News Pubblicata il 10/02/2023

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Splafonamento IVA 2022: come rimediare nel 2023

Una srl si accorge nel 2023 di aver superato i limiti del plafond nel 2022: come emettere l'autofattura per correggere l'errore



Un esportatore abituale si è accorto nel mese di gennaio del 2023 di aver splafonato nel mese di settembre 2022.

Ricordiamo che lo “splafonamento” è quella circostanza che si verifica quando gli esportatori abituali acquistano beni e servizi senza applicazione dell'Iva oltrepassando il limite del plafond. Inoltre, per poter utilizzare il plafond e non addebitare l’IVA in fattura fino ad un determinato importo, è necessario:

Nel caso del quesito posto agli esperti de IlSole24ore, la srl, dopo uno studio della prassi e della normativa, apprendeva che l’unica possibilità di rimediare allo splafonamento è quella di ricorrere alla emissione di autofattura e versamento diretto dell’imposta, delle sanzioni e degli interessi ricorrendo al ravvedimento per poter beneficiare della sanzione ridotta.

Ciò premesso venivano richiesti chiarimenti sulle modalità di emissione dell’autofattura considerando che il modello da utilizzare risulta essere il formato elettronico TD21.

Nello specifico la srl domandava:

1) se l’autofattura elettronica possa essere emessa indicando la data del 2022 inserendo la correzione in Dichiarazione IVA 2023 (periodo 2022); 

2) se occorre rimandare la LIPE del 3° trimestre 2022 o compilare solo il quadro VH. 

La replica degli esperti chiarisce che nel caso di splafonamento va appunto emessa autofattura:

  1. con la data di emissione della stessa 
  2. e in formato elettronico con codice documento TD21.

Così procedendo l’imposta regolarizzata confluirà nella dichiarazione IVA 2023, ovvero della dichiarazione relativa all’anno in cui è stato effettuato l’acquisto (2022) rispettivamente nell’ammontare dell’Iva ammessa in detrazione e nell’ammontare dei versamenti effettuati. 

Al fine di evitare la doppia detrazione dell’Iva regolarizzata è necessario indicare nella dichiarazione annuale l’imposta regolarizzata anche in una posta di debito tra le variazioni in aumento (VE24) con segno «+», comprendendo gli interessi riportati nel precedente rigo VL29.

Fonte: Il Sole 24 Ore



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