Dopo il rinnovo del contratto commercio Terziario e servizi giunto il 22 marzo scorso, le sigle sindacali protestano ancora piu sonoramente per lo stallo delle trattative che si registra invece per rinnovo del contratto collettivo nazionale della distribuzione moderna organizzata (DMO) firmato il 19 dicembre 2018 da Federdistribuzione e i sindacati di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e scaduto a dicembre 2019.
A seguito dello sciopero del 30 marzo 2024 le imprese intendono favorire la ripresa delle trattative annunciando un aumento di 70 euro come anticipo sui futuri aumenti in busta paga già con la mensilità di aprile.( vedi i dettagli al paragrafo successivo)
I sindacati hanno annunciato però una nuova mobilitazione per il 25 aprile prossimo
Si ricorda che sono interessate le imprese del commercio, alimentari e non alimentari, organizzate in catene di negozi, franchising, ingrosso, cash and carry e shopping on line. Federdistribuzione infatti ragguppa i colossi Auchan, Carrefour, Esselunga, Leroy Merlin, Ikea, Pam, Panorama Rinascente ma anche Coin, Decathlon, Despar, Metro, Ovs, Zara che vantano un giro di affari superiore ai 65 miliardi di euro, 15 mila punti di vendita , diretti e in franchising, e circa 500 mila lavoratori. Queste aziende prima del 2018 applicavano anch'esse il ccnl Confcommercio terziario.
CCNL DMO la trattativa 2024 e proposte della piattaforma sindacale
Il primo incontro per il rinnovo del contratto era stato tenuto il 24 marzo 2021 ed era stato presentato un documento unitario dalle tre sigle sindacali in cui si sottolineava la necessità di
- adattare le competenze dei lavoratori alle nuove sfide del contesto economico.
- accompagnare i processi di turn over attraverso la cosiddetta staffetta generazionale.
- nuove tutele e garanzie per la conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro,
- attenzione al welfare, all’assistenza sanitaria integrativa e alla previdenza complementare, alla formazione, alla lotta alla discriminazione di genere
- la rivisitazione delle professionalità nei sistemi di classificazione del personale
- rendere più strutturato l’articolato contrattuale in tema di lavoro agile
- aggiornare le norme su agibilità sindacali e le aree su cui possono intervenire la contrattazione di secondo livello e la contrattazione integrativa aziendale.
Gli incontri sono ripresi ad 20 ottobre 2021: le parti hanno stabilito in primo luogo di procedere alla sottoscrizione definitiva del testo unico contrattuale risultante dal riallineamento dell’intesa di rinnovo del 19 dicembre 2019 e dalla disciplina riconducibile alla versione del CCNL Terziario distribuzione servizi dell 2013 (quando Federdistribuzione era ancora in Confcommercio).
Dopo un rallentamento del confronto, a dicembre 2022 è stato firmato un protocollo comune a tutte le sigle del settore terziario e commercio, compresa la DMO, che ha garantito un anticipo di adeguamento economico, in vista degli attesi rinnovi (indennità una tantum di 350 euro e acconto sui futuri aumenti) e accordi sul successivo calendario per la prosecuzione delle trattative.
Vedi qui i dettagli Contratti commercio anticipo 2023 degli aumenti
Il confronto tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e l'associazione imprenditoriale di settore Federdistribuzione, è proseguito il 28 febbraio 2023 sui temi della classificazione del personale, del franchising e delle politiche di genere.
Sulla classificazione del personale Federdistribuzione ha illustrato una proposta che elimina l'attuale struttura dell'inquadramento unico dalle figure professionali riconducibili alle aziende di pubblicità e prevede l'attribuzione di un livello alle varie figure dell'e- commerce, del farmacista (responsabile di parafarmacia e non), del supervisore di barriera casse e dell'addetto al picking.
Sulle politiche di genere i sindacati chiedevano di rafforzare il congedo per le donne vittime di violenza di genere, nonché di migliorare le attuali pattuizioni previste dal Contratto Nazionale e di specificare le clausole per i contratti a termine .
Il diniego giunto lo scorso anno ha portato a una rottura
Il 30 marzo 2024 si è arrivati allo sciopero del settore con una alta adesione secondo i sindacati (in media del 60%), smentita però dalle imprese che si attendono una ripresa delle trattative
Federdistribuzione sottolinea in un comunicato che non è stata fatta alcuna richiesta di “flessibilità incontrollata” nella definizione dei contratti a termine, né è stato proposto alcuno “smembramento del sistema di classificazione del personale” ma l’inserimento di nuove figure professionali e nuovi ruoli di coordinamento e organizzazione. Federdistribuzione non ha proposto alcun demansionamento dei lavoratori, né alcuna riduzione dei loro diritti. La rottura unilaterale del tavolo negoziale da parte delle organizzazioni sindacali è stata quindi immotivata in rapporto all’andamento della trattativa, così come è immotivata la convocazione dello sciopero (...).
Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi mensili (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile, a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali, mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale, con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale, e riconoscano la specificità delle imprese del settore distributivo moderno che creano occupazione, generano investimenti e contribuiscono significativamente all’economia del Paese.
Il contratto e i minimi retributivi 2019 in vigore
Il trattamento economico attualmente in vigore prevede :
- nuovi minimi contrattuali dal 2019 – che recepiscono gli incrementi salariali erogati da Federdistribuzione pari a 61€ al IV livello - oltre ad un aumento salariale pari a 24€ al IV livello, da riparametrare per gli altri, con decorrenza dal mese di dicembre del 2018 corrisposti nel mese di gennaio 2019
- due erogazioni straordinarie una tantum pari a 500 euro nel mese di febbraio 2019 e a 389 nel mese di marzo 2020, a copertura del periodo di carenza contrattuale dal 2015/2018.
- un sistema di bilateralità ad hoc anche con riferimento all’assistenza sanitaria integrativa di natura obbligatoria nonché alla formazione professionale rivolta ai quadri aziendali.
- Infine il testo del contratto richiama come parte integrante gli istituti, gli articoli e le clausole del contratto collettivo nazionale di lavoro del terziario, distribuzione e servizi del 18 luglio 2008, così come integrati e modificati dal contratto in vigore al 31 dicembre 2013, riferiti al sistema di relazioni sindacali, contrattazione, diritti sindacali, tutela della salute e della dignità della persona, composizione delle controversie e disciplina del rapporto di lavoro.
Qui il testo integrale del CCNL in vigore .
Di seguito la tabella dei minimi retributivi :