Nell’ultimo decennio la Cassazione, anche a Sezioni Unite, è intervenuta più volte a chiarire la natura dell’ipoteca esattoriale, arrivando all’approdo che non è un “ordinario vincolo”, bensì un particolare mezzo preordinato all’espropriazione forzata, che cela numerose insidie.
A fronte di ciò, laddove un cittadino “scopre” che in passato è stata iscritta ipoteca esattoriale su beni immobili di sua proprietà, senza essere stato precedentemente avvertito dal concessionario della riscossione, non può semplicemente impugnare l’atto avanti il Giudice dell’esecuzione.
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Ti consigliamo: “Formulario sul Primo Grado del Contenzioso tributario”
1) Ipoteca esattoriale: come impugnarla vittoriosamente?
Il ricorrente deve agire con “azione di accertamento negativo” della pretesa dell’esattore di eseguire l’ipoteca avanti lo specifico giudice competente per la materia.
Avanti il Tribunale in Funzione di Giudice del Lavoro per la parte in cui l’ipoteca è posta a garanzia di cartelle esattoriali INPS oppure INAIL
Avanti la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado per la parte in cui è posta a garanzia di cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate per crediti tributari in genere (IVA, IRPEF, IRAP, ecc…)
Avanti il Giudice di Pace per la parte in cui è posta a garanzia di cartelle esattoriali emesse per violazioni del Codice della Strada.
Nel “Formulario sul Primo Grado del Contenzioso tributario” viene esaminata in particolare l’impugnazione dell’ipoteca avanti il Giudice Tributario di Primo grado, ma non dimentichiamo di indicare che, laddove l’ipoteca sottende cartelle esattoriali di altra natura (ad esempio INPS o multe del Codice della Strada), bisogna agire con un diverso ricorso avanti il Giudice competente, utilizzando però le medesime argomentazioni.
La sostanza, in fatto ed in diritto, non cambia, e quindi il manuale è anche un valido strumento nella redazione degli altri ricorsi “non tributari”.