News Pubblicata il 02/07/2015

Pensioni: il PIL negativo non influirà sulla rivalutazione

Approvato ieri dalla Camera il Decreto Legge 65/2015 sul ricalcolo delle pensioni superiori a tre volte il minimo bloccate dal 2012. Un emendamento permette di non tener conto del PIL negativo del 2014



Nell'approvazione di ieri alla Camera del  Decreto Legge 65/2015 sul ricalcolo delle pensioni sbloccate dalla sentenza della Consulta passa un importante emendamento che consente di escludere il recupero dell’indice negativo del PIL relativo al 2014. Si tratta di un tesoretto di 100 milioni che restano disponibili per gli assegni pensionistici . Ricordiamo che l’INPS sta già predisponendo dal 1 agosto 2015  il pagamento della prima tranche di arretrati e il nuovo importo delle pensioni 2015, comprensivo del ricalcolo dell’inflazione relativa al 2012 2013 2014 . Nel 2012-2013 la perequazione è progressiva: il 40% per gli assegni superiori a tre volte il  minimo; il 20% per le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo; il 10% per le pensioni superiori a cinque volte. Nessun adeguamento invece per le pensioni complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo.
Nel decreto n. 65/2015, che passa ora al Senato,   vi sono  anche ulteriori misure di finanziamento della CIGS per 1 miliardo e 40 milioni più 310 milioni per i contratti di solidarietà .

Fonte: Il Sole 24 Ore



TAG: La rubrica del lavoro Pensioni 2024 Emergenza Coronavirus- Green pass