. Il Legislatore comunitario, già per effetto di quanto statuito dal contenuto della Direttiva UE 2001/97/CE (cd II direttiva AML) modificando la precedente Direttiva del 1991, aveva inserito nel novero dei soggetti destinatari degli obblighi Antiriciclaggio, i professionisti che, in considerazione dell’attività svolta, risultassero “suscettibili di utilizzo a fini di riciclaggio”. Si trattava dell’art. 2 bis, la cui introduzione ha segnato la riferibilità degli obblighi Antiriciclaggio anche a “5) notai e altri liberi professionisti legali quando prestano la loro opera: a) assistendo i loro clienti nella progettazione o nella realizzazione di operazioni riguardanti: …. v) la costituzione, la gestione o l'amministrazione di trust, società o strutture analoghe”.
L’analisi di cui al presente Volume consentirà ai prestatori di servizi di società e trust di rilevare i profili operativi per il corretto adempimento degli obblighi AML in termini di contributo proattivo all’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno del riciclaggio che sono chiamati a svolgere in qualità di componenti del c.d. team Antiriciclaggio.
Antiriciclaggio per prestatori di servizi di gioco.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio) e alla Direttiva n. 2018/822/UE (cd DAC6) approvata il 28 maggio 2018.
Il presente Fascicolo n. 9 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato agli “operatori di gioco on line […]”; “operatori di gioco su rete fisica […]” e “i soggetti che gestiscono case da gioco”, ovvero alla categoria di “Soggetti obbligati” di cui al comma 6 dell’art. 3 del decreto Antiriciclaggio.
Il Legislatore comunitario, già per effetto di quanto statuito dal contenuto della Direttiva 849/2015 (cd IV direttiva), ha mostrato una particolare attenzione verso il settore del gioco d’azzardo che come noto costituisce per le organizzazioni criminali un pericoloso canale di riciclaggio di denaro sporco. La quinta direttiva AML (Direttiva 843/2018 UE) in linea con la precedente direttiva, ha stabilito ulteriori misure di prevenzione e contrasto del riciclaggio da applicarsi alla suddetta categoria di destinatari degli obblighi.
Tali misure che puntano a garantire una maggiore trasparenza dei flussi finanziari sospetti sono state recepite dal D.Lgs. 125/2019 che ha modificato, ulteriormente, il D.Lgs. 231/2007.
Ecco quindi che il Titolo IV “Disposizioni specifiche per i prestatori di servizi di gioco” (artt. 52 54) del menzionato decreto Antiriciclaggio pone a carico dei prestatori di servizi di gioco l’obbligo di adottare misure per la mitigazione del rischio e di adeguata verifica della clientela, nonché di offrire idonee garanzie in ordine alla conservazione dei dati relativi ai clienti e alle operazioni da questi effettuate.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha emanato, il 15 febbraio 2019, le “Linee guida ad ausilio dei concessionari di gioco in materia di antiriciclaggio, con disposizioni specifiche per i settori del bingo, del gioco a dist anza, delle scommesse a quota fissa ippiche e sportive e dei video lottery terminal”.
Si tratta di un documento che elenca una serie di adempimenti che si aggiungono a quelli già previsti dal D.Lgs. 231/2007 in via generale e che devono essere rispettati dai titolari di concessioni di gioco. In virtù di tali Linee guida vengono previste misure minime per lo svolgimento delle attività di prevenzione, lasciando al concessionario la possibilità di adottare misure integrative; vengono, inoltre, individuati i comportamenti da sottoporre a monitoraggio ai fini della rilevazione di possibili anomalie, fermo restando quanto disposto dagli indi catori e schemi di anomalia elaborati dalla UIF.
I concessionari di gioco sono tenuti ad adottare procedure e sistemi di controllo idonei a mitigare e gestire i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, attuando procedure che devono consentire di verificare la corretta attività svolta anche per il tramite di distributori ed esercenti e devono essere adeguati ai rischi delle tipologie di gioco, delle aree geografiche nelle quali si svolge l’offerta di gioco, della specifica clientela dei punti vendita e dell’impossibilità o difficoltà nell’identificazione del cliente.
A ciò si aggiunge l’obbligo per i concessionari di curare la formazione e l’aggiornamento del personale preposto alle attività di adempimento degli obblighi Antiriciclaggio. Il settore del gaming, negli ultimi anni, ha mostrato di essere oggetto di concrete infiltrazioni da parte della criminalità organizzata a causa delle sue potenzialità di trasferimento monetario e di infiltrazione criminale.
Ciò se da una parte ha comportato un intensificarsi degli interventi ispettivi presso concessionari del comparto giochi e scommesse , dall’altra, - stando a quanto emerge dal Rapporto 2018 sull'attività svolta dall'Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – ha fatto registrare un’impennata del numero di Segnalazioni di Operazioni Sospette giunte dagli operatori di gioco che sono raddoppiate, rispetto al 2017 (da 2.600 a 5.067).
L’analisi di cui al presente Volume consentirà ai prestatori di servizi di gioco di rilevare i profili operativi per il corretto adempimento degli obblighi AML in termini di contributo proattivo all’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno del riciclaggio che sono chiamati a svolgere in qualità di componenti del cd team Antiriciclaggio.
