La Legge di Bilancio 2026 introduce una revisione sostanziale del sistema ISEE, pensata per rendere più equo il calcolo dell’indicatore e ampliare la platea delle famiglie che possono accedere alle prestazioni sociali agevolate. Il nuovo impianto prevede l’esclusione dal patrimonio della prima casa entro un valore catastale di 91.200 euro e l’adozione di una scala di equivalenza più favorevole per i nuclei con figli. L’obiettivo è alleggerire il peso dell’abitazione principale e valorizzare la presenza dei figli nel calcolo complessivo del reddito equivalente, correggendo alcune distorsioni che negli ultimi anni avevano penalizzato i nuclei più numerosi e proprietari della casa di abitazione.
Le modifiche avranno conseguenze su cinque principali prestazioni: assegno di inclusione, supporto per la formazione e il lavoro, assegno unico universale, bonus nido e assegno per i nuovi nati.
Sono state segnalate pero le difficolta di attuare la misura già da gennaio 2026 per gli ulteriori passaggi necessari dopo la pubblicazione della legge in Gazzetta.
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1) Modifiche all'ISEE 2026 nella bozza della legge di bilancio
Nello specifico, il nuovo articolo 47 della bozza di Legge di Bilancio 2026 introduce un intervento mirato sull’ISEE, volto a rendere più favorevole il calcolo per i nuclei familiari proprietari della prima casa e per le famiglie con figli. In particolare, viene previsto l’innalzamento della franchigia patrimoniale relativa all’abitazione principale e una riformulazione della scala di equivalenza, che determina il peso dei componenti del nucleo familiare nel calcolo dell’indicatore.
Franchigia per la prima casa
La soglia di esclusione del valore dell’abitazione principale dal patrimonio ai fini ISEE, finora pari a 52.500 euro, viene innalzata a 91.500 euro, con un incremento di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo. Questa modifica riconosce che il possesso della prima casa non rappresenta di per sé un indice di ricchezza, e consente a un numero maggiore di famiglie proprietarie di accedere alle prestazioni sociali agevolate, soprattutto nei contesti urbani in cui i valori catastali risultano più elevati.
Nuova scala di equivalenza
Parallelamente, vengono rideterminate le maggiorazioni della scala di equivalenza di cui all’allegato 1 del D.P.C.M. 159/2013, con un rafforzamento dei coefficienti legati alla presenza di figli. La nuova struttura favorisce i nuclei numerosi, incidendo sul divisore applicato alle componenti reddituali e patrimoniali, e dunque abbassando l’ISEE complessivo.
| Numero di figli | Maggiorazione attuale | Nuova maggiorazione (art. 47 bozza Legge Bilancio 2026) |
|---|---|---|
| 2 figli | +0,10 | +0,10 (invariata) |
| 3 figli | +0,20 | +0,25 |
| 4 figli | +0,35 | +0,40 |
| ≥ 5 figli | +0,50 | +0,55 |
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2) Gli effetti e le difficolta per l'attuazione 2026
L’effetto combinato dell’aumento della franchigia e della nuova scala di equivalenza comporterà una riduzione dell’ISEE medio per i nuclei con figli e proprietari della prima casa, incrementando la platea potenziale dei beneficiari delle principali prestazioni collegate (assegno di inclusione, assegno unico universale, bonus nido e contributo una tantum per i nuovi nati).
Le criticità per l'entrata in vigore
Nonostante le intenzioni del legislatore, l’entrata in vigore effettiva delle nuove regole non avverrà dal 1° gennaio 2026. Gli uffici ministeriali e l’INPS hanno già segnalato che saranno necessari tempi tecnici per predisporre il nuovo modello di Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), definire le istruzioni operative e aggiornare la piattaforma informatica che consente l’invio delle domande ISEE precompilate.
Il percorso attuativo richiederà un decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, seguito dagli adeguamenti informatici dell’INPS e dalle istruzioni per i CAF. Un iter complesso, analogo a quello già sperimentato per l’esclusione dei titoli di Stato dall’indicatore, che richiese diversi mesi prima di diventare operativo. Di conseguenza, la campagna ISEE 2026 partirà con le regole attuali, mentre l’applicazione del nuovo calcolo è attesa nel corso dell’anno.
Nella fase transitoria, chi dovrà rinnovare l’assegno di inclusione o l’assegno unico a gennaio continuerà a utilizzare le vecchie modalità di calcolo. Una volta completati gli aggiornamenti tecnici, le famiglie potranno richiedere un nuovo ISEE per adeguarsi alle regole riviste, con possibile ricalcolo automatico degli importi. L’INPS studia già soluzioni per rendere la transizione più fluida, ma non si esclude che, come accaduto in passato, molti nuclei debbano presentare una seconda DSU.
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