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CODICE INCENTIVI 2026 IN GAZZETTA: TUTTE LE NOVITÀ

Codice incentivi 2026 in Gazzetta: tutte le novità

Pubblicato il decreto legislativo 184 2025 “Nuovo Codice degli incentivi” in vigore dal 1 gennaio 2026: digitalizzazione e parità tra autonomi e imprese. Tabella di riepilogo

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Il nuovo Codice degli Incentivi approvato con decreto legislativo dal Governo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 dicembre 2025   ed è' stato predisposto in attuazione della legge delega n. 160/2023, su proposta del ministero delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso.

CoMe affermato dal ministro in conferenza stampa. Il provvedimento si fonda su tre pilastri fondamentali:

  • digitalizzazione,
  • semplificazione,
  • trasparenza.

e per la prima volta  disciplina in modo organico tutte le fasi del ciclo di vita degli incentivi: programmazione, progettazione, attuazione, monitoraggio, pubblicità e valutazione dei risultati,  con l'intento di superare anni di frammentazione normativa e procedurale.

Un aspetto centrale è il potenziamento degli strumenti digitali già incardinati presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy: la piattaforma Incentivi.gov.it e il Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA) costituiranno il cuore del nuovo Sistema Incentivi Italia, previsto dagli artt. 3 e seguenti della bozza 

Il testo del decreto è stato definito dopo un ampio confronto istituzionale che ha coinvolto amministrazioni centrali, Conferenza Stato-Regioni, Consiglio di Stato e Parlamento, i cui contributi sono stati recepiti nella versione finale. L’obiettivo è garantire una gestione unitaria, tracciabile e valutabile degli incentivi, aumentando l’efficacia delle politiche industriali e riducendo tempi e oneri per imprese, professionisti e lavoratori autonomi.

La ministra del lavoro Calderone ha sottolineato in particolare l'importanza del principio di parita di accesso alle agevolazioni per imprese e lavoratori autonomi, compresi i professionisti.

Vediamo in dettaglio l'elenco delle misure nei prossimi paragrafi.

1) Struttura e contenuti del Codice

Il decreto si articola in 28 articoli, organizzati in cinque Capi, che ridisegnano l'intero ecosistema italiano delle agevolazioni.

Da segnalare in particolare 

  • L’art. 6 introduce il bando-tipo, che uniforma requisiti, criteri, modalità di accesso, istruttoria, cumulo, controlli, rendicontazione e revoca. Questa standardizzazione riduce la variabilità tra misure e rende più prevedibile il quadro regolatorio per imprese e consulenti.

Il Codice introduce anche  un sistema rafforzato di controlli (art. 18), una disciplina rigorosa sul contrasto alla delocalizzazione (art. 16) e un quadro uniforme per le revoche (art. 17)

Gli artt. 20 e 21 stabiliscono un sistema strutturato di monitoraggio basato sul CUP e una valutazione continua — ex ante, in itinere ed ex post — per misurare l'efficacia delle misure di sostegno.

Sono espressamente previsti più decreti attuativi, direttoriali e linee guida.

In particolare  un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il MEF, previa intesa in Conferenza Stato-Regioni  avrà ad Oggetto:

  • il modello di Programma degli incentivi;
  • le tempistiche per l’adozione;
  • modalità di aggiornamento;
  • format per la ricognizione degli incentivi regionali. 

da adottare entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del Codice. Se il Codice entra in vigore il 1° gennaio 2026 (art. 28), il termine cade indicativamente entro fine aprile 2026.


2) Digitalizzazione e premialità

il Codice introduce , oltre alla razionalizzazione normativa, importanti innovazioni operative.

La riforma rende obbligatori:

  • processi digitali, affidati a piattaforme interoperabili;
  • semplificazione delle procedure, limitando la documentazione  richiesta, fornendo il bando tipo per tutte le agevolazioni e automatizzando i controlli;
  • trasparenza, con obblighi di pubblicazione, CUP univoci e tracciamento completo degli incentivi.
  • Incentivi.gov.it e RNA diventeranno il punto di accesso unico per:
  • consultare gli incentivi;
  • verificare requisiti;
  • presentare le istanze;
  • monitorare l’avanzamento;
  • consultare valutazioni e risultati.

Vengono definite come nella tabella seguente le premialità e riserve per PMI, microimprese e categorie prioritarie

CategoriaPremialità/Riserva
PMI≥ 60% delle risorse
Microimprese / lavoratori autonomi≥ 25% delle risorse
Rating di legalitàPunteggio aggiuntivo o maggiorazione
Parità di generePremialità dedicata

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3) Parità di accesso alle agevolazioni per i lavoratori autonomi (Art. 10)

Una delle novità più attese , salutata con particolare soddisfazione dal Ministro del lavoro Calderone che come ex presidente dei consulenti del lavoro si era spesa molto sul tema, riguarda i lavoratori autonomi, finalmente equiparati alle PMI per l’accesso agli incentivi.

L’art. 10,  stabilisce che gli autonomi potranno di regola partecipare alle stesse condizioni delle PMI e  saranno esclusi solo i requisiti non pertinenti alla loro attività.

Inoltre, i bandi dovranno garantire disposizioni specifiche per un accesso effettivo e non discriminatorio.

Si tratta del completamento di un percorso iniziato con la legge 81/2017, più volte rilanciato nei tavoli ministeriali con le categorie professionali.

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4) Tabella riepilogo degli articoli del Codice incentivi

ArticoloTitoloContenuto sintetico
Art. 1Oggetto e ambito di applicazioneDefinisce finalità del Codice, ambito soggettivo e oggettivo, incentivi esclusi (es. agevolazioni fiscali automatiche, accise, incentivi contributivi salvo rinvii) e coordinamento con la disciplina UE sugli aiuti di Stato.
Art. 2DefinizioniIntroduce le definizioni unitarie (agevolazione, impresa, lavoratore autonomo, PMI, forme di contributo e finanziamento, capitale di rischio), che diventano riferimento per tutti i bandi futuri.
Art. 3Servizi per la semplificazione degli incentiviIndividua nel sistema “Incentivi Italia” (Incentivi.gov.it, RNA e altre piattaforme) l’infrastruttura per progettazione, gestione digitale, controlli, monitoraggio e valutazione delle misure.
Art. 4Programma degli incentiviObbliga le amministrazioni centrali a predisporre un Programma degli incentivi con obiettivi, elenco delle misure, cronoprogramma orientativo e quadro finanziario, privilegiando la continuità delle misure efficaci.
Art. 5Coordinamento tra politiche di incentivazione statali e regionaliIstituisce il Tavolo permanente degli incentivi presso il MIMIT per informazione reciproca, coordinamento tra Stato e Regioni e riduzione di sovrapposizioni tra misure nazionali e territoriali.
Art. 6Bando-tipoStabilisce il contenuto minimo dei bandi (finalità, risorse, soggetti ammissibili, interventi e spese, forme di agevolazione, cumulo, procedure, controlli, revoche) e rinvia a un bando-tipo adottato dal MIMIT.
Art. 7Criteri per gli affidamenti di attività del ciclo di vita dell’incentivoDisciplina l’affidamento a soggetti terzi o in house di progettazione, istruttorie, controlli e altre attività, definendo criteri generali e modalità di copertura degli oneri a carico delle risorse disponibili.
Art. 8Elementi premianti e riserve specificheElenca gli elementi premianti (rating di legalità, certificazione parità di genere, occupazione giovani, donne, persone con disabilità, misure per natalità e conciliazione) e introduce riserve minime di risorse per PMI, microimprese e lavoratori autonomi.
Art. 9Motivi di esclusioneDefinisce le cause ostative all’accesso (es. antimafia, sanzioni interdittive 231, gravi illeciti, irregolarità contributiva per incentivi agli investimenti, delocalizzazioni e cessazioni vietate, obblighi assicurativi non adempiuti).
Art. 10Partecipazione del lavoratore autonomoConsente, ove previsto dai bandi, la partecipazione dei lavoratori autonomi alle misure alle stesse condizioni delle PMI, con adattamento dei requisiti non compatibili con la natura professionale dell’attività.
Art. 11Operazioni agevolabili e spese ammissibiliIndica che i bandi devono individuare con chiarezza le operazioni ammissibili e le spese finanziabili, prevedendo condizioni di ammissibilità, tracciabilità e l’uso del CUP nella documentazione di spesa.
Art. 12Agevolazioni concedibiliElenca le forme di agevolazione (contributi, garanzie, finanziamenti agevolati, strumenti rimborsabili, interventi nel capitale, agevolazioni fiscali e contributive) e richiama i limiti di cumulo nel rispetto della normativa UE.
Art. 13Procedure e modalità di accessoRegola modalità di presentazione delle domande, contenuti dell’istruttoria e criteri di selezione, prevedendo procedure a sportello cronologico, graduatorie con punteggio o procedure negoziali per progetti complessi.
Art. 14Soccorso istruttorioConsente la richiesta di integrazioni e chiarimenti sulle domande, con sospensione dei termini, escludendo però la sanatoria delle irregolarità essenziali che comportano l’inammissibilità.
Art. 15Procedure e modalità di erogazioneDisciplina erogazioni in acconto e a saldo, possibilità di anticipazioni assistite da garanzie, rendicontazione delle spese e utilizzo di opzioni semplificate di costo, ove compatibili con la disciplina UE.
Art. 16Contrasto alla delocalizzazione e salvaguardia dei livelli occupazionaliIntroduce vincoli contro la delocalizzazione delle attività incentivate, obblighi di comunicazione preventiva, ipotesi di decadenza e restituzione (anche con sanzioni), nonché tutele per i livelli occupazionali e periodi di esclusione da nuovi incentivi.
Art. 17RevocheIndividua le ipotesi di revoca totale o parziale delle agevolazioni (mancanza requisiti, inadempimenti, mancata realizzazione progetti, delocalizzazioni, ecc.) e disciplina il recupero delle somme con interessi e maggiorazioni.
Art. 18ControlliPrevede controlli documentali e in loco, l’utilizzo di banche dati e sistemi informativi, la verifica di regolarità contributiva, antimafia e posizione nel Registro nazionale aiuti prima della concessione ed erogazione.
Art. 19Regime speciale per gli incentivi fiscali e per gli incentivi contributiviStabilisce le regole procedurali per incentivi fiscali con istruttoria valutativa e, per i crediti d’imposta automatici, l’obbligo di comunicazioni per il monitoraggio; disciplina il coordinamento con gli incentivi contributivi, lasciando ferma la normativa di settore.
Art. 20Monitoraggio degli incentiviIntroducendo l’uso sistematico del CUP, impone alle amministrazioni sistemi di raccolta e gestione dati per il monitoraggio finanziario, fisico e procedurale di tutte le misure agevolative.
Art. 21Valutazione degli incentiviPrevede la valutazione ex ante, in itinere ed ex post degli incentivi, anche con il supporto di soggetti specializzati, per misurare l’efficacia delle misure e orientare eventuali revisioni della politica di sostegno.
Art. 22Conoscibilità, pubblicità e trasparenza degli incentiviRafforza gli obblighi di pubblicità e trasparenza, attribuendo a Incentivi.gov.it il ruolo di punto di accesso unico per bandi, Programmi degli incentivi, informazioni sulle misure e sui beneficiari.
Art. 23Ulteriori disposizioniIntroduce modifiche e integrazioni a norme vigenti (in particolare collegate al PNRR e alla disciplina sugli incentivi) per allinearle al Codice, anche rafforzando il ruolo del sistema Incentivi Italia e i presìdi istruttori.
Art. 24AbrogazioniElenca le disposizioni abrogate, tra cui il d.lgs. 123/1998 e altre norme incompatibili, consolidando nel Codice la disciplina generale degli incentivi alle imprese.
Art. 25Disposizioni transitorie e di coordinamentoRegola il passaggio dal vecchio al nuovo regime, specificando l’applicazione del Codice ai bandi non ancora pubblicati e agli incentivi fiscali e contributivi istituiti dopo l’entrata in vigore.
Art. 26AggiornamentiStabilisce che ogni futura normativa incidente sul Codice debba intervenire con esplicita modifica, integrazione, deroga o sospensione delle singole disposizioni, per garantire certezza e leggibilità del quadro.
Art. 27Clausola di invarianza finanziariaPrevede che le amministrazioni interessate provvedano agli adempimenti previsti dal Codice con le risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art. 28Entrata in vigoreStabilisce l’entrata in vigore del Codice degli incentivi al 1° gennaio 2026.

5) Polizze catastrofali ed esclusione dagli incentivi

Il nuovo Codice  chiarisce con l'art. 9  anche  l’impatto dell’obbligo di copertura assicurativa contro i rischi catastrofali sulle agevolazioni pubbliche alle imprese, distinguendo tra misure accessibili e misure precluse in assenza di polizza. In particolare, viene precisato che la mancata stipula della copertura comporta, di regola, l’esclusione dagli incentivi che prevedono una valutazione tecnico-discrezionale dei progetti, mentre restano fruibili gli strumenti “automatici”. In estrema sintesi

  • accesso confermato agli incentivi fiscali automatici, compresi quelli in materia di accise, soggetti a semplici verifiche formali e di capienza delle risorse;
  • esclusione, invece, dalle misure fondate su istruttoria valutativa (bandi, graduatorie, selezioni); 
  • mantenimento degli incentivi contributivi anche in assenza di polizza .
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