Può essere che si tratti di una svista del fisco, o meglio della presentazione di un’istanza di interpello avvenuta nel 2020 alla quale l'Ufficio ha risposto nel 2020, ma poi erroneamente pubblicata nel 2021, anno di forti modifiche al superbonus. Sta di fatto che l'agenzia delle entrate, rispondendo all'istanza di interpello di un contribuente fornisce una replica pressoché datata e non considerando le modifiche intervenute con la legge di bilancio 2021.
La situazione prospettata dal contribuente
Le richieste dei coniugi contribuenti sono le seguenti:
Significativo è il fatto che l’istante richieda se tale limite, riferito al bonus mobili, di euro 10.000 possa essere raddoppiato a 20.000 in funzione delle due unità immobiliari di partenza.
Si noti il limite volutamente di euro 10.000 presente nell’istanza quando in realtà la legge di bilancio 2021 lo ha innalzato ad euro 16.000.
La risposta dell'agenzia delle entrate
Ciò che emerge da parte dell'agenzia delle entrate è una risposta pressoché superata dalla legge di bilancio 2021, la quale risposta, come detto, molto probabilmente avrebbe dovuto venire pubblicata ante 31/12/2020, quando in vigore vi erano le precedenti regole. Ciò posto i chiarimenti in rapida successione sono:
Che si tratti di una mera svista di pubblicazione o che si tratti di un altro tipo di svista, sta di fatto che occorre a questo punto ben ponderare le risposte fornite dal fisco.
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