Speciale Pubblicato il 25/07/2017

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Credito di imposta per spese pubblicitarie 2017: a chi spetta

di Redazione Fisco e Tasse

Manovra correttiva 2017: incentivi fiscali per investimenti pubblicitari su quotidiani, periodici e sulle emittenti televisive e radiofoniche



Sono numerose le novità introdotte dalla manovra correttiva 2017, il DL 50/2017. In sede di conversione del DL, tra gli altri, è stato introdotto l’articolo 57-bis in base al quale dal 2018 alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo sotto forma di credito d’imposta. 

Lo scopo della norma era dare attuazione alla Legge 198/2016 che prevedeva l’introduzione di benefici fiscali connessi agli “investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali”, attraverso il riconoscimento di “un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative” (articolo 2, comma 2, lettera n).

In questo approfondimento facciamo il punto di questa agevolazione.

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Credito di imposta per spese pubblicitarie 2017: quali spese

In sede di conversione in legge del decreto 50/2017, è stato introdotto l’articolo 57-bis in base al quale dal 2018 alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie

è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta. Viene quindi incentivato un investimento incrementale rispetto all'anno precedente sia per spingere maggiormente imprese e professionisti ad investire, sia per spingere l'editoria.

Spese pubblicitarie 2017: come funziona il credito d'imposta

Il valore del credito d'imposta previsto dal DL 50/2017 è pari a:

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Le modalità, i criteri di attuazione, gli investimenti che danno accesso al beneficio, i casi di esclusione, le procedure di concessione e di utilizzo del beneficio, la documentazione richiesta, l’effettuazione dei controlli saranno definiti con un futuro decreto MEF.



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