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CREDITO D’IMPOSTA PER CANONI DI LOCAZIONE NON PERCEPITI

2 minuti, Redazione , 08/05/2017

Credito d’imposta per canoni di locazione non percepiti

I canoni di locazione, di immobili abitativi, tassati ma non percepiti e accertati con procedimento giurisdizionale e convalida di sfratto danno diritto ad un credito d'imposta.

Ascolta la versione audio dell'articolo

Manca poco alla scadenza della presentazione della dichiarazioni dei redditi, e molti contribuenti si trovano alle prese con la giusta determinazione dei canoni di locazione.

Ma se questi redditi non vengono percepiti si ha diritto ad un credito d'imposta.

In particolare l'art. 26 del Tuir -  Dpr 917/86 -  dispone che per le imposte versate sui canoni venuti a scadenza e non percepiti, come da accertamento avvenuto nell’ambito del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità, è riconosciuto un credito d’imposta di pari ammontare.
Per determinare il credito d’imposta spettante è necessario calcolare le imposte pagate in più relativamente ai canoni non percepiti riliquidando la dichiarazione dei redditi di ciascuno degli anni per i quali, in base all’accertamento avvenuto nell’ambito del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore, sono state pagate maggiori imposte per effetto di canoni di locazione non riscossi.
Nell’effettuare le operazioni di riliquidazione si deve tener conto della rendita catastale degli immobili e di eventuali rettifiche ed accertamenti operati dagli uffici.

Attenzione: l’eventuale successiva riscossione totale o parziale dei canoni per i quali si è usufruito del credito d’imposta comporterà l’obbligo di dichiarare tra i redditi soggetti a tassazione separata (salvo opzione per la tassazione ordinaria) il maggior reddito imponibile rideterminato.

Il credito d’imposta in questione può essere indicato nella prima dichiarazione dei redditi utile successiva alla conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida dello sfratto e comunque non oltre il termine ordinario di prescrizione decennale.
In ogni caso, qualora il contribuente non intenda avvalersi del credito d’imposta nell’ambito della dichiarazione dei redditi, ha la facoltà di presentare agli uffici finanziari competenti, entro i termini di prescrizione sopra indicati, apposita istanza di rimborso.

Per quanto riguarda i periodi d’imposta utili cui fare riferimento per la rideterminazione delle imposte e del conseguente credito, vale il termine di prescrizione ordinaria di dieci anni e, pertanto, si può effettuare detto calcolo con riferimento alle dichiarazioni presentate negli anni precedenti, ma non oltre quelle relative ai redditi 2007, sempreché per ciascuna delle annualità risulti accertata la morosità del conduttore nell’ambito del procedimento di convalida dello sfratto conclusosi nel 2016.

Il credito di imposta per canoni non riscossi si applica esclusivamente alle locazioni ad uso abitativo, ossia ai fabbricati abitativi appartenenti alla categoria catastale “A“ (A/10 escluso).
I canoni di locazione relativi ad immobili ad uso non abitativo, invece, devono essere sempre dichiarati, indipendentemente dalla loro percezione (Circolare 21.05.2014 n. 11, risposta 1.3) (Circ. n. 7/E del 4/4/2017)

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Commenti

Mbocci - 20/08/2016

mi chiedo ma perchè sono stati tassati quei canoni se non si sono percepiti (e c'è un provevdimento giurisdizionale a dichiararlo) ???????

Pierpino Fornabaio - 08/07/2016

Spett. Fisco e Tasse, l'articolo sul credito di imposta per canoni di locazione non percepiti e con il riferimento all'art. 26 DPR 917/1986, non specifica che tale credito è relativo UNICAMENTE alle locazioni ad uso abitativo (comma 1 dell'art. 26). Credo sia il caso di integrare l'articolo al fine di evitare false aspettativa da parte di contribuenti vostri lettori.

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