Nella trattativa sulla previdenza in corso da qualche giorno per nuove misure di aiuto alla flessibilità in uscita, da inserire nella legge di stabilità 2018, Governo ha proposto nell’incontro di sabato ulteriori novità per ammorbidire l'impatto dell'aumento dell'età pensionabile che dovrebbe scattare nel 2019 .
In particolare , all'esclusione dal blocco per i futuri pensionati delle categorie svantaggiate che hanno accesso all'ape sociale, si sono aggiunti:
- il blocco dell’età pensionabile anche per il pensionamento anticipato dei lavoratori usurati : verrebbe confermato il limite attuale , fissato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.
- le risorse non spese nel corso della sperimentazione in corso dell’Ape sociale saranno riutilizzate per un allargamento della platea. Le verifica si faranno a fine 2017 e a fine 2018. Si ipotizza l’inclusione tra i beneficiari anche le quattro nuove categorie riconosciute cui viene ora garantito lo stop all’adeguamento dell’età di pensionamento lavoratori agricoli, operai siderurgici, marittimi, pescatori.
- revisione “strutturale” del meccanismo di calcolo della speranza di vita a cui si adegua l’età pensionabile: dal 2021 si potrebbe considerare la media del biennio confrontato con il precedente e fissare un limite massimo di tre mesi per ogni successivo aumento .
- identica imposizione fiscale su rendite o capitale dei fondi integrativi sia per i lavorator i privati che pubblici pari al 15% , che si riduce dello 0,3% per ogni anno di iscrizione a una forma pensionistica complementare per gli assunti dal 2018 l’adesione avverrebbe con il meccanismo per del silenzio-assenso.
Le reazioni delle tre sigle sindacali sono state differenziate:
- Furlan della CISL ha giudicato positivo lo sforzo del Governo (si tratta di 300 milioni di spesa messi in campo per i prossimi 10 anni) e ha gia preannunciato la disponibilità a firmare per non perdere il risultato acquisito
- Barbagallo della UIL non è del tutto soddisfatto e attende nuove proposte nel prossimo incontro fissato per martedi 21 novembre.
- Camusso della CGIL considera insufficenti le aperture anche sulla base di calcoli sui numeri di lavoratori interessati , tutto sommato molto esigui , e chiede misure piu ampie o un rinvio totale dell'accordo all'anno prossimo. Non esclude quindi la mobilitazione dei lavoratori, già preannunciata .
Da parte sua il sottosegretario Morando ha risposto che a questo punto sarà difficile un cambio di rotta sostanziale del Governo in quanto il collegamento tra aspettativa di vita e età della pensione di vecchiaia non puo essere piu messo in discussione.