Speciale Pubblicato il 14/07/2022

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Raccolta fondi ETS: i contenuti delle Linee guida del MLPS

di Moroni Avv. Francesca

“Linee guida per la raccolta fondi degli ETS”, per offrire agli Enti del Terzo Settore uno strumento di orientamento nella realizzazione dell’attività di raccolta fondi



Con Decreto del MLPS, il 13 giugno 2022 sono state pubblicate le “Linee guida per la raccolta fondi degli ETS”, al fine di offrire agli Enti del Terzo Settore uno strumento di orientamento nella realizzazione dell’attività di raccolta fondi e contribuire a migliorare il rapporto di fiducia fra i cittadini e gli Enti stessi.

Le linee guida in esame costituiscono infatti attuazione della previsione dell’articolo 7, comma 2 del Codice: in esse il tema della raccolta fondi viene trattato sotto il profilo sostanziale, mentre sul profilo fiscale la competente Amministrazione finanziaria interverrà con specifici documenti di prassi, circolari o atti di indirizzo.

Sul piano soggettivo, le richiamate Linee guida sono rivolte a tutti gli enti del Terzo Settore, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e classificazione come ETS commerciale o non commerciale. Si ha, dunque, un ampliamento della perimetrazione che non è più limitata alla nozione fiscale di ente non commerciale, ricomprendendovi, ad esempio, anche le imprese sociali.

Inoltre, viene riconosciuta in maniera esplicita agli ETS la facoltà di realizzare l’attività di raccolta fondi anche in forma organizzata e continuativa.

Importante sottolineare e ribadire che le risorse raccolte devono essere destinate al fine esclusivo di sostenere finanziariamente le attività di interesse generale, con conseguente esclusione della possibilità di impiegare i fondi così raccolti per finanziare le attività diverse di cui all’articolo 6 del Codice.

Nella raccolta fondi, infatti, il soggetto erogatore deve essere messo a conoscenza dal beneficiario che i fondi pervenuti saranno destinati ad uno scopo ben individuato (attività di interesse generale dell’ente o realizzazione di specifici progetti). 

In pratica, l’ETS è tenuto a rispettare la funzione di strumentalità dell’attività di raccolta fondi rispetto alla realizzazione delle attività statutarie di interesse generale, anche limitando le spese relative all’organizzazione dell’evento che non potranno essere superiori o prossime ai ricavi della raccolta, salvo che si verifichino fatti che possano compromettere la buona riuscita dell’iniziativa, non individuabili a priori. In tale ultimo caso, l’ente sarà tenuto a indicare nel rendiconto e nella relazione illustrativa le motivazioni per le quali i costi sostenuti per la realizzazione dell’evento sono stati superiori ai ricavi. 

Pertanto, l’ETS deve individuare e quantificare il rapporto tra i fondi raccolti e la loro destinazione, prevedendo che i costi totali, sia amministrativi sia per l'attività di raccolta fondi, risultino contenuti entro limiti ragionevoli tali da consentire che, dedotti tali costi residui, comunque, una congrua quota di fondi da destinare ai progetti e alle attività per cui la stessa campagna è stata attivata. 

Tenuto conto di quanto sopra, i fondi raccolti dovranno quindi essere destinati per la maggior parte del loro ammontare a finanziare i progetti e le attività di interesse generale per cui la raccolta fondi è stata attivata.

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Raccolta fondi ETS: la rendicontazione

La rendicontazione dell’attività di raccolta fondi nella sua dimensione dinamica è un obbligo informativo che afferisce al rapporto tra l’ETS ed il sovventore, inteso sia come singolo soggetto che fornisce il suo apporto all’attività di interesse generale svolta dall’ETS, che come la più generale platea dei consociati. 

La duplicità della dimensione esplicativa dell’attività di raccolta fondi costituisce pertanto il naturale campo di applicazione degli obblighi di trasparenza ed accountability previsti dalla legge delega del 2016.

Sul piano normativo, si rimanda:

Al fine di agevolare gli Enti del Terzo Settore nell’assolvimento degli obblighi di rendicontazione delle raccolte fondi, è stato predisposto un modello di rendiconto allegato alle linee guida in esame.

Il deposito dei rendiconti, oltre ad assolvere alla sopra descritta funzione di pubblicità - notizia, pone in risalto l’ulteriore aspetto della raccolta fondi che involge anche il rapporto tra l’ETS e le PP.AA a vario titolo competenti al controllo. 

Al riguardo, i controlli competono:

Sul punto, fermo restando pertanto sotto il profilo fiscale il potere di verifica e accertamento dell’Amministrazione Finanziaria di cui all’articolo 94 del CTS, si rileva che ai sensi del richiamato articolo 7 gli ETS sono tenuti a rispettare i principi di verità trasparenza e correttezza nella raccolta fondi. Nel caso in cui si riscontrassero elementi tali da far ritenere potenzialmente violati i principi di cui sopra, i competenti uffici del Registro unico nazionale del terzo settore possono disporre ulteriori controlli e accertamenti anche mediante accessi presso la sede legale dell’ETS e acquisizione di documentazione ai sensi dell’articolo 93, all’esito dei quali adottare i relativi provvedimenti.

Raccolta fondi ETS: modalità di coinvolgimento dei volontari/lavoratori interni/terzi

Si chiarisce che per la realizzazione della raccolta fondi l’ETS può impiegare sia risorse proprie che di terzi

Di conseguenza, l’ETS potrà ricorrere al personale interno, o avvalersi di volontari, nel rispetto dell’articolo 17 del Codice, oppure delegare in tutto o in parte a soggetti terzi la realizzazione della racconta fondi. Con particolare riguardo all’impiego di personale interno all’ETS, dovrà essere rispettato il principio di incompatibilità (ex articolo 17, comma 5 del Codice) tra lo status di volontario e quello di lavoratore della medesima organizzazione (si rimanda, sul tema, alla nota del Ministero del lavoro e delle politiche 4 sociali n. 2088 del 27 febbraio 2020).

Sia nel caso di gestione all’interno dell’organizzazione dell’ETS dell’attività di raccolta fondi, sia nel diverso caso di affidamento a terzi di tutta o di parte di essa, le spese complessivamente sostenute per la realizzazione dell’evento o della campagna devono tendere ad essere congruamente inferiori ai fondi raccolti, fatte salve cause non prevedibili che compromettono il buon esito dell’attività.

Raccolta fondi ETS: modalità di svolgimento e profili fiscali

Per quanto concerne la modalità di svolgimento della raccolta fondi, questa, indipendentemente dall’occasionalità o meno dell’evento, potrà essere effettuata anche mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore

La modalità di raccolta potrà quindi essere sia privata (indirizzata al singolo potenziale donatore) che pubblica.

Nello specifico, la raccolta fondi potrà materialmente avvenire sia attraverso l’erogazione liberale (di danaro o beni in natura), sia mediante il pagamento di un corrispettivo a fronte di una cessione da parte dell’ETS di beni o servizi di modico valore (si ricorda che, proprio ai sensi dell’articolo 79, comma, 4 lettera a) del Codice non concorrono alla formazione del reddito i fondi pervenuti a seguito di raccolte occasionali anche mediante offerte di beni o servizi di modico valore).

Dal punto di vista del donatore/contribuente (persone fisiche, enti e società), l’articolo 83 del Codice riconosce la detraibilità e deducibilità delle liberalità in danaro o natura disposte a favore degli ETS, secondo modalità e limiti individuati con il D.M. del 28 novembre 2019.

Tecniche di raccolta fondi degli ETS

Le Linee Guida elencano una serie di tecniche, di seguito se ne illustrano alcune.

RACCOLTA FONDI ATTRAVERSO GLI EVENTI. Gli ETS possono organizzare raccolte fondi in occasione di eventi sportivi, culturali, ricreativi o di altro genere

Gli eventi possono essere organizzati direttamente dall’ETS o per conto di questo da un’agenzia o ente esterno, oppure possono essere organizzati esclusivamente da un soggetto terzo in piena autonomia. In quest’ultimo caso, l’ETS non si occupa dell’organizzazione dell’evento ma si limita a riceverne il beneficio economico e a gestire le modalità di comunicazione del marchio e del nome. Nel caso in cui l’evento sia organizzato da terzi, sarà cura dell’ETS valutare la compatibilità tra l’attività svolta dal terzo e la mission dell’ETS e redigere per iscritto le condizioni del rapporto tra i due soggetti. 

Nel caso in cui l’ETS sia chiamato ad organizzare l’evento dovrà pianificare la manifestazione, la logistica, prevedere polizze assicurative per rischi collegati all’evento, stipulare contratti con fornitori, artisti e altri. 

L’ETS dovrà verificare e rispettare gli adempimenti burocratici (licenze, permessi e altro) gli adempimenti alle normative di sicurezza e alle norme di pubblico spettacolo e gli adempimenti fiscali (tasse comunali, SIAE, etc.) legati all’organizzazione dell’evento. 

L’ETS dovrà pubblicizzare l’evento indicando finalità della raccolta, modalità di versamento dei contributi, recapiti dell’ETS per consentire al donatore di chiedere e ottenere informazioni sull’evento stesso

Qualora, in occasione di particolari eventi o manifestazioni, gli ETS somministrino bevande e alimenti avvalendosi della deroga al possesso dei requisiti sulla sicurezza alimentare prevista dall’art. 70 del CTS, dovranno in ogni caso prestare particolare attenzione alle scadenze dei prodotti somministrati, alla loro conservazione e alle condizioni minime di igiene nelle fasi di preparazione, somministrazione e smaltimento dei prodotti medesimi. 

RACCOLTA FONDI ATTRAVERSO GLI EVENTI DI PIAZZA. Si tratta di raccolte pubbliche occasionali in cui l’organizzazione raccoglie fondi prevalentemente mediante l’offerta di beni di modico valore

Anche in questo caso l’ETS dovrà verificare se siano necessarie autorizzazioni preventive per l’occupazione di spazi pubblici, nonché limitare lo svolgimento della raccolta a un numero limitato di giorni evitando, se possibile, di sovrapporsi ad eventi organizzati da altri Enti e di utilizzare per le vendite prodotti analoghi a quelli tradizionalmente utilizzati da altri ETS che possano ingenerare confusione nei donatori. Come già detto, è preferibile offrire il bene solidale ad un prezzo superiore al suo valore medio di mercato. 

Anche in questo caso l’ETS dovrà munire gli operatori di idonei elementi distintivi di riconoscimento, utilizzando volontari. 

In caso di ricorso a soggetti esterni dovrà essere stipulato un accordo formale per iscritto e gli eventuali emolumenti corrisposti al terzo per la prestazione dovranno essere specificati e resi noti. 

RACCOLTA FONDI ATTRAVERSO MERCHANDISING. Tra le attività tradizionali di raccolta fondi degli ETS vi è la cessione di beni di modico valore (gadget o altri prodotti, anche alimentari, talvolta donati dalle aziende come forma di sostegno alle attività di interesse generale dell’ETS) contraddistinti dal marchio dell’ETS apposto sul bene e/o caratterizzante il contesto delle attività di promozione della vendita: il merchandising

Nel caso degli ETS, il merchandising consente non solo di raccogliere fondi a sostegno delle attività di interesse generale dell’ETS, ma anche di veicolare tra il pubblico dei sostenitori il messaggio intrinsecamente associato all’attività di interesse generale dell’ETS medesimo attraverso un bene di modico valore solitamente di uso comune: una maglietta, una tazza, un cappellino, un portachiavi, ma anche un bene di consumo, il cui packaging o labbelling di accompagnamento racconti come l’acquisto di quel bene rappresenti una forma di sostegno delle attività di interesse generale dell’ETS

L’attività di vendita del merchandising avviene solitamente (ma non esclusivamente) attraverso il coinvolgimento di volontari e sostenitori in contesti pubblici. L’attività di vendita di merchandising può essere svolta in forma occasionale o continuativa, con diverse conseguenze sul piano fiscale (ovvero non assoggettamento dei ricavi a tassazione qualora tale attività sia svolta dall’ETS in forma occasionale, ai sensi dell’articolo 79, comma 4, lettera a) del CTS)

 RACCOLTA FONDI DALLE IMPRESE FOR PROFIT. L’ETS può raccogliere fondi dalle imprese for profit sia direttamente che per il loro tramite da dipendenti e clienti. Preliminarmente l’ETS potrà stabilire i criteri di scelta delle imprese a cui chiedere donazioni, valutando la tipologia di impresa e la composizione societaria e la compatibilità dei principi e valori dell’impresa con quelli dell’ETS. Le modalità di collaborazione possono essere molteplici. 

A titolo esemplificativo e non esaustivo: erogazioni liberali, donazione di beni e servizi, donazione di tempo da parte dei dipendenti dell’azienda, payroll giving, cause related marketing, eventi e raccolta verso i clienti. 

L’ETS e l’impresa potranno redigere accordi scritti sulle modalità della collaborazione, prevedendo tempistica e modalità di versamento dei fondi da parte dell’impresa, rendiconto sull’attività svolta da parte dell’ETS con i fondi raccolti, modalità di utilizzo del marchio, logo e nome dell’organizzazione, modalità di comunicazione dell’accordo all’esterno, durata e condizioni della collaborazione, regolamentazione del rapporto ai fini privacy e del trattamento dei dati personali.

RACCOLTA FONDI ATTRAVERSO I LASCITI TESTAMENTARI. L’ETS che vuole ricorrere a questa forma di raccolta fondi dovrebbe predisporre opuscoli o diffondere a mezzo WEB o attraverso il sistema radio televisivo informazioni sulle modalità con le quali è possibile disporre lasciti testamentari, la differenza tra patrimonio disponibile e quote di legittima, la facoltà di modificare sempre le proprie disposizioni testamentarie, la possibilità di vincolare il lascito alla realizzazione di un dato progetto, rappresentando però, in tale ultimo caso la necessità di indicare nel testamento la possibilità di impieghi alternativi nei limiti delle attività di interesse generale svolte dall’ETS, qualora il progetto non fosse più realizzabile dopo il decesso del disponente

RACCOLTA FONDI ATTRAVERSO DONAZIONI ONLINE. Gli ETS possono ricorrere anche a forme di raccolta fondi online. 

A titolo esemplificativo, sono molto diffuse le raccolte fondi tramite form sui siti web degli ETS, pagine di donazione su piattaforme esterne all’ETS (crowdfunding, personal fundraising), promozione della raccolta sui motori di ricerca e sui social media. 

Dovrà essere posta particolare attenzione a: 



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