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CODICE DELLA CRISI D'IMPRESA E DELL'INSOLVENZA

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CONTINUA IL PERCORSO DELLA RIFORMA DELLA CRISI D'IMPRESA

Continua il percorso della riforma della crisi d'impresa

Il Codice della Crisi di impresa, non ancora in vigore, continua ad essere modificato ma intanto continua ad applicarsi la vecchia legge fallimentare

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Come è noto, l’epidemia del Covid-19 ha comportato il rinvio dell’entrata in vigore del Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza, contenuto nel D.Lgs. 14/2019, spostandola dal 15 agosto 2020 al 1° settembre 2021, ai sensi dell’art. 5 del D.L. 23/2020. 

Nel frattempo il Governo è andato avanti su questo fronte, mettendo a punto un decreto correttivo del D.Lgs. 14/2019, conformemente a quanto previsto dalla legge delega 20/2019, i cui principi sono gli stessi di quelli della legge delega che ha dato il via alla riforma delle procedure concorsuali, ossia la 155/2017. 

La bozza di decreto legislativo è stata presentata dal Governo in Parlamento il 28 maggio ai fini della raccolta del parere, che è stato espresso dalle competenti commissioni parlamentari della Camera dei Deputati, ovvero Giustizia e Bilancio, rispettivamente il 9 luglio e 23 giugno, con le modifiche proposte dai rispettivi relatori.

E’ quindi ragionevole attendersi entro la fine del 2020 una nuova versione del Codice della Crisi di impresa, mentre in questa difficile fase della vita economica, dominata dalla pandemia del Covid-19, i riferimenti legislativi per le soluzioni alla crisi di impresa rimangono quelli stabiliti dalla legge fallimentare (R.D. 267/42) e dalla legge 3/2012. 

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1) Le 5 soluzioni alla crisi d'impresa

Al riguardo si ricorda che sono 5 le soluzioni alla crisi di impresa, di cui le prime 2 sono utilizzabili dagli operatori economici che non rispettano i requisiti dimensionali previsti dall’art. 1 della legge fallimentare, e le ultime 3 per le imprese che li rispettano: 

1) l’accordo di composizione della crisi, disciplinato dagli artt. 6 – 20 della legge 3/2012, e destinato agli operatori economici che non superano le soglie dimensionali stabilite dall’art. 1 della legge fallimentare; 

2) la liquidazione del patrimonio, disciplinata dagli artt. 14-ter – 14-terdecies della legge 3/2012, e destinata agli operatori economici che non superano le soglie dimensionali stabilite dall’art. 1 della legge fallimentare; 

3) il piano di risanamento, disciplinato dall’art. 67, comma 3, lett. d), del R.D. 267/42, e destinato agli operatori economici che superano le soglie dimensionali stabilite dall’art. 1 della legge fallimentare; 

4) l’accordo di ristrutturazione dei debiti, disciplinato dagli artt. 182-bis, e 182-quater – 182-septies del R.D. 267/42, e destinato agli operatori economici che superano le soglie dimensionali stabilite dall’art. 1 della legge fallimentare; 

5) il concordato preventivo, disciplinato dagli artt. 160 – 182 e 182-quater – 182-sexies del R.D. 267/42, e destinato agli operatori economici che superano le soglie dimensionali stabilite dall’art. 1 della legge fallimentare. 

2) Come scegliere tra le varie procedure

Rimandando per l'approfondimento agli e-book dedicati, in questa sede, per comodità del lettore, si richiamano le soglie dimensionali il cui superamento determina la scelta tra le prime due procedure e le ultime 3: 

a) aver avuto (anche se una sola volta) nei 3 esercizi antecedenti la data di deposito della domanda di accesso alla procedura concorsuale (o dall'inizio dell'attività, se di durata inferiore), un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo superiore a 300.000 euro; 

b) aver realizzato (anche se una sola volta, e in qualunque modo risulti), nei 3 esercizi antecedenti la data di deposito della domanda di accesso alla procedura concorsuale (o dall'inizio dell'attività, se di durata inferiore), ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo superiore a 200.000 euro; 

c) avere un ammontare di debiti, anche non scaduti, superiore a 500.000 euro. 

Ai fini della possibilità di utilizzare le prime 2 procedure, ovvero ai fini dell’esenzione dall’applicazione della legge fallimentare, occorre che nessuno dei limiti sopra indicati sia superato. 

L’elemento comune delle procedure sopra menzionate è la possibilità di ridurre il carico dei debiti per l’operatore economico in crisi, a condizione che la maggioranza dei creditori acconsenta (ma non è necessario nel piano di risanamento), che venga redatto un piano che descrive gli impegni dell’operatore economico, e che si rispettino tutte le altre condizioni stabilite dalle norme che disciplinano la procedura di soluzione alla crisi di impresa.

3) Tutti i titoli degli ebook di approfondimento

Gli ebook sono disponibili in due convenienti pacchetti

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che contengono all'interno i seguenti e-book vendibili anche singolarmente:

Accordo ristrutturazione debiti e concordato preventivo                    

eBook pdf di 159 pag. sulle condizioni, la procedura ed effetti delle soluzioni giudiziali alla crisi di impresa. Disciplina valida fino al 31 agosto 2021 

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I percorsi di natura extragiudiziale per uscire dalla crisi d'impresa con il D.lgs. 14/19, il rilancio manageriale e il piano di risanamento, pdf 171 pag. 

Il concordato preventivo dopo il D.Lgs. 14/2019 (eBook)                    

Tutte le regole sulla procedura di soluzione della crisi d’impresa di natura giudiziale "il concordato preventivo"; pdf di 157 pagine     Accordo ristrutturazione debiti dopo il D.Lgs. 14/2019                    

eBook in pdf di 130 pagine sull'Accordo di ristrutturazione dei debiti, quale percorso di natura giudiziale per portare fuori dalla crisi d'impresa 

                       

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