La Riforma Fiscale in corso, dall'approvazione della Legge n 111/2023. dovrebbe concludersi entro il 2025.
Tuttavia con un emendamento presentato in Commissione Fiananze alla Camera, il Governo vorrebbe chiedere maggior tempo per completare l'approvazione dei decreti legislativi mancanti.
Per conoscere tutti decreti approvati e i principali contenuti, leggi anche: Riforma Fiscale 2024: la Bussola dei decreti.
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1) Delega Fiscale: si ipotizza slittamento del termine ad agosto 2026
Con un emendamento presentato in Commissione Finanze alla Camera al Ddl del Governo (atto 2384) con "Modifiche alla legge 9 agosto 2023, n. 111, recante delega al Governo per la riforma fiscale" si chiede il rinvio dei termini per attuare la riforma fiscale (legge 111/2023).
Con l’emendamento sostenuto dal Governo il termine dovrebbe posticiparsi ad agosto 2026.
Lo slittamento dovrebbe a cascata ripercuotersi anche sui tempi a disposizione per i Testi unici.
Ricoridiamo che fino ad ora ne sono stati approvati quattro e quello sul registro è stato esaminato in via preliminare in Cdm.
Con il rinvio dell’attuazione della delega ne beneficierebbe anche la riforma del gioco fisico, ancora al centro del confronto tecnico tra Monopolio e Ministero delle Finanze.
In proposito ricordiamo che la Conferenza unificata ha chiesto al Governo di prevedere che «l’esercizio del potere di delega si esaurisca non al 31 dicembre 2025 ma almeno ad agosto 2026», dunque con un anno in più rispetto al termine iniziale di 24 mesi.
Ciò quindi dovrebbe riguardare i giochi ma soprattuto la delega fiscale.
Il maggior termine richiesto è in linea con il vincolo automatico inserito dal legislatore delegato nella legge 111/23 che prevede:
- Qualora un decreto legislativo sia oneroso e con esso non vi siano le necessarie coperture finanziarie, quest’ultimo può essere emanato solo dopo l’approvazione di provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie, quale, in primo luogo, la legge di bilancio.
Di qui il parere suddetto della Conferenza delle Eegioni.
Come evidenziato dal IlSole24ore del 6 giugno nell'articolo a firma Marco Mobili Giovanni Parente, l’accordo tra le Finanze e le Regioni prevederebbe, salvo modifiche, la devoluzione del 5% del gettito Irpef agli enti locali: 300 milioni di euro annui, ma come detto tutti ancora da coprire.
L’emendamento sul rinvio al 2026 della conclusione della Delega Fiscale modificherebbe anche un passaggio della norma sui limiti di giocata e vincita, per i quali non si parla di diminuzione ma di revisione per consentire di intervenire su una disciplina troppo datata.
Si attende il testo dell'emendamento completo e l'esito della votazione.