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LEGGE IA IN GAZZETTA: NOVITÀ PER I PROFESSIONISTI DAL 10 OTTOBRE

Legge IA in Gazzetta: novità per i professionisti dal 10 ottobre

Dal 10 ottobre entrano in vigore obblighi di informativa ai clienti e limiti all’uso dell’intelligenza artificiale nelle attività professionali. Disponibili i fac simili

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E' stata pubblicata in Gazzetta la legge 132 2025  contenente disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale. 

Il provvedimento,  rappresenta un passo importante per dotare l’Italia di un quadro normativo che regoli lo sviluppo, l’uso e la sperimentazione dell’intelligenza artificiale (IA), in coerenza con il regolamento europeo “AI Act” (Regolamento UE 2024/1689) e tenendo conto delle esigenze del contesto nazionale.

Ti può interessare una sintesi del regolamento  AI Act della UE

 La proposta di legge si fonda su un approccio antropocentrico, ispirato ai principi di trasparenza, sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali. 

Il testo si compone di 28 articoli, suddivisi in sei capi tematici, e introduce sia norme generali sia misure specifiche per settori strategici come sanità, lavoro, giustizia e pubblica amministrazione.

Vediamo una breve sintesi e in particolare le novità per i professionisti all'ultimo paragrafo.

1) Principi generali e finalità della legge: sicurezza, trasparenza e centralità della persona

Il Capo I del disegno di legge definisce i principi generali, le finalità e le principali definizioni. 

L’obiettivo è promuovere un uso corretto e responsabile dell’IA, valorizzandone le opportunità e prevenendone i rischi. Si richiama esplicitamente l’esigenza di proteggere i diritti fondamentali, la privacy, la sicurezza e la non discriminazione. L’IA deve rispettare l’autonomia decisionale umana, favorire la spiegabilità delle decisioni automatizzate e garantire la sicurezza informatica durante tutto il ciclo di vita dei sistemi.

La legge stabilisce che i dati personali utilizzati devono essere trattati in modo lecito e trasparente, con particolare attenzione ai diritti degli utenti, inclusi i minori e le persone con disabilità. Per i minori di 14 anni è necessario il consenso dei genitori all’uso di sistemi di IA, mentre per quelli con età superiore è ammesso un consenso autonomo, a condizione che le informazioni siano rese in modo chiaro e comprensibile.

Dal punto di vista economico, la legge incoraggia l’adozione dell’IA per rafforzare la competitività delle imprese italiane, sostenere l’innovazione, garantire la disponibilità di dati di qualità e favorire la localizzazione dei server sul territorio nazionale. Particolare attenzione è riservata alla sicurezza e alla difesa: l’uso dell’IA da parte di organismi preposti alla sicurezza nazionale e alle forze armate è escluso dall’ambito applicativo del provvedimento, ma resta soggetto a garanzie di tutela dei diritti fondamentali.

2) DDL Intelligenza artificiale su sanità, e pubblica amministrazione

In ambito sanitario l’IA è riconosciuta come uno strumento utile a migliorare prevenzione, diagnosi e cura, ma non può sostituirsi alla decisione medica, che rimane prerogativa esclusiva dei professionisti sanitari. Viene valorizzato l’impiego dell’IA anche per favorire l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità, nell’ambito dei progetti di vita individualizzati.

L’articolo 14 invece stabilisce regole generali per l’uso dell’IA nella pubblica amministrazione, sottolineando la necessità che i sistemi siano strumentali alle decisioni umane, e non sostitutivi, nel rispetto dei principi di tracciabilità e trasparenza.

3) DDL Intelligenza artificiale: lavoro dipendente, professionisti, diritti d'autore

Un focus particolare è dedicato al mondo del lavoro, con una serie di articoli specifici:

  • L’articolo 11 disciplina l’impiego dell’intelligenza artificiale per migliorare le condizioni lavorative, promuovere la produttività e salvaguardare l’integrità psico-fisica dei lavoratori. Il testo impone il rispetto della dignità umana, della privacy e dei diritti inviolabili dei lavoratori, richiedendo trasparenza sull’uso delle tecnologie da parte dei datori.
  • L’articolo 12 istituisce l’Osservatorio sull’adozione dell’IA nel mondo del lavoro, con il compito di monitorare gli impatti occupazionali, promuovere strategie di formazione e definire linee guida per un impiego etico e sostenibile delle tecnologie.
  • L’articolo 13 interviene sulle professioni intellettuali, precisando che l’IA può essere utilizzata solo per attività di supporto. Il professionista resta sempre responsabile della prestazione, e ha l’obbligo di informare il cliente qualora impieghi sistemi di intelligenza artificiale.

Nel Capo IV che contiene norme a tutela degli utenti   sono presenti  anche disposizioni  in materia di diritto d’autore. Si stabilisce che anche le opere create con l’ausilio dell’intelligenza artificiale debbano rispettare la normativa vigente, riconoscendo agli autori i diritti connessi alle opere generate.

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4) DDL Intelligenza artificiale: governance, tutele e sanzioni

Il Capo III disciplina la governance dell’intelligenza artificiale in Italia.

 È previsto un aggiornamento periodico della Strategia nazionale per l’IA, con l’obiettivo di promuovere l’adozione di queste tecnologie nei settori produttivi, la ricerca scientifica e la formazione.

 L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) sono designate come autorità nazionali per l’IA e avranno un ruolo di coordinamento e vigilanza sull’attuazione della normativa. Viene conferita una delega al Governo per adeguare la legislazione italiana alle disposizioni del regolamento europeo AI Act.

Il Capo V introduce infine un primo nucleo di disposizioni penali. Sono previste sanzioni per l’uso ingannevole o pericoloso dei sistemi di IA, specialmente se comportano rischi per l’integrità delle persone o la sicurezza nazionale. 

Il Capo VI chiude il provvedimento con le disposizioni finanziarie, ribadendo la clausola di invarianza degli oneri per la finanza pubblica.

Vedi la presentazione di "Luig-IA"

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5) Legge Intelligenza artificiale gli obblighi per i professionisti

La legge 132/2025 sull’intelligenza artificiale  come detto entrerà in vigore il 10 ottobre 2025 e impone nuovi obblighi ai professionisti che utilizzano sistemi di AI. La norma stabilisce che:

  •  l’intelligenza artificiale può essere impiegata solo come supporto o strumento accessorio, mentre l’attività intellettuale del professionista deve restare prevalente;
  • diventa obbligatorio informare i clienti sull’uso di sistemi di AI, con un linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo.

Molti professionisti già impiegano queste tecnologie, quindi l’impatto in teoria è immediato. 

ATTENZIONE  Le regole valgono anche per le professioni non organizzate in ordini, regolate dalla legge 4/2013, che spaziano dall’ambito amministrativo a quello socio-sanitario.

Sebbene la legge non preveda sanzioni specifiche per chi non informa i clienti, l’obbligo si inserisce nei doveri deontologici già esistenti, e ai relativi provvedimenti disciplinari

Le associazioni di categoria come Confprofessioni e molti Ordini stanno predisponendo linee guida e modelli: i notai non forniranno fac simile unici, ritenendo che vadano personalizzati, mentre i commercialisti presenteranno modulistica e strumenti pratici nei congressi di ottobre. Alcuni ordini professionali, come quello degli avvocati di Milano, hanno già elaborato principi ispirati a trasparenza e comprensibilità.

Vedi in merito Informativa AI ai clienti fac simile per i professionisti

Infine, è previsto un decreto attuativo che affiderà a ordini e associazioni il compito di organizzare percorsi di alfabetizzazione e formazione sulle tecnologie, senza però stanziare fondi aggiuntivi.

Ti può interessare leggere Da  domani i commercialisti devono confessare l'uso di IA

Fonte immagine: Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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