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Gli adeguati assetti organizzativi amministrativi e contabili per la gestione dell’impresa e la prevenzione della crisi
di Studio Verna società professionale, Acciaro & Associati società tra professionisti
eBook in pdf di 378 pagine + Formulari e Check-list
Con un approccio operativo e corredato da formule e check-list, il volume approfondisce tali disposizioni, proponendo linee guida e procedure pratiche per la valutazione degli assetti organizzativi e del reporting aziendale.
Questa seconda edizione del Manuale, aggiornata con il terzo correttivo del Codice della Crisi e con la Direttiva CRSD, si arricchisce del contributo di nuovi autori e di un formulario notevolmente ampliato.
Un’opera indispensabile per chiunque voglia garantire un’amministrazione più efficace, prevenire i rischi gestionali e tutelare la continuità aziendale.
L’imprenditore italiano si distingue per una straordinaria capacità creativa e commerciale, ma spesso trascura la gestione e l’aggiornamento degli assetti organizzativi della propria azienda una volta istituiti. Questa carenza è ulteriormente accentuata dalla scarsa attenzione dedicata a tali aspetti anche da parte dei consulenti, solitamente assorbiti dagli oneri fiscali e dalle numerose procedure burocratiche che ostacolano il percorso imprenditoriale.
L’art. 2086 del codice civile introduce principi di corporate governance basati su un sistema di pianificazione e controllo interno. Inoltre, il Codice della Crisi, entrato in vigore nel luglio 2022, affronta in maniera preventiva il problema dell’eccessivo indebitamento, una delle principali cause delle crisi aziendali, offrendo strumenti specifici per il risanamento e la salvaguardia dell’impresa.
Gli autori intendono fornire un quadro operativo e concreto del concetto di adeguati assetti societari, sulla base delle indicazioni provenienti dalle best practices aziendali, unitamente agli spunti derivanti dalla giurisprudenza e alla luce delle recenti novità legislative che hanno altresì portato definitivamente all’entrata in vigore del Codice della crisi.
In particolare, il primo capitolo intende fornire un quadro generale sull’assetto organizzativo, amministrativo e contabile nel Codice della crisi e nel (nuovo) Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, alla luce del D.Lgs. n. 83/2022, di recepimen- to della c.d. Direttiva Insolvency.
I capitoli successivi si concentrano sui singoli assetti (i c.d. assetti OrAmCo) richiamati dalla normativa civilistica e sul concetto di adeguatezza anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi.
Successivamente, l’attenzione viene posta sul ruolo del revisore e sulla recente regolamentazione intervenuta sul tema.
Dopo aver analizzato il rapporto con gli istituti bancari, anche alla luce dei recenti Orientamenti EBA, le tematiche legate alla sostenibilità e l’importanza della certificazione, vengono forniti un formulario e una check list operativa di ausilio a imprese e professionisti.
Capitolo 1
L’assetto OrAmCo nel codice civile e nel Codice della crisi
1.1 L’art. 2086 quale apriporta di principi di corretta amministrazione
1.2 Le principali definizioni
1.3 L’assetto OrAmCo secondo le dimensioni e la natura dell’impresa
1.4 Istituzione, valutazione ed attuazione dell’assetto OrAmCo nell’art. 2381 c.c. Dovere precipuo degli amministratori
1.5 Strumenti dell’assetto OrAmCo previsti dall’art. 2381 c.c.
1.6 L’assetto OrAmCo e i doveri dei sindaci
1.7 Responsabilità inerenti all’istruzione e il funzionamento dell’assetto OrAmCo di amministratori, sindaci e revisori
Capitolo 2
L’assetto organizzativo. La corporate governance
2.1 L’impresa come entità organizzata
2.2 La centralità della corporate governance per l’efficiente organizzazione dell’impresa e la prevenzione della crisi
2.3 Le norme di funzionamento della società: lo statuto
2.4 L’assemblea dei soci
2.5 L’organo amministrativo
2.5.1 La competenza nella gestione dell’impresa
2.5.2 Il ruolo dell’organo amministrativo: principi e compiti
2.5.3 Le diverse configurazioni dell’organo amministrativo
2.5.4 L’Alta dirigenza
2.5.5 Sistemi di amministrazione alternativi per le s.p.a. – Cenni
2.5.6 Il ruolo dell’organo di amministrazione nell’istituzione e la valutazione degli assetti organizzativi
2.6 Il comitato controllo rischi e l’internal auditor
2.7 Il ruolo del collegio sindacale e del revisore nell’ambito degli assetti organizzativi
Capitolo 3
L’assetto organizzativo: la progettazione della struttura
3.1 La centralità della struttura organizzativa
3.2 Dall’assetto dell’impresa nel suo complesso alla scomposizione codicistica nelle tre aree dell’organizzazione, dell’amministrazione, della contabilità
3.3 La prima area dell’assetto dell’impresa: la parte organizzativa
3.4 L’adeguatezza dell’assetto organizzativo
3.5 Fenomeni di criticità sugli assetti di corporate governance e sulla struttura organizzativa
3.6 La progettazione di un adeguato assetto organizzativo
3.6.1 La divisione dei compiti e il raggruppamento in unità organizzative
3.6.2 Struttura accentrata e struttura decentrata: il sistema di delega
3.6.3 Il coordinamento delle unità organizzative
3.6.4 La formalizzazione dei ruoli: organigrammi e mansionari
3.6.5 Le procedure aziendali
3.6.6 In particolare: le procedure contabili
3.7 I modelli di struttura organizzativa
3.7.1 La struttura semplice
3.7.2 La struttura funzionale
3.7.3 La struttura divisionale
3.7.4 La struttura a matrice
3.8 La progettazione dei sistemi operativi. Il supporto dell’intelligenza artificiale
3.9 Sistema di controllo interno e gestione dei rischi
3.9.1 L’importanza del controllo interno e della gestione dei rischi
3.9.2 L’Enterprise Risk Management per la creazione di valore
3.10 Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 quale parte integrante (e specifica) del sistema di controllo dei rischi
3.10.1 L’esimente da responsabilità e l’Organismo di Vigilanza
3.11 Gli altri modelli organizzativi di gestione della compliance
3.11.1 Sicurezza sul lavoro
3.11.2 Ambiente
3.11.3 Cybersecurity
3.11.4 Privacy
3.11.5 Modello Anticorruzione
3.11.6 Il sistema di controllo del rischio fiscale
3.12 Il sistema di gestione della qualità. Opportunità di un sistema unico integrato di compliance
3.13 Un modello di gestione integrata del rischio: CoSo ERM framework
Capitolo 4
L’assetto amministrativo: il suo concreto funzionamento
4.1 Il concetto di adeguatezza dell’assetto amministrativo
4.2 Sistema di pianificazione, programmazione e controllo
4.3 Il controllo di gestione per la prevenzione della crisi
4.4 La contabilità analitica e il sistema di misurazione dei costi
4.4.1 Oggetti di calcolo, tipologia delle informazioni e modalità di calcolo dei costi
4.5 Budgeting e forecasting
4.5.1 Il processo di budgeting e il master budget
4.5.2 Il sistema di forecasting
4.6 Reporting aziendale
4.6.1 Il reporting a balanced scorecard
4.6.2 Monitoraggio e analisi degli scostamenti
4.6.3 Il reporting e i sistemi di business intelligence
4.7 Il piano industriale e il piano di risanamento
4.7.1 Il piano come strumento di pianificazione e attuazione degli obiettivi aziendali
4.7.2 Il monitoraggio costante del piano: business review periodiche
Capitolo 5
L’assetto contabile
5.1 Il concetto di assetto contabile
5.2 La definizione e i benefici dell’assetto contabile
5.3 L’assetto contabile quale base della reportistica e della pianificazione e controllo
5.4 Le procedure contabili
5.4.1 Gestione delle anagrafiche
5.4.2 Ciclo attivo e passivo
5.4.3 Indicatori non finanziari su clienti e fornitori
5.4.4 Gestione della tesoreria e gestione del personale
5.5 L’analisi di bilancio: capitale circolante netto, EBITDA e flusso di cassa
5.5.1 Riclassificazione dello stato patrimoniale: capitale circolante netto
5.5.2 Riclassificazione del conto economico: EBITDA
5.6 Il rendiconto finanziario: flusso di cassa della gestione operativa
5.7 L’analisi per indici
5.8 I segnali di allarme nel (nuovo) Codice della crisi
Capitolo 6
Il punto di vista del revisore in relazione all’assetto contabile prescritto dall’art. 2086, co. 2, c.c.: la verifica del sistema di controllo interno
6.1 Premessa: i sistemi di controllo interni (SCI) quale presidio al monitoraggio
6.2 L’attuazione del sistema di controllo interno dell’impresa
6.3 L’attività di controllo del revisore
6.4 Il piano di revisione
6.5 Sintesi sull’attività del revisore del sistema di controllo interno
6.6 Controllo del revisore oggetto di richiamo dall’art. 25-octies CCII
Capitolo 7
Gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili nella recente giurisprudenza di merito
7.1 Premessa
7.2 La denunzia di gravi irregolarità al tribunale ex art. 2409 c.c.
7.3 Le gravi irregolarità derivanti dall’inadeguatezza degli assetti ex art. 2086
7.4 Responsabilità degli amministratori per inadempimento dei doveri imposti dall’art. 2086 c.c.
7.5 Scelte organizzative e business judgment rule
7.6 Scelte organizzative e business judgment rule (segue)
7.7 Importanza degli obblighi previsti dall’art. 2086 nella gestione ordinaria dell’impresa
7.8 Conclusioni
Capitolo 8
Gli adeguati assetti e la scelta dello strumento di risanamento
8.1 Introduzione
8.2 Il dovere di adozione e attuazione di uno degli strumenti di risanamento
8.3 La competenza della scelta dello strumento di risanamento
8.4 La probabilità di crisi, la crisi attuale e l’insolvenza
8.4.1 La probabilità di crisi (o pre-crisi)
8.4.2 La probabilità di insolvenza (o crisi attuale)
8.4.3 L’insolvenza reversibile e irreversibile
8.5 Il test di sostenibilità dell’indebitamento e le prospettive di risanamento
8.5.1 Test e adeguati assetti: un connubio imprescindibile
8.6 La scelta dello strumento di risanamento
8.6.1 La composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa
8.6.2 Gli accordi in esecuzione di piani attestati di risanamento
8.6.3 Accordi di ristrutturazione dei debiti
8.6.4 Accordi di ristrutturazione agevolati
8.6.5 Accordi di ristrutturazione ad efficacia estesa
8.6.6 Transazione su crediti tributari e contributivi
8.6.7 La convenzione di moratoria
8.6.8 Il concordato preventivo
8.6.9 Il concordato minore
8.6.10 Il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione
Capitolo 9
Verso un nuovo rapporto banca impresa per garantire l’accesso al credito alle PMI
9.1 La valutazione approfondita della BCE: AQR e stress test
9.2 Linee guida per le banche sui crediti deteriorati: possibili punti di contatto con l’articolo 2086 c.c.
9.3 L’ottica prospettica insita nel modello di impairment dell’IFRS 9
9.4 I vantaggi dell’adeguato assetto al fine di avanzare richieste di concessione in bonis
9.5 Gli Orientamenti EBA in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti e la cultura del rischio di credito
9.6 La capacità attuale e prospettica di rimborso dell’indebitamento
9.7 L’analisi della posizione finanziaria dell’impresa
9.8 L’analisi di sensibilità e stress test
9.9 L’analisi di fattibilità del piano tra Linee guida e orientamenti della Cassazione
9.10 Indicatori relativi ai rapporti con gli istituti finanziari
9.11 Conclusioni: gli adeguati assetti per un corretto dialogo con gli istituti bancari
Capitolo 10
L’informativa ESG e gli adeguati assetti
10.1 Introduzione
10.2 Benefici dell’integrazione dei fattori ESG nell’assetto aziendale
10.2.1 Benefici finanziari
10.3 Gli standard di rendicontazione
10.4 Il bilancio di sostenibilità
10.4.1 Obbligo di redazione del bilancio di sostenibilità e stato dell’arte
10.4.2 Il perimetro della rendicontazione
10.4.3 Gli stakeholders
10.4.4 I temi materiali
10.4.5 Strutturazione delle informazioni ESG
10.4.6 Il bilancio ESG e la sua dimensione economica
10.4.7 Presentazione delle informazioni e audits
Capitolo 11
Un adeguato assetto per la sostenibilità e la competitività: la certificazione accreditata
11.1 Il contesto
11.2 Efficacia ed efficienza
11.3 Il quadro di riferimento
11.4 Un quantum leap culturale: la norma ISO 9001:2015
11.5 Altre norme ISO a supporto degli adeguati assetti
11.6 Benefici per le organizzazioni e la comunità
11.7 L’iter certificativo
11.8 Il futuro del Sistema di Gestione della Qualità
Capitolo 12
Le tecniche di prevenzione dei rischi di contenzioso: il nuovo strumento della mediazione
12.1 Tecniche di gestione dei colloqui, dialogo, ascolto e gestione delle trattative
12.2 Gestione degli interessi contrapposti
12.3 La prevenzione del conflitto e del contenzioso e la gestione della contrattualistica
12.4 Lo strumento della mediazione quale risorsa di sensibilizzazione degli stakeholders nell’ottica di prevenzione dei conflitti e della crisi
Formulario
Sezione I – Amministratori e OrAmCo
Sezione II – Sindaci e OrAmCo
Sezione III – Strumenti
Sezione IV – Composizione assistita
Check list
Check list assetti micro imprese e PMI con punteggio
Guida ai sistemi di amministrazione delle Società per azioni: vantaggi e svantaggi dei sistemi di amministrazione tradizionale, dualistico e monistico.
eBook in pdf di 43 pagine.
Questa guida offre un'analisi approfondita e comparativa dei tre sistemi di amministrazione delle società per azioni previsti dalla normativa italiana: il sistema tradizionale, il sistema dualistico e il sistema monistico.
Ogni sistema viene esaminato nei suoi vantaggi e svantaggi, fornendo indicazioni pratiche per la scelta del modello di governance più adatto alle esigenze societarie.
Il volume affronta temi chiave come:
Presentazione
I sistemi di amministrazione
1.1 I sistemi di amministrazione. Generalità
Il sistema tradizionale - gli amministratori
2.1 L’amministrazione delle società nel sistema tradizionale
2.2 La nomina degli amministratori
2.3 Cessazione e sostituzione degli amministratori
2.4 Le regole di funzionamento del consiglio di amministrazione
2.5 Divieto di concorrenza ed interessi degli amministratori
Il sistema tradizionale - la responsabilità degli amministratori delle s.p.a.
3.1 La responsabilità degli amministratori verso la società
3.2 L’azione sociale di responsabilità
3.3 L’azione sociale di responsabilità esercitata dai soci
3.4 La responsabilità verso i creditori sociali
3.5 Le azioni di responsabilità nelle procedure concorsuali
3.6 L’azione individuale del socio e del terzo
3.7 I direttori generali
Il sistema dualistico
4.1 Il sistema dualistico. Generalità
4.2 Il Consiglio di gestione
4.3 Il Consiglio di sorveglianza
Il sistema monistico
5.1 Il sistema monistico. Generalità
5.2 Il Consiglio di amministrazione
5.3 Il Comitato per il controllo sulla gestione
Bibliografia
Le Concessioni balneari: al via le gare per le concessioni.
Il punto dopo la Legge n. 166 del 14.11.2024 (pubblicata in GU n. 267) di conversione del decreto Salva Infrazioni n. 131/2024.
eBook in pdf di 26 pagine.
Questo eBook fornisce un'analisi dettagliata e aggiornata sulle concessioni balneari in Italia alla luce del Decreto Legge 131/2024 dopo la sua conversione nella legge del 14.11.2024 n. 166.
Mario Ferri, esperto in diritto societario e servizi pubblici locali, esamina con precisione tutte le implicazioni normative per i titolari di concessioni balneari, dai processi di selezione fino al calcolo dell'indennizzo al concessionario uscente.
Aggiornamenti gratuiti fino al 30 giugno 2025
Cosa troverai all'interno:
Introduzione
1. Dal diritto di insistenza alla Direttiva europea
2. L’Ente locale e la gara
3. L’indennizzo al concessionario uscente
4. La regolazione dei servizi turistico-balneari
Profili giuridici della Direttiva sulla sostenibilità aziendale.
Dalla Responsabilità Sociale delle Imprese alla Rendicontazione: un'analisi del quadro giuridico attraverso il Codice Civile, il Diritto dell'Impresa e il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza.
Aggiornato al D. Lgs. 125/2024 che ha recepito la Direttiva (UE) CSRD, in vigore dal 25 settembre 2024, rendendo operativi i doveri di informazione sui Fattori ESG
eBook in pdf di 117 pagine.
Questo volume rappresenta una guida essenziale per comprendere il complesso quadro giuridico della sostenibilità, con un'attenzione particolare alle implicazioni del Codice Civile, del Diritto dell'Impresa e del Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza.
La "Corporate Sustainability Reporting Directive" (CSRD) è un chiaro segnale dell'impegno dell'Unione Europea per promuovere lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale delle imprese. Questo impegno si basa sulla necessità di affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici, i conflitti, la povertà e la pandemia, riconoscendo il ruolo cruciale delle imprese nel trovare un equilibrio tra crescita economica, coesione sociale e tutela ambientale.
L'eBook esplora il concetto di "valore" nelle imprese moderne, andando oltre la semplice massimizzazione del profitto per includere obiettivi di sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Questo implica un'evoluzione nella governance aziendale e una nuova visione del rapporto tra imprese, fiscalità e sistema finanziario, tutti orientati verso la sostenibilità.
La "Corporate Sustainability Reporting Directive" rappresenta una svolta epocale, introducendo obblighi giuridici per le imprese riguardo alla rendicontazione di sostenibilità e l'uso di standard di reporting europei. Questa direttiva obbliga le aziende a trasformarsi in imprese sostenibili per mantenere la competitività e l'accesso ai finanziamenti.
Contenuto dell'eBook:
L'eBook è rivolto non solo ai professionisti del diritto e agli esperti di sostenibilità, ma anche a imprenditori, dirigenti aziendali, consulenti e a chiunque sia interessato a comprendere le nuove sfide e opportunità legate alla sostenibilità aziendale.
Introduzione
1. La Corporate Sustainability Reporting Directive: il quadro di riferimento
1.1 Lo Sviluppo Sostenibile-Sostenibilità: brevi cenni
1.1.1 Sviluppo Sostenibile-Sostenibilità: evoluzione a livello internazionale e caratteristiche dei principi contenuti nei documenti/atti internazionali
1.1.2 Sviluppo Sostenibile: evoluzione a livello europeo
1.2 Sviluppo Sostenibile-Sostenibilità: Responsabilità Sociale delle Imprese e nuovo “concetto” di impresa e “fare impresa”
1.2.1 La “nuova” cultura d’impresa
1.2.2 La Responsabilità Sociale d’Impresa: i profili regolatori di matrice europea
1.2.3 La Responsabilità Sociale d’Impresa: i profili regolatori di matrice nazionale
1.2.4 Le norme tecniche: brevi cenni
1.3 Dalla CSR ai fattori ESG
1.3.1 Gli ESG: brevi considerazioni anche in ordine al ruolo della finanza
2. Dalla NFRD alla CSRD: sintetici cenni
3. La CSRD: i soggetti obbligati e adempimenti conseguenti
3.1 Adempimenti conseguenti: Relazione sulla Gestione e Rendicontazione di Sostenibilità
4. I principi di rendicontazione: il principio della doppia materialità
4.1 Gli ESRS: l’approccio adottato e l’architettura
4.2 Gli ESRS ed il principio di doppia materialità
4.3 I principi di rendicontazione di sostenibilità per le piccole e medie imprese
5. Rendicontazione di Sostenibilità e supply chain
5.1 La catena del valore o anche filiera sostenibile
5.2 La catena del valore e la CSRD
5.3 La catena del valore ed il Regolamento Delegato (UE) 2023/2772
5.4 La catena del valore, la Direttiva CSDDD e le PMI (non quotate)
6. Rendicontazione di sostenibilità e assurance
7. La CSRD e la Tassonomia
8. La CSRD e l’Impresa Sostenibile
8.1 Profili europei
8.2 Profili nazionali
8.3 L’Impresa Sostenibile
9. La CSRD: gli impatti sugli Organi Sociali
9.1 CSRD e gli Organi sociali: profili generali
9.1.1 L’impatto della CSRD in tema di sostenibilità dell’Organo Amministrativo
9.2. CSRD e gli Organi sociali: profili operativi
10. Dalla CSRD al Codice Civile fino al Codice della Crisi d’Impresa
10.1 Il nuovo art. 2086 c.c. e la Sostenibilità
10.2 La Sostenibilità e la responsabilità sociale della crisi d’impresa
11. La fiscalità come fattore di sostenibilità ESG
12. Il D.Lgs. 125/2024 che recepisce la CSRD
12.1 L’ambito di applicazione
12.2 I criteri dimensionali delle imprese
12.3 La “road map”
12.4 Le informazioni da comunicare ovvero il perimetro della disclosure
12.5 Il formato elettronico e la marcatura
12.6 La doppia materialità
12.7 I rappresentanti dei lavoratori
12.8 L’attestazione sulla conformità della Rendicontazione di Sostenibilità ed i c.d. “Revisori di Sostenibilità”
12.8.1 L’attività di revisione/attestazione
12.8.2 I c.d. Revisori di Sostenibilità
12.9 Responsabilità e sanzioni
Bibliografia – Letteratura menzionata
Riferimenti normativi, regolamentari ed internazionali
Sitografia
Giurisprudenza
Abbreviazioni ed acronimi
La società semplice ha incontrato nel corso degli ultimi anni un interesse sempre maggiore da parte degli operatori, per questo il presente manuale si pone l’obiettivo di illustrarne, in chiave pratica, i principali aspetti e le opportunità più vantaggiose che essa offre.
Nella prima parte del testo gli autori si presentano ad un approfondimento dell’inquadramento civilistico per passare poi alla fiscalità diretta.
Successivamente l’istituto in commento viene calato in un contesto internazionale, affrontando il caso dei soci non residenti della società semplice italiana e della società che detiene investimenti all’estero. Un capitolo si occupa della fiscalità indiretta, in particolare ciò che concerne tanto l’imposta di successione e donazione quanto l’imposta di registro. Vengono inoltre analizzate le operazioni straordinarie che coinvolgono la società semplice e i casi pratici in cui questa viene spesso utilizzata, prestando precipua attenzione alla possibilità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022) a seguito dell’assegnazione agevolata dei beni ai soci nonchè della trasformazione agevolata in società semplice. Viene dedicato un focus alla questione della incompatibilità della società semplice con l’esercizio della professione di dottore commercialista ed esperto contabile anche alla luce delle recenti evoluzioni. Un capitolo specifico tratta del contenzioso direttamente connesso alla società semplice. La trattazione prosegue con altri interventi rivolti alla comunicazione dei rapporti all’anagrafe tributaria, ai profili antiriciclaggio, al monitoraggio fiscale e, infine, agli aspetti contributivi. Questa seconda edizione è arricchita dall’introduzione di nuovi capitoli, in cui è dato ampio spazio all’utilizzo della società semplice nell’ambito della pianificazione patrimoniale fa miliare evidenziando usi leciti ed usi distorti riscontrati nella prassi professionale.
ENNIO VIAL
Dottore commercialista, opera nel settore della consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie, di riorganizzazione di patrimoni familiari e di trust. È relatore per svariati enti di formazione. Pubblica da 25 anni articoli e libri su temi di sua competenza. Amministratore di Trust Company.
SILVIA BETTIOL
Dottore commercialista, si dedica alla consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie e di trust. Ha maturato una significativa esperienza in tema di comunicazioni delle holding e adempimenti del trust. È relatrice e autrice di pubblicazioni su temi di sua competenza. Procuratrice di Trust Company.
Prefazione
1 Aspetti civilistici della società semplice
1.1 Introduzione
1.1.1 La costituzione
1.1.2 La forma del contratto sociale
1.1.3 Il contenuto dell’atto costitutivo: aspetti essenziali ed eventuali
1.1.3.1 Ragione sociale
1.1.3.2 Amministrazione e rappresentanza
1.1.3.3 Oggetto sociale
1.1.3.4 Conferimenti
1.1.3.5 Prestazioni dei soci d’opera
1.1.3.6 Ripartizione degli utili
1.1.3.7 Durata
1.1.3.8 Clausola compromissoria
1.1.4 L’iscrizione nel Registro delle Imprese
1.1.5 Gli amministratori
1.1.6 La partecipazione agli utili e alle perdite
1.1.7 Rapporti con i terzi
1.1.8 Lo scioglimento della società
1.1.8.1 Il decorso del termine
1.1.8.2 Il conseguimento dell’oggetto sociale o la sopravvenuta impossibilità di conseguirlo
1.1.8.3 La volontà di tutti i soci
1.1.8.4 Mancata pluralità dei soci, se nel termine di sei mesi questa non è ricostituita
1.1.8.5 Le altre cause previste dal contratto sociale
1.1.8.6 L’apertura della procedura di liquidazione controllata
1.1.9 Lo scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio
1.1.9.1 La morte del socio
1.1.9.2 Liquidazione quota
1.1.9.3 Scioglimento società
1.1.9.4 Continuazione con eredi
1.1.10 Recesso del socio
1.1.11 Esclusione
1.1.11.1 Esclusione per volontà dei soci
1.1.11.2 Esclusione di diritto
2 La fiscalità diretta della società semplice
2.1 Introduzione
2.1.1 La società semplice deve sempre presentare la dichiarazione dei redditi?
2.2 Tassazione dei redditi immobiliari
2.2.1 Introduzione
2.2.2 I terreni (quadro RA)
2.2.3 I fabbricati (quadro RB)
2.3 Gli immobili all’estero
2.4 I redditi di capitale
2.4.1 Introduzione
2.4.2 I dividendi
2.4.3 Le obbligazioni
2.4.4 I fondi
2.4.5 I derivati
2.4.6 I redditi di capitale da imputare ai soci
2.5 I redditi diversi
2.5.1 Introduzione
2.5.2 Le plusvalenze immobiliari
2.5.3 Redditi da noleggi e sublocazione di immobili
2.5.4 Redditi forfetizzati di cui all’art. 71, comma 2-bis
2.5.5 Redditi diversi residuali
2.5.6 Le plusvalenze di natura finanziaria
2.5.7 I redditi da valute virtuali. Disciplina in vigore fino al 2022
2.5.8 I redditi da valute virtuali. Disciplina in vigore dal 2023
2.6 Le partecipazioni in società estere paradisiache (disciplina CFC)
2.7 I dividendi percepiti dalla società semplice
2.7.1 Introduzione
2.7.2 Il caso oggetto di analisi
2.7.3 La disciplina in vigore fino al 2017
2.7.4 La disciplina in vigore nel 2018: la prima riforma
2.7.5 Il legislatore del 2019: l’art. 32-quater D.L. 124/2019
2.7.6 I casi non disciplinati dal nuovo regime
2.7.6.1 La percezione di dividendi provenienti da società estere
2.7.6.2 La detenzione di quote di società semplice da parte di soggetti non residenti
2.7.6.3 La detenzione di quote di società semplice da parte di un trust
2.7.7 L’art. 32-quater dopo le modifiche del 2020: la disciplina transitoria
2.7.8 L’art. 32-quater: il nuovo regime dal 2020
2.7.8.1 Introduzione
2.7.8.2 Socio persona fisica privato
2.7.8.3 Socio società di persone commerciale e impresa individuale
2.7.8.4 Socio società di capitali
2.7.8.5 Socio ente non commerciale
2.7.8.6 Socio non residente
2.7.8.7 Società semplice che distribuisce i dividendi di società non residente
2.7.8.8 Società semplice che distribuisce dividendi ad altra società semplice
2.7.8.9 L’assimilazione dell’associazione professionale alla società semplice
2.7.9 Un quadro di sintesi: la tassazione dei dividendi italiani a seconda del socio e momento di percezione
2.7.10 La compilazione della dichiarazione dei redditi per la tassazione dei dividendi
2.7.10.1 Introduzione
2.7.10.2 Modello redditi società di persone
2.7.10.3 Modello redditi società di capitali
2.7.10.4 Modello redditi persone fisiche: il caso del privato
2.7.10.5 Modello redditi persone fisiche: il caso dell’imprenditore individuale
2.7.10.6 Modello redditi enti non commerciali
2.7.11 Alcuni esempi
2.7.12 Un’analisi comparata: chi ci guadagna e chi ci perde
2.8 La liquidazione della società semplice alla luce delle risposte ad interpello nn. 689 e 691/2021
2.9 Il regime del risparmio amministrato e del risparmio gestito
2.10 Società semplice e società di comodo
2.11 La società semplice è sostituto d’imposta? Il caso della società semplice e la ritenuta sui dividendi
2.12 La società semplice tra la persona fisica e la società di persone commerciale. Un caso di studio
3 Profili di fiscalità internazionale della società semplice
3.1 Introduzione
3.2 Casi “internazionali” in cui la società semplice è coinvolta
3.2.1 Introduzione
3.2.2 Società semplice che detiene una società di capitali non residente
3.2.3 Società semplice con soci non residenti che detiene una società di capitali residente
3.2.3.1 La risposta 486/2022: i dividendi in ambito internazionale percepiti dall’associazione professionale
3.2.4 Società semplice con soci non residenti che detiene una società di capitali non residente
3.3 Casistiche di società semplici estere
3.3.1 Introduzione
3.3.2 Le caratteristiche dell’interposizione
3.3.3 Il caso della SCI monegasca
3.3.4 La tassazione ed il monitoraggio della società semplice estera
3.3.5 La società semplice interposta: il caso della risposta n. 350/2021
4 La fiscalità indiretta della società semplice
4.1 Introduzione
4.2 Imposta di successione e donazione sulle quote della società semplice
4.2.1 Introduzione
4.2.2 Imposta di successione e donazione sulle quote societarie
4.2.3 Le criticità per la società semplice nell’applicazione dell’art. 16 D.Lgs. 346/1990
4.2.4 L’esenzione di cui all’art. 3, co. 4-ter D.Lgs. 346/1990
4.2.5 Le criticità per la società semplice nell’applicazione dell’art. 3, co. 4-ter
4.2.6 Quali prospettive per l’esenzione 4 ter per la società semplice?
4.2.6.1 Il trasferimento di quote in società di capitali
4.2.6.2 Il trasferimento di partecipazioni in società diverse dalle capitali
4.2.6.3 Le quote di società non residenti
4.3 Imposta di registro e società semplice
4.3.1 Introduzione
4.3.2 Conferimento in società semplice
4.3.2.1 Imposta di registro: un quadro di insieme
4.3.2.2 Conferimento di immobili
4.3.2.3 Conferimento di aziende
4.3.2.4 Conferimento di unità da diporto
4.3.2.5 Conferimento di denaro e di beni mobili
4.3.2.6 Imposte ipotecarie e catastali
4.4 La donazione
5 Le operazioni straordinarie che interessano la società semplice
5.1 Introduzione
5.2 Il conferimento di partecipazioni in società semplice
5.2.1 Introduzione
5.2.2 Il conferimento di partecipazioni e i vari regimi applicabili
5.2.3 I regimi preclusi alla società semplice
5.2.4 Quale sorte per il regime dell’art. 177, co. 2 del Tuir?
5.2.5 E la via del conferimento di azienda?
5.2.6 Il regime del conferimento ex art. 9 del Tuir
5.2.7 Un confronto tra la disciplina dell’art. 9 ed il regime a realizzo controllato
5.2.8 Un quadro di sintesi
5.2.9 Quali prospettive nella riforma?
5.3 La cessione delle partecipazioni
5.3.1 Il corrispettivo della cessione
5.3.2 La cessione previa rivalutazione
5.3.3 Una conferma dell’Agenzia
5.3.4 Cessione di quote di società semplice
5.4 La trasformazione della società semplice (progressiva o regressiva)
5.4.1 Introduzione
5.4.2 La trasformazione progressiva: un primo inquadramento
5.4.3 La fiscalità diretta: il realizzo
5.4.3.1 Beni immobili
5.4.3.2 Partecipazioni societarie
5.4.4 Imposizione indiretta
5.4.5 La trasformazione regressiva: un primo inquadramento
5.4.6 La fiscalità diretta: il realizzo
5.4.6.1 La sorte delle riserve
5.4.7 Imposte indirette
5.4.8 La scissione regressiva (R.M. 150/E/2009)
5.4.9 Il caso della trasformazione regressiva (risposta n. 811 del 15 dicembre 2021)
5.5 La scissione della società semplice
5.5.1 Introduzione
5.5.2 Aspetti problematici
5.5.3 La scissione della società semplice secondo la Cassazione
5.5.4 Scissione parziale asimmetrica di una società semplice: risposta 91/2018
5.6 Un altro caso di prassi: la neutralità della scissione nella risposta 309/2021
5.7 Lo scioglimento della società semplice
5.7.1 Introduzione
5.7.2 La fiscalità dello scioglimento della società semplice
5.7.2.1 La vendita infraquinquennale dell’immobile
5.7.2.2 La vendita ultraquinquennale
5.7.2.3 La cessione delle partecipazioni
5.7.2.4 I rendimenti finanziari tassati alla fonte in capo alla società semplice
5.7.2.5 Le opere d’arte plusvalenti in capo alla società semplice
5.7.2.6 La società semplice che riceve dividendi da una società di capitali
6 La trasformazione agevolata in società semplice nella Legge di Bilancio 2023
6.1 Introduzione
6.2 L’assegnazione ai soci di società
6.3 L’assegnazione di immobili
6.4 La determinazione della plusvalenza: valore normale – valore fiscale
6.5 Distribuzione riserve
6.6 Imposta sul valore aggiunto-IVA, registro ed ipocatastali
6.7 Tassazione in capo al socio nei casi di assegnazione
6.8 Assegnazione del bene al socio con attribuzione di riserva di capitale
6.9 Assegnazione bene al socio con attribuzione di riserva di utile
6.10 La trasformazione agevolata in società semplice: profili reddituali
6.11 Profili IVA
6.12 Imposta di registro
6.13 Le logiche della trasformazione agevolata
6.14 Le plusvalenze in capo alla società semplice
6.15 Casi di trasformazione agevolata abusiva: la tesi in extremis dell’Agenzia
7 Gli utilizzi della società semplice
7.1 Introduzione
7.2 La società semplice per la gestione di immobili
7.3 La società semplice come holding
7.3.1 Le criticità
7.3.2 ... E le opportunità
7.3.2.1 Introduzione
7.3.2.2 Vantaggi nella gestione della liquidità
7.3.2.3 Regimi fiscali di favore ai fini delle imposte dirette e indirette
7.3.2.4 Gestione di un passaggio generazionale ordinato
7.3.3 Le criticità delle altre holding che diventano opportunità per la società semplice
7.3.3.1 Introduzione
7.3.3.2 Responsabilità per l’attività di direzione e coordinamento.
7.3.3.3 N necessità di redazione di un bilancio consolidato
7.3.3.4 Rischio di presenza di società di comodo
7.3.3.5 Appesantimento IRAP
7.3.3.6 Duplicazione di costi societari
7.3.3.7 Appesantimento della burocrazia infragruppo
7.3.3.8 Problematiche IVA
7.3.3.9 Holding discount
7.4 La società semplice per la gestione della liquidità
7.5 La società semplice per la gestione di opere d’arte
7.6 La società semplice per il ricambio generazionale
7.7 Società semplice e trust a confronto
7.8 La società semplice come trust company
7.9 La società semplice con soci le società di capitali
7.9.1 Introduzione
7.9.2 La lecita partecipazione delle società di capitali
7.9.3 Opportunità della struttura: le clausole di consolidamento puro
7.9.4 L’amministratore non socio e le fonti di finanziamento
7.9.5 Il socio unico nella sostanza
7.9.6 Assenza di aggravi nel flusso di dividendi
7.10 La società semplice come strumento di ricambio generazionale
7.10.1 Introduzione
7.10.2 Il caso
8 La società semplice e l’incompatibilità con la professione di dottore commercialista
8.1 Introduzione
8.2 Lineamenti dell’incompatibilità
8.3 L’incompatibilità con l’attività di impresa
8.3.1 Profili introduttivi
8.3.2 La duplice condizione dell’esercizio “in nome proprio o altrui” e “per proprio conto”
8.3.3 Attività di impresa occasionale
8.3.4 Assenza di operatività e dimostrazione
8.4 La detenzione di quote di società semplici
8.5 Le eccezioni alla incompatibilità
8.5.1 Introduzione
8.5.2 Le società di servizi
8.5.3 La società di godimento
8.6 Un quadro di sintesi
8.7 Le prospettive della riforma
8.7.1 La bozza del nuovo articolo 4
8.7.2 La successione di quote societarie
8.7.3 Le aperture per le società con responsabilità illimitata
9 L’accertamento tributario delle società semplici nelle imposte dirette
9.1 Riflessioni iniziali
9.2 L’esercizio dei poteri istruttori e di indagine: gli artt. 32 e 33 del D.P.R. 600/1973. I presupposti del cosiddetto “accertamento bancario”
9.3 L’articolo 40, co. 2 del D.P.R. 600/1973: le rettifica della dichiarazione presentata dalla società semplice e il rinvio alle disposizioni in tema di accertamento analitico
9.4 L’accertamento analitico-contabile, analitico-induttivo e induttivo puro dell’art. 39 del D.P.R. 600/1973
9.5 L’accertamento “di prossimità” del socio nei confronti della società
9.6 La non applicabilità della disciplina delle società di comodo
9.7 La società semplice come strumento per l’abuso del diritto
10 La società semplice holding e le comunicazioni all’anagrafe tributaria
10.1 Cenni alla definizione di holding ex art. 162-bis
10.2 La valutazione della prevalenza ex art. 162-bis
10.3 Le risposte ad interpello della DRE: la società semplice holding fa le comunicazioni all’anagrafe tributaria
10.4 L’iscrizione di PEC al REI
10.4.1 Termini per la comunicazione della PEC al REI
10.5 L’accreditamento al SID
10.6 La generazione dei certificati di firma
10.7 Esempi di comunicazioni all’anagrafe tributaria
10.7.1 Tipologia di rapporti oggetto di comunicazione
10.7.2 Scadenza comunicazioni all’anagrafe tributaria
10.7.2.1 La società semplice che detiene una partecipazione in una srl
10.7.2.2 La società semplice che effettua un finanziamento alla partecipata
10.7.2.3 La società partecipata che estingue il finanziamento effettuato dalla società semplice
10.7.2.4 La società semplice che riceve un finanziamento dai soci
11 Società semplice e antiriciclaggio
11.1 Introduzione
11.2 L’identificazione del titolare effettivo in presenza di società semplice
11.3 Il nuovo registro dei titolari effettivi e la società semplice
12 La società semplice e gli investimenti all’estero nel quadro RW
12.1 Introduzione
12.2 Le regole generali per la compilazione del quadro RW della società semplice
12.3 Esempi di compilazione del quadro RW della società semplice
12.3.1 Per quanto concerne i beni patrimoniali
12.3.2 Per quanto concerne attività finanziarie e cripto-attività
12.4 Monitoraggio fiscale per l’ente non commerciale o società semplice con esoneri incerti
13 Società semplice e contribuzione INPS
13.1 Introduzione
13.2 Le posizioni dell’INPS
13.3 Spunti giurisprudenziali
14 Un uso distorto della società semplice: il sandwich
14.1 Introduzione
14.2 La tassazione dei dividendi in presenza di una holding
14.3 L’uso lecito del sandwich
14.4 L’uso illecito del sandwich
14.5 Adempimenti dichiarativi
15 Un caso di attualità: la società semplice “sotto” la holding
15.1 Introduzione
15.2 La struttura
15.3 Una prima riflessione: si tratta di una struttura lecita?
15.4 La valutazione del risparmio fiscale
15.5 Il primo caso: il finanziamento da parte del socio
15.6 Il secondo caso: liquidità proveniente dalle partecipate
L'ebook "La Disciplina delle Reti di Impresa" di Luca Santi, aggiornato all'edizione 2024, è una guida pratica e approfondita per le imprese che desiderano valutare e implementare il contratto di rete come strumento strategico per incrementare la loro capacità innovativa e competitività sul mercato. Il testo esplora dettagliatamente le diverse forme giuridiche delle reti di impresa, offrendo un'analisi completa degli aspetti contabili, fiscali e giuridici.
L'autore, un esperto in materia fiscale e contabile, presenta un'analisi approfondita delle due principali tipologie di reti di impresa: la rete-contratto (leggera) e la rete-soggetto (pesante). Viene inoltre esaminato il distacco dei dipendenti e la codatorialità, temi cruciali per le aziende che operano in rete.
eBook in pdf di 163 pagine.
Novità della V edizione:
Punti di forza:
Questo ebook è destinato a imprenditori, professionisti e consulenti che operano nel campo della gestione aziendale e desiderano approfondire le opportunità offerte dai contratti di rete per migliorare la competitività e la crescita delle piccole e medie imprese.
Introduzione
Tipologia: RETE - CONTRATTO
Tipologia: RETE-SOGGETTO
La rete fra professionisti
L’imposta di registro
I vantaggi del contratto di rete
L’agevolazione fiscale (ora sospesa)
Distacco dei dipendenti e la codatorialità nei contratti di rete
Il contratto di rete: modalità di redazione
Il fondo patrimoniale comune
L’organo comune e la governance della rete
Il manager della rete
Gli aspetti contabili del contratto di rete
Il deposito della situazione patrimoniale
Il contratto di rete in agricoltura: cenni
L’internazionalizzazione delle reti di impresa: cenni
Le forme di aggregazione di imprese più comuni
Tipologia di reti: quadro sinottico
DOMANDE & RISPOSTE
Evoluzione normativa
La dematerializzazione delle partecipazioni societarie
Aggiornato alla Legge Capitali del 5 marzo 2024 n. 21
eBook in pdf di 71 pagine.
Il presente ebook, dopo un breve inquadramento generale sulla dematerializzazione delle partecipazioni sociali, esamina le diverse discipline vigenti in tema di spa e di srl, con particolare riferimento alla circolazione delle partecipazioni sociali.
Viene, infine, analizzata la recente riforma, introdotta dalla Legge Capitali, che prevede la possibilità per le SRL-PMI di emettere quote dematerializzate e che reintroduce per tali società l’obbligo di tenuta del libro soci.
In chiusura alcuni esempi di clausole relative alla dematerializzazione delle partecipazioni sociali.
Sintesi
1. I titoli di credito. Inquadramento generale
1.1 L’incorporazione
1.2. La circolazione delle azioni
2. La dematerializzazione delle azioni
2.1 Disciplina generale
2.2 La mancata emissione dei certificati azionari
2.3. La clausola statutaria di mancata emissione dei certificati azionari
2.4. Le Massime Notarili
2.5 La dematerializzazione delle azioni
2.6 La circolazione delle azioni dematerializzate
3. Le partecipazioni delle SRL
3.1 Le quote di srl: natura giuridica
3.2 La circolazione delle quote di srl
3.3 L’abolizione del Libro soci delle srl
4. La riforma delle SRL – PMI
4.1 Le novità della legge n. 21/2024 per le SRL- PMI
4.2 Le condizioni per l’emissione di quote dematerializzate
4.3 La disciplina della dematerializzazione delle quote
4.4 La reintroduzione del libro soci
5. Esempi di clausole statutarie
5.1 Clausola statuto SPA (emissione/non emissione certificati azionari)
5.2 Clausola da inserire nella cessione di azioni in caso di societa’ che non ha emesso certificati azionari
5.3 Clausola statuto spa (dematerializzazione azioni ai sensi del TUF)
5.4 Clausola statuto srl standard (capitale sociale)
5.5 Clausole statuto srl-pmi (categorie di quote)
5.6 Clausole statuto srl-pmi (quote proprie)
5.7 Clausole statuto srl-pmi (dematerializzazione quote)
Decreto Coesione: guida ai bonus 2024 per mettersi in proprio e alle agevolazioni sulle assunzioni.
Aggiornata con la legge di conversione del decreto n. 60/2024 - Legge n. 95/2024 pubblicata in G.U. n. 157 del 06.07.2024
eBook in pdf di 40 pagine.
Diventano legge le misure contenute nel pacchetto lavoro del decreto n. 105/2024 “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”. Rinviate però a dopo l'estate le norme attuative che consentiranno di presentare materialmente le domande per l'accesso ai nuovi bonus.
Con il passaggio parlamentare del provvedimento, dal titolo “sono stati infatti spostati in avanti i termini per il varo delle misure attuative che consentiranno di accedere ai finanziamenti previsti per il Nord e il Centro e per il nuovo programma Resto al Sud 2.0. dell’autoimpiego e promuovere l’occupazione di giovani e donne, soprattutto nel Mezzogiorno.
Il decreto è volto a realizzare la riforma della politica di coesione inserita nell’ambito della revisione del PNRR, al fine di accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 e mirati a ridurre i divari territoriali introducendo una serie di novità in materia di lavoro. Prevista la promozione dell’autoimpiego nel lavoro autonomo, nelle libere professioni e nell’attività d’impresa tramite due interventi: Autoimpiego Centro-Nord Italia e Resto al Sud 2.0.
Previsti finanziamenti per servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare, il tutoraggio per l’incremento delle competenze e sostegni all’investimento. Previsti inoltre diversi bonus per le assunzioni consistenti nell'esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nei casi di contratti di lavoro per l'assunzione di giovani e donne che comportano un aumento dell'occupazione. Bonus anche nel Sud per l'assunzione di disoccupati di qualunque età senza lavoro da almeno 24 mesi.
Infine si prevede l'ascrizione dei percettori NASPI nel SIISL e il suo potenziamento con strumenti di intelligenza artificiale e con l'implementazione con le offerte di lavoro presenti su tutte le banche dati pubbliche e private.
Nell'ebook tutte le agevolazioni e le novità luce della conversione in legge del decreto.
Premessa
1. Misure per l'autoimpiego nelle regioni del Centro e del Nord Italia
1.1 Sostegno per nuove partite IVA e società
1.2 I beneficiari
1.3 Gli interventi ammessi al finanziamento
1.4 Entro agosto le norme attuative
1.5 Voucher per beni e servizi o contributi a fondo perduto
1.6 Comulabilità con la NASpI e altre indennità
2. Modifiche all’ISCRO
2.1 Indennità straordinaria di continuità reddituale e corsi
2.2 Corsi di formazione non più condizione indispensabile
2.3 Obbligatorio aderire al patto di attivazione sociale
3. Resto al Sud 2.0
3.1 Regioni e beneficiari
3.2 Pubblicità e norme attuative
3.3 Progetti e finanziamenti
3.4 Compatibilità e cumulo degli incentivi
3.5 Confermata fino al 2025 anche la misura Resto al Sud
3.6 Gestione di tutti gli interventi a Invitalia e Mediocredito
4. Incentivi autoimpiego nuove tecnologie e digitale
4.1 Esonero contributivo per tre anni
4.2. Piena compatibilità con la maxi deduzione dei costi per le nuove assunzioni
4.3 Contributo dall'INPS a sostegno dell'attività
4.4 Entro settembre requisiti delle imprese e modalità per le domande
4.5 Incentivi e acconto IRPEF 2028
4.6 Le somme a disposizione
5. Bonus Giovani
5.1 Esonero contributivo biennale per i nuovi contratti
5.2 Solo disoccupati under 35
5.3 Più agevolazioni al Sud
5.4 Niente Bonus senza incremento di occupazione
5.5 Perdita dei benefici in caso di licenziamenti successivi
5.6 Incumulabilità e regole per l'acconto IRPEF
5.7 A settembre le norme attuative
6. Bonus Donne
6.1 Assunzione di donne disoccupate
6.2 Nessun limite di età per le disoccupate
6.3 Necessario un incremento occupazionale netto
6.4 Cumulabilità con l'incremento fiscale del costo del lavoro
7. Bonus ZES
7.1 Esonero ad hoc per il Sud
7.2 Bonus solo per le unità produttive con fino a dieci addetti
7.3 Agevolazione per over 35 disoccupati da almeno 24 mesi
7.4 Niente esonero in caso di licenziamenti nei sei mesi precedenti la nuova assunzione
7.5 Revoca del bonus in caso di licenziamento
7.6 Incumulabilità, acconto Irpef e norme attuative
8. Nel SIISL anche percettori di NASpI e DIS-COLL
8.1 Il quadro generale di riferimento
8.2 Iscrizione d'ufficio per le nuove categorie
9. Intelligenza artificiale per far incontrare domande e offerte di lavoro
9.1 Tutte le offerte di lavoro in un'unica piattaforma
9.2 Sistema potenziato con l'intelligenza artificiale
10. Nuove soglie per la verifica di congruità della manodopera negli appalti
10.1 Ridotte le soglie dei lavori per la verifica obbligatoria
10.2 Pagamento del saldo e verifiche obbligatorie
10.3 Multe più salate per i privati
Il libro affronta principalmente la riforma della fiscalità internazionale introdotta dal decreto legislativo n. 209/2023, senza tralasciare i temi di attualità a partire dal 2024, a questa collegati. Si è optato per contenuti e considerazioni ad ampio respiro per supportare la maggior parte dei professionisti nella conoscenza della nuova normativa e dei suoi risvolti.
Si presentano in primis le novità sulla residenza fiscale delle persone fisiche, della società e degli enti quali i trust. Viene in seguito trattata la disciplina delle controlled foreing companies e le connesse semplificazioni introdotte dalla novella. Un capitolo è dedicato altresì al tema dei dividendi provenienti da paradisi fiscali, disciplina che è stata influenzata, seppur indirettamente, dal D.Lgs. 209/2023 attraverso una modifica di definizione del requisito del “livello impositivo effettivo”.
Vengono poi esaminati i più interessanti argomenti di attualità, in ambito internazionale, quali la rivalutazione delle partecipazioni detenute all’estero da soggetti residenti, il nuovo regime di partecipation exemption per le partecipazioni in società italiane possedute da società non residenti, le disposizioni contenute nella Multilaterale BEPS (MLI), la cui entrata in vigore è attesa nei prossimi anni. La Multilaterale, infatti, modificherà in via automatica alcune prescrizioni delle convenzioni contro le doppie imposizioni, con particolare riferimento al tema della “stabile organizzazione”.
Sono stati analizzati infine il regime degli impatriati, di cui al nuovo art. 5 D.Lgs. 209/2023, oltre che l’agevolazione c.d. reshoring, che ha l’obiettivo di attrarre in Italia imprese estere.
ENNIO VIAL
Dottore commercialista, opera nel settore della consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie, di riorganizzazione di patrimoni familiari e di trust. È relatore per svariati enti di formazione. Pubblica da oltre 25 anni articoli e libri su temi di sua competenza. Amministratore di Trust Company.
SILVIA BETTIOL
Dottore commercialista, si dedica alla consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie e di trust. Ha maturato una significativa esperienza in tema di comunicazioni delle holding e adempimenti del Trust. È relatrice e autrice di pubblicazioni su temi di sua competenza. Procuratrice di Trust Company.
1 La residenza delle persone fisiche dal 2024
1.1 Introduzione
1.2 La residenza delle persone fisiche: un confronto tra passato e presente
1.3 Le regole in vigore fino al 31 dicembre 2023
1.4 Le nuove regole dell’art. 1 del decreto internazionalizzazione
1.5 Il domicilio tra dilemmi vecchi e nuovi
1.6 Le pronunce della Cassazione che considerano prevalenti gli interessi personali
1.7 Le pronunce della Cassazione che considerano prevalenti gli interessi economici
1.8 La questione della presenza fisica
1.9 Una digressione sul tema dell’iscrizione all’AIRE e le sue sanzioni
1.9.1 L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero
1.9.2 Soggetti obbligati ad iscriversi all’AIRE
1.9.3 Soggetti non obbligati ad iscriversi all’AIRE
1.9.4 Modalità di iscrizione all’AIRE
1.9.5 Decorrenza dell’iscrizione all’AIRE
1.9.6 La cancellazione dall’AIRE
1.9.7 La mancata iscrizione all’AIRE
1.9.8 Il regime sanzionatorio
1.10 Il rapporto con le convenzioni contro le doppie imposizioni
2 La residenza delle società
2.1 Introduzione
2.2 La residenza delle società e degli enti
2.2.1 La disciplina precedentemente in vigore
2.2.2 La nuova previsione normativa in vigore dal 2024
2.2.3 In relazione ai trust
2.2.4 In relazione alle società di persone
2.3 La residenza delle società e degli enti nelle convenzioni contro le doppie imposizioni
2.4 Orientamenti giurisprudenziali in tema di residenza estera delle società e degli enti
2.4.1 La giurisprudenza secondo cui esterovestizione equivale ad abuso del diritto
2.4.2 La giurisprudenza secondo cui esterovestizione equivale ad evasione
3 La residenza del trust
3.1 Introduzione
3.2 La vecchia disciplina della residenza fiscale: la soggettivizzazione fiscale del trust
3.3 La vecchia disciplina della residenza fiscale in vigore fino al 2022
3.4 La nuova residenza del trust dal 2024
3.5 Le presunzioni di residenza in Italia per i trust esteri
3.6 Cosa cambia davvero con il Decreto Internazionalizzazione per i trust?
3.7 La residenza fiscale del trust e le Convenzioni contro le doppie imposizioni
3.7.1 L’evoluzione storica del pensiero
3.7.2 La posizione dell’Amministrazione finanziaria
4 La disciplina controlled foreign companies. Le novità del D.Lgs. 209/2023
4.1 Introduzione
4.2 I lineamenti della disciplina controlled foreign companies
4.2.1 Profili introduttivi
4.2.2 La normativa cfc in sintesi
4.3 La nozione di controllo
4.4 La tassazione effettiva da confrontare
4.4.1 Rapporto tra disciplina cfc e disciplina relativa ai dividendi
4.4.2 Successione temporale dei provvedimenti
4.4.3 Imposte estere da considerare
4.4.4 Adesione della società estera ad una tassazione di gruppo
4.4.5 Regimi opzionali esteri
4.4.6 Le differenze temporanee
4.4.7 Applicazione del principio di derivazione rafforzata
4.5 La determinazione del reddito estero
4.6 Il meccanismo di imputazione per trasparenza
4.7 Il trasferimento in Italia della cfc: i chiarimenti della C.M. 18/E/2021 e della C.M. 29/E/2022
4.8 Determinazione dell’ultimo esercizio di residenza estera
4.9 Interpello probatorio
4.10 Holding estera e cfc
4.10.1 I casi di discussione: il raffronto dell’imposizione in assenza di applicazione del principio
4.10.2 Applicazione del principio del provvedimento: le regole italiane applicate alla holding estera
4.10.3 Applicazione del principio del provvedimento: le regole estere applicate nel calcolo dell’ETR della holding estera e del VTR
4.10.4 Una riflessione sugli esempi
4.10.5 Il caso della holding lussemburghese
4.11 Le nuove previsioni relative alla tassazione effettiva della società estera cfc: la tassazione del 15%
4.11.1 Come computare la tassazione effettiva estera
4.11.2 Le condizioni restrittive per applicare la nuova regola
4.11.3 Le ulteriori nuove ipotesi previste dalla novella
4.11.4 Il contenuto del provvedimento 30 aprile 2024 – L’opzione per la tassazione del 15%
4.11.5 Una riflessione: ma le persone fisiche sono davvero discriminate?
4.11.6 I riflessi sulla tassazione dei dividendi
4.11.7 Alcuni casi pratici
5 La tassazione dei dividendi paradisiaci. Risvolti operativi a seguito delle novità introdotte dal D.Lgs. 209/2023 alla disciplina cfc
5.1 Introduzione
5.2 Le ricadute delle nuove regole cfc sui dividendi: le partecipazioni non di controllo
5.3 Le ricadute sulle partecipazioni di controllo
5.4 Quali sono le modifiche in tema di tassazione cfc?
5.5 Torniamo ai dividendi
5.6 Il regime dei dividendi paradisiaci in ipotesi di controllo
5.7 Applicazioni pratiche: applicazione del test 1007
5.8 La cessione della partecipazione
5.9 E se il test 1007 non risulta soddisfatto?
5.10 Analisi della C.M. 35/E/2016 sulla base di un caso concreto
5.11 Il requisito della revisione: alcune riflessioni con i test della C.M. 35/E/2016
5.12 Un quadro di sintesi
5.13 Alcuni esempi
6 Gli impatriati alla luce del nuovo articolo 5 D.Lgs. 209/2023
6.1 Introduzione
6.2 Il nuovo regime agevolativo in favore dei lavoratori impatriati
6.2.1 Requisiti soggettivi
6.2.2 Durata dell’agevolazione
6.2.3 Detassazione maggiore per chi rientra con figli
6.2.4 Chiarezza sugli impatriati che rientrano dopo periodi di distacco
6.2.5 Stop alla maggiore agevolazione per i trasferimenti al Sud Italia
6.3 Aiuti de minimis e regime di impatrio
6.4 Cosa accade per i vecchi impatriati? Ovvero per chi è rientrato quando ancora era in vigore la previgente normativa? – Le previsioni dei commi 9 e 10
6.5 Una tabella di sintesi fra vecchia e nuova disciplina
6.6 Osservazioni conclusive
7 Trasferimento in Italia di attività economiche estere – il c.d. reshoring
7.1 Introduzione
7.2 Trasferimento in Italia di attività economiche – A chi si rivolge
7.2.1 Le osservazioni di Assonime – Circolare 4/2024
7.3 Ulteriori previsioni agevolative
7.3.1 I valori di ingresso dell’impresa non residente che si trasferisce
7.3.2 Il meccanismo del recapture
8 La rivalutazione delle partecipazioni estere
8.1 Introduzione
8.2 La rivalutazione delle quote in generale
8.2.1 Ambito soggettivo
8.2.2 Ambito oggettivo
8.3 Modalità di perfezionamento della disciplina
8.4 L’ammissibilità della rivalutazione di quote estere
8.5 Le partecipazioni estere
8.5.1 In relazione alla normativa nazionale
8.5.2 Il Modello OCSE 2017
8.5.3 Il problema del credito di imposta
8.5.4 L’ipotesi delle partecipazioni detenute in società non residenti
8.5.5 La rivalutazione della quota estera e il conferimento
8.5.6 La rivalutazione in ipotesi di successione e donazione
9 La pex estesa alle società estere dalla legge di bilancio 2024
9.1 Introduzione
9.2 Territorialità e qualificazione delle plusvalenze conseguite da società non residenti per la cessione di partecipazioni in società italiane
9.2.1 Disciplina domestica di tassazione delle società non residenti sulle plusvalenze immobiliari
9.2.2 Disciplina convenzionale
9.3 Il vecchio regime impositivo
9.3.1 Inquadramento
9.3.2 Modalità dichiarative
9.3.3 Un quadro di sintesi
9.4 Il nuovo regime impositivo
9.4.1 La novella della legge di bilancio 2024
9.4.2 L’origine giurisprudenziale della novella
9.4.3 Un quadro di sintesi: società extra UE e società non SEE con scambio info
9.4.4 Un quadro di sintesi: società UE e SEE con scambio info
9.5 La tassazione delle plusvalenze nel Modello Convenzionale
9.6 Le Convenzioni dell’Italia: un quadro sinottico
9.7 Paesi con Convenzione che non prevede la clausola relativa alle società immobiliari
9.8 Paesi con Convenzione che contiene una clausola per le società immobiliari vicina alla formulazione del Mod. OCSE 2003
9.9 Paesi con Convenzioni che contengono una clausola relativa alle società immobiliari vicina al Mod. OCSE 2017
9.9.1 La Convenzione con la Francia
9.9.2 La Convenzione con Cipro
10 2024: la Svizzera diventa “white”
10.1 Introduzione
10.2 La fuoriuscita dalla black list
10.3 Efficacia ex nunc o ex tunc?
10.4 Il primo effetto della fuoriuscita dalla black list: disapplicazione della presunzione di residenza
10.4.1 Orientamenti giurisprudenziali in tema di residenza fiscale
10.5 Ulteriori effetti positivi dalla fuoriuscita dalla black list
10.5.1 La disapplicazione del raddoppio di sanzioni e termini
10.6 Lo stato attuale della black list di cui al D.M. 4 maggio 1999
10.7 Altri casi di applicazione del decreto 4 maggio 1999
11 Il nuovo quadro RW 2024
11.1 Introduzione
11.2 Le criptoattività dal 2023
11.2.1 Il monitoraggio delle criptoattività
11.2.2 La tassazione delle criptoattività
11.3 La vivisezione del quadro RW nel Mod. Redditi PF/2024
11.3.1 Il rigo RW1: l’analisi colonna per colonna
11.4 Il battesimo del quadro W nel Mod. 730
11.5 L’aumento di IVIE ed IVAFE dal 2024
11.5.1 Raddoppio IVAFE per prodotti finanziari in paesi paradisiaci
11.5.2 L’aumento IVIE dal 2024
11.5.2.1 Le ipotesi di esonero per abitazione principale
11.5.2.2 L’IVIE per la prima casa di lusso
11.5.2.3 E se gli immobili non variano?
12 La Convenzione Multilaterale BEPS
12.1 Introduzione
12.2 N natura della Convenzione: che valenza ha?
12.3 Dove reperire le informazioni utili
12.4 Entrata in vigore
12.5 N natura delle disposizioni (obbligatorie o non obbligatorie)
12.6 Le entità con doppia residenza (art. 4)
12.6.1 Introduzione
12.6.2 L’eliminazione della doppia residenza per i soggetti diversi dalle persone fisiche
12.6.3 Le riserve
12.6.4 La notifica delle riserve al depositario
12.6.5 La posizione dell’Italia
12.7 Applicazione dei metodi per l’eliminazione della doppia imposizione
12.7.1 Introduzione
12.7.2 Le opzioni possibili
12.7.3 Il gioco delle opzioni e delle riserve
12.7.4 La posizione dell’Italia
12.8 La norma antiabuso in tema di dividendi
12.8.1 Introduzione
12.8.2 La previsione antielusiva
12.8.3 Le riserve
12.8.4 La posizione dell’Italia
12.9 La nuova stabile organizzazione nella Convenzione Multilaterale
12.9.1 Introduzione
12.9.2 Elusione attraverso la figura del commissionario
12.9.2.1 La nuova previsione
12.9.2.2 Esclusione dall’applicazione
12.9.2.3 Modalità applicative
12.9.2.4 La riserva
12.9.2.5 La posizione dell’Italia
12.9.3 Elusione attraverso specifiche attività
12.9.3.1 Introduzione
12.9.3.2 La presenza della stabile organizzazione della casa madre o di una parte correlata
12.9.3.3 La sede fissa di affari
12.9.3.4 Il gioco delle riserve
12.9.3.5 Ulteriori condizioni per l’operatività delle opzioni
12.9.3.6 L’operatività del paragrafo 4 relativo alla forza attrattiva della stabile
12.9.3.7 La posizione dell’Italia
12.9.4 Lo splitting-up dei contratti
12.9.4.1 Lineamenti della disciplina
12.9.4.2 Le riserve e la pozione dell’Italia
12.10 Un caso professionale: il magazzino può essere stabile organizzazione
12.10.1 Introduzione
12.10.2 Il caso concreto
12.10.3 La normativa interna
12.10.4 Le previsioni del Modello di Convenzione OCSE 2017: la negative list
12.10.5 Il magazzino collegato ad un business del gruppo
12.10.6 La Convenzione Multilaterale 2017
12.10.7 La stabile nella Multilaterale
12.11 Le plusvalenze internazionali da partecipazioni immobiliari
12.11.1 Introduzione
12.11.2 Le plusvalenze immobiliari
12.11.3 Le plusvalenze da partecipazioni immobiliari
12.11.4 La nuova formulazione del paragrafo 4 contenuta nel Modello OCSE 2017
12.11.5 Le previsioni della Convenzione Multilaterale
12.11.5.1 Le disposizioni dell’art. 9: il caso in cui la Convenzione già prevede la clausola delle plusvalenze immobiliari
12.11.5.2 Il caso in cui la Convenzione non prevede la clausola delle partecipazioni immobiliari
12.12 Le riserve e le opzioni
12.13 La posizione dell’Italia
12.14 La rete dei trattati dell’Italia: i trattati con la clausola antiabuso
12.15 I trattati senza la clausola antiabuso
13 Applicazione di ritenute su canoni per utilizzo di software
13.1 Introduzione
13.2 La disciplina domestica
13.3 La disciplina convenzionale
13.4 Il reddito di impresa nel Modello OCSE
13.5 Le royalties nel Modello OCSE
13.6 L’orientamento dell’Agenzia delle Entrate
13.7 Direttiva canoni interessi
13.8 Alcuni esempi concreti
13.8.1 Il compenso per la commercializzazione del software è pagato da una società estera a una italiana
14 Residenza fiscale e split year nelle risposte ad interpello dell’Agenzia delle Entrate
14.1 Introduzione
14.2 La residenza fiscale in Italia: l’art. 2, co. 2 del D.P.R. n. 916/1987
14.2.1 L’iscrizione all’anagrafe
14.2.2 Il domicilio nel codice civile
14.2.3 La residenza ai sensi del codice civile
14.3 La disciplina convenzionale: il presupposto della disciplina convenzionale
14.4 Trasferimento della residenza in corso d’anno
14.4.1 La disciplina convenzionale
14.4.2 La disciplina domestica
14.5 Le Convenzioni siglate dall’Italia che prevedono lo split year
14.6 Gli interventi di prassi in tema di split year
14.7 Il caso dell’apolidia fiscale – Un tema ancora irrisolto
14.8 Lo split year trova applicazione anche alle società?
15 Lo smart working anche alla luce della C.M. n. 25/E del 18 agosto 2023
15.1 Introduzione
15.2 Quando lo smart working ha avuto la sua massima “applicazione”
15.3 Il rapporto tra residenza fiscale e smart working
15.4 La residenza nelle Convenzioni
15.5 Convenzioni e smart working
15.5.1 Redditi da lavoro dipendente
15.6 Lo smart working nel periodo emergenziale
15.7 Regimi speciali per gli impatriati in caso di svolgimento dell’attività lavorativa in Italia
15.7.1 Regime degli impatriati
15.8 I trasferimenti fittizi della residenza all’estero
15.9 La stabile organizzazione e la base fissa
16 I lavoratori frontalieri e le indicazioni della C.M. n. 25/E del 18 agosto 2023
16.1 Introduzione
16.2 La definizione di frontaliere
16.2.1 Il lavoratore frontaliere nella normativa interna
16.2.2 La definizione di frontaliere nelle Convenzioni
16.2.3 La rivisitazione dei Comuni interessati
16.3 Brevi note conclusive
17 I beneficiari residenti in Italia di un trust estero
17.1 Introduzione
17.2 L’imposizione indiretta
17.3 L’imposizione diretta
17.3.1 Trust opaco o trasparente
17.3.2 La tassazione dei beneficiari del trust trasparente non residente
17.3.3 La tassazione dei beneficiari del trust opaco non residente: la natura paradisiaca del trust
17.3.4 La questione dei trust comunitari
17.3.5 La determinazione della tassazione nominale: questioni introduttive
17.3.6 Tassazione nominale e aliquote progressive per scaglioni
17.3.7 Aliquote differenziate in base alle tipologie di reddito e scaglione di esenzione
17.3.8 Tassazione in capo ai beneficiari e tassazione nominale
17.3.9 La questione delle esimenti
17.3.10 La tassazione dei beneficiari del trust opaco non residente dopo la conclusione del trust
17.4 Il monitoraggio fiscale del trust trasparente ed opaco
17.5 Il caso del trust interposto
17.5.1 Introduzione
17.5.2 Trust interposto nei confronti del beneficiario residente in Italia
17.5.3 Trust interposto nei confronti del disponente estero
18 Recenti principi di diritto in tema di stabile organizzazione e nuova IME
18.1 Introduzione
18.2 La definizione di stabile organizzazione nella normativa interna
18.3 Le operazioni delle stabili organizzazioni rientranti in gruppi IVA
18.3.1 I rapporti tra casa madre e stabile organizzazione in assenza di un gruppo IVA
18.3.2 I rapporti tra casa madre e stabile organizzazione se la madre o la stabile aderiscono ad un gruppo IVA UE
18.3.3 I rapporti tra casa madre e stabile organizzazione se la madre o la stabile aderiscono ad un gruppo IVA non UE
18.3.4 Rapporti tra due stabili organizzazioni di un soggetto comunitario con una stabile extracomunitaria aderente ad un gruppo IVA
18.3.5 Rapporti tra due stabili organizzazioni italiane di due società estere aderenti ad un gruppo IVA UE
18.4 Il regime di branch exemption (168-ter Tuir)
18.5 La disciplina convenzionale
18.6 L’opzione nel Modello Redditi SC
18.7 La remissione in bonis
18.8 Il principio di diritto n. 10/2023 in tema di opzione per il regime Bex
L’azienda non è un bene come tutti gli altri. Quando si apre una successione e nel patrimonio ereditario è ricompresa un’attività imprenditoriale, possono manifestarsi scenari che il de cuius, incautamente, non aveva previsto.
Le conseguenze possibili possono essere di vario tipo e dipendono dalla realtà che gli eredi si troveranno a dover gestire: una piccola, media o grande azienda oppure un pacchetto di azioni o partecipazioni da amministrare e curare.
L’eventualità di poter riflettere con largo anticipo sulla situazione che lasceremo ai nostri eredi, potrà certamente consentirci di pianificare l’inevitabile passaggio generazionale con la dovuta lungimiranza.
Occorre poi sottolineare che l’attività imprenditoriale non rappresenta solo un complesso di beni, ma anche un centro di interessi di rilevante importanza per una molteplicità di soggetti.
Si pensi banalmente ai clienti, ai fornitori, ai rapporti con le banche, ai dipendenti e a chiunque ne venga a contatto. In quest’ottica gli autori hanno voluto dare un contributo pratico per assicurare una continuità di gestione anche nell’interesse della collettività, provando ad analizzare e superare gli ostacoli che si affrontano non appena l’azienda cade in successione e fornendo, a completamento dell’opera, un piccolo formulario.
Fulvio Vannoni
Dottore Commercialista, Revisore Legale, già Professore di Economia ed Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Massimiliano Vernia
Dottore Commercialista in Modena e socio di un avviato studio di consulenza tributaria.
1 La successione nelle aziende secondo il codice civile
1.1 Impresa individuale
1.1.1 L’impresa individuale secondo il codice civile
1.1.2 L’attività nell’impresa individuale
1.1.3 La successione nell’impresa individuale
1.2 L’impresa familiare
1.2.1 L’impresa familiare secondo il codice civile
1.2.2 I collaboratori dell’impresa familiare
1.2.3 Una particolare tipologia di impresa familiare: l’impresa coniugale
1.2.4 I diritti e i doveri dei collaboratori familiari
1.2.5 Il convivente more uxorio
1.2.6 La natura giuridica dell’impresa familiare
1.2.7 La morte del titolare e l’estinzione dell’impresa familiare
1.3 Le società di persone
1.3.1 Le società di persone: la società semplice
1.3.1.1 La società semplice nel codice civile
1.3.1.2 La morte del socio nella società semplice
1.3.2 Le società di persone: la società in nome collettivo
1.3.2.1 L’amministrazione nella snc
1.3.2.2 La rappresentanza nella snc
1.3.2.3 La morte del socio
1.3.2.4 Le clausole di continuazione
1.3.3 Le società di persone: la società in accomandita semplice
1.3.3.1 La morte del socio
1.4 Le società di capitali
1.4.1 Le società di capitali: la società per azioni
1.4.1.1 La società per azioni nel codice civile
1.4.1.2 L’assemblea dei soci
1.4.1.3 L’organo amministrativo
1.4.1.4 Il collegio sindacale e la revisione legale dei conti
1.4.1.5 La morte del socio
1.4.2 Le società di capitali: la società a responsabilità limitata
1.4.2.1 L’atto costitutivo nella srl
1.4.2.2 L’assemblea dei soci
1.4.2.3 L’amministrazione e la rappresentanza
1.4.2.4 La morte del socio
1.4.2.5 Le clausole statutarie limitative del trasferimento mortis causa delle quote di srl
1.4.3 La società in accomandita per azioni
1.4.3.1 La morte del socio
1.5 Un caso particolare e controverso: la successione nello studio professionale
1.5.1 La morte del titolare dello studio professionale (lavoratore autonomo)
1.5.2 Un caso particolare: Mario Rossi Vs. Ferrari spa
2 L’analisi dell’azienda caduta in successione
2.1 Le regole di valutazione dell’azienda ai fini successori
2.2 La determinazione del valore patrimoniale e sociale dell’azienda
2.3 La situazione familiare dell’imprenditore
3 Gli strumenti atti a pianificare la successione
3.1 Il testamento
3.2 Il testamento olografo
3.3 Il testamento segreto
3.4 Il testamento pubblico
3.5 Il legato
3.6 Il gradimento
3.7 Gli aspetti operativi connessi alla continuazione dell’azienda
3.7.1 L’impresa individuale e l’impresa familiare
3.7.2 Le società di persone
3.7.3 Le società di capitali
Riflessioni conclusive
Formulario
1 Atto costitutivo di società in nome collettivo
2 Statuto di società srl
3 Testamento olografo in presenza di eredi legittimi (1)
4 Testamento olografo in presenza di eredi legittimi (2)
5 Testamento olografo in presenza di eredi legittimi (3)
6 Testamento olografo in presenza di eredi legittimi (4)
7 Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali
8 Valutazione della società
9 Modello AA9/12 Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini Iva
