Speciale Pubblicato il 01/08/2020

Tempo di lettura: 6 minuti

Detrazione IRPEF per lavori di ristrutturazione edilizia 2020

di Redazione Fisco e Tasse

Guida per le detrazioni Irpef sulle ristrutturazioni e lavori di riqualificazione energetica



La detrazione d’imposta per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio abitativo e interventi di riqualificazione energetica sono entrati nel nostro ordinamento in maniera permanente con l’introduzione dell’art. 16 bis del Tuir.
Quando si parla di proroga ci si riferisce all’aumento della percentuale di detrazione prevista in maniera permanente nella misura del 36% e del tetto massimo della spesa prevista in 48.000 euro, che ormai dal 26 giugno 2012 è stata elevata al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio con un tetto di 96.000 e del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica con tetti differenziati in relazione alla tipologia di spesa.
Senza le proroga che puntualmente intervengono ogni anno le detrazioni tornerebbero ad essere il 36% della spesa sostenuta con il tetto di 48.000.

L'ultima proroga risale alla Legge di bilancio 2020 che ha stabilito il termine del 31 dicembre 2020.

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Detrazioni IRPEF ristrutturazioni: Cosa fare per detrarre le spese di ristrutturazione senza sbagli

Nel corso degli anni gli adempimenti per detrarre le spese di ristrutturazione si sono certamente semplificati.
Ricordiamo che non è piu’ necessario comunicare l’inizio lavori all’Agenzia di Pescara, adempimento abolito dalla L. 106/2011 e non serve piu’comunicare all’agenzia il superamento dell’importo dei lavori di 51.645,69 con una apposita attestazione di esecuzione dei lavori rilasciata da un professionista iscritto negli Albi degli Ingegneri, Architetti, Geometri.
Due semplificazioni sostanziali che negli anni passati avevano procurato parecchi grattacapi ai contribuenti.
Attualmente gli adempimenti sono quindi concentrati su tre fronti:
- La tipologia dei lavori
- Essere in regola con la burocrazia
- Eseguire i pagamenti a regola d’arte
 
 

Detrazioni IRPEF ristrutturazioni: Quali sono i lavori che beneficiano della detrazione

In merito alla tipologia per i quali spetta l’agevolazione fiscale ecco un elenco sommario: 

E' possibile portare in detrazione anche le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse. 

Gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all’agevolazione solo quando riguardano le parti comuni e la detrazione spetta ad ogni condomino in base alla quota millesimale.


 Il testo completo dell'art. 16 bis DPR 917/86 contenente l'elenco dei lavori agevolabili puoi trovarlo a questo link.

Per sapere chi puo’ beneficiare della detrazione vai al seguente articolo:

Chi ha diritto alle detrazioni per ristrutturazione edilizia?

Detrazioni IRPEF ristrutturazioni: Essere in regola con burocrazia

Prima di iniziare i lavori sarà altresì necessario inviare una raccomandata AR alla ASL territorialmente competente (dove è situato l'immobile interessato) con la data di inizio del lavori
La comunicazione dovrà contenere:
- generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi
- natura dell’intervento da realizzare
- dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita assunzione di responsabilità, da parte della medesima, in ordine al rispetto degli obblighi posti dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione
- data di inizio dell’intervento di recupero.
Non sempre questa comunicazione è necessaria, quindi prima di iniziare i lavori occorrerà una verifica in relazione alla tipologia dei lavori eseguiti.
 
Occorrerà inoltre verificare di essere in possesso di tutte le abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessioni, autorizzazioni, eccetera) o, se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.
 
Altri adempimenti necessari sono:
- l’indicazione dei dati catastali oggetto di ristrutturazione nella dichiarazione dei redditi
- la domanda di accatastamento se l’immobile non è ancora censito
- la conservazione delle ricevute di pagamento dell’Imu 
- le fatture e i bonifici effettuati
- per i lavori condominiali tutti i documenti di solito sono in possesso dell’amministratore di condominio e il contribuente dovrà essere in possesso della ripartizione fatta dallo stesso e dei bonifici eseguiti in questo caso all’amministratore di condominio
- se chi esegue i lavori non è il proprietario o familiare convivente ma semplice detentore occorrerà munirsi del consenso scritto all’esecuzione dei lavori

Detrazioni IRPEF ristrutturazioni: Come effettuare i pagamenti

Tutti pagamenti dovranno essere effettuati con bonifico bancario o postale dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del contribuente beneficiario della detrazione, il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è rivolto.
 
Non è necessario attestare mediante bonifico bancario:
- le spese relative agli oneri di urbanizzazione;
- le ritenute di acconto operate sui compensi;
- l'imposta di bollo;
- i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunce di inizio lavori.
 
Non è indispensabile il pagamento con bonifico anche nel caso si usufruisca del Bonus Mobili.
In questo caso infatti è stato ammesso il pagamento con carta di credito o Bancomat.
Vai al seguente articolo
Quali sono le modalità di pagamento ammesse per il bonus mobili?

Detrazioni IRPEF ristrutturazioni: quando decade il potere di accertamento?

Come noto l'amministrazione finanziaria può procedere al recupero delle detrazioni illegittimamente utilizzate nel caso in cui non sussistano i presupposti di legge. Si ricordi inoltre che le detrazioni per ristrutturazione edilizia e per risparmio energetico (nelle loro varie formulazioni) sono sempre state suddivisibili ed utilizzabili in più annualità.

La prassi amministrativa è quella di utilizzare i controlli ex art. 36-ter del D.P.R. n. 600 del 1973 (controllo formale) per disconoscere la spettanza di questa tipologia di detrazione. In particolare l'Agenzia delle Entrate:

  • si limita al disconoscimento della rata relativa al periodo oggetto di accertamento;
  • prescinde dall'anno in cui la spesa è stata sostenuta.

Questo modo di operare dell'Agenzia delle Entrate è stato considerato illegittimo da una recente sentenza del Tribunale di Milano 2597/2015  in quanto viene irragionevolmente esteso il potere il suo potere di accertamento. Vi si afferma invece che il limite temporale per il disconoscimento dell'uso in detrazione delle spese per ristrutturazione edilizia deve considerarsi il quarto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi relativa all'anno in cui le spese per ristrutturazione edilizia (o riqualificazione energetica) sono state sostenute. Le rate, infatti, devono essere viste come una mera modalità con la quale il legislatore impone di fruire della detrazione.

Leggi l'approfondimento sulla decadenza dei termini di accertamento in tema di detrazioni

 

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