Speciale Pubblicato il 16/01/2023

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La rinuncia dei giudizi pendenti innanzi alla Corte di Cassazione

di Mogorovich Dott. Sergio

Controversie tributarie, pendenti al giorno 1.1.2023, innanzi alla Corte di Cassazione: possibile rinunciare al ricorso principale con definizione transattiva



In alternativa a quanto previsto dai commi da 186 a 205, secondo l’art. 1, commi da 213 a 218, della l. 29.12.2022, n. 197, relativamente alle controversie tributarie, pendenti al giorno 1.1.2023, innanzi alla Corte di cassazione, anche a seguito di rinvio ai sensi dell’art. 62 del d.lgs. 31.12.1992, n. 546, in cui è parte l’Agenzia delle entrate (per cui sono escluse le cause tributarie pendenti nei confronti di altri enti impositori, ad es. Agenzia delle dogane e dei monopoli, Agenzia delle entrate – Riscossione per fatti ad essa riferibili, ecc.) il contribuente ha la possibilità di rinunciare al ricorso principale o incidentale a seguito dell’intervenuta definizione transattiva con la controparte di tutte le pretese che sono state azionate in giudizio.

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Rinuncia giudizi pendenti innanzi alla Corte di Cassazione

La definizione, che comporta il pagamento:

si perfeziona con il pagamento integrale delle somme dovute entro 20 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo intervenuto tra le parti.

E' esclusa la compensazione prevista dall’art. 17 del d.lgs. 9.7.1997, n. 241.

Le controversie escluse

  1. le risorse proprie tradizionali dell’Unione europea (1); 
  2. l’IVA all’importazione;
  3. le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato (2);
  4. tributi non amministrati dall’Agenzia delle entrate.

La rinuncia non dà luogo alla restituzione delle somme che sono già state versate, anche se in misura superiore a quanto è dovuto applicando tale norma. 

Alla rinuncia si applica l’art. 390 c.p.c.:

Note:

  1. Art. 2, par. 1. Lett. a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7.6.2007, 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26.5.2014, e 2020/20537UE, Euratom del Consiglio, del 14/12/2020.
  2. Art. 16 del regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13.7.2015.




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