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AGROALIMENTARE: OPPORTUNITÀ NELL'ACCORDO EU-MERCOSUR

Agroalimentare: opportunità nell'accordo EU-Mercosur

Opportunità e rischi per l’agroalimentare italiano ed europeo nell’accordo UE-Mercosur

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Il 3 settembre la Commissione Europea ha annunciato di aver sbloccato l’accordo politico raggiunto lo scorso 6 dicembre 2024 con i Paesi membri del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) dopo circa 25 anni dalle prime negoziazioni, in atto già dal 1999.

La speranza per la Commissione è di portare a termine l’Accordo entro dicembre.

La proposta per l’EU-Mercosur Partnership Agreement (EMPA) e l’EU-Mexico Modernised Global Agreement (MGA) presentata al Consiglio, ha tenuto conto più nello specifico degli interessi e delle preoccupazioni sorte durante consultazioni con Stati membri, membri del Parlamento europeo e rappresentati della società, quali organizzazioni agricole, ong e imprenditori.

La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha più volte ribadito, da ultimo durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione (SOTEU 2025), l’importanza degli accordi con il Mercosur e con il Messico, fondamentali per diversificare il commercio unionale in un periodo di incertezza commerciale posta dalla presidenza Trump, per creare nuove opportunità di partenariato, crescita economica e aumentare la competitività.

Il nuovo accordo EMPA garantirebbe un mercato di più di 700 milioni di consumatori attraverso le azioni poste in atto dalla proposta:

  • eliminazione dei dazi sui prodotti europei e protezione dei prodotti agroalimentari tradizionali
  • riduzione delle barriere d’ingresso nel mercato Mercosur
  • allineamento con gli standard europei
  • facilitazione nell’approvvigionamento di materie prime essenziali
  • agevolazione d’investimento e rigetto del protezionismo
  • cooperazione nel raggiungimento di sviluppo sostenibile, obiettivi climatici e protezione dei diritti umani.

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1) EU-Mercosur Partnership Agreement: un mercato in espansione

Il Mercosur rappresenta il più grande partner europeo nell’America Latina con cui l’Unione, ad oggi, non ha in atto accordi commerciali preferenziali.

Solo nel 2024 l’Europa ha esportato verso il mercato Mercosur 57 miliardi di euro in beni e, nel 2023, ha rappresentato circa il 17% del totale del commercio del Mercosur.

Attualmente, il mercato Mercosur ha in atto dazi proibitivi per l’export europeo (circa il 35% su auto, abbigliamento e pellame, tra il 14 e il 20% per macchinari e tra il 14 e il 18% sull’industria farmaceutica e chimica), di fatto limitando le opportunità di crescita del mercato, gli investimenti e un miglioramento degli standard ambientali e umani.

Tramite l’eliminazione dei dazi su circa il 91% dei prodotti europei e la riduzione delle barriere all’ingresso (attraverso una semplificazione dei regolamenti commerciali e uno snellimento dei procedimenti doganali), la Commissione stima un aumento dell’export europeo annuale di circa il 39% (corrispondenti a circa 50 miliardi di euro) e un aumento degli investimenti nei Paesi Mercosur tramite l’eliminazione di misure discriminatorie per i Paesi UE nelle gare d’appalto per contratti governativi.

Anche le PMI europee (attualmente circa 300.000 presenti nell’area Mercosur) saranno facilitate all’espansione sul mercato, attraverso un capitolo dell’Accordo dedicato alle sfide affrontate dalle PMI e su come superare le barriere all’ingresso.

La Commissione prevede, inoltre, che attraverso l’EU-Mercosur Partnership Agreement circa 440.000 posizioni di lavoro verranno supportate.

Per quanto riguarda il Messico, l’Unione Europea esporta beni e servizi per un valore annuale di 70 miliardi di euro, contribuendo a più di 630.000 posizioni lavorative europee.

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2) EU-Mercosur Partnership Agreement: il settore agroalimentare e gli standard di sicurezza

Il settore agroalimentare beneficierà notevolmente dell’Accordo con il Mercosur, per cui l’export del 2024 corrispondeva a circa 3.3 milierdi di euro nonostante i dazi imposti su prodotti fondamentali (dazi al 10% per l’olio d’oliva, al 10% per il cioccolato, al 28% per formaggi e latte in polvere, fra il 20 e il 35% per vino e bevande alcoliche e analcoliche).

La Commissione stima un aumento dell’export agroalimentare europeo fino al 50% grazie a:

  • una graduale eliminazione dei dazi imposti dai Paesi Mercosur
  • una semplificazione e velocizzazione delle procedure d’esportazione
  • una definizione di regole ispettive più chiare e trasparenti
  • l’implementazione dei medesimi requisiti per tutti gli Stati membri
  • politiche di “regionalizzazione” che permetteranno l’esportazione di prodotti provenienti da Stati membri non colpiti da problemi sanitari
  • l’attuazione di misure protettive nei confronti di 344 prodotti distintivi europei (marchio IG) attraverso la proibizione di imitazioni e di simboli o immagini fuorvianti.

Le stesse si applicheranno per il Messico, importatore netto di prodotti alimentari, dove attualmente i dazi arrivano fino al 100% su alcuni alimenti. La protezione del marchio IG si estenderà a 568 prodotti alimentari e bevande europee tradizionali e di alta qualità.

Per proteggere gli interessi europei nella produzione di alimenti considerati sensibili nel settore agroalimentare, quali carne bovina, pollame, zucchero, l’Accordo stipulerebbe delle quote d’importazione limitate a una frazione della produzione europea (1.5% della produzione di carne bovina, 1.3% di pollame, 1.1% di zucchero, 10% del consumo miele, 1.4% del consumo di riso).

Contemporaneamente, la Commissione ha proposto di integrare l’Accordo con un atto legale che possa rendere operative le clausole di salvaguardia biliaterali incluse nel EMPA.

L’Accordo, assicura la Commissione, non metterà in pericolo gli elevatissimi standard europei in quanto a salute e sicurezza alimentare a cui i Paesi Mercosur dovranno aderire per poter esportare in Europa.

I prodotti esportati dovranno rispettare gli standard sanitari e fitosanitari europei (SPS) e porre particolare attenzione agli standard su pesticidi, antimicrobicoresistenza e benessere animale. A questo fine verrebbero aumentati i controlli di documentazione e le ispezioni in loco, così come le condizione di benessere animale e la messa in atto di campionatura dei prodotti sul mercato.

Infine, la nuova proposta per la PAC 2027 include un budget di 300 miliardi di euro di supporto agli agricoltori e una nuova unity safety net di 6.3 miliardi per salvaguardare il settore in caso di crisi di mercato.

Per quanto riguarda lo scambio dell’Italia, il commercio con il Mercosur ammonta a circa 16.4 miliardi di euro e l’agroalimentare, seppur punto forte italiano, rappresenta solo il 5% del totale per un valore di 489 milioni di euro in esportazioni nel 2024. Nonostante ciò, attraverso l’EMPA, 57 prodotti italiani a marchio IG potranno essere protetti dall’Accordo.

3) EU-Mercosur Partnership Agreement: la posizione degli Stati membri e i prossimi step

Le principali perplessità espresse dagli Stati membri come Francia, Polonia, Austria e, in parte, Italia riguardavano soprattutto il settore agricolo e il timore che le nuove politiche protezionistiche statunitensi avrebbero deviato l’export inizialmente diretto negli USA sul mercato europeo, penalizzando i prodotti autoctoni. Inoltre, la riduzione di budget per la PAC prevista nel piano post 2027 avrebbe contribuito all’incertezza sull’accordo.
Grazie alla proposta della Commissione di introdurre clausole di salvaguardia e atti legislativi, Francia e Italia hanno gradualmente accolto con favore questo passo avanti, mentre la Polonia resta ad oggi ancora scettica. Dall’altro lato, Germania e Spagna guardano all’EMPA come uno strumento di diversificazione e indipendenza da USA e Cina.

L’EU-Mercosur Partnership Agreement e l’EU-Mexico Modernised Global Agreement richiederanno ora un’approvazione separata da parte del Parlamento europeo e degli Stati membri prima di entrare in vigore. Entrambi gli Accordi richiedono ratifiche nazionali, mentre due Interim Trade Agreements entreranno in vigore immediatamente con voto a maggioranza qualificata del Consiglio fino alla ratifica di EMPA e MGA. La speranza per la Commissione è di portare a termine l’Accordo entro dicembre.

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