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BONUS MOBILI 2023: IN ARRIVO IL TETTO A 8.000 EURO

Bonus mobili 2023: in arrivo il tetto a 8.000 euro

I dettagli delle novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2023 sul bonus mobili

Con emendamento alla Legge di Bilancio 2023 si annunciano novità per il bonus mobili anche quest'anno.

Ricordiamo che già la Legge di Bilancio 2022  art 1 comma 37 aveva disposto la proroga del bonus mobili con una rimodulazione degli importi rispetto al passato e in particolare, la detrazione veniva ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore:

  • a 10.000 euro per l’anno 2022 
  • a 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024
  • mentre per il 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è pari a 16.000 euro.

La novità annunciata con emendamento riguarda il solo anno 2023 con la previsione dell'innalzamento della soglia a 8.000 euro.

Per il resto le modifiche introtte dalla legge di bilancio 2022 dovrebbero restare inveriate e l'anno prossimo il tetto massino scenderà nuovamente a 5.000 euro.

Tabella di riepilogo tetto massiono Bonus mobili

Bonus mobili
tetto massimo 2022
tetto massimo 2023
tetto massimo 2024
Modifiche Legge di Bilancio 2022
10.000
5.000
5.000
Modifiche Legge di Bilancio 2023

8.000
5.000

1) Bonus mobili 2023: che cosa è

Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore:

  • alla classe A per i forni, 
  • alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie,
  • alla classe F per i frigoriferi e i congelatori 

destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

L'agevolazione spetta per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024 e può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni (Leggi sul sito della agenzia che cosa si intende per ristrutturazione edilizia)

Si specifica che la data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie,  dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di inizio dei lavori), se obbligatoria,  oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000).

Attenzione va prestata al fatto che il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto al beneficio più volte. L’importo massimo di spesa va, infatti, riferito a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.

Gli acquisti di alcuni elettrodomestici, per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’Enea. Tutte le informazioni sull’invio della comunicazione sono disponibili sul sito dell’Enea, alla
pagina dedicata al “Bonus casa”. La mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la  perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).

Gli interventi edilizi necessari per avere il bonus mobili sono:

  1. manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione  edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli  appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti,  sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus
  2. ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato  dichiarato lo stato di emergenza
  3. restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano
     l’immobile
  4. manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Visita la sezione delle Promozioni in continuo aggiornamento

2) Bonus mobili 2023: per quali beni spetta

Il bonus mobili e perciò la detrazione spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre per l’acquisto di

  • mobili nuovi
  • grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.

A titolo esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili:

  • letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, 
  • nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Per quel che riguarda i grandi elettrodomestici, la norma limita il beneficio all’acquisto delle tipologie dotate di etichetta energetica di classe, non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, se per quelle tipologie è obbligatoria l’etichetta energetica.

L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica è agevolabile solo se per quella tipologia non sia ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica. 

Rientrano, per esempio, fra i grandi elettrodomestici: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Si sottolinea che nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati, purché le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste.

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3) Bonus mobili 2023: gli adempimenti

Per avere la detrazione occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. 

Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. 

Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

I documenti da conservare per il bonus mobili 2023 sono:

  • l’attestazione del pagamento:
    • ricevuta del bonifico, 
    • ricevuta di avvenuta transazione, 
    • per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, insieme all’indicazione della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura.

Rispettando tutte queste prescrizioni, la detrazione può essere fruita anche nel caso di mobili e grandi elettrodomestici acquistati all’estero.

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