Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva annunciato a maggio scorso l'introduzione di importanti modifiche alla disciplina delle concessioni autostradali, inserite nel Decreto Legge Infrastrutture pubblicato il 21 maggio in GU (DL 73 2025) .convertito con modificazioni in legge 105 2025
L'obiettivo dichiarato è allinearsi alle richieste europee e rendere il sistema più efficiente e trasparente, in coerenza con il Pnrr.
Il Decreto introduce inoltre un regime transitorio per consentire al MIT di avviare da subito le nuove procedure di affidamento delle concessioni scadute o in scadenza, "dando nuovo slancio agli investimenti sulla rete autostradale senza incrementi significativi dei pedaggi".
Sullo stesso tema, con un emendamento proposto dal parte della maggioranza nel corso dell'iter di conversione del decreto legge, era stato inoltre proposto un leggero aumento delle tariffe, nello specifico pari a “1 millesimo di euro a chilometro, sia per le classi di pedaggio A e B sia per le classi di pedaggio 2, 4 e 5”. Si trattava in sostanza di un euro per 1000 chilometri
L'aumento avrebbe dovuto coinvolgere tutte le classi di pedaggio i auto, suv, camper e moto , camion. Dopo pochi giorni visto il disaccordo in seno al Governo l'emendamento è stato ritirato. Nessun aumento quindi è previsto ad oggi.
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Restano comunque confermati altri aspetti relativi alle concessioni autostradali, che vediamo di seguito
1) Riforma dei pedaggi autostradali nel DL. Infrastrutture
Dal 2025 il sistema dei pedaggi autostradali in Italia sarà oggetto di una profonda revisione normativa, avviata con il Decreto Infrastrutture – Decreto-Legge 21 maggio 2025, n. 73, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 116.
Il provvedimento prevede una serie di misure urgenti per la gestione delle infrastrutture strategiche e, in particolare, per la definizione di un nuovo assetto tariffario delle concessioni autostradali.
Una delle principali novità si trova nell’articolo 11 del decreto, che introduce modifiche alla legge n. 193 del 16 dicembre 2024, relative alla disciplina delle concessioni autostradali. In particolare:
- la lettera d) stabilisce che “si applica il sistema tariffario per l'individuazione di tariffe adottato dall'ART”, rafforzando il ruolo dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti nella determinazione dei pedaggi;
- la lettera e), punto 2.2), precisa che l'ente concedente dovrà obbligatoriamente indicare le tariffe nello schema di convenzione, secondo i criteri già stabiliti dall’ART;
- la lettera e), punto 1-bis), introduce una fase transitoria fino al 31 dicembre 2026 per avviare gare di concessione in assenza del piano completo previsto dall’art. 13 della stessa legge.
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2) Riforma pedaggi: cosa cambia per gli automobilisti
Il nuovo sistema tariffario per i pedaggi proposto dall’Autorita di regolazione dei trasporti ART con la delibera 74 del 15.5.2025 si basa su tre componenti principali:
- Componente di Gestione: copre i costi di manutenzione ordinaria e di esercizio delle tratte autostradali;
- Componente di Costruzione: destinata a finanziare gli investimenti per nuove opere e ammodernamenti;
- Quota per Oneri Integrativi: una voce destinata allo Stato, proporzionale al volume di traffico e ai ricavi.
Il sistema introduce inoltre il principio di trasparenza delle componenti di costo, permettendo all’utente e al concedente di conoscere esattamente le voci che compongono il pedaggio.
Di fatto, con l'entrata in vigore del nuovo decreto infrastrutture, l'ART acquisisce maggiori poteri nella definizione delle tariffe autostradali.
Ciò significa che l'Autorità può stabilire direttamente i pedaggi senza dover passare attraverso approvazioni caso per caso, rendendo il processo più rapido e trasparente.
3) Tariffe Dinamiche Basate su Fattori Ambientali e di Traffico
Il nuovo sistema prevede l'introduzione di tariffe variabili in base a diversi fattori:
- Classe Ambientale del Veicolo: i veicoli più inquinanti potrebbero pagare di più rispetto a quelli a basse emissioni.
- Fasce Orarie: i pedaggi potrebbero variare in base all'orario di transito, con tariffe più elevate durante le ore di punta.
- Congestione del Traffico: le tariffe potrebbero essere modulate in base al livello di traffico, incentivando l'uso delle autostrade in orari meno congestionati.
Queste misure sono pensate per promuovere comportamenti di guida più sostenibili e per ridurre l'impatto ambientale del traffico autostradale. Criteri non troppo validi purtroppo per gli spostamenti per motivi di lavoro, poco soggetti al possibilità di scelta.
Non è chiaro attualmente se l'impatto sugli importi dei pedaggi sarà positivo o negativo per gli automobilisti.
In merito era stata aperta una consultazione pubblica sulla Delibera n. 74/2025 chiusa il 16 giugno 2025.
Tutti i documenti sono disponibili sul sito dell’ART: www.autorita-trasporti.it.
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4) Riforma pedaggi: prossimi step e tempistiche
Dunque la riforma dei pedaggi autostradali è ancora in fase di definizione e attuazione.
Di seguito i principali prossimi passaggi operativi:
- Adozione delle delibere finali: una volta analizzati i contributi ricevuti nella consultazione pubblica, l’Autorità adotterà le delibere attuative definitive, che renderanno operativo il nuovo sistema tariffario.
- Aggiornamento degli schemi convenzionali: i concessionari autostradali dovranno recepire il sistema ART nelle convenzioni, indicando le nuove tariffe all’interno dei bandi di gara, come previsto all’articolo 11 del DL 73/2025.
- Fase transitoria: fino al 31 dicembre 2026 sarà possibile avviare le gare anche in assenza del Piano aggiornato previsto dalla legge n. 193/2024, a condizione che le opere siano successivamente recepite nel Piano.
- Entrata in vigore progressiva: si prevede che l’intero sistema possa entrare a regime tra il 2026 e il 2027, dopo l’adeguamento dei contratti e dei sistemi di riscossione dei pedaggi.
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