Spese libri scolastici: deducibilità in arrivo nel 2026

Nella bozza della Legge di Bilancio 2026 circola un emendamento  che punta a introdurre, dal 2026, una deducibilità dal reddito delle spese sostenute per l’acquisto dei libri di testo adottati dalle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione. 

La proposta ,della maggioranza , quindi  con alta probabilità di  approvazione, prevede uno stanziamento di 200 milioni di euro annui a decorrere dal 2026 e interviene direttamente sul TUIR (DPR 917/1986), art. 10 (oneri deducibili), inserendo una nuova lettera “b-bis”.

Il testo dell’emendamento (bozza)

“All’articolo 10, comma 1 DPR 22 dicembre 1986, n. 917, dopo la lettera b) è inserita la seguente:

b-bis) le spese sostenute per l’acquisto dei libri di testo adottati dalle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione.”

La copertura finanziaria, sempre secondo il testo attuale, arriverebbe tramite una corrispondente  riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica. 

1) Spese libri scolastici: cosa cambierebbe per le famiglie

 Si ricorda che per l'anno scolastico 2025/26,  gli studenti della scuola dell'obbligo sono  poco piu di 7milioni, dato reso disponibile dal Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM).

Oggi i libri della scuola primaria risultano forniti gratuitamente, perché la legge prevede che siano a carico dei Comuni (con modalità stabilite dalla normativa regionale: in pratica spesso tramite “cedola libraria”). 

Lo stanziamento è pari a 103 milioni di euro annui.

 Per la scuola secondaria di I e II grado, invece, non c’è una gratuità generalizzata: esistono interventi di fornitura gratuita o semigratuita/ contributi destinati alle famiglie meno abbienti, nell’ambito dell’art. 27 della L. 448/1998,  sempre attuati e gestiti a livello Comunale con spese a carico delle Regioni. 

 Sul piano fiscale, invece  l’Agenzia delle Entrate ribadisce che la detrazione per spese di istruzione non copre l’acquisto dei testi scolastici per la scuola secondaria di I e II grado. 

Se l’emendamento entrasse in vigore, l’aiuto  introdurrebbe una deduzione dal reddito (TUIR, art. 10) per i libri di testo adottati dalle scuole, quindi un meccanismo “automatico” in dichiarazione (nei limiti e condizioni che saranno eventualmente fissati dal testo definitivo).