News Pubblicata il 13/12/2021

Tempo di lettura: 3 minuti

Cartelle non impugnabili, rimborsi al netto dei ruoli: e i diritti dei contribuenti?

di Dott. Salvo Carollo

Il divieto di impugnare ruoli e cartelle, insieme al rimborso delle imposte al netto dei debiti a ruolo, possono creare un meccanismo lesivo dei diritti dei contribuenti



Così come per apprezzare appieno un’opera d’arte è necessario prima soffermarsi sul dettaglio tecnico e poi osservarla nel suo complesso, similmente, per cogliere in tutta la sua pienezza la riforma del contenzioso tributario che il Legislatore, passo dopo passo, sta portando a compimento, bisognerà prima soffermarsi sul dettaglio tecnico di due notizie, e poi contestualizzare le implicazioni pratiche che da queste derivano.

La prima notizia è l’approvazione di quell’emendamento al DL 146/2021 che, aggiungendo un comma all’articolo 12 del DPR 602/73, prevede:

Con altre parole, con l’approvazione definitiva della norma, la Pubblica Amministrazione potrà iscrivere a ruolo, a danno del contribuente, una debito tributario o previdenziale senza neanche la necessità di notificarn(correttamente o affatto, dato che la mancata notifica è di per sé un difetto di notifica) l’iscrizione al contribuente; sarà possibile procedere con ricorso solo quando l’ufficio avvii una procedura esecutiva o cautelare.

L’evidente obiettivo è sfoltire buona parte del contenzioso pendente non creandone di nuovo, il costo è la compressione del diritto alla difesa del contribuente.

Potrebbe interessarti Strumenti deflattivi del Contenzioso tributario (eBook)

La seconda notizia è invece, ancora, una questione in costruzione; da anticipazioni offerte da una testa giornalista nazionale (per una approfondimento e per i riferimenti si legga l’articolo Rimborsi 730: il Fisco propone la compensazione con i debiti iscritti a ruolo), sembra essere in discussione un progetto di riforma dell’attuale meccanismo dei rimborsi d’imposta da modello 730 effettuati per il tramite del sostituto d’imposta: l’ipotesi in discussione prevedrerebbe che dopo la trasmissione, da parte di un contribuente, di un modello 730 a credito, l’Agenzia delle Entrate, prima di trasmettere al sostituto la liquidazione del credito, dovrebbe verificare l’eventuale iscrizione a ruolo di imposte o contributi, saldarli automaticamente utilizzando il credito di imposta del contribuente, per poi, infine, autorizzare il rimborso solo dell’importo residuo.

La notizia non è stata confermata, ma l’ipotesi, in fondo, non stupisce, perché si inserisce nel contesto di un Fisco che tende ad automatizzare gli adempimenti a carico del contribuente.

L’obiettivo, anche in questo caso evidente, sarebbe quello di evitare di elargire rimborsi d’imposta a contribuenti che si trovano in una situazione debitoria nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Potrebbe interessarti Rateazione cartelle: calcolo indice Liquidità e Alfa

Però, se è vero che le due notizie, analizzate singolarmente e nel dettaglio tecnico di ognuna, pur presentando una compressione dei diritti dei contribuenti, rispondono comunque a un interesse che si potrebbe definire generale; è solo facendo un passo indietro, e osservando il quadro normativo che si viene così a delineare, che si apprezza in pieno il risultato di una siffatta riforma del contenzioso o della riscossione:

Un tale meccanismo di certo sfoltirebbe il contenzioso e migliorerebbe la capacità di riscossione della Pubblica Amministrazione, ma i diritti dei contribuenti?

Fonte: Il Sole 24 Ore



TAG: Dichiarazione 730/2024: novità Riforma Giustizia Tributaria e Processo Telematico 2024