Inserisci l'e-mail con la quale ti sei registrato su FISCOeTASSE.com
Entra con le tue credenziali BusinessCenter o SiteCenter. Password dimenticata?
Introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, esclusivamente per tale anno d’imposta, la flat tax incrementale prevede l’applicazione di una tassa piatta del 15 per cento sugli aumenti di reddito.
Nella presente guida, ripercorrendo la circolare n. 18/E del dicembre 2023 dell’Agenzia delle Entrate e con l’ausilio di esempi e commenti, si verificheranno gli effetti pratici fino alla compilazione del modello Redditi PF 2024.
L’approfondimento espositivo è affiancato da un tool in excel che rende semplice e veloce il calcolo di convenienza per giungere alla scelta più appropriata per il contribuente.
Il testo tratta in seguito il regime forfetario, recentemente oggetto di attenzione per quanto riguarda il nuovo obbligo incondizionato di fatturazione elettronica a partire dal 1° gennaio 2024 e gli ultimi chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate in caso di superamento del limite di 100 mila euro ed i suoi risvolti ai fini dell’IVA, delle imposte dirette e delle ritenute d’acconto.
L’analisi dei vari argomenti è condotta con taglio operativo, grazie all’inserimento di esempi di calcolo e casi concreti, che agevolano il lettore a mettere in campo l’attuazione dell’intera disciplina.
Simone Dimitri
Consulente fiscale. Dopo 10 anni da funzionario dell’Ufficio tributario dell’API di Torino, oggi consulente d’impresa indipendente, in collaborazione con Clara Pollet, coautrice di diversi articoli di approfondimento in ambito IVA nazionale ed estero.
Salvatore Giordano
Dottore Commercialista, svolge la propria attività professionale in Salerno, relatore e pubblicista. Ha maturato specifiche competenze, oltre che in materia di diritto societario e finanza aziendale, in diritto tributario e contabilità fiscale delle imprese.
Clara Pollet
Dottore commercialista. Dopo 23 anni di lavoro da responsabile dell’Ufficio tributario dell’API di Torino, oggi commercialista indipendente, in collaborazione con Simo- ne Dimitri, coautore di prodotti editoriali di approfondimento in ambito IVA nazionale ed estero.
CAPITOLO I - LA FLAT TAX INCREMENTALE
1.1 Ambito soggettivo
1.2 Redditi esclusi dal beneficio
1.3 Ambito oggettivo
1.4 Flat tax incrementale (Casi pratici)
CAPITOLO II - IL REGIME FORFETARIO
2.1 Premessa
2.2 Regime forfetario dal 2020
2.2.1 Le criticità del regime
2.3 I nuovi limiti dei ricavi e dei compensi dal 2023
2.4 Norme applicabili
2.4.1 Ambito soggettivo
2.4.2 Requisiti necessari per l’applicazione del regime
2.5 Requisiti di ammissione al nuovo regime dei forfetari
2.5.1 Ingresso nel regime dei contribuenti forfetari
2.6 Durata del regime forfetario
2.7 Soggetti esclusi dal regime forfetario
2.7.1 Regimi speciali IVA
2.7.2 Soggetti non residenti
2.7.3 Cessione di fabbricati e relative porzioni o di terreni edificabili
2.7.4 Partecipazione in società
2.7.4.1 Le partecipazioni in società di persone
2.7.4.2 La partecipazione in s.r.l.
2.7.4.3 Partecipazione a società semplice che produce redditi di natura fondiaria
2.7.4.4 Le attività “riconducibili” a quelle svolte in regime forfetario
2.7.5 Attività esercitata prevalentemente nei confronti dei datori di lavoro
2.7.5.1 Fatturazione nei confronti di società in cui si svolge l’incarico di consigliere di amministrazione
2.7.6 Soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro
2.8 Determinazione del reddito
2.8.1 Principali caratteristiche del regime
2.8.2 Componenti positivi di reddito
2.8.3 Proventi derivanti dagli immobili patrimonio
2.8.4 Componenti negativi di reddito
2.8.5 Principio di cassa
2.8.6 Trattamento fiscale delle perdite
2.8.7 Imposta sostitutiva
2.9 Nuove iniziative produttive
2.10 Passaggio di regime
2.11 Disapplicazione del regime
2.11.1 Opzione per l’applicazione dell’imposta nei modi ordinari
2.11.2 Durata minima dell’opzione
2.11.3 La risoluzione n. 64/E/2018
2.11.4 Decadenza dal regime per legge o per accertamento definitivo
2.11.5 Cessazione dell’attività
2.12 Accertamento, riscossione, sanzioni e contenzioso
CAPITOLO III - RITENUTE E CERTIFICAZIONI
CAPITOLO IV - ADEMPIMENTI FORMALI
4.1 Premessa
4.2 Adempimenti formali del contribuente forfetario
CAPITOLO V - IVA
5.1 Semplificazioni ai fini IVA
5.2 Adempimenti ai fini IVA
5.3 Operazioni con l’estero
5.4 Passaggio al regime ordinario - Rettifica dell’IVA non detratta
CAPITOLO VI - MODIFICHE AL REGIME FORFETARIO: SUPERAMENTO DEL LIMITE DI 100.000 EURO
6.1 Effetti ai fini IVA
6.1.1 Rettifica dell’IVA non addebitata in rivalsa
6.1.2 Rettifica dell’IVA non detratta
6.1.3 Rettifica dell’IVA non detratta - Casi pratici particolari
6.2 Effetti ai fini delle imposte dirette
6.3 Effetti sulle ritenute alla fonte a titolo d’acconto
Manuale di difesa per i partecipanti alle gare di appalto.
Vademecum per l’operatore economico per gestire le criticità nei casi di:
eBook in pdf di 66 pagine.
La materia degli appalti è sicuramente complessa e spesso fonte di incertezze operative per gli operatori economici.
Detta complessità nasce dalle tecnicità della materia, dalla presenza di norme specifiche a volte di difficile interpretazione e dal ruolo che la giurisprudenza ha svolto e continua a svolgere sulle modalità di interpretazione ed applicazioni delle norme.
Abbiamo ritenuto opportuno, perciò, preparare un breve vademecum, dal taglio pratico e dallo stile agile e veloce, riguardante alcuni degli aspetti più problematici che un operatore economico deve affrontare nella gestione della partecipazione alla gara; ne abbiamo individuato quattro monografici ed uno omnicomprensivo di casistiche varie, sulla base della nostra esperienza professionale, e per ciascuno abbiamo cercato di indicare la soluzione, alla luce della recente giurisprudenza.
Un indice dettagliato consente una migliore facilità nell’individuare i punti di interesse.
Ci si potrebbe chiedere perché questo vademecum è utile agli operatori economici che intendono partecipare ad una gara di appalto; i motivi sono (almeno) due:
Premessa
1. Il soccorso istruttorio
1.1 Le quattro tipologie previste nel nuovo Codice dei contratti pubblici
1.2 L’aspetto operativo
1.3 Quali documenti sono oggetto di soccorso secondo il nuovo Codice
1.4 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio ammissibile
1.5 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio inammissibile
2. L’avvalimento
2.1 La nozione e la distinzione classica fra avvalimento di garanzia e avvalimento operativo
2.2 Il c.d. avvalimento esperienziale
2.3 Il c.d. avvalimento premiale
2.4 L’onerosità tipica del contratto di avvalimento
2.4.1 Presenza di un compenso minimo in un contratto di avvalimento di garanzia
2.4.2 Contratto di avvalimento a titolo gratuito
2.4.3 Valutazione complessiva e secondo buona fede del contratto di avvalimento
2.5 Contratto di avvalimento eccessivamente generico e non adeguatamente dettagliato
2.6 Contratto di avvalimento riportante ancora i riferimenti del previgente Codice dei contratti pubblici
2.7 La mancanza di una data certa del contratto di avvalimento
2.8 L’espresso impegno dell’ausiliaria verso la stazione appaltante
2.9 L’avvalimento della certificazione di qualità
2.10 Avvalimento fornito dall’affidatario uscente
2.11 Mancata presentazione del contratto di avvalimento
3. Le gare tramite procedure telematiche
3.1 Premessa e principi generali
3.2 Malfunzionamento della piattaforma telematica
3.3 Mancato invio dei documenti in assenza di malfunzionamenti
3.4 Caricamento dell’offerta telematica a ridosso della scadenza del termine
3.5 Sovraffollamento del sistema informatico e mancato upload totale dell’offerta
3.6 Offerta illeggibile per errore nel caricamento telematico
3.7 Allegazione dell’offerta tecnica in luogo di quella economica
3.8 File di trasmissione dell’offerta tecnica danneggiato
3.9 Caricamento di una relazione tecnico-illustrativa non firmata
3.10 Mancata sottoscrizione di ogni foglio del documento caricato nella procedura telematica
3.11 La corretta gestione dei tempi tecnici di caricamento
3.12 Malfunzionamento del sistema nel giorno di scadenza
3.13 Caricamento della scheda di sintesi in luogo del documento contenente l’offerta economica
3.14 Mancata allegazione del file specifico contenente l’offerta tempo
4. Esclusione dalla gara
4.1 Premessa
4.2 Competenza all’adozione del provvedimento di esclusione dalla gara
4.3 Casi di illegittima esclusione
4.4 Casi di legittima esclusione
4.5 Rilevanza di sanzioni e interessi nel caso di esclusione dalla gara per omesso pagamento imposte
5. Casistica varia
5.1 Offerta legata al rispetto dei criteri ambientali minimi
5.2 Clausola che consente la proroga dell’appalto nei “casi contemplati dall’ordinamento”
5.3 L’ammissibilità dei chiarimenti resi dalla stazione appaltante
5.4 L’ammissibilità della correzione materiale di un errore contenuto nell’offerta economica
5.5 Riconoscimento del punteggio per servizi resi in precedenza alla medesima stazione appaltante
5.6 Competenza alla valutazione dell'offerta tecnica
5.7 Interpretazione della lex specialis di gara e ruolo del bando
5.8 Precedente contatto professionale con il concorrente e conflitto di interesse del commissario di gara
5.9 Richiesta di requisiti di capacità economico-finanziaria ulteriori rispetto alle attestazioni SOA
5.10 Annullamento per violazioni tributarie definitivamente accertate
5.11 Referenza bancaria personale nel caso di offerta presentata da un’impresa individuale
5.12 Revoca della proroga del servizio motivata dall’esistenza di una indagine penale
5.13 RUP parente del mandante di un RTI
5.14 Contrasto fra percentuale di ribasso e cifra assoluta nell’offerta economica
5.15 Attestazione SOA in scadenza e partecipazione alla gara
5.16 Idoneità delle referenze bancarie
5.17 Referenze bancarie e dimostrazione del possesso del requisito del fatturato
5.18 Recesso dal contratto nel caso di informativa antimafia a carico dell’aggiudicatario
5.19 Obbligo dichiarativo per i reati estinti
5.20 Escussione della garanzia provvisoria
5.21 Rilevanza delle misure di self cleaning
5.22 Manomissione dei plichi custoditi dalla stazione appaltante
5.23 Comunicazione di avvio del procedimento ed annullamento dell’aggiudicazione
5.24 Contrasto tra bando e disciplinare
5.25 Clausole ambigue nel bando di gara
5.26 Appalto suddiviso in lotti e nomina di un’unica commissione giudicatrice
5.27 Partecipazione alla gara di appalto di una costituenda società in accomandita semplice
5.28 Revoca dell’affidamento per mancato pagamento di tributi locali definitivamente accertato
Il Reporting di Sostenibilità ESG, ai sensi la Direttiva (UE) 2022/2464, CSRD, è attualmente l’argomento più discusso in tutto l’ambiente economico, diversi aspetti restano, tuttavia, da definire e per questo motivo si è deciso di garantire l’aggiornamento online del testo fino al 31 dicembre 2024.
Questo libro tratta i profili applicativi dei principi di rendicontazione di sostenibilità ESRS, adottati dal Parlamento Europeo con Regolamento (UE) 2023/2772, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il 22 dicembre 2023 ed in vigore dal 1° gennaio 2024. Per le aziende di grandi dimensioni, già a partire dal 1° gennaio 2024, il Reporting di Sostenibilità entra a far parte del bilancio d’esercizio e richiede un considerevole sforzo per tutti coloro (inclusi i professionisti) che dovranno redigerlo.
Assisteremo ad un vero e proprio “cambio culturale”, e non solo in termini di “compliance”, che in primis riguarderà le grandi aziende, e che step by step comprenderà tutte le imprese fino ed arrivare anche alle piccolissime; queste ultime potrebbero tuttavia trovarsi coinvolte sin da subito, se appartenenti alla catena del valore di realtà più complesse e strutturate.
L’obiettivo degli autori è che i lettori possano trovare utili indicazioni per risolvere i molteplici dubbi sulla comprensione dei principi ESRS, attraverso esempi efficaci e l’illustrazione delle note delle autorità di vigilanza (Consob, Banca d’Italia) e del mondo della revisione che, a rapidi passi cerca di rispondere all’esigenza del mercato di avere a disposizione in merito informazioni chiare, affidabili e complete.
Con queste finalità, il volume si suddivide in aree che trattano i temi fondamentali per la stesura del Reporting di Sostenibilità conforme agli ESRS:
› L’analisi delle caratteristiche della Normativa Europea – CSRD
› Gli standards di riferimento ESRS 1 e ESRS 2
› Il principio della Doppia Materialità e i contenuti della Due Diligence relativa alla sostenibilità
› La rendicontazione delle tematiche ambientali
› La rendicontazione delle tematiche sociali
› La rendicontazione della Governance
› Il reporting di sostenibilità e la relazione sulla gestione per quanto inerente
› La responsabilità degli amministratori e del Collegio sindacale in tema di sostenibilità
› La revisione ed attestazione del Reporting di sostenibilità ed il Draft del Principio di Revisione ISSA 5000.
Riccardo Bauer
Dottore commercialista e revisore dei conti. Docente di revisione aziendale in Università Cattolica di Milano. Ha svolto per circa 30 anni revisione in primaria società di revisione, presidente di collegi sindacali di società quotate e non. Autore di circa 40 libri e codici da 15 anni.
Monica Peta
Dottore Commercialista, Revisore legale, Ph.D, già Professore a contratto, Sindaco di società, Revisore dell’ODCEC di Roma, Componente della Commissione Reporting di Sostenibilità del CNDCEC, esperta in compliance per i reporting di sostenibilità, è autore di plurime pubblicazioni e docente di seminari e Master Universitari sui principi di rendicontazione.
Acronimi utilizzati nel testo
Premessa
1 La Direttiva europea Corporate Sustainability Reporting Directive, “CSRD”
1.1 Punti innovativi e principi generali
1.2 Finalità e contenuti dei principi di rendicontazione di sostenibilità
1.3 Rilevanza della comprehensive corporate reporting societaria
1.4 Dalla DNF “AS IS” alla CSRD “TO BE”: i tempi attuativi e i requisiti dimensionali delle imprese
2 Cross cutting standard ESRS 1, ESRS 2. Check list
2.1 ESRS 1, i requisiti di adeguata informativa di sostenibilità
2.1.1 Rilevanza: definizione di questioni rilevanti e analisi. Check list
2.1.2 Rendicontazione e doppia materialità
2.1.3 Perimetro di rendicontazione e catena del valore
2.1.4 Orizzonte temporale e preparazione della dichiarazione di sostenibilità
2.1.5 Disposizioni transitorie e casi di semplificazioni
2.2 ESRS 2, le aree da rendicontare e i temi obbligatori. Check list
3 Doppia materialità e due diligence
3.1 Analisi e valutazione della doppia materialità: le fasi
3.1.1 L’assessment in pratica
3.1.2 La valutazione della materialità nell’approccio ESRS: IRO, SBM e catena del Valore. Check list
3.2 Due diligence e Direttiva (UE) “CSDDD”
4 La rendicontazione delle tematiche ambientali
4.1 Tassonomia europea
4.1.1 Gli obiettivi ambientali
4.1.2 Rendicontazione e Tassonomia
4.2 Tassonomia e principi di rendicontazione ESRS E1, E2, E3, E4, E5
4.2.1 ESRS E1: la rendicontazione dei cambiamenti climatici
4.2.2 Le sezioni dell’informativa
4.2.3 L’informativa sugli effetti finanziari
4.3 ESRS E2: la rendicontazione dell’inquinamento
4.3.1 L’informativa generale e i contenuti tematici
4.3.2 La rendicontazione degli effetti finanziari
4.4 ESRS E3: l’informativa su acque e risorse marine
4.4.1 Gli obblighi dell’informativa
4.4.2 La rendicontazione degli effetti finanziari
4.5 ESRS E4: biodiversità ed ecosistemi
4.5.1 L’informativa generale e tematica
4.5.2 La valutazione della doppia rilevanza
4.5.2.1 Esempi di informativa in forma tabellare
4.5.3 Gli effetti finanziari
4.6 ESRS E5: uso delle risorse e dell’economia circolare
4.6.1 Informativa generale e tematica
4.6.2 La rendicontazione degli effetti finanziari
5 La rendicontazione delle tematiche sociali
5.1 ESRS S1: forza lavoro propria o dei dipendenti
5.1.1 Informativa generale e disclosure tematiche
5.1.2 Esempi di informativa
5.2 ESRS S2: Lavoratori nella catena del lavoro
5.2.1 Informativa generale e disclosure tematiche
5.3 ESRS S3: comunità interessate
5.3.1 Informativa generale e disclosure tematiche
5.4 ESRS S4: consumatore ed utilizzatore finale
5.4.1 Informativa generale e disclosure tematiche
6 La rendicontazione degli aspetti di governance
6.1 Gli ESRS sulla governance aziendale
6.2 Struttura della normativa ESG – Governance
6.2.1 Le prescrizioni dell’ESRS 2 – Governance
6.3 ESRS G1 – Condotta aziendale (Business Conduct)
7 Reporting, relazione sulla gestione societaria e dichiarazione di sostenibilità delle micro e piccole medie imprese non quotate
7.1 Dall’ESRS 1 e ESRS 2: le fasi del reporting di sostenibilità
7.1.1 Il ruolo dell’organo amministrativo. Check-list
7.2 Le struttura della dichiarazione di sostenibilità nella relazione sulla gestione
7.3 La dichiarazione sulle questioni di sostenibilità nelle micro e piccole, medie imprese non quotate
7.3.1 “ESRS volontario”: proporzionalità e semplificazioni applicative
8 La responsabilità degli amministratori nel rendiconto di sostenibilità
8.1 Aspetti generali
8.2 Responsabilità degli amministratori
8.3 Responsabilità dell’organo amministrativo per le informazioni fornite dalla catena del valore – Direttiva 2013/34: art. 33
8.3.1 Attestazioni della persona responsabile presso l’emittente della conformità ai principi di rendicontazione di sostenibilità: art. 4 della Di-rettiva Transparency (Direttiva 2004/109)
8.4 Responsabilità civili e penali degli amministratori
8.5 Vigilanza del collegio sindacale
9 Assurance e revisione del reporting di sostenibilità
9.1 Aspetti generali
9.2 La situazione attuale in Italia
9.3 Gli standard professionali applicabili
9.4 La relazione di revisione
9.5 La lettera di attestazione
9.6 Principali fasi del processo di verifica del reporting di sostenibilità
9.7 Esempio di incarico di revisione limitata su alcune aree di un bilancio di sostenibilità (GRI)
9.8 Il futuro principio di revisione sul reporting di sostenibilità – ED ISSA 5000
Dal racconto al rendiconto sulla sostenibilità nel bilancio d’impresa: l’ESG rating
Appendice: Regolamento europeo delegato 2023/2772, 22 dicembre 2023
(Il regolamento è consultabile nella parte online disponibile per questo volume)
La quotazione in Borsa come strategia di crescita per la PMI: guida alla scelta di apertura del capitale attraverso l’IPO, comprensiva del glossario ECM.
La pubblicazione ha l’obiettivo di illustrare i vantaggi dello strumento in termini di crescita delle imprese, nonché le potenzialità dello strumento “finanza privata” a favore dello sviluppo del nostro paese in un contesto in cui la sostenibilità sta convogliando grandi masse di capitali sull’economia reale.
eBook in pdf di 38 pagine.
La quotazione in Borsa rappresenta per le PMI italiane una fase evolutiva nel ciclo di vita aziendale che va ben oltre la mera operazione di finanza straordinaria volta alla raccolta di capitali per la crescita. L'esperienza positiva di Euronext Growth Milan e degli imprenditori delle società quotate dimostra che l’accesso al mercato azionario è fulcro di un modello di crescita alternativo e sostenibile, che si inserisce in maniera equilibrata nelle logiche di ricambio generazionale per facilitare il passaggio di testimone nelle imprese familiari.
Lo sviluppo del mercato dei capitali dedicato alle PMI rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’economia italiana e per la competitività delle nostre imprese.
Euronext Growth Milan, ex AIM Italia, è costantemente cresciuto dalla sua nascita nel 2009, portando nelle casse di 304 società una raccolta complessiva di circa 6 miliardi di euro di capitale in equity da investitori privati istituzionali. La dimensione del listino dedicato alle PMI si consolida registrando un giro d’affari complessivo 2022 pari a 9,3 miliardi di euro (in crescita del 47% rispetto a 6,4 miliardi di euro nel 2021) e un numero complessivo di dipendenti pari a 31,1 migliaia (+18% rispetto a 26,3 migliaia nel 2021), rappresentando un forte volano per l’occupazione e la crescita economica
Introduzione
1. Perché quotarsi: impatto sulla crescita delle imprese
2. Requisiti formali e sostanziali per l’ammissione su Euronext Growth Milan
3. Processo di quotazione su Euronext Growth Milan
4. La quotazione tramite la SPAC
5. 5 casi di IPO di successo: FOPE, GIBUS, GPI, FINLOGIC, PITECO
6. Vita da quotata: disclosure e Investor Relations
7. Prassi di Governance su Euronext Growth Milan
8. PMI e Sostenibilità
9. Glossario ECM
Bibliografia
Servizio di analisi ai fini della determinazione dell’origine preferenziale o non preferenziale (Made In Italy) del singolo prodotto attraverso la mappatura dei processi aziendali (contratti con i fornitori/clienti) e delle relative regole per individuare il Paese di origine preferenziale (o non preferenziale) delle merci.
La determinazione dell'origine della merce è un aspetto spesso complesso da gestire nei flussi commerciali internazionali; l'esatta individuazione del Paese di origine della merce è essenziale per una corretta liquidazione dei diritti doganali dovuti e per non incorrere in relative sanzioni previste in caso di mancata osservazione di restrizioni all'importazione o all'esportazione.
In sostanza, quando si parla di origine della merce nel commercio internazionale, bisogna fin da subito soffermarsi sulla netta distinzione tra il concetto di provenienza (della merce), e il concetto di origine (della merce) doganalmente inteso che, a sua volta, si distingue tra origine preferenziale e origine non preferenziale.
In estrema sintesi, si può dire che la merce che risponde alle regole di origine preferenziale consente all’importatore di beneficiare di agevolazioni daziarie riconosciute e disciplinate, in modo reciproco, dagli Accordi commerciali che l’UE conclude con i Paesi terzi . Diversamente, l’origine non preferenziale consente di determinare il Paese di produzione del bene (c.d. Made in), informazione utile al fine di individuare eventuali misure all’esportazione ed importazione quali divieti, contingenti, dazi antidumping e compensativi o dati sull’origine da indicare in etichetta.
Il servizio verrà gestito in tre fasi:
Servizio di analisi di classificazione doganale relativo al singolo prodotto di interesse, alla luce della normativa e della giurisprudenza comunitaria di riferimento, attraverso l’analisi delle caratteristiche merceologiche del bene per poter individuare l’aliquota daziaria ed eventuali misure restrittive (autorizzazioni, licenze).
Qualsiasi operazione commerciale internazionale fuori dai confini europei in un flusso export o in import, necessita di determinare la natura delle merci, ovvero, di attribuire un preciso codice doganale.
La corretta classificazione della merce deve avvenire tenendo conto delle fonti legalmente vincolanti, ed eventualmente facendo riferimento a fonti legalmente non vincolanti.
La classificazione doganale delle merci è dunque un aspetto importante del processo di conformità doganale. Non individuare correttamente il codice doganale della merce di interesse può avere un forte impatto finanziario sul proprio business. In generale, classificare doganalmente i prodotti di interesse permette di conoscere il corretto trattamento daziario ed eventuali misure extra tributarie associate al prodotto.
Il servizio verrà gestito in tre fasi:
Il presente testo, approfondendo sia il lato economico sia quello tecnico, vuole essere una vera e propria guida operativa per chiunque voglia trasformare la propria realtà in un’azienda ecosostenibile, associando il proprio brand al concetto di “sostenibilità”, producendo ricchezza, valore e, dunque, utile.
Il volume vuole fornire una sistematizzazione degli strumenti e delle iniziative attualmente disponibili per portare le imprese a bordo dell’agenda della sostenibilità e spingere i piccoli e medi imprenditori ad adottare modelli di business più responsabili dal punto vista ambientale, sociale e di governance, senza dimenticare le barriere principali alla transizione sostenibile delle aziende, legate a fattori istituzionali ma anche organizzativi e individuali: mancanza di competenze interne, di risorse finanziarie, di strumenti dedicati alle PMI, limiti burocratici, carenza della domanda dei consumatori.
Per tali motivi questa guida ha il suo punto di partenza nel Bilancio di sostenibilità come strumento a disposizione dell’imprenditore, indirizzato a tutti gli stakeholder e utilizzato per la rendicontazione delle performance di sostenibilità, che permette alle aziende di affermare la propria missione e i valori perseguiti, di riconoscere e misurare le prestazioni e i miglioramenti economici, ambientali, sociali e di governance e, di conseguenza, fissare obiettivi e sviluppare strategie efficienti ed efficaci nel- la gestione dell’organizzazione e del cambiamento.
La competitività delle aziende dipenderà sempre più dalla loro capacità di generare valore, di limitare l’uso di risorse e il consumo di energia, di evitare impatti negativi e di massimizzare gli effetti positivi, continuando a creare posti di lavoro, prodotti e servizi di alta qualità e sostenibili.
Obiettivo del libro è dunque aiutare le aziende a costruire una solida “reputation”, attuando le migliori pratiche e perseguendo processi ben pianificati che agevolano il percorso di crescita in tale ottica.
Monica Peta
Commercialista, Revisore Legale, PhD, componente della Commissione Reporting di Sostenibilità CNDCEC, è autore di pubblicazioni e docente di Corsi e Master universitari sulla rendicontazione e bilanci di sostenibilità.
Fabrizio Santori
Funzionario pubblico, esperto di Modelli di simulazione aziendali e di business game, docente di strategia d’impresa ed imprenditoria agricola professionale e di Master Agribusiness.
Alessandro Botti
Avvocato e docente universitario, esperto in diritto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, è Presidente del Consiglio direttivo di Ambiente Mare Italia, ETS.
Gabriele Felici
Commercialista, Revisore Legale, Partner di Bernoni Grant Thornton, è componente della commissione di Sostenibilità “Asseverazione e Certificazione” CNDCEC, docente della Scuola di Polizia Economica-Finanziaria della G.d.F.
Valerio Valla
Fondatore e Ceo di Studio Valla, consulente in pianificazione strategica di programmi comunitari e fondi strutturali, docente presso il Centro Studi enti locali di economia dell’Università di Pisa.
Premessa
Parte I
RENDICONTAZIONE SOCIETARIA DI SOSTENIBILITÀ E ANALISI DELLA DOPPIA MATERIALITÀ (di Monica Peta)
Introduzione
1 La responsabilità sociale dell’impresa, Corporate Social Responsability, “CSR”
1.1 La “Corporate Social Responsability” e la definizione di sostenibilità: origini ed evoluzione storica
1.2 I principi entrano nella norma: direttiva (EU) 254/14: “Non Financial Reporting Disclosure”, “NFRD”, o “DNF”
1.3 Il framework normativo internazionale e nazionale
1.4 L’acronimo “ESG”: l’Agenda 2030
1.5 Il target 12.6 della rendicontazione di sostenibilità
1.6 La direttiva europea (UE) 2022/2464, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea il 16 dicembre 2022, “CSRD”
1.6.1 L’ampliamento della platea delle imprese
1.6.2 PMI e principio di proporzionalità: casi specifici
1.6.3 La rendicontazione degli “ intangibili” e il principio di digitalizzazione
1.6.4 L’Assurance
1.6.5 “G”, governance e compliance
1.6.6 La supervisione e l’enforcement, i tempi attuativi della direttiva
2 La rendicontazione di sostenibilità
2.1 CSR, accounting e accountability
2.2 Impact accouting e valore per l’impresa e gli stakeholder
2.2.1 Cinque dimensioni degli impatti delle imprese
2.2.2 Impatto ambientale
2.2.3 Impatto sociale
2.2.4 Impatto governance
2.3 I principi di rendicontazione della sostenibilità
2.3.1 I principi generali di rendicontazione europea nella CSRD
2.3.2 I contenuti degli ESRS dell’EFRAG
2.4 La Taxnomy Regulation UE n. 825/2020 : “mandatory” vs “voluntary use”
2.4.1 I sei obiettivi ambientali della Green Taxnomy, art. 9
2.4.2 I principi ESRS “Environmental”
2.5 La comprehensive corporate reporting societaria
2.6 L’ESRS 1: i requisiti di informativa e principio di interconnessione con il bilancio
2.6.1 I principi generali della CSRD
2.6.2 L’obiettivo di migliorare le informazioni
2.6.3 Il confronto ESRS vs GRI
2.6.4 Il passaggio dalla DNF “AS IS” alla CSRD “TO BE”
3 Il bilancio di sostenibilità
3.1 I principi generali e le fasi per la redazione del bilancio di sostenibilità
3.1.1 Gli obiettivi ESG o “strategic goal”: esempi
3.1.2 Identificazione degli stakeholder
3.1.3 “Stakeholder mapping”
3.1.4 Questioni di materialità, rischi ed opportunità: ESRS1 e ESRS2
3.1.5 L’analisi e la valutazione della qualità della Doppia materialità
3.1.6 Il principio di materialità negli standard setter
3.1.7 La Doppia materialità e la gestione degli adeguati flussi informativi
3.1.8 Target operativi e KPI
3.1.9 Disclosure e relazione sulla gestione societaria
3.2 La rendicontazione sostenibile per le piccole e medie imprese
3.3 La revisione e l’attestazione di conformità della rendicontazione societaria di sostenibilità
3.4 Reasonable assurance, gradualità e specializzazione del revisore
3.5 I bilanci OIC verso l’informativa sostenibile
3.5.1 Gli effetti dei cambiamenti climatici sul bilancio OIC e la gestione del rischio
3.5.2 Le incertezze significative e l’adeguata informativa
3.5.3 La perdita di valore, l’OIC 9
3.5.4 Adeguata informativa e relazione sulla gestione ex art. 2428 c.c.
3.6 Al banco di prova i nuovi principi: semplificazioni e criticità
3.6.1 Due diligence e dialogo con gli stakeholder: la direttiva europea (CSDD), i principi ESRS e le Linee guida dell’OCSE
3.7 IFRS S1 e IFRS S2, governance e clima nell’informativa finanziaria di sostenibilità aziendale
Parte II
LA SOSTENIBILITÀ NEL RAPPORTO BANCA E IMPRESA (di Gabriele Felici)
4 La sostenibilità nel sistema bancario, gli orientamenti EBA, il valore d’azienda e la finanza per lo sviluppo sostenibile
Introduzione
4.1 La rendicontazione di sostenibilità e la determinazione del valore creato
4.1.1 L’integrazione delle informazioni finanziarie e non finanziarie
4.1.1.1 Environment, Social, Governance (ESG): verso un nuovo equilibrio
4.1.1.2 Il quadro internazionale ed europeo vigente, gli sviluppi della disciplina europea
4.1.1.3 L’informativa sulla sostenibilità ESG, la rendicontazione (tra obbligo ed opportunità) ed i relativi standard
4.1.1.4 ESG, da tecnica di comunicazione a strategia di sostenibilità
4.1.1.5 La sostenibilità nei rapporti tra banca e impresa
4.1.2 Sostenibilità, creazione del valore e valutazione d’azienda
4.1.2.1 La creazione di valore condiviso (CSV), dalla compliance alla strategia
4.1.2.2 Il bilancio di sostenibilità e la componente economica
4.1.2.3 Il valore e la creazione di valore nelle aziende
4.1.2.4 Il Sustainable Business Model (SBM)
4.1.2.5 La valutazione d’azienda e l’ESG score (uno studio italiano)
4.2 Sostenibilità e adeguati assetti gestionali, l’approccio prospettico (forward looking) e la sostenibilità aziendale
4.2.1 Assetti organizzativi dell’impresa
4.2.2 L’adeguatezza degli assetti organizzativo, amministrativo e contabile nel nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
4.2.2.1 La gestione d’impresa, il nuovo concetto e la definizione di crisi
4.2.2.2 La definizione funzionale degli adeguati assetti gestionali, i segnali e le segnalazioni quali nuovi strumenti di allerta
4.2.3 Sostenibilità ESG, l’integrazione negli assetti gestionali e nel sistema bancario
4.2.3.1 Assetti gestionali e sostenibilità ESG
4.2.3.2 Gli orientamenti EBA e l’integrazione ESG
4.3 Le linee guida EBA in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti
4.3.1 Gli sviluppi regolamentari in ambito bancario relativi ai fattori ESG
4.3.2 Gli adeguati assetti gestionali e gli orientamenti EBA in ambito ESG
4.3.2.1 Il necessario approccio prospettico (forward looking) nelle nuove regole bancarie
4.3.2.2 Gli orientamenti EBA, oggetto e ambito di applicazione
4.3.2.3 Cultura e governance del rischio di credito, la capacità attuale e prospettica di rimborso del debito
4.3.2.4 Procedure per la concessione di prestiti, analisi finanziaria, di sensibilità, di BM e di strategia
4.3.2.5 Gli adeguati assetti gestionali necessari per un corretto rapporto con le banche
4.3.3 Integrazione di rischi e fattori ESG nel sistema bancario: la roadmap EBA sulla finanza sostenibile
4.4 Cenni di finanza sostenibile
4.4.1 La finanza per lo sviluppo sostenibile, definizione, scopo e ambito
4.4.2 Lo sviluppo della finanza sostenibile in Europa
4.4.3 Gli investimenti sostenibili e responsabili, strategie, quadro quantitativo e considerazioni di policy
4.4.4 Gli strumenti a disposizione, la convenienza, le prospettive e il punto di vista delle aziende
Parte III
INCENTIVI EUROPEI ALLA SOSTENIBILITÀ (di Valerio Valla)
5 Finanziamenti europei sulla sostenibilità
Introduzione
5.1 Il bilancio dell’Unione europea
5.2 QFP e Next Generation EU
5.2.1 QFP
5.2.2 Next Generation EU
5.3 Programme for environment and climate action (LIFE)
5.3.1 Nature & Biodiversity - Standard Action Projects (SAP) (LIFE-2023-SAP-NAT)
5.3.2 Circular Economy, resources from Waste, Air, Water, Soil, Noise, Chemicals, Bauhaus
5.3.3 Supporting the clean energy transition of European businesses
5.4 Horizon Europe
5.4.1 TRANSFORMATIONS-01-09: The role of social economy in addressing social exclusion, providing quality jobs and greater sustainability
5.4.2 BIODIV-01-5: Transformative action of policy mixes, governance and digitalisation addressing biodiversity loss
5.5 Just Transition Fund (JTF)
5.5.1 PSLF-PROJECTS
5.6 Fondi Strutturali e Programmazione 21-27
5.6.1 FESR Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde
5.6.2 PN FESR FSE+ METRO+ e città medie SUD
5.7 Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
5.7.1 Principio Do No Significant Harm (DNSH)
5.7.2 Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica
Parte IV
IL RUOLO DELLA SOCIETÀ CIVILE PER LA VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE (di Alessandro Botti)
6 Sviluppo sostenibile, bilancio di sostenibilità e ruolo dei portatori di interesse
6.1 Evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile e il coinvolgimento del mondo produttivo e della società civile
6.1.1 Nascita del principio dello sviluppo sostenibile
6.1.2 Dal Global Compact ai criteri ESG: il mondo imprenditoriale chiamato al cambiamento
6.2 La sostenibilità dell’impresa come leva di competitività e riconoscimento del valore sociale della produzione
6.2.1 Dalla sostenibilità ambientale alla sostenibilità sociale ed economica
6.2.2 La visione dei consumatori sulla sostenibilità
6.2.3 La sostenibilità d’impresa come motore di cambiamento del rapporto tra l’azienda e i suoi clienti e partner
6.3 La direttiva CSRD: un nuovo patto sociale
6.3.1 L’emergenza planetaria e le ragioni di un nuovo impegno per il mondo della produzione
6.3.2 Dallo Shareholder capitalism allo Stakeholder capitalism: i “portatori d’interessi” protagonisti
6.3.3 Ampliamento delle aziende coinvolte e dei potenziali beneficiari: il bilancio di sostenibilità in continua evoluzione asseconda il dialogo sociale con gli stakeholder
6.3.4 La misurazione degli impatti ambientali
6.3.4.1 L’impronta ambientale e l’impronta di carbonio
6.3.5 Il GRI come misuratore degli standard di rendicontazione della sostenibilità aziendale
6.3.5.1 I nuovi standard europei per la rendicontazione di sostenibilità
6.3.5.2 L’utilizzo improprio degli SDGs all’interno del report integrato di sostenibilità
6.4 Essere o apparire: il greenwashing
6.4.1 Nascita e progressiva intensificazione della strategia di comunicazione
6.4.2 Linee guida e regole degli Organismi di controllo in Italia
6.4.3 Esperienze di legislazione sul fenomeno del greenwashing
6.4.4 La pronuncia giudiziale sul greenwashing di un Tribunale italiano: la sentenza Miko
6.4.5 Diffusione di nuovi fenomeni
Parte V
AZIONI PRATICHE PER UN’AZIENDA ECOSOSTENIBILE (di Fabrizio Santori)
7 Proposte di strumenti operativi per le aziende
Introduzione
7.1 Fattori della sostenibilità e come si misurano
7.2 La sostenibilità come tema strategico per le imprese
7.3 Quali vantaggi nell’investire in sostenibilità?
7.4 Quali minacce si possono evitare nell’investire in sostenibilità?
7.4.1 Metodi utili per valutare sistematicamente le minacce e le opportunità
7.5 Quali rischi nel perseguire la sostenibilità?
7.6 La tua azienda è sostenibile?
7.7 Il report o bilancio di sostenibilità
7.8 Azioni pratiche per la sostenibilità della catena di fornitura
7.9 Sette passi concreti per diventare un’azienda green
8 Il modello formativo Green Management Game
8.1 La formazione come primo passo per una cultura aziendale sostenibile
8.2 Perché questo modello: il caso “Pensione Italia”
8.3 Obiettivi del modello
8.4 Che cosa simula il modello?
8.5 Come si sviluppa la simulazione
8.6 Cosa si vince nella simulazione?
8.7 Il Foglio di Decisione
8.8 Come l’imprenditore ecosostenibile gestisce la produzione, i fornitori, le risorse umane e il marketing
8.9 Il Rapporto di Gestione
9 Fattori critici del modello di sostenibilità
Conclusioni – Illuminare la via delle imprese verso la sostenibilità
La cessione del credito d'appalto secondo il nuovo Codice dei contratti: la modulistica per attuare la disciplina.
A cura di Salvio Biancardi
Fac-simili in formato word personalizzabili:
La gestione efficace delle PMI attraverso i dati: trasformare i dati in informazioni essenziali per il successo dell’azienda.
eBook in pdf di 117 pagine.
Questo eBook vuole essere di aiuto sia agli imprenditori sia ai professionisti al fine di acquisire le competenze e gli strumenti utili per il miglioramento della gestione e della consulenza aziendale.
Si individuano e si trattano quei Dati che sono pragmaticamente indispensabili alla performance aziendale, andando oltre i canonici dati di Bilancio e i dati rilevabili dai gestionali più diffusi.
L'obiettivo è cercare di individuare e analizzare quanto necessario per una visione olistica dell’azienda, osando nuove frontiere.
Si forniscono pure dei modelli di strumenti che tengono conto di tutti gli elementi che influenzano l’attività economica, per tracciare la base di un vero e proprio Tutor Aziendale Olistico, che possa sostenere il piccolo Imprenditore nella propria gestione quotidiana, oramai pesantemente competitiva.
Introduzione
1. Gestione aziendale olistica
1.1 Gestione aziendale evoluta
1.2 Un modello di analisi evoluto
2. I dati e le loro fonti
2.1 La tipologia di DATI
2.2 La raccolta dei dati
2.3 Le fonti dei dati
3. L’analisi “che conta” (analisi formule)
3.1 Analisi della gestione attraverso il bilancio
3.1.1 Indici di redditività
3.1.2 Indici patrimoniali e di liquidità
3.1.3 Indici finanziari di rotazione
3.1.4 Indici Finanziari di dilazione
3.1.5 Indici di correlazione sui flussi finanziari
3.1.6 Kpi per il bilancio di sostenibilità
3.2 Analisi dello stato di salute aziendale
3.2.1 I principali indicatori
3.3 Analisi della gestione attraverso gli occhi dei finanziatori
3.3.1 Gli indicatori maggiormente valutati dalle banche
3.3.2 Elementi qualitativi
3.3.3 Migliorare il rating bancario: punti di forza e punti di debolezza
3.4 Analisi della gestione per la direzione e per la consulenza aziendale
3.4.1 Modelli utili all’analisi e alla consulenza direzionale
3.4.2 La contabilità direzionale utile per le disposizioni del nuovo art. 2086 c.c.
3.5 Analisi della concorrenza: elaborati per un’analisi di benchmarking
3.6 L’analisi del valore aziendale
3.6.1 Teoria quantistica (valore esclusivo editoriale)
3.6.2 Relatività aziendale (valore esclusivo editoriale)
3.6.3 Fiducia
3.6.4 Metodi più tradizionali
3.7 Analisi per la tutela aziendale
3.8 L’analisi evolutiva (valore esclusivo editoriale)
3.9 Indici di mercato e della clientela (guarda la tua azienda con gli occhi della clientela)
4. Strumenti di analisi
4.1 Strumenti presenti sul mercato
4.1.1 Strumenti per trovare i dati sui tuoi competitor
4.1.2 Strumenti per analizzare il comportamento digitale dei consumatori
4.2 Come fare l’analisi di Facebook
4.2.1 Definire le metriche di Facebook (KPI)
4.2.2 Analisi base di Facebook
4.3 Strumenti social per le attività di Social Media Marketing
4.4 Altri esempi di strumenti
4.4.1 Metriche
4.4.2 Google Webmaster
4.4.3 Strumenti Seo
4.4.4 Strumenti per le ricerche di mercato
4.4.5 Strumenti per l’email marketing
4.4.6 Strumento di pianificazione della parola chiave
5. I tutor direzionali olistici interattivi (coi Dati “che contano”)
Conclusioni
Un ricco approfondimento sulla responsabilità sociale di impresa e le società benefit in un pratico eBook formato PDF di 149 pagine.
Introduzione
1. La teoria economica tradizionale: la shareholder theory
2. La stakeholder theory
3. Le criticità del modello dell’agenzia
4. Il governo societario e la performance economica
5. La redditività delle società che dichiarano di essere socialmente responsabili
6. La letteratura empirica sulla relazione tra responsabilità sociale e performance
7. Il capitale sociale: definizione e ruolo nella crescita economica
8. Metodi di misurazione del capitale sociale
9. Il capitale sociale come facilitatore delle relazioni
10. Prove empiriche di impatto del capitale sociale sull’economia
11. La reputazione attenua il rischio di impresa
12. Le decisioni in tema di investimenti e la svolta green
13. Il rischio del greenwashing
14. CSR e organizzazione aziendale: il miglioramento delle relazioni
15. La direttiva UE – CSRD e il bilancio di sostenibilità
16. Alcuni spunti sugli indicatori da inserire nel bilancio di sostenibilità
17. Conclusioni
18. Il quarto settore
19. Responsabilità sociale di impresa e nascita delle benefit corporation
20. Le origini del modello Benefit Corporation
21. B-Corp e società benefit
22. Le società benefit
22.1 Introduzione
22.2 Corporate purpose
22.3 Disciplina
22.4 Il beneficio comune
22.5 Ancora sul beneficio comune
22.6 L’oggetto sociale
22.7 La strategia Europea
2.8 Il diritto di recesso
23. La gestione della società benefit
24. Responsabilità in capo agli amministratori
25. Il responsabile della funzione di perseguimento del beneficio comune
26. La relazione annuale
26.1 Proposta di direttiva Commissione UE sulla “Informativa di sostenibilità”
26.2 Le società benefit e l’informativa non patrimoniale
26.3 La pubblicazione della relazione
26.4 Società benefit in Europa
27. I compiti di controllo della AGCM
28. Beneficio comune e risorse umane
29. Start up innovative, anche a vocazione sociale, e società benefit
30. Le società benefit: agevolazioni e vantaggi
31. Professionisti e società benefit
