Il governo dimissionario lascia tra i provvedimenti piu pubblicizzati e discussi la riforma previdenziale che ha cercato di smontare la Riforma Fornero reintroducendo un regime di uscita anticipata , Quota 100, e alcune misure che consentono di aumentare il monte contributivo con una spesa ridotta ( riscatto laurea agevolata e pace contributiva) e lo stop all'adeguamento automatico dell'età di pensionamento con l'aspettativa di vita.
Va ricordato che Quota 100 è un regime sperimentale che dura 3 anni , cioè le domande per uscire con questo sistema vanno inviate entro il 31 dicembre 2021 .Gli effetti sui conti pubblici comunque si faranno sentire per un periodo più lungo. Il totale stimato inizialmente dal governo , nell’arco che va dal 2019 al 2028, è di 45 miliardi di euro.Nei fatti comunque per ora l'uscita a 62 anni con 38 di contributi è stata richiesta da meno lavoratori di quanto preventivato dal Governo il 2019 si dovrebbe concludere con circa 200mila pensionamenti.
La pace contributiva cioe il riscatto agevolato di periodi non coperti da contribuzione dura fino al 2021. Si prevedono entrate straordinarie di circa 128 milioni da cui al 2029.
Il riscatto agevolato della laurea ottenuta con anni di studio dopo il 1996, invece è una misura che non ha scadenza e resterà in vigore in maniera stabile.
Un impatto sui conti non trascurabile viene anche dalle altre misure come :
- il congelamento della variazione collegata alla speranza di vita per quanto riguarda la pensione anticipata prevista dalla Fornero ( resta fino 2026 per gli uomini a 42 anni e 10 mesi di contributi, e 41 anni e 10 mesi per le donne).
- Opzione donna ( pensione per le lavoratrici a 57 o 58 anni di età con calcolo contributivo) si ha quindi una riduaizone dell'impeoro dell'asegno ma la spesa dura per piu tempo nei conti INPS). Questa misura è stata prorogata per il 2019 nei confronti delle lavoratrici con i requisiti maturati entro il 2018.
Secondo la Commissione europea i provvedimenti attuati nel 2019 «aumenteranno considerevolmente la spesa pensionistica nei prossimi anni...la riforma graverà sulle finanze pubbliche anche dopo il 2021» e l’ampliamento dell’accesso alla pensione anticipata potrebbe «incidere negativamente sull’offerta di lavoro, ostacolando così la crescita potenziale». Parere analogo quello dell’Ocse.
- Va detto che anche le misure per il contenimento della spesa previdenziale non sono definitive:
- taglio delle pensioni d’oro, cioè di importo oltre i 100mila euro lordi annui, resta in vigore fino al 2023 e comporta un contributo di solidarietà che riguarda meno di 25mila pensionati e determinerà 755 milioni di euro di risparmi in cinque anni.
- nuovo sistema di adeguamento degli importi delle pensioni all’inflazione. Anche questo meccanismo è provvisorio, ed è comunque leggermente più vantaggioso di quello utilizzato tra il 2014 e il 2018, rispetto a quello fissato dalla Fornero.
Anche le misure introdotte dai Governi precedenti: APE sociale e APE Volontaria, dopo alcune proroghe sono in scadenza a fine 2019 .