Speciale Pubblicato il 13/08/2013

Tempo di lettura: 2 minuti

I requisiti strutturali per mettersi in proprio

di Dott. Tommaso Licchetta e Dott.ssa Roberta di Chiara

Per mettersi in proprio è necessario anche scegliere il luogo fisico per lo svolgimento dell'attività. Oltre alla scelta dislocativa sarà bene tener conto dei requisiti strutturali previsti entro le norme vigenti.



I principali requisiti che un locale deve possedere affinché tutto si possa svolgere in conformità con le disposizioni che la legge impone sono:
- Impianto elettrico;
- Sicurezza degli impianti;
- Norme di sicurezza;
- Contratto di locazione.

L'articolo continua dopo la pubblicità

Impianto elettrico

Uno dei requisiti fondamentali del nostro locale può essere di sicuro quello relativo all’impianto elettrico. Una volta progettato quest’ultimo, si procederà con l’installazione e con la prescritta certificazione.
La dichiarazione di conformità contiene informazioni sulla procedura di installazione, sulla tipologia di materiali utilizzati, sulle norme seguite e sull’ubicazione dell’impianto.
A corredo, saranno acclusi una serie di allegati (alcuni dei quali obbligatori, pena la nullità della dichiarazione):

Sicurezza degli impianti

In base all’art. 28 d.lgs. n. 81/2008, l’azienda è tenuta a redigere il documento di valutazione dei rischi (DVR).
Dal 1° giugno 2013 tutte le aziende, indipendentemente dal numero degli addetti, devono possedere il documento cartaceo da cui risulta la procedura eseguita per rilevare i rischi presenti in azienda.
Per maggiori approfondimenti acquista la guida “Documento di valutazione del rischio e stress da lavoro correlato" a cura di Staiano Avv. Staiano

Contratto di locazione

Una volta valutato che il locale risponde alle caratteristiche richieste per l’apertura, si procede- rà alla predisposizione del contratto di locazione.
Il contratto di locazione deve essere registrato entro 30 giorni dalla data della stipula presso l’Agenzia delle entrate:
Se la durata del contratto non supera i 30 giorni complessivi nell’anno, non si è obbligati alla registrazione del contratto. Il canone annuale è soggetto all’imposta di registro (1%, se è prevista anche l’applicazione dell’Iva – 2% negli altri casi). Il versamento dell’imposta va effettuato con modello F23 e va ripartito equamente tra conduttore e locatore, salvo accordi diversi. Una volta eseguito il versamento ed apposte marche da bollo per € 16 andrà presentato presso gli uffici dell’Agenzia delle entrate per la registrazione. Il limite di deposito cauzionale richiedibile dal locatore è pari a 3 mensilità.
Per maggiori approfondimenti acquista l’ebook “Mettersi in proprio - Guida rapida dell'imprenditore moderno” a cura di Dott. Tommaso Licchetta e Dott.ssa Roberta di Chiara


TAG: Mettersi in proprio