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Il testo si pone l’obiettivo di rappresentare un valido supporto per i consulenti del comparto aziendale alle prese con la complessità dell’azione di esclusione o recesso da parte di un socio.
L’ analisi dettagliata delle tecniche di valutazione delle quote societarie e l’approfondimento sulle conseguenze contabili e fiscali derivanti dal recesso, rendono l’opera uno strumento operativo utile per avvocati e commercialisti che operano nel campo del diritto societario e della fiscalità aziendale.
Ogni parte del libro è progettata per fornire gli strumenti necessari per gestire efficientemente e con competenza le complesse questioni legate al recesso del socio, assicurando la conformità legale e la massimizzazione del valore per la società, aiutando il lettore a localizzare facilmente le informazioni necessarie.
In una prima parte del testo vengono delineate brevemente le basi legali, le cause, le modalità di esercizio del diritto di recesso (e di esclusione) e i vari contesti in cui questo si può esercitare, includendo l’impatto su struttura e operatività aziendale.
Gli autori focalizzano la maggior parte della trattazione sull’esame dei vari metodi valutativi come quelli patrimoniali, reddituali e finanziari, senza tralasciare i metodi misti ed il metodo dei moltiplicatori. Al fine di rendere il testo completo e supportare il professionista nel gestire con padronanza la materia, vengono forniti anche una serie di esercizi sui metodi di valutazione.
Attraverso l’illustrazione delle procedure per la stima delle partecipazioni societarie, le relative implicazioni contabili e fiscali e alcuni esempi giudiziali di valutazioni di quote, il volume rappresenta una bussola per navigare le sfide legali e fiscali del recesso societario con competenza e precisione, assicurando conformità e ottimizzazione delle risorse finanziarie.
Luca Giannini
Avvocato sin dal 1993, attualmente Professore Straordinario di Diritto Commerciale presso la Link Campus University di Roma, Docente di Intellectual Property presso Accademia del Lusso di Roma. Attualmente altresì Docente di Diritto commerciale internazionale presso la Fondazione Unicampus Sanpellegrino di Rimini. Autore di numerose pubblicazioni in tema di Diritto societario, Diritto della Crisi di Impresa e Fashion Law. Partecipa in qualità di relatore a convegni nelle citate materie.
Dino Berardocco
Dottore commercialista e Revisore contabile, iscritto all’ Ordine di Rimini ed all’Albo dei Consulenti tecnici d’ufficio e dei Periti del Tribunale di Rimini.
PARTE I – IL RECESSO DEL SOCIO
1 Il recesso del socio
1.1 Natura e finalità dell’istituto
1.2 Le cause del recesso nelle società di persone. L’art. 2285 c.c. ed il contratto sociale
1.3 L’efficacia del recesso. La decorrenza
1.4 Le forme e le modalità di esercizio del diritto di recesso
1.5 Le conseguenze del recesso
1.6 La “liquidazione” della quota del socio receduto
1.7 L’accertamento giudiziale della legittimità del recesso
1.8 Il recesso del socio nelle società per azioni
1.8.1 Le cause di recesso previste dal codice civile
1.8.2 Le previsioni statutarie in tema di recesso del socio
1.8.3 La revoca della delibera legittimante il recesso
1.8.4 La liquidazione delle azioni
1.9 Il recesso nelle srl
1.9.1 I casi di recesso legislativamente previsti
1.9.2 Legittimazione all’esercizio del diritto
1.9.3 Termini e modalità del recesso
1.9.4 La liquidazione della quota del socio uscente e l’acquisto da parte dei soci superstiti
PARTE II – L’ESCLUSIONE DEL SOCIO
1 L’esclusione del socio di società di persone. Natura dell’istituto
1.1 Esclusione del socio di snc
1.2 Esclusione del socio di sas
2 L’esclusione del socio di srl
2.1 I casi di esclusione. L’atto costitutivo e l’autonomia negoziale
2.2 Il procedimento di esclusione
2.3 Il rimborso della quota e il rinvio alla disciplina del recesso
PARTE III – I METODI DI VALUTAZIONE DELLA QUOTA
1 I metodi di valutazione della quota
1.1 Metodi patrimoniali
1.1.1 Criteri generali
1.1.2 Metodo patrimoniale semplice
1.1.3 Metodo patrimoniale complesso
1.1.4 Revisione contabile degli elementi attivi e passivi
1.1.5 Riespressione a valori correnti di sostituzione
1.1.6 I limiti
1.2 Metodi reddituali
1.2.1 Criteri generali
1.2.2 Metodo reddituale semplice
1.2.3 Il reddito
1.2.4 Il tasso di capitalizzazione
1.2.5 Metodo reddituale complesso
1.2.6 I limiti
1.3 Metodi finanziari
1.3.1 Criteri generali
1.3.2 Metodo dei flussi monetari netti disponibili
1.3.3 Metodo dei flussi monetari operativi
1.3.4 I limiti
1.4 Metodi misti
1.4.1 Criteri generali
1.4.2 Metodo della stima autonoma dell’avviamento
1.4.3 Metodo del valore medio
1.4.4 I limiti
1.5 Metodo dei moltiplicatori
1.5.1 Criteri generali
1.5.2 Approcci per la determinazione del multiplo
1.5.3 Multipli maggiormente utilizzati
1.5.4 I limiti
1.6 Tabella riassuntiva dei metodi di valutazione
2 Esercizi per i metodi di valutazione
2.1 Esercizi per i metodi patrimoniali
2.2 Esercizi per i metodi reddituali
2.3 Esercizi per i metodi misti
2.4 Esercizi per i metodi dei moltiplicatori
2.5 Esercizio riepilogativo (metodi patrimoniali, metodi reddituali, metodi misti e metodi dei multipli)
PARTE IV – ASPETTI CONTABILI E FISCALI
1 Risvolti fiscali del recesso
1.1 Regime fiscale del recesso, le imposte indirette
1.2 Regime fiscale del recesso, le imposte dirette
1.2.1 Il recesso atipico – Cessione della partecipazione
1.2.2 Il recesso tipico – Rimborso della quota
1.2.2.1 Tassazione del reddito in capo al soggetto persona fisica non imprenditore
1.2.2.2 Tassazione del reddito in capo al soggetto Ires (società di capitali)
1.2.2.3 Tassazione del reddito in capo al soggetto persona fisica imprenditore individuale o società di persone
1.2.2.4 Effetti fiscali per la società da cui si recede
2 Registrazione contabile
2.1 Registrazione contabile delle operazioni di liquidazione della quota del receduto
2.1.1 Liquidazione della quota nelle società di persone
2.1.2 Registrazione delle operazioni di liquidazione della quota nelle società di capitali
2.1.3 Registrazione delle operazioni contabili di liquidazione nelle scritture contabili dell’ex socio
3 Casi pratici. Esempi giudiziali di valutazioni di quote
3.1 Consulenza tecnica valutativa di quota di snc
3.2 Consulenza tecnica valutativa di quota di srl con marchio
3.3 Consulenza tecnica valutativa di quota di srl con il metodo dei tassi di royalties comparabili
Il trust, sebbene non appartenga alla tradizione giuridica italiana, ha trovato nel nostro Paese un ambiente favorevole in cui attecchire e svilupparsi, al punto da essere ormai sdoganato e valorizzato sia dal legislatore che dalla stessa Amministrazione finanziaria.
La Cassazione, con Sentenza 12 settembre 2019, n. 22754, ha infatti statuito che “l’ordinamento vede con favore l’istituto, sia per la varietà e flessibilità di funzione, sia perché esso permette un’operatività comune ed armonizzata pur nell’ambito di legislazioni di tradizione differente”.
Il presente testo vuole proporsi come un utile strumento di lavoro per supportare gli operatori nella gestione dei principali adempimenti, non solo fiscali, connessi a questo istituto.
Il lettore, a mero titolo indicativo, sarà quindi accompagnato nella compilazione dei modelli dichiarativi del trust, nelle comunicazioni CRS a livello internazionale e in quelle al Registro imprese - sezione Titolari effettivi e gli saranno altresì fornite diverse bozze per le relazioni che il trustee predispone per l’invio al guardiano o per altri soggetti, e in molti altri ambiti.
Grazie a un approccio che bilancia rigore scientifico e praticità operativa, questo manuale evidenzia dunque le innumerevoli possibilità che può offrire un istituto versatile come il trust.
Ennio Vial
Dottore commercialista, opera nel settore della consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie, di riorganizzazione di patrimoni familiari e di trust. È relatore per svariati enti di formazione. Pubblica da oltre 25 anni articoli e libri su temi di sua competenza. Amministratore di Trust Company.
Silvia Bettiol
Dottore commercialista, si dedica alla consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie e di trust. Ha maturato una significativa esperienza in tema di comunicazioni delle holding e adempimenti del Trust. È relatrice e autrice di pubblicazioni su temi di sua competenza. Procuratrice di Trust Company.
Prefazione
1 I soggetti del trust
1.1 Inquadramento dell’istituto
1.2 La legge di Jersey
1.3 Le figure del trust, l’atto di trust e il diritto di informativa
1.4 Il disponente
1.5 Atto istitutivo e atto dispositivo
1.6 Il trustee
1.7 La “personal trust company”
1.8 Il guardiano
1.9 I beneficiari
1.10 Il diritto di informativa dei beneficiari
2 La fiscalità diretta del trust
2.1 Introduzione
2.2 La differenza tra trust fiscalmente opachi e fiscalmente trasparenti
2.3 Il trust ente commerciale residente - Il nuovo chiarimento della circolare 34/E/2022
2.3.1 L’applicazione della presunzione
2.3.2 Quid iuris per il trust ente commerciale trasparente?
2.3.3 L’applicazione della ritenuta per i dividendi pregressi
2.3.4 Il trust opaco non commerciale (par. 3.2.2 della C.M. 34/E)
2.4 La tassazione dei dividendi percepiti dal trust socio di società di capitali
2.4.1 Introduzione
2.4.2 Disciplina transitoria dei dividendi per le persone fisiche
2.4.3 Dividendi da società di capitali residenti
2.4.4 Dividendo percepito attraverso società semplice
2.4.5 Dividendo percepito da società non residenti
2.5 Partecipazioni in società di persone residenti
2.6 Redditi da fabbricati
2.7 Redditi da attività finanziarie detenute presso intermediario
2.7.1 Redditi da attività finanziarie detenute da un intermediario italiano
2.7.2 Redditi da attività finanziarie detenute da un intermediario estero
2.8 La tassazione del beneficiario
2.8.1 Il beneficiario di trust trasparente
2.8.2 Il beneficiario di trust opaco
2.9 Il trust estero
2.9.1 Introduzione
2.9.2 Quando il trust è non residente
2.9.3 Il trust non commerciale non residente
2.9.4 L’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni
2.9.5 La tassazione dei beneficiari italiani in caso di trust esteri
2.9.6 L’intervento normativo sulla tassazione dei beneficiari (art. 13 D.L. 124/2019)
2.9.6.1 Introduzione
2.9.6.2 L’intervento del D.L. 124/2019
2.9.6.3 Il trust stabilito nel Paese paradisiaco
2.9.7 La C.M. 34/E/2022 dell’Agenzia sulla fiscalità diretta del trust
2.9.7.1 Introduzione
2.9.7.2 La valutazione della natura paradisiaca: controllo o assenza di controllo?
2.9.7.3 Il livello impositivo di riferimento
2.9.7.4 Profili di criticità connessi alla tassazione nominale
2.9.7.5 Coesistenza di regimi impositivi con aliquote nominali diverse
2.9.7.6 Reddito prodotto all’estero
2.9.7.7 Aliquote progressive per scaglioni
2.9.7.8 Trust trasparente nel Paese di residenza
2.9.7.9 Gli interpelli disapplicativi
2.9.7.10 Un prospetto di sintesi
2.9.7.11 L’approccio dell’Agenzia nella dichiarazione dei redditi
2.9.7.12 Il ruolo del rigo RL4
3 Il trust interposto
3.1 Introduzione
3.2 L’interposizione secondo l’Agenzia delle Entrate
3.2.1 La R.M. 8/E/2003: il primo intervento sui trust
3.2.2 Gli ulteriori casi della C.M. 43/E/2009
3.2.3 L’intervento della C.M. 61/E/2010
3.2.4 La risoluzione 400/E/2008
3.2.5 Il trust per disabili: la R.M. 278/E/2007
3.2.6 Un caso dove ci aspettavamo l’interposizione: la risposta interpello DRE Emilia-Romagna 954-909/2016
3.2.7 La risposta ad interpello 381/2019
3.2.7.1 Riflessioni a margine della risposta all’interpello 381/2019
3.2.8 La risposta interpello 111/2020
3.2.9 La risposta interpello 398/2021
3.2.9.1 Il caso oggetto della risposta 398/2021
3.2.9.2 Il trust della madre (trust Alfa)
3.2.9.3 Il trust del padre (trust Beta)
3.2.9.4 La posizione dell’Agenzia
3.2.9.5 Il quadro RW e le patrimoniali
3.2.9.6 Una tabella di sintesi
3.2.10 La risposta interpello 796/2021 - Una prima nuova visione dell’Ufficio
3.2.10.1 Il caso della risposta 796/2021
3.2.10.2 Gli indici dell’interposizione nella risposta 796/2021
3.2.10.3 La tassazione del trust in ipotesi di assenza di interposizione
3.2.11 La risposta interpello 9/E/2022 - L’interposizione va valutata nella sua storicità
3.2.12 Gli scarni chiarimenti della bozza di circolare 11 agosto 2021
3.2.13 La circolare 34/E/2022: arriva l’interposizione ai fini della fiscalità indiretta
3.2.14 Il caso della risposta interpello 251/2023
3.2.15 Il caso della risposta interpello 267/2023
3.2.16 Altri interventi in tema di interposizione che possono offrire spunti per il trust
3.2.16.1 Il significato di questa analisi
3.2.16.2 Le caratteristiche dell’interposizione
3.2.16.3 Il caso della SCI monegasca
3.2.16.4 La tassazione ed il monitoraggio della società semplice estera
3.2.16.5 La società semplice interposta: il caso della risposta n. 350/2021
3.3 L’interposizione del trust nella giurisprudenza
3.3.1 Premessa
3.3.2 La sentenza CTP Novara 73/06 del 2013
3.3.2.1 Introduzione
3.3.2.2 Analisi della sentenza: la modifica dei beneficiari
3.3.2.3 La chiusura anticipata del trust
3.3.2.4 Le lettere di desideri
3.3.2.5 Poteri del guardiano
3.3.2.6 Revocabilità del trustee
3.3.2.7 La Convenzione de L’Aja
3.3.2.8 Il ruolo del trustee
3.3.2.9 Il libro degli eventi
3.3.3 La sentenza C.T. I Grado Trento 88/2017
3.3.3.1 Il caso
3.3.3.2 Le ragioni dell’interposizione
3.3.3.3 Gli elementi positivi della sentenza
3.3.4 La sentenza CTP Napoli, 22 settembre 2021, n. 10156
3.4 I “comportamenti anomali” relativi al trust elaborati dalla Banca d’Italia
3.5 Casi pratici di interposizione
3.5.1 Introduzione
3.5.2 Il trustee impossibilitato ad operare
3.5.3 La mancanza del tesoretto
3.5.4 Il trust autodichiarato
3.5.5 La mancanza di finalità
3.5.6 Il potere invasivo del guardiano
3.5.7 Il potere autorizzatorio dei beneficiari
3.5.8 La coincidenza tra disponente e beneficiario
3.6 Si parla di interposizione e spunta il trust autodichiarato
3.6.1 Introduzione
3.6.2 Il trust autodichiarato è nullo?
3.6.3 La prassi dell’Agenzia
3.6.4 Comportamento anomalo ai fini antiriciclaggio
3.6.5 Ma il trust autodichiarato può avere anche dei pregi?
3.6.5.1 Introduzione
3.6.5.2 Il trust e l’agevolazione prima casa
3.6.5.3 Le imposte ipocatastali
3.6.5.4 Il trust in chiave successoria
3.7 Le clausole in odore di interposizione
3.8 Osservazioni finali
4 La fiscalità indiretta del trust
4.1 Introduzione
4.2 Istituzione del trust
4.3 Dotazione dei beni in trust
4.4 Attribuzione ai beneficiari
4.5 La liquidazione dell’imposta (par 4.4)
4.5.1 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti (par. 4.4.5): principi di territorialità
4.5.2 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti (par. 4.4.5): la gestione di chi ha già pagato
4.5.3 La riliquidazione inevitabile
4.5.3.1 Introduzione
4.5.3.2 L’imposta di donazione non è stata pagata in sede di disposizione dei beni in trust
4.5.3.3 L’imposta è stata rimborsata a seguito di contenzioso
4.5.3.4 Uno dei beneficiari è deceduto/È subentrato un nuovo/ulteriore beneficiario
4.5.3.5 Uno dei beni in trust è stato venduto
4.5.3.6 Presentazione di istanza di rimborso dell’imposta di donazione
4.5.4 E se la riliquidazione è evitabile, quali strategie?
4.5.5 La revoca del trust da parte del disponente
4.5.6 La revoca per mutuo consenso
4.5.7 La revoca con attribuzione ai beneficiari
4.5.8 La pretesa dei beni da parte dei beneficiari
4.5.9 Esenzioni, agevolazioni e determinazione del valore dei beni (par. 4.4.6 della C.M. 34/E)
4.5.10 Operazioni effettuate durante la vita del trust (par. 4.4.4)
4.5.11 Sostituzione del trustee (par. 4.4.8)
4.5.12 Imposta ipotecaria e catastale (par. 4.4.9)
4.6 Atti formati all’estero (par. 4.5)
4.7 Attribuzioni ai beneficiari senza formalità (par. 4.6)
4.8 Trust testamentario
4.9 Trust liquidatori e di garanzia (par. 4.7)
4.10 Trust Dopo di noi (par. 4.8)
4.11 Una sentenza per tutte: Cassazione 12 settembre 2019, n. 22.754
4.11.1 Introduzione
4.11.2 I poteri del disponente
4.11.3 I fattori individualizzanti comuni del trust
4.11.4 Il favor del nostro ordinamento per l’istituto del trust
4.11.5 Le critiche al vecchio orientamento ormai superato
4.11.6 L’indebito confronto con il regime del Dopo di noi
4.11.7 Il superamento del dualismo: si paga subito o si paga dopo
4.12 Una raccolta delle sentenze
5 Il trust e l’IVA
5.1 Introduzione
5.2 La soggettività IVA del trust
5.3 Profili distorsivi di una soggettività IVA riconosciuta al trustee
5.4 La vendita di immobili abitativi
5.5 L’acquisto di immobile abitativo
5.6 La compravendita dell’immobile strumentale
6 Il trust come sostituto di imposta
6.1 Introduzione
6.2 Il trust come sostituto di imposta
6.3 Le ritenute sui frutti del trust trasparente
6.4 Analisi del rigo RL4 del modello redditi
6.5 Il problema della ritenuta su un reddito tassato per competenza
6.6 Il trust tassato alla fonte
6.7 Il trust ente commerciale e sostituto d’imposta
7 Il trust e la detenzione di partecipazioni estere
7.1 Introduzione
7.2 Il trust socio di società di capitali non paradisiaca
7.3 Il trust e i dividendi paradisiaci
7.4 L’applicabilità delle convenzioni contro le doppie imposizioni al trust
7.5 La compilazione del quadro RW per le partecipazioni estere
8 Trust e prezzo-valore
8.1 Introduzione
8.2 Prezzo-valore: quando si applica
8.3 Applicabilità del prezzo-valore al trust
8.3.1 Una simulazione
9 IMU e immobili in trust
9.1 Introduzione
9.2 Anche il trust paga l’IMU
9.3 Accertamento del Comune
10 Trust e cedolare secca
10.1 Introduzione
10.2 Il regime della cedolare secca
10.3 Cedolare solo per privati
10.4 Il trust e la cedolare secca
11 Il recupero delle imposte ipotecarie e catastali proporzionali negli atti dispositivi immobiliari in trust alla luce della circolare 34/E del 20 ottobre 2022
11.1 Introduzione
11.2 Le prospettive di rimborso prima della circolare 34/E
11.3 Quando il notaio rogante ha versato l’imposta in misura proporzionale
11.4 Il termine per la richiesta di rimborso
11.5 Il riassunto dei passi operativi per la restituzione delle imposte
11.6 Una bozza dell’istanza di rimborso
11.7 L’esercizio del diritto al rimborso nella giurisprudenza di legittimità più recente
11.8 Le prospettive di rimborso dopo la circolare 34/E del 2022
11.8.1 Introduzione
11.8.2 Ancora sul rimborso: rapporti esauriti e rinuncia agli effetti degli stessi
11.8.3 Considerazioni conclusive
12 Le clausole dell’atto di trust
12.1 Introduzione
12.2 Quali sono gli atti per la costituzione di un trust?
12.3 Le premesse dell’atto di trust
12.4 Clausole del trustee e del guardiano
12.4.1 Il trustee
12.4.2 Il guardiano
12.5 I beneficiari e le clausole dei beneficiari
12.5.1 Il diritto di informazione dei beneficiari
12.5.2 L’attribuzione di frutti ai beneficiari
12.5.3 La modifica dell’atto di trust a vantaggio dei beneficiari
12.6 La legge regolatrice
12.6.1 I tre pilastri del trust secondo la legge di Jersey
12.7 La durata del trust
12.7.1 La durata del trust secondo la legge di Jersey
12.8 Trust e salto generazionale
12.9 Trust per gestire la srl detenuta dai due fratelli
12.9.1 Le clausole statutarie
12.9.2 Il trust per comparti
12.9.3 I diritti speciali
12.10 Analisi di atti di trust
13 La revoca del trust
13.1 Introduzione
13.2 La risoluzione per mutuo consenso
13.3 La donazione al disponente
13.4 La revoca del trust
13.5 La regola Saunders v Vautier
13.6 L’anticipazione ai beneficiari
13.7 La cessazione del trust dopo la C.M. 34/E/2022
14 L’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni al trust
14.1 Introduzione
14.2 Il pensiero “storico”
14.3 Il modello OCSE 2017
14.4 Le indicazioni di prassi su trust e DDT
14.5 L’elenco delle convenzioni
14.6 Anche la Cassazione sull’applicabilità delle convenzioni al trust
15 Le osservazioni degli operatori alla bozza di circolare sul trust
15.1 Introduzione
15.2 Uno sguardo di insieme
15.3 L’inclusione dei Paesi UE e SEE che scambiano informazioni tra quelli potenzialmente paradisiaci
15.4 L’entrata in vigore della nuova previsione relativa ai beneficiari residenti di trust opachi paradisiaci
15.5 Questioni aperte sulla tassazione del trust estero
15.6 Il nuovo monitoraggio fiscale nell’interpretazione della C.M. 34/E/2022
15.7 La gestione della posizione dei titolari effettivi attraverso la fiduciaria
16 Il trust nel modello Redditi
16.1 Introduzione
16.2 L’apertura del codice fiscale
16.3 Il Fisconline del trust
16.4 Esempi di compilazione di dichiarazione dei redditi del trust
16.5 Trust opaco, trasparente e interposto
16.6 Il beneficiario di trust trasparente
16.7 Il beneficiario di trust opaco
16.8 Il quadro B per i redditi da fabbricati
16.9 La dichiarazione “ad un euro”
16.10 Il quadro RL per i dividendi
16.11 Il quadro H per le partecipazioni in società di persone residenti
16.12 I redditi da attività finanziarie detenute da un intermediario italiano
17 Trust e IRAP
17.1 Introduzione
17.2 La compilazione del modello
18 Il trust ed il monitoraggio fiscale
18.1 Introduzione
18.2 Gli obblighi di monitoraggio fiscale
18.2.1 I soggetti obbligati: l’estensione ai titolari effettivi
18.2.2 Il monitoraggio fiscale nella C.M. 34/E/2022
18.2.3 La disciplina ante L. 97/2013
18.2.4 La disciplina introdotta dalla L. 97/2013
18.2.4.1 Introduzione
18.2.4.2 I titolari effettivi nel caso del trust
18.2.4.3 La riforma operata dal D.Lgs. 90/2017
18.2.4.4 Le previsioni introdotte dal D.Lgs. 125/2019 (quinta direttiva antiriciclaggio)
18.2.5 Obblighi di monitoraggio del trust
18.2.6 Obblighi di monitoraggio dei titolari effettivi (con particolare attenzione al beneficiario)
18.2.7 Gli obblighi di monitoraggio degli altri titolari effettivi
18.3 Applicazione dell’IVIE e dell’IVAFE
18.4 Esempi di compilazione del quadro RW
18.4.1 Introduzione
18.4.2 Il conto corrente all’estero – RW in capo al trust
18.4.3 La partecipazione societaria – RW in capo al trust
18.4.4 L’immobile estero – RW in capo al trust
18.4.5 Le opere d’arte – RW in capo al trust
18.4.6 Il trust estero e il quadro RW in capo ai beneficiari mandatory
18.4.7 Trust estero discrezionale e beneficiari italiani discretionary
19 Il trust e la normativa del Common Reporting Standard
19.1 Introduzione – CRS cenni
19.2 Il CRS ed i Paesi che scambiano informazioni
19.3 Lo scambio CRS ed il recepimento in Italia
19.4 I Paesi degli Allegati C & D - D.M. 28 dicembre 2015
19.5 Il trust è un’entità finanziaria ai fini della comunicazione CRS?
19.6 Il trust Entità Finanziaria/Financial Entity come soggetto comunicante
19.7 Il trust Non-Financial Active o Passive?
19.8 Un quadro di sintesi
19.9 L’obbligo di comunicazione negativa
19.10 Le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate che riguardano il trust
19.10.1 Incongruenze tra le informazioni che giungono in ambito CRS e compilazione del quadro RW
20 La normativa antiriciclaggio ed il trust
20.1 Introduzione
20.2 La norma di riferimento
20.3 I titolari effettivi in caso di trust
20.4 Il concetto di “istituto giuridico affine al trust”
20.5 Il registro speciale dei titolari effettivi
20.6 La dichiarazione del trustee circa i titolari effettivi
21 La comunicazione dei titolari effettivi del trust al registro speciale presso la CCIAA
21.1 Introduzione
21.2 Come trasmettere la comunicazione del titolare effettivo
21.3 Esempio di compilazione pratica T.E. per un trust
21.4 Quali sanzioni a chi non comunica
21.5 Ancora confusione sul “controinteressato”
21.6 Il beneficiario vitalizio è titolare effettivo
21.7 Il titolare effettivo in presenza di trust “holding”
22 L’attività del trustee
22.1 Introduzione
22.2 L’incarico professionale
22.3 La “contabilità” del trust ente commerciale
22.4 Il punto di partenza per la relazione periodica: il foglio elettronico
22.5 Alcuni esempi di relazione periodica del trustee
22.6 Il libro degli eventi del trust
22.7 La gestione dei rapporti tra il trustee e gli altri soggetti del trust
22.7.1 Introduzione
22.7.2 Trustee e disponente
22.7.2.1 Esempi di lettere di desiderata – Letter of wishes
22.7.3 Trustee e beneficiario
22.7.4 Trustee e guardiano
22.7.4.1 La consultazione per l’attribuzione di frutti
22.7.4.2 La consultazione per l’approvazione del bilancio
22.7.4.3 La consultazione per l’acquisto/la dismissione di attività finanziarie
22.7.4.4 La consultazione per la vendita/l’acquisto di un immobile e/o di una partecipazione societaria
Con la presente pubblicazione, la quale rappresenta un percorso evolutivo della precedente opera in tema di gestione contabile e fiscale di una attività di farmacia, si intende fornire una rappresentazione di facile utilizzo sulla completa gestione di una farmacia.
eBook in pdf di 113 pagine.
Come noto, nel corso degli ultimi anni, la farmacia è stata caratterizzata da numerose novità normative introdotte con lo scopo di garantire una maggiore libertà concorrenziale nello svolgimento dell’attività. Questo nei fatti ha portato a ripensare completamente la gestione di una farmacia, sono infatti entrati prepotentemente nella quotidianeità aspetti quali il controllo di gestione, il social media marketing, la vendita e-commerce e negli ultimi tempi anche l’intelligenza artificiale.
In tale lavoro verranno affrontate le principali tematiche connesse alla gestione di un’attività di farmacia dall’analisi dei principali aspetti normativi, contabili e fiscali alla disamina di alcune questioni inerenti il controllo di gestione e lo sviluppo commerciale di una farmacia.
Nella prima parte verrà affrontato l’attuale contesto normativo, a seguito delle novità introdotte dalla L. 4/08/2017 n.124 c.d. Decreto concorrenza, nonché le principali tematiche di carattere contabile e fiscale che contraddistinguono la farmacia.
Verrà posto anche un focus particolare al passaggio generazionale nell’attività di farmacia.
Successivamente, vengono analizzate alcune tematiche relative:
Infine, nell’ultima parte, vengono trattate alcune tematiche di gestione commerciale e marketing relative ad una farmacia.
In sintesi, gli autori sperano di aver raggiunto l’obiettivo di fornire un quadro complessivo relativo alle modalità di gestione di una farmacia, al fine di poter supportare il lettore, sia esso professionista che operatore di settore, nella risoluzione delle problematiche di natura quotidiana.
Introduzione
1. Aspetti normativi, contabili e fiscali relativi ad una attività di farmacia
1.1 Titolarità della farmacia
1.2 Le tipologie di farmacia
1.2.1 Farmacie pubbliche e farmacie private
1.2.2 Farmacie rurali e farmacie urbane
1.3 Aspetti contabili e fiscali della farmacia
1.3.1. Le tipologie di ricavi della farmacia
1.3.1.1. Le vendite da banco
1.3.1.2. Vendite con prestazioni mediche
1.3.1.3. Vendite effettuate con emissione di fattura
1.3.1.4. L’erogazione dei servizi e attività connesse in farmacia
1.3.1.4.1. Prestazioni tramite messa a disposizione di operatori sociosanitari
1.3.1.4.2. Prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo
1.3.1.5. Prestazioni di supporto all’utilizzo di dispositivi strumentali per i servizi di secondo livello
1.3.1.6. Servizi di prenotazione telematica di prestazioni ambulatoriali, riscossione e ritiro referti
1.3.1.7. Certificazione dei corrispettivi incassati per le attività connesse
1.3.2. Gli acquisti e i rapporti con i fornitori
1.3.2.1. Aspetti strategici dell’attività di approvvigionamento
1.3.2.2. La gestione degli acquisti aspetti fiscali
1.3.3. La gestione del magazzino
1.3.3.1. Il magazzino e le rimanenze: problematiche contabili e fiscali
1.3.3.2. Gli strumenti per la gestione del magazzino
1.4 Aspetti fiscali della farmacia
1.4.1 Regimi di contabilità
1.4.1.1 Il regime ordinario
1.4.1.2 Il regime semplificato
1.4.2 La gestione dell’IVA
1.4.2.1. Calcolo dell’IVA in ventilazione
1.4.3. Adempimenti fiscali: dichiarazioni, comunicazioni e fatturazione elettronica
1.4.3.1. Dichiarazione dei redditi e versamento Irpef, Ires e Irap
1.4.3.2 Adempimenti IVA
1.4.3.2.1. Codice attività e aliquote Iva
1.4.3.2.2. Emissione di scontrino telematico.
1.4.3.2.3. Rapporti con il SSN
1.4.3.2.4. Liquidazione IVA
1.4.3.2.5. Fattura elettronica
1.4.4. I controlli fiscali
1.4.5. Indicatori sintetici di affidabilità fiscale
1.4.5.1. Compilazione del Modello ISA finalizzata alla sola acquisizione dei dati
1.4.5.2. Modalità di acquisizione degli “ulteriori dati”
1.4.5.3. Il regime premiale degli ISA
1.5. Il passaggio generazionale in farmacia
2. Il Controllo di gestione nelle attività di farmacia
2.1. Dal bilancio contabile al bilancio gestionale
2.1.1 La riclassificazione del Conto Economico gestionale
2.1.2 La riclassificazione dello Stato patrimoniale
2.2. L’analisi di bilancio
2.2.1. I principali indicatori patrimoniali e finanziari
2.2.2 I principali indicatore economici
2.4. Il reporting e le variazioni rispetto ai budget
2.5 Software Gestionale e analisi dei dati
2.6 Tecnologia per ottimizzare: dal magazzino al banco al web
2.6.1 Magazzino Robotizzato
2.6.2 Distributori Locker.
2.6.3 Scaffali digitali
2.6.4 App aderenza terapeutica
2.6.5 Intelligenza artificiale
2.7. Consigli pratici nel controllo di gestione e non solo
3. Gestione commerciale: la vendita online
3.1 Da Ebay come passatempo a e-commerce come vero business
3.2 Normativa: principali adempimenti
3.2.1 Chi può vendere farmaci online
3.2.2 Come si richiede l’autorizzazione per la vendita di farmaci online
3.2.3 Logo identificativo nazionale
3.2.4 Cosa può vendere online il Farmacista
3.2.5 Prezzi, promozioni, sconti
3.2.6 Spedizione e consegna
3.2.7 Codice al Consumo
3.2.8 Diritto di recesso
3.2.9 Privacy Policy
3.2.10 Adempimenti Fiscali
3.3 Mercato e competitor
3.4 Valutazioni base prima di investire (Check List)
3.5 E-commerce: sbocciano le evoluzioni
3.5.1 Social-commerce
3.5.2 Voice-commerce
3.5.3 Gamification-commerce
3.5.4 La farmacia nel Metaverso
3.6 Considerazioni / consigli
La disciplina dei consorzi e dei consorzi di urbanizzazione.
Edizione 2024;
eBook in pdf di 165 pagine con fac-simili in word personalizzabili:
Il presente intervento analizza la disciplina dei “consorzi”, individuandone le diverse “tipizzazioni” ed analizzando nello specifico, attraverso la giurisprudenza consolidata, la gestione contabile e fiscale, in modo da avere una panoramica generale di questo istituto confrontato con le altre forme di aggragazione più comuni.
L’art. 45 (Operatori economici), comma 2, lett. c), D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 afferma: “Rientrano nella definizione di operatori economici i seguenti soggetti: … c) i consorzi stabili, costituiti anche in forma di società consortili ai sensi dell’art. 2615 ter del Codice civile, tra imprenditori individuali, anche artigiani, società commerciali, società cooperative di produzione e lavoro. I consorzi stabili sono formati da non meno di tre consorziati che, con decisione assunta dai rispettivi organi deliberativi, abbiano stabilito di operare in modo congiunto nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per un periodo di tempo non inferiore a cinque anni, istituendo a tal fine una comune struttura di impresa” (Consiglio di Stato, sez. V, 14.12.2021 n. 8331).
Per la giurisprudenza, il consorzio stabile è un soggetto giuridico autonomo, costituito in forma collettiva e con causa mutualistica, che opera in base a uno stabile rapporto organico con le imprese associate, il quale si può giovare, senza necessità di ricorrere all’avvalimento, dei requisiti di idoneità tecnica e finanziaria delle consorziate stesse, secondo il criterio del “cumulo alla rinfusa” (cfr. Cons. Stato, V, 2 febbraio 2021, n. 964; 11 dicembre 2020, n. 7943; VI, 13 ottobre 2020, n. 6165; III, 22 febbraio 2018, n. 1112; V, 22 gennaio 2015, n. 244; III, 4 marzo 2014, n. 1030).
Come si vedrà nel testo, elemento qualificante dei consorzi stabili è senz’altro la “comune struttura di impresa”, da intendersi quale “azienda consortile” utile ad eseguire in proprio, ossia senza l’ausilio necessario delle strutture imprenditoriali delle consorziate, le prestazioni affidate a mezzo del contratto.
Nel presente volume, infine, in considerazione dell’importanza delle opere di urbanizzazione si è approfondito il tema dei consorzi di Urbanizzazione riportando alla fine del rispettivo capitolo l’interessante evoluzione fiscale e giurisprudenziale richiamando circolari e sentenze ritenute maggiormente significative.
Sintesi
1. I consorzi
1.1 Definizione
1.2 Classificazione dei consorzi
1.3 Fattispecie di consorzi
1.4 Le forme di aggregazione di imprese più comuni
1.4.1 Differenza tra il Consorzio e la RETE di Impresa
1.4.2 Differenza con i Distretti
1.4.3 Differenza con l’ATI – Associazione Temporanea di Impresa
2. Consorzi industriali: le varie tipologie
3. Consorzi di sviluppo industriale
3.1 I Consorzi industriali previsti dal Codice civile
4. I consorzi per l’internazionalizzazione
4.1 Requisiti oggettivi
4.2 Requisiti soggettivi
4.3 Contributi ai consorzi per l'internazionalizzazione
4.4 Agevolazioni fiscali
5. La disciplina generale dei consorzi
5.1 Forma e contenuto del contratto
5.2 I soggetti
5.3 La durata del consorzio
5.4 Le modificazioni del contratto
5.5 Effetti sul consorzio del fallimento del singolo consorziato
5.6 Le altre modificazioni
5.7 L’organizzazione in comune
6. Aspetti civilistici e fiscali
6.1 La formazione dell’utile
6.2 La successiva distribuzione dell’utile
6.3 Il bilancio
6.4 I consorzi e le imposte dirette (Ires-Irap)
6.5 Libri contabili
7. Enti non commerciali ed Irap
7.1 Premessa
7.2 Applicazione dell’IRAP nei confronti degli enti non commerciali
7.3 Ulteriori considerazioni
7.4 Contributi attribuiti a un consorzio dalle imprese consorziate
8. Profili Iva
8.1 Premessa
8.2 Contributi consortili ed Iva
8.3 Opere di urbanizzazione ed Iva
8.4 Detrazione Irpef 36%
8.5 REVERSE CHARGE nelle prestazioni tra consorzi e consorziate???
8.5.1 Lo “scopo” della norma
8.5.2 Applicazione pratica
8.5.3 L’ambito di applicazione della norma
8.5.4 Efficacia Temporale della nuova norma
8.5.5 Conclusioni
9. Particolarità dei consorzi con attività esterna
9.1 Costituzione
9.2 Rappresentanza in giudizio
9.3 Fondo consortile e regime di responsabilità verso i terzi
10. Le società consortili
11. Consorzi di cooperative
12. Consorzi fidi
13. Il gruppo di interesse economico (G.E.I.E.)
14. Le joint ventures
15. Le associazioni temporanee di imprese (A.T.I.)
16. I consorzi di urbanizzazione (cenni)
16.1 Premessa
16.2 Natura giuridica dei consorzi di urbanizzazione
16.3 Consorzio interno come associazione non riconosciuta: il patrimonio
16.4 Consorzio di urbanizzazione e mandato senza rappresentanza
16.5 Aspetti Fiscali consolidati del consorzio di urbanizzazione
16.5.1 RM. 27.8.2009 n. 242: esigibilità IVA fra consorziati e consorzio
16.5.2 RM. 22.06.2009 n. 166/E: Imposta di Registro
16.5.3 Risoluzione 10.10.2008 n. 380/E: ribaltamento costi tra consorzio e consorziate
16.5.4 RM. 19.05.2008, n.202/E: ambito applicativo dell’ aliquota IVA del 10%
16.5.5 R.M. 18.2.2008, n. 52/E: Lavori preparatori alle opere di urbanizzazione
16.5.6 R.M. 21.08.2007, n. 229/E: lavori preparatori alle opere di urbanizzazione
16.5.7 RM. 07/05/2007 n.84: Detrazione IRPEF 36%
16.5.8 RM. 14.11.2002 n. 355: riaddebito dei costi sostenuti presso terzi
16.5.9 RM. 23.09.2002 n.307/E: consorzio per la sistemazione straordinaria delle strade vicinali
16.5.10 RM. 24.12.1999, n. 168/E: gestione e costruzione di impianto fognario per conto di un comune
16.5.11 RM 17.11.1994 n. 5-1112: contributi versati a consorzio obbligatorio
16.5.12 RM 8.01.1993 n. 8/420: contributi versati a consorzio non obbligatori
16.6 Aspetti Giuridici consolidati del consorzio di urbanizzazione
16.6.1 Cassazione, 06/10/2014, n.20989: Recesso da partecipante
16.6.2 Corte di Cassazione, Sezione TRI civile Sentenza 15 gennaio 2014, n. 669
16.6.3 T.A.R. Liguria Genova, 09/01/2009, n. 39: requisiti di ammissione
16.6.4 Cons. Stato, 08/10/2008, n. 4952: recesso da un consorzio
16.6.5 Cass. civ., 03/07/2008, n. 18235: responsabilità verso i terzi
16.6.6 Trib. Monza, 05/05/2008: responsabilità verso i terzi
16.6.7 Trib. Bologna, 16/04/2008: liquidazione e potestà deliberativa
16.6.8 T.A.R. Campania Napoli, Sez. I, 28/06/2006, n. 7183: disciplina giuridica
16.6.9 Trib. (Ord.) Mantova, 17/11/2005: disciplina giuridica
16.6.10 Trib. Brescia, Sez. III, 01/04/2003: disciplina giuridica
16.6.11 Cass. civ., Sez. III, 09/12/1996, n. 10956: responsabilità del consorzio
16.6.12 Cass. civ., Sez. I, 26/07/1996, n. 6774: disciplina giuridica
Bibliografia
Allegato: facsimili
Il libro è lo strumento, frutto di anni di collaborazioni fra consulenti, enti, università e imprenditori che attraverso una cinquantina di domande suddivise in 8 ambiti organizzativi, permette di effettuare una istantanea della situazione organizzativa aziendale col fine di evidenziare i punti forti e quelli deboli, enfatizzando attraverso dei rating, peso per giudizio, le priorità di intervento da attuare.
L’obiettivo del testo è delineare un’analisi di contesto, utilizzabile quale evidenza come richiesto dalla norma ISO 9001, nonché offrire un metodo propedeutico alla valutazione dell’adeguato assetto organizzativo recentemente disposto dalla disciplina della crisi d’impresa, rispondendo altresì a quanto specificato dalla Fondazione dell’Ordine dei Commercialisti.
La trattazione pensata per effettuare diagnosi pratiche della situazione organizzativa delle aziende, in tempi ridotti, si rivolge:
• agli imprenditori, in particolare delle Pmi, che vogliono verificare lo stato di salute ed il grado di continuità e sostenibilità della propria impresa;
• ai commercialisti e revisori che devono effettuare le relazioni integrative contenenti la valutazione dell’adeguato assetto organizzativo;
• ai responsabili qualità che devono soddisfare il primo punto della norma ISO 9001;
• a tutti gli addetti ai lavori che ricercano soluzioni per migliorare le prestazioni d’impresa.
Alberto Mari
Consulente Direzionale certificato APCO CMC, amministratore di MM srl proprietaria del brand NCG (www.ncg.it). Esperto UMIQ e valutatore riconosciuto per enti di certificazioni. Presidente del Terziario Innovativo di Confindustria MC. Trenta anni di esperienza, prima in azienda, poi come consulente e temporary manager. Competenze distintive sui temi di management in particolare per le PMI, esperto di sistemi di gestione per la qualità, analisi dei rischi organizzativi, rischi di filiera, mappature processi e analisi competenze. Parte del gruppo di lavoro per lo sviluppo del progetto UMIQ, ideatore del modello RiskOne, dei verticali UMIQ quali Risk9001 e UMIQ Filiere, del percorso Business Starter Kit.
Prefazione
1 Come stanno le PMI
2 Le domande giuste: RiskOne®
2.1 Ambito1: Organizzazione e strategie
1001 Strategie ed obiettivi
1002 Struttura organizzativa
1003 Continuità manageriale
1004 Modello di Leadership
1005 Attività e processi
1006 Cruscotto e Reporting
1007 Comunicazione
2.2 Ambito2: Portafoglio prodotti
2001 Gestione idee
2002 Innovatività del portafoglio prodotti/servizi
2003 Profondità ed ampiezza del portafoglio
2004 Sostenibilità dei prodotti/servizi
2005 Presidio normativo
2006 Pianificazione e gestione dei progetti
2.3 Ambito3: Mercati e vendite
3001 Analisi concorrenza
3002 Internazionalizzazione
3003 Dipendenza da prodotto, settore e mercato
3004 Struttura portafoglio ordini
3005 Andamento fatturato e mercato
3006 Struttura commerciale
3007 Azioni commerciali e reporting
3008 Gestione delle connessioni ed opportunità
3009 Gestione preventivazione e scostamenti
3010 Assistenza e soddisfazione dei clienti
2.4 Ambito4: Operation
4001 Valutazione rischi di filiera
4002 Definizione e gestione specifiche d’acquisto
4003 Pianificazione della produzione
4004 Saturazione produttiva
4005 Rispetto dei tempi
4006 Ripetibilità produttiva
4007 Efficacia produttiva e gestione NC
4008 Controllo qualità
4009 Gestione logistica interna ed esterna
4010 Stato dei macchinari ed impianti
4011 Gestione delle manutenzioni
2.5 Ambito5: Amministrazione e controllo
5001 Organizzazione amministrativa
5002 Assetto amministrativo e contabile
5003 Analisi periodica bilanci e azioni correttive
5004 Gestione finanziaria
5005 Strumenti di pianificazione e controllo di gestione
2.6 Ambito6: Persone e competenze
6001 Gestione del personale
6002 Selezione e reclutamento
6003 Motivazione e coinvolgimento
6004 Sistema retributivo
6005 Mappatura competenze
6006 Adeguatezza competenze
6007 Gestione formazione ed efficacia
6008 Attitudini
6009 Parità di genere
2.7 Ambito7: Digitalizzazione e sistemi informativi
7001 Stato infrastrutture ICT
7002 Integrazione dei sistemi informativi
7003 Grado di digitalizzazione organizzativa
7004 Industry 4.0
7005 Continuità digitale
2.8 Ambito8: Sostenibilità
8001 Sostenibilità economico-finanziaria
8002 Sostenibilità sociale
8003 Sostenibilità ambientale
Conclusioni
Ringraziamenti
L’autore
Il servizio consiste in una consulenza telefonica / via mail con riferimento ai seguenti ambiti:
Il consulente risolverà il caso concreto che gli verrà sottoposto dal cliente nelle materie sopra elencate, in un numero massimo di due quesiti, attraverso telefonata o risposte scritte ai singoli quesiti prospettati.
E' possibile acquistare più di un pacchetto di consulenze, aggiungendo nel carrello la quantità richiesta (quantità 2 = 4 quesiti).
A scelta del cliente è possibile ottenere la risposta al quesito:
Si raccomanda di inviare il quesito descrivendo dettagliatamente la problematica in questione (allegando anche documentazione/fatture da registrare, etc.), così da agevolarne l’esame e fornendo l’indirizzo mail nonché un recapito telefonico.
Entro 5 giorni lavorativi, l’utente riceverà il parere, in risposta al quesito posto, tale tempistica potrà subire lievi scostamenti in ragione della complessità del quesito e delle eventuali esigenze di celerità segnalate.
NB: La risposta al quesito, per quanto curata con scrupolosa attenzione, non può comportare responsabilità dell’editore e autore per errori e/o inesattezze e/o mancanze.
Introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, esclusivamente per tale anno d’imposta, la flat tax incrementale prevede l’applicazione di una tassa piatta del 15 per cento sugli aumenti di reddito.
Nella presente guida, ripercorrendo la circolare n. 18/E del dicembre 2023 dell’Agenzia delle Entrate e con l’ausilio di esempi e commenti, si verificheranno gli effetti pratici fino alla compilazione del modello Redditi PF 2024.
L’approfondimento espositivo è affiancato da un tool in excel che rende semplice e veloce il calcolo di convenienza per giungere alla scelta più appropriata per il contribuente.
Il testo tratta in seguito il regime forfetario, recentemente oggetto di attenzione per quanto riguarda il nuovo obbligo incondizionato di fatturazione elettronica a partire dal 1° gennaio 2024 e gli ultimi chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate in caso di superamento del limite di 100 mila euro ed i suoi risvolti ai fini dell’IVA, delle imposte dirette e delle ritenute d’acconto.
L’analisi dei vari argomenti è condotta con taglio operativo, grazie all’inserimento di esempi di calcolo e casi concreti, che agevolano il lettore a mettere in campo l’attuazione dell’intera disciplina.
Simone Dimitri
Consulente fiscale. Dopo 10 anni da funzionario dell’Ufficio tributario dell’API di Torino, oggi consulente d’impresa indipendente, in collaborazione con Clara Pollet, coautrice di diversi articoli di approfondimento in ambito IVA nazionale ed estero.
Salvatore Giordano
Dottore Commercialista, svolge la propria attività professionale in Salerno, relatore e pubblicista. Ha maturato specifiche competenze, oltre che in materia di diritto societario e finanza aziendale, in diritto tributario e contabilità fiscale delle imprese.
Clara Pollet
Dottore commercialista. Dopo 23 anni di lavoro da responsabile dell’Ufficio tributario dell’API di Torino, oggi commercialista indipendente, in collaborazione con Simo- ne Dimitri, coautore di prodotti editoriali di approfondimento in ambito IVA nazionale ed estero.
CAPITOLO I - LA FLAT TAX INCREMENTALE
1.1 Ambito soggettivo
1.2 Redditi esclusi dal beneficio
1.3 Ambito oggettivo
1.4 Flat tax incrementale (Casi pratici)
CAPITOLO II - IL REGIME FORFETARIO
2.1 Premessa
2.2 Regime forfetario dal 2020
2.2.1 Le criticità del regime
2.3 I nuovi limiti dei ricavi e dei compensi dal 2023
2.4 Norme applicabili
2.4.1 Ambito soggettivo
2.4.2 Requisiti necessari per l’applicazione del regime
2.5 Requisiti di ammissione al nuovo regime dei forfetari
2.5.1 Ingresso nel regime dei contribuenti forfetari
2.6 Durata del regime forfetario
2.7 Soggetti esclusi dal regime forfetario
2.7.1 Regimi speciali IVA
2.7.2 Soggetti non residenti
2.7.3 Cessione di fabbricati e relative porzioni o di terreni edificabili
2.7.4 Partecipazione in società
2.7.4.1 Le partecipazioni in società di persone
2.7.4.2 La partecipazione in s.r.l.
2.7.4.3 Partecipazione a società semplice che produce redditi di natura fondiaria
2.7.4.4 Le attività “riconducibili” a quelle svolte in regime forfetario
2.7.5 Attività esercitata prevalentemente nei confronti dei datori di lavoro
2.7.5.1 Fatturazione nei confronti di società in cui si svolge l’incarico di consigliere di amministrazione
2.7.6 Soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro
2.8 Determinazione del reddito
2.8.1 Principali caratteristiche del regime
2.8.2 Componenti positivi di reddito
2.8.3 Proventi derivanti dagli immobili patrimonio
2.8.4 Componenti negativi di reddito
2.8.5 Principio di cassa
2.8.6 Trattamento fiscale delle perdite
2.8.7 Imposta sostitutiva
2.9 Nuove iniziative produttive
2.10 Passaggio di regime
2.11 Disapplicazione del regime
2.11.1 Opzione per l’applicazione dell’imposta nei modi ordinari
2.11.2 Durata minima dell’opzione
2.11.3 La risoluzione n. 64/E/2018
2.11.4 Decadenza dal regime per legge o per accertamento definitivo
2.11.5 Cessazione dell’attività
2.12 Accertamento, riscossione, sanzioni e contenzioso
CAPITOLO III - RITENUTE E CERTIFICAZIONI
CAPITOLO IV - ADEMPIMENTI FORMALI
4.1 Premessa
4.2 Adempimenti formali del contribuente forfetario
CAPITOLO V - IVA
5.1 Semplificazioni ai fini IVA
5.2 Adempimenti ai fini IVA
5.3 Operazioni con l’estero
5.4 Passaggio al regime ordinario - Rettifica dell’IVA non detratta
CAPITOLO VI - MODIFICHE AL REGIME FORFETARIO: SUPERAMENTO DEL LIMITE DI 100.000 EURO
6.1 Effetti ai fini IVA
6.1.1 Rettifica dell’IVA non addebitata in rivalsa
6.1.2 Rettifica dell’IVA non detratta
6.1.3 Rettifica dell’IVA non detratta - Casi pratici particolari
6.2 Effetti ai fini delle imposte dirette
6.3 Effetti sulle ritenute alla fonte a titolo d’acconto
Manuale di fiscalità internazionale.
Aggiornato con le novità del D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 - G.U. del 28.12.2023 n. 301 attuativo della legge delega di Riforma Fiscale, in tema di rapporti internazionali
Il presente manuale affronta la disciplina dei principali aspetti cross-border previsti dalla normativa fiscale italiana, evidenziando le novità in materia di fiscalità internazionale previste dal D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 28 dicembre 2023 (G.U. 28.12.2023 n. 301), attuativo dell’art. 3 comma 1 lett. c), d), e) ed f) della L. 111/2023 (c.d. “legge delega di riforma fiscale”) in tema di rapporti internazionali, nonché in materia di Pillar Two, alla luce del dello schema di decreto legislativo pubblicato dal MEF in data 11 settembre 2023 ed ancora sottoposto a consultazione pubblica.
Verranno analizzati i seguenti argomenti:
eBook in pdf di 225 pagine.
Introduzione
Glossario
1. Fonti del diritto internazionale tributario e convenzioni contro le doppie imposizioni
1.1 Consuetudine internazionale
1.2 Principi generali del diritto riconosciuti dalle nazioni civili
1.3 Trattati internazionali: introduzione
1.4 Trattati internazionali: formazione
1.5 Trattati internazionali: recepimento nella normativa domestica
1.6 Trattati internazionali: criteri interpretativi
1.7 Trattati internazionali: qualificazione dei termini giuridici
1.8 Efficacia giuridica del Modello OCSE e del relativo Commentario
1.9 Convenzione Multilaterale (Multilateral Instrument, MLI)
1.9.1 Caratteristiche, scopo, oggetto
1.9.2 Ambito di applicazione
1.9.3 Entrata in vigore e modalità di applicazione
1.9.4 Oggetto della Convenzione
2. Residenza delle persone fisiche
2.1 Criteri di individuazione della residenza fiscale
2.2 Criterio formale: iscrizione all’ANPR
2.3 Presunzione assoluta di residenza
2.4 Iscrizione all’AIRE
2.5 Sanzioni previste per la mancata iscrizione all’AIRE
2.6 Prova della residenza fiscale in Italia e nuovi criteri di collegamento
2.7 Elemento temporale
2.8 White list e black list
2.9 Prova del trasferimento della residenza
2.10 Residenza fiscale e tie-breakers rules
2.11 Riflessioni in ordine al nuovo regime in vigore dal 1 gennaio 2024
2.12 Documentazione ufficiale rilevante
2.12.1 Giurisprudenza
2.12.2 Prassi
3. Incentivi fiscali per il trasferimento in Italia della residenza
3.1 “Nuovo” regime degli impatriati
3.1.1 Requisiti di elevata qualificazione o specializzazione
3.1.2 Abrogazione del “vecchio” regime
3.2 “Vecchio” regime degli impatriati
3.2.1 Ambito soggettivo
3.2.2 Ambito oggettivo
3.2.2.1 Condizioni per l’applicazione dell’agevolazione
3.2.2.2 Redditi agevolabili
3.2.2.3 Incompatibilità con il regime forfettario
3.2.3 Casi particolari
3.2.3.1 Remote working, distacco all’estero, trasferimenti intercompany
3.2.3.2 Acquisto della residenza fiscale in Italia
3.2.4 Beneficio fiscale
3.2.5 Ambito temporale
3.2.5.1 Permanenza in Italia per almeno 2 anni
3.2.5.2 Computo del periodo biennale
3.2.6 Adempimenti richiesti per beneficiare del regime
3.2.7 Documentazione ufficiale rilevante
3.2.7.1 Giurisprudenza
3.2.7.2 Prassi
3.3 Regime dei neo-domiciliati
3.3.1 Ambito soggettivo
3.3.1.1 Condizioni di applicabilità
3.3.1.2 Estensione dell’opzione ai familiari
3.3.2 Ambito oggettivo
3.3.2.1 Incompatibilità con altri regimi
3.3.2.2 Monitoraggio fiscale, IVAFE, IVIE
3.3.3 Ambito temporale
3.3.4 Ambito territoriale
3.3.5 Esercizio, revoca dell’opzione e cause di decadenza
3.3.5.1 Versamento dell’imposta
3.3.6 Documentazione ufficiale rilevante
3.3.6.1 Prassi
4. Residenza fiscale delle persone giuridiche
4.1 Criteri generali
4.2 Sede legale
4.3 Sede dell'amministrazione e sede effettiva della società
4.4 Oggetto principale dell'attività
4.5 Criteri speciali
4.6 Requisito temporale
4.7 Convenzioni contro le doppie imposizioni
4.8 Presunzione di residenza per società esterovestite e trust
4.9 Prova contraria
4.10 Documentazione ufficiale rilevante
4.10.1 Giurisprudenza
4.10.2 Prassi
5. Trasferimento della residenza all’estero (“exit tax”)
5.1 Ambito soggettivo
5.2 Ambito temporale
5.3 Determinazione della plusvalenza
5.4 Riserve in sospensione d’imposta
5.5 Utilizzo delle perdite fiscali
5.6. Trattamento fiscale per i soci
5.7 Dichiarazione dei redditi
5.8 Rateizzazione dell'imposta per i trasferimenti intracomunitari
5.9 Opzione riferita alla totalità dell'imposta
5.10 Termine per il versamento delle imposte rateizzate
5.11 Prestazione di garanzia
5.12 Documentazione ufficiale rilevante
5.12.1 Prassi
6. Trasferimento della residenza in Italia (“entry tax”)
6.1 Ambito soggettivo
6.2 Criteri di valorizzazione
6.3 Valore di mercato e avviamento
6.4 Ambito oggettivo
6.5 Continuità del possesso
6.6 Riporto e utilizzo delle perdite fiscali
6.7 Obbligo di segnalazione all’Agenzia delle Entrate
6.8 Documentazione ufficiale rilevante
6.8.1 Prassi
6.9 Incentivi al trasferimento in Italia di attività economiche (c.d. “Reshoring”, novità 2024)
7. Stabile organizzazione
7.1 Definizione di stabile organizzazione
7.2 Stabile organizzazione materiale: sede fissa d’affari
7.3 Fissità
7.4 Strumentalità
7.5 Modalità di "utilizzo" della sede fissa
7.6 Fattispecie che configurano stabile organizzazione materiale (c.d. “positive list”)
7.7 Sede di direzione
7.8 Succursale
7.9 Ufficio
7.9.1 Smart working vs S.O.
7.10 Officina
7.11 Laboratorio
7.12 Miniere, giacimenti di risorse naturali, cave
7.13 Significativa e continuativa presenza economica
7.14 Cantieri
7.15 Supervisione connessa ad un cantiere di costruzione o montaggio
7.16 Fattispecie tassative che non configurano stabile organizzazione (c.d. “negative list")
7.17 Stabile organizzazione personale (c.d. “agent clause”)
7.18 Poteri di rappresentanza dell'agente
7.18.1 Agente indipendente
7.19 Operatività dell'agente nell'ambito della sua ordinaria attività
7.20 Documentazione ufficiale rilevante
7.20.1 Giurisprudenza
7.20.2 Prassi
8. Investment Management Exemption
8.1 Requisiti soggettivi e oggettivi
8.2 Effetti
8.3 Questioni aperti
9. Branch exemption
9.1 Ambito soggettivo
9.2 Ambito oggettivo
9.3 Opzione per la BEX
9.4 Effetto dell’opzione
9.5 Computo del reddito
9.6 Determinazione dell’IRAP
9.7 Norma “anti-mismatch”
9.8 Documentazione ufficiale rilevante
9.8.1 Prassi
10. Credito d’imposta per le imposte pagate all’estero
10.1 Natura giuridica
10.2 Ambito soggettivo
10.3 Requisiti
10.4 Primo requisito: qualificazione del reddito come di fonte estera
10.5 Secondo requisito: concorso alla formazione del reddito
10.6 Terzo requisito: definitività dell’imposta
10.7 Calcolo del credito per le imposte pagate all'estero
10.8 Periodo d’imposta di spettanza del credito d'imposta e richiesta in dichiarazione
10.9 Dichiarazione omessa od omesso inserimento in dichiarazione del reddito prodotto all'estero
10.10 Riporto "in avanti" e "all'indietro" del credito non utilizzato
10.11 Scomputo, rimborso o compensazione del credito
10.12 Documentazione attestante il pagamento delle imposte estere
10.13 Documentazione ufficiale rilevante
10.13.1 Giurisprudenza
10.13.2 Prassi
11. Controlled Foreign Companies (“CFC”)
11.1 Origine, scopo, oggetto della normativa
11.2 Ambito soggettivo
11.2.1 Società controllante
11.2.2 Caratteristiche controllata
11.2.3 Controllo giuridico vs economico
11.3 Passive income test
11.3.1 Identificazione del c.d. passive income
11.4 ETR test
11.4.1 Calcolo “semplificato” dell’ETR estero e rapporto con Pillar Two
11.4.2 Calcolo “tradizionale” dell’ETR estero (i.e., società prive di bilancio revisionato e certificato)
11.4.2.1 ETR “tradizionale”: calcolo dell’ETR estero
11.4.2.2 ETR “tradizionale”: calcolo dell’ETR virtuale interno
11.5 Circostanze esimenti
11.6 Determinazione del reddito estero
11.7 La tassazione separata e la segregazione dei redditi e delle perdite della CFC
11.8 Credito d’imposta per redditi prodotti all’estero
11.9 Documentazione ufficiale rilevante
11.9.1 Prassi
12. Tassazione dei soggetti non residenti per i redditi prodotti in Italia
12.1 Redditi imponibili solo a determinate condizioni (primo gruppo)
12.1.1 Redditi fondiari
12.1.2 Redditi di capitale
12.1.3 Convenzioni contro le doppie imposizioni e Direttive UE
12.1.4 Redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
12.1.5 Convenzioni contro le doppie imposizioni
12.1.6 Redditi di lavoro autonomo
12.1.7 Convenzioni contro le doppie imposizioni
12.1.8 Redditi d'impresa generati da soggetti non residenti
12.1.9 Redditi diversi
12.1.10 Redditi di partecipazione in società trasparenti
12.2 Redditi imponibili in ogni caso in Italia (secondo gruppo)
12.3 Criteri di determinazione del reddito imponibile
12.4 Detrazioni per carichi di famiglia
12.5 Residenza in Stati White-list
12.6 Società ed enti commerciali non residenti
12.6.1 Società ed enti commerciali non residenti senza S.O. in Italia: base imponibile
12.6.2 Determinazione dell’imposta
12.6.3 Detrazioni d’imposta
12.6.4 Società ed enti commerciali non residenti con S.O. in Italia: base imponibile
12.6.5 Forza di attrazione della S.O. e functionally separate entity approach
12.6.6 Enti non commerciali non residenti
13. Dividendi
13.1 Nozione di dividendo
13.2 Tassazione dei dividendi
13.2.1 Dividendi corrisposti da partecipate estere a soci residenti in Italia (Inbound dividends)
13.2.2 Dividendi provenienti da Stati o territori a fiscalità privilegiata (c.d. “black list”)
13.2.3 Effetto della qualifica come black list
13.2.4 Credito per le imposte pagate all'estero
13.2.5 Dividendi corrisposti a soggetti residenti all’estero (Outbound dividends)
13.2.6 Dividendi corrisposti a soggetti esteri con stabili organizzazioni in Italia
13.2.7 Dividendi corrisposti a soggetti esteri privi di stabili organizzazioni in Italia
13.2.8 Disciplina delle ritenute convenzionali previste dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni
13.2.9 Direttiva Madre-Figlia
13.2.10 Ritenuta dell'1,2% per le società di capitali comunitarie
13.2.11 Accordo tra UE e Svizzera
13.2.12 Applicazione diretta della ritenuta ridotta o richiesta di rimborso
14. Interessi
14.1 Interessi corrisposti tra soggetti residenti in Italia
14.2 Tassazione degli interessi in entrata (Inbound interests)
14.3 Credito d’imposta
14.4 Interessi inbound percepiti senza un sostituto d’imposta in Italia
14.5 Interessi corrisposti da soggetti residenti in Italia a soggetti esteri (Outbound interests)
14.5.1 Esenzione da ritenuta domestica
14.6 Esenzione da ritenuta in base alla direttiva 2003/49/CE (c.d. Direttiva Interessi-Royalties, “IRD”)
14.7 Accordo tra UE e Svizzera
14.8 Riduzione della ritenuta domestica: art. 26-quater, co. 8 bis
14.8.1 Riduzione della ritenuta domestica: art. 26, co. 5 bis
14.9 Convenzioni contro le doppie imposizioni
14.10 Applicazione diretta della ritenuta ridotta o richiesta di rimborso
15. Royalties
15.1 Trattamento fiscale delle royalties corrisposte a soggetti residenti in Italia
15.2 Trattamento fiscale delle royalties corrisposte a soggetti residenti all’estero
15.3 Ritenuta sulle royalties
15.4 Convenzioni contro le doppie imposizioni
15.5 Direttiva Interessi-Royalties e Accordo tra UE e Svizzera
15.6 Applicazione diretta della ritenuta ridotta o richiesta di rimborso
16. Plusvalenze finanziarie
16.1 Calcolo della base imponibile
16.2 Capital gains realizzati da soggetti non imprenditori residenti in Italia
16.3 Capital gains realizzati da soggetti imprenditori residenti in Italia
16.4 Capital gains realizzati da soggetti non residenti in Italia
16.5 Credito d’imposta per le imposte estere
16.6 Trattamento convenzionale delle plusvalenze
17. Global minimum tax (Pilar two)
17.1 Ambito oggettivo
17.2 Ambito soggettivo
17.2.1 Partecipanti intermedie
17.2.2 Partecipanti parzialmente possedute
17.2.3 Entità escluse
17.3 Ambito territoriale
17.4 Excess profit, SBIE, crediti d’imposta
17.5 De minimis e Safe Harbours
17.6 Calcolo dell’ETR
17.6.1 Reddito/perdita “rilevante” (denominatore ETR)
17.6.2 Variazioni per il calcolo del reddito o perdita rilevante
17.6.3 Stabile organizzazione
17.6.4 Entità trasparenti
17.6.5 Imposte rilevanti (numeratore ETR)
17.6.6 Calcolo delle imposte rilevanti rettificate
17.6.7 Modifiche ai valori delle imposte anticipate e delle imposte differite
17.7 IIR, UTPR, Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax
17.8 Calcolo dell'aliquota d'imposizione effettiva e dell'imposizione integrativa
17.9 Allocazione della Top-Up Tax e scomputo dell’imposta integrativa
17.9.1 Attribuzione dell'imposta minima integrativa
17.10 Pagamento della Top-Up Tax
17.11 Operazioni straordinarie vs Pillar Two
17.12 Transitional safe harbours
17.13 Obblighi informativi, dichiarativi e sanzioni
Manuale di difesa per i partecipanti alle gare di appalto.
Vademecum per l’operatore economico per gestire le criticità nei casi di:
eBook in pdf di 66 pagine.
La materia degli appalti è sicuramente complessa e spesso fonte di incertezze operative per gli operatori economici.
Detta complessità nasce dalle tecnicità della materia, dalla presenza di norme specifiche a volte di difficile interpretazione e dal ruolo che la giurisprudenza ha svolto e continua a svolgere sulle modalità di interpretazione ed applicazioni delle norme.
Abbiamo ritenuto opportuno, perciò, preparare un breve vademecum, dal taglio pratico e dallo stile agile e veloce, riguardante alcuni degli aspetti più problematici che un operatore economico deve affrontare nella gestione della partecipazione alla gara; ne abbiamo individuato quattro monografici ed uno omnicomprensivo di casistiche varie, sulla base della nostra esperienza professionale, e per ciascuno abbiamo cercato di indicare la soluzione, alla luce della recente giurisprudenza.
Un indice dettagliato consente una migliore facilità nell’individuare i punti di interesse.
Ci si potrebbe chiedere perché questo vademecum è utile agli operatori economici che intendono partecipare ad una gara di appalto; i motivi sono (almeno) due:
Premessa
1. Il soccorso istruttorio
1.1 Le quattro tipologie previste nel nuovo Codice dei contratti pubblici
1.2 L’aspetto operativo
1.3 Quali documenti sono oggetto di soccorso secondo il nuovo Codice
1.4 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio ammissibile
1.5 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio inammissibile
2. L’avvalimento
2.1 La nozione e la distinzione classica fra avvalimento di garanzia e avvalimento operativo
2.2 Il c.d. avvalimento esperienziale
2.3 Il c.d. avvalimento premiale
2.4 L’onerosità tipica del contratto di avvalimento
2.4.1 Presenza di un compenso minimo in un contratto di avvalimento di garanzia
2.4.2 Contratto di avvalimento a titolo gratuito
2.4.3 Valutazione complessiva e secondo buona fede del contratto di avvalimento
2.5 Contratto di avvalimento eccessivamente generico e non adeguatamente dettagliato
2.6 Contratto di avvalimento riportante ancora i riferimenti del previgente Codice dei contratti pubblici
2.7 La mancanza di una data certa del contratto di avvalimento
2.8 L’espresso impegno dell’ausiliaria verso la stazione appaltante
2.9 L’avvalimento della certificazione di qualità
2.10 Avvalimento fornito dall’affidatario uscente
2.11 Mancata presentazione del contratto di avvalimento
3. Le gare tramite procedure telematiche
3.1 Premessa e principi generali
3.2 Malfunzionamento della piattaforma telematica
3.3 Mancato invio dei documenti in assenza di malfunzionamenti
3.4 Caricamento dell’offerta telematica a ridosso della scadenza del termine
3.5 Sovraffollamento del sistema informatico e mancato upload totale dell’offerta
3.6 Offerta illeggibile per errore nel caricamento telematico
3.7 Allegazione dell’offerta tecnica in luogo di quella economica
3.8 File di trasmissione dell’offerta tecnica danneggiato
3.9 Caricamento di una relazione tecnico-illustrativa non firmata
3.10 Mancata sottoscrizione di ogni foglio del documento caricato nella procedura telematica
3.11 La corretta gestione dei tempi tecnici di caricamento
3.12 Malfunzionamento del sistema nel giorno di scadenza
3.13 Caricamento della scheda di sintesi in luogo del documento contenente l’offerta economica
3.14 Mancata allegazione del file specifico contenente l’offerta tempo
4. Esclusione dalla gara
4.1 Premessa
4.2 Competenza all’adozione del provvedimento di esclusione dalla gara
4.3 Casi di illegittima esclusione
4.4 Casi di legittima esclusione
4.5 Rilevanza di sanzioni e interessi nel caso di esclusione dalla gara per omesso pagamento imposte
5. Casistica varia
5.1 Offerta legata al rispetto dei criteri ambientali minimi
5.2 Clausola che consente la proroga dell’appalto nei “casi contemplati dall’ordinamento”
5.3 L’ammissibilità dei chiarimenti resi dalla stazione appaltante
5.4 L’ammissibilità della correzione materiale di un errore contenuto nell’offerta economica
5.5 Riconoscimento del punteggio per servizi resi in precedenza alla medesima stazione appaltante
5.6 Competenza alla valutazione dell'offerta tecnica
5.7 Interpretazione della lex specialis di gara e ruolo del bando
5.8 Precedente contatto professionale con il concorrente e conflitto di interesse del commissario di gara
5.9 Richiesta di requisiti di capacità economico-finanziaria ulteriori rispetto alle attestazioni SOA
5.10 Annullamento per violazioni tributarie definitivamente accertate
5.11 Referenza bancaria personale nel caso di offerta presentata da un’impresa individuale
5.12 Revoca della proroga del servizio motivata dall’esistenza di una indagine penale
5.13 RUP parente del mandante di un RTI
5.14 Contrasto fra percentuale di ribasso e cifra assoluta nell’offerta economica
5.15 Attestazione SOA in scadenza e partecipazione alla gara
5.16 Idoneità delle referenze bancarie
5.17 Referenze bancarie e dimostrazione del possesso del requisito del fatturato
5.18 Recesso dal contratto nel caso di informativa antimafia a carico dell’aggiudicatario
5.19 Obbligo dichiarativo per i reati estinti
5.20 Escussione della garanzia provvisoria
5.21 Rilevanza delle misure di self cleaning
5.22 Manomissione dei plichi custoditi dalla stazione appaltante
5.23 Comunicazione di avvio del procedimento ed annullamento dell’aggiudicazione
5.24 Contrasto tra bando e disciplinare
5.25 Clausole ambigue nel bando di gara
5.26 Appalto suddiviso in lotti e nomina di un’unica commissione giudicatrice
5.27 Partecipazione alla gara di appalto di una costituenda società in accomandita semplice
5.28 Revoca dell’affidamento per mancato pagamento di tributi locali definitivamente accertato
Il Reporting di Sostenibilità ESG, ai sensi la Direttiva (UE) 2022/2464, CSRD, è attualmente l’argomento più discusso in tutto l’ambiente economico, diversi aspetti restano, tuttavia, da definire e per questo motivo si è deciso di garantire l’aggiornamento online del testo fino al 31 dicembre 2024.
Questo libro tratta i profili applicativi dei principi di rendicontazione di sostenibilità ESRS, adottati dal Parlamento Europeo con Regolamento (UE) 2023/2772, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il 22 dicembre 2023 ed in vigore dal 1° gennaio 2024. Per le aziende di grandi dimensioni, già a partire dal 1° gennaio 2024, il Reporting di Sostenibilità entra a far parte del bilancio d’esercizio e richiede un considerevole sforzo per tutti coloro (inclusi i professionisti) che dovranno redigerlo.
Assisteremo ad un vero e proprio “cambio culturale”, e non solo in termini di “compliance”, che in primis riguarderà le grandi aziende, e che step by step comprenderà tutte le imprese fino ed arrivare anche alle piccolissime; queste ultime potrebbero tuttavia trovarsi coinvolte sin da subito, se appartenenti alla catena del valore di realtà più complesse e strutturate.
L’obiettivo degli autori è che i lettori possano trovare utili indicazioni per risolvere i molteplici dubbi sulla comprensione dei principi ESRS, attraverso esempi efficaci e l’illustrazione delle note delle autorità di vigilanza (Consob, Banca d’Italia) e del mondo della revisione che, a rapidi passi cerca di rispondere all’esigenza del mercato di avere a disposizione in merito informazioni chiare, affidabili e complete.
Con queste finalità, il volume si suddivide in aree che trattano i temi fondamentali per la stesura del Reporting di Sostenibilità conforme agli ESRS:
› L’analisi delle caratteristiche della Normativa Europea – CSRD
› Gli standards di riferimento ESRS 1 e ESRS 2
› Il principio della Doppia Materialità e i contenuti della Due Diligence relativa alla sostenibilità
› La rendicontazione delle tematiche ambientali
› La rendicontazione delle tematiche sociali
› La rendicontazione della Governance
› Il reporting di sostenibilità e la relazione sulla gestione per quanto inerente
› La responsabilità degli amministratori e del Collegio sindacale in tema di sostenibilità
› La revisione ed attestazione del Reporting di sostenibilità ed il Draft del Principio di Revisione ISSA 5000.
Riccardo Bauer
Dottore commercialista e revisore dei conti. Docente di revisione aziendale in Università Cattolica di Milano. Ha svolto per circa 30 anni revisione in primaria società di revisione, presidente di collegi sindacali di società quotate e non. Autore di circa 40 libri e codici da 15 anni.
Monica Peta
Dottore Commercialista, Revisore legale, Ph.D, già Professore a contratto, Sindaco di società, Revisore dell’ODCEC di Roma, Componente della Commissione Reporting di Sostenibilità del CNDCEC, esperta in compliance per i reporting di sostenibilità, è autore di plurime pubblicazioni e docente di seminari e Master Universitari sui principi di rendicontazione.
Acronimi utilizzati nel testo
Premessa
1 La Direttiva europea Corporate Sustainability Reporting Directive, “CSRD”
1.1 Punti innovativi e principi generali
1.2 Finalità e contenuti dei principi di rendicontazione di sostenibilità
1.3 Rilevanza della comprehensive corporate reporting societaria
1.4 Dalla DNF “AS IS” alla CSRD “TO BE”: i tempi attuativi e i requisiti dimensionali delle imprese
2 Cross cutting standard ESRS 1, ESRS 2. Check list
2.1 ESRS 1, i requisiti di adeguata informativa di sostenibilità
2.1.1 Rilevanza: definizione di questioni rilevanti e analisi. Check list
2.1.2 Rendicontazione e doppia materialità
2.1.3 Perimetro di rendicontazione e catena del valore
2.1.4 Orizzonte temporale e preparazione della dichiarazione di sostenibilità
2.1.5 Disposizioni transitorie e casi di semplificazioni
2.2 ESRS 2, le aree da rendicontare e i temi obbligatori. Check list
3 Doppia materialità e due diligence
3.1 Analisi e valutazione della doppia materialità: le fasi
3.1.1 L’assessment in pratica
3.1.2 La valutazione della materialità nell’approccio ESRS: IRO, SBM e catena del Valore. Check list
3.2 Due diligence e Direttiva (UE) “CSDDD”
4 La rendicontazione delle tematiche ambientali
4.1 Tassonomia europea
4.1.1 Gli obiettivi ambientali
4.1.2 Rendicontazione e Tassonomia
4.2 Tassonomia e principi di rendicontazione ESRS E1, E2, E3, E4, E5
4.2.1 ESRS E1: la rendicontazione dei cambiamenti climatici
4.2.2 Le sezioni dell’informativa
4.2.3 L’informativa sugli effetti finanziari
4.3 ESRS E2: la rendicontazione dell’inquinamento
4.3.1 L’informativa generale e i contenuti tematici
4.3.2 La rendicontazione degli effetti finanziari
4.4 ESRS E3: l’informativa su acque e risorse marine
4.4.1 Gli obblighi dell’informativa
4.4.2 La rendicontazione degli effetti finanziari
4.5 ESRS E4: biodiversità ed ecosistemi
4.5.1 L’informativa generale e tematica
4.5.2 La valutazione della doppia rilevanza
4.5.2.1 Esempi di informativa in forma tabellare
4.5.3 Gli effetti finanziari
4.6 ESRS E5: uso delle risorse e dell’economia circolare
4.6.1 Informativa generale e tematica
4.6.2 La rendicontazione degli effetti finanziari
5 La rendicontazione delle tematiche sociali
5.1 ESRS S1: forza lavoro propria o dei dipendenti
5.1.1 Informativa generale e disclosure tematiche
5.1.2 Esempi di informativa
5.2 ESRS S2: Lavoratori nella catena del lavoro
5.2.1 Informativa generale e disclosure tematiche
5.3 ESRS S3: comunità interessate
5.3.1 Informativa generale e disclosure tematiche
5.4 ESRS S4: consumatore ed utilizzatore finale
5.4.1 Informativa generale e disclosure tematiche
6 La rendicontazione degli aspetti di governance
6.1 Gli ESRS sulla governance aziendale
6.2 Struttura della normativa ESG – Governance
6.2.1 Le prescrizioni dell’ESRS 2 – Governance
6.3 ESRS G1 – Condotta aziendale (Business Conduct)
7 Reporting, relazione sulla gestione societaria e dichiarazione di sostenibilità delle micro e piccole medie imprese non quotate
7.1 Dall’ESRS 1 e ESRS 2: le fasi del reporting di sostenibilità
7.1.1 Il ruolo dell’organo amministrativo. Check-list
7.2 Le struttura della dichiarazione di sostenibilità nella relazione sulla gestione
7.3 La dichiarazione sulle questioni di sostenibilità nelle micro e piccole, medie imprese non quotate
7.3.1 “ESRS volontario”: proporzionalità e semplificazioni applicative
8 La responsabilità degli amministratori nel rendiconto di sostenibilità
8.1 Aspetti generali
8.2 Responsabilità degli amministratori
8.3 Responsabilità dell’organo amministrativo per le informazioni fornite dalla catena del valore – Direttiva 2013/34: art. 33
8.3.1 Attestazioni della persona responsabile presso l’emittente della conformità ai principi di rendicontazione di sostenibilità: art. 4 della Di-rettiva Transparency (Direttiva 2004/109)
8.4 Responsabilità civili e penali degli amministratori
8.5 Vigilanza del collegio sindacale
9 Assurance e revisione del reporting di sostenibilità
9.1 Aspetti generali
9.2 La situazione attuale in Italia
9.3 Gli standard professionali applicabili
9.4 La relazione di revisione
9.5 La lettera di attestazione
9.6 Principali fasi del processo di verifica del reporting di sostenibilità
9.7 Esempio di incarico di revisione limitata su alcune aree di un bilancio di sostenibilità (GRI)
9.8 Il futuro principio di revisione sul reporting di sostenibilità – ED ISSA 5000
Dal racconto al rendiconto sulla sostenibilità nel bilancio d’impresa: l’ESG rating
Appendice: Regolamento europeo delegato 2023/2772, 22 dicembre 2023
(Il regolamento è consultabile nella parte online disponibile per questo volume)
