Dall'vviso Bonario alla Cartella Esattoriale, è un percorso da non ignorare con il Fisco, infatti nel dialogo (a volte un po' burrascoso) tra contribuente e Fisco, l'avviso bonario rappresenta una tappa fondamentale, spesso sottovalutata.
Non è ancora una vera e propria "multa", ma un campanello d'allarme, un invito dell'Agenzia delle Entrate a regolarizzare la propria posizione prima che la situazione si aggravi e si trasformi nella temuta cartella esattoriale.
Capire la natura e le implicazioni di questa comunicazione è cruciale per evitare spiacevoli sorprese.
Ti potrebbero interessare:
- Rateazione cartelle: calcolo Indici Liquidità Alfa Beta (Excel)
- Ravvedimento operoso 2025 - Foglio di calcolo excel
- Le sanzioni tributarie amministrative (eBook 2024)
- L'Autotutela per sistemare la propria posizione fiscale (eBook)
- Accertamento parziale integrativo e modificativo eBook
- Detraibilità Iva e operazioni inesistenti (eBook )
- "Adempimento collaborativo grandi imprese e PMI"
Ti segnaliamo anche il Corso Online del 21.05.2025 | AdER e intimazioni di pagamento: cosa sapere per un ricorso efficace in primo grado
1) Dall'Avviso Bonario alla Cartella Esattoriale
Cos'è l'Avviso Bonario? Un'Opportunità, Non Una Minaccia ma solo inizialmente!
L'avviso bonario, o "Comunicazione degli esiti del controllo automatizzato/formale", è il risultato di verifiche effettuate dall'Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi presentate (modello 730, Unico, ecc.) o sui pagamenti effettuati.
L'obiettivo è segnalare eventuali discordanze, omissioni o errori.
Ad esempio, potresti ricevere un avviso bonario se:
- Hai dimenticato di versare un acconto o un saldo delle imposte.
- Hai utilizzato in modo scorretto un credito d'imposta.
- Risultano difformità tra i dati che hai dichiarato e quelli in possesso dell'Agenzia.
La caratteristica più importante dell'avviso bonario è che non è un atto esecutivo, nel senso che non prevede, in questa fase, pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche.
È, piuttosto, un'opportunità per il contribuente di correggere l'errore o chiarire la propria posizione, usufruendo di un regime sanzionatorio agevolato.
Le sanzioni, infatti, sono notevolmente ridotte,di solito un terzo della sanzione piena, che si attesta al 10% dell'imposta dovuta
anziché il 30%.
Ricevuto l'avviso bonario, il contribuente ha (a seguito recente modifica) 60 giorni per agire.
Questo termine decorre dalla ricezione della comunicazione o dalla data di un'eventuale successiva rettifica da parte dell'ufficio, a seguito di chiarimenti forniti.
Se la comunicazione è stata trasmessa telematicamente a un intermediario (come il commercialista), i giorni diventano 90.
Entro questo periodo, il contribuente può:
- agare l'importo richiesto: se si riconosce l'errore, si può procedere al pagamento tramite il modello F24 precompilato allegato all'avviso, beneficiando delle sanzioni ridotte e degli interessi di dilazione;
- chiedere la rateizzazione: se l'importo è elevato, è possibile richiedere la rateizzazione dell'avviso bonario, fino a 20 rate trimestrali per qualunque importo e anche in questo caso si mantengono le sanzioni agevolate;
- contestare l'avviso o fornire chiarimenti: se si ritiene che l'avviso sia errato o se si hanno documenti che giustificano la propria posizione, si può contattare l'Agenzia delle Entrate o presentare una memoria difensiva, fornendo le necessarie spiegazioni o integrazioni documentali.
Ti potrebbero interessare i seguenti e-Book in pdf e libri di carta:
- Rateazione cartelle: calcolo Indici Liquidità Alfa Beta (Excel)
- L'Autotutela per sistemare la propria posizione fiscale (eBook)
- Il contenzioso ereditario - Libro carta
- Il contenzioso contributivo con l'INPS
Ti segnaliamo anche il Corso Online del 21.05.2025 | AdER e intimazioni di pagamento: cosa sapere per un ricorso efficace in primo grado
2) Quando l'Avviso Bonario Diventa Cartella Esattoriale: il Punto di non ritorno
La fase "bonaria" ha un tempo limitato.
Se il contribuente:
- non risponde all'avviso bonario entro i termini,
- non paga l'importo richiesto o la prima rata,
- non fornisce chiarimenti sufficienti o questi non vengono accolti dall'Ufficio,
- decade dalla rateizzazione (non pagando le rate dovute),
allora, l'importo non pagato viene iscritto a ruolo.
Questo significa che il debito diventa definitivo e l'Agenzia delle Entrate-Riscossione emetterà la temuta cartella esattoriale.
Ti potrebbero interessare:
- Rateazione cartelle: calcolo Indici Liquidità Alfa Beta (Excel)
- Accertamento parziale integrativo e modificativo eBook
- Detraibilità Iva e operazioni inesistenti
- Riforma accertamento e concordato biennale
- Guida pratica alla redazione di un ricorso tributario | eBook
- Disciplina del sequestro e confisca nei reati tributari
Ti segnaliamo anche il Corso Online del 21.05.2025 | AdER e intimazioni di pagamento: cosa sapere per un ricorso efficace in primo grado
3) La Cartella Esattoriale: Un Atto Con Efficacia Esecutiva
La cartella esattoriale è un atto ben diverso dall'avviso bonario.
Ha natura di titolo esecutivo, il che significa che l'Agente della Riscossione può avviare azioni coattive per il recupero del credito.
Con la cartella, le sanzioni tornano ad essere applicate in misura piena (generalmente il 30% dell'imposta), e si aggiungono interessi di mora e gli "aggi" di riscossione.
Se la cartella esattoriale non viene pagata entro 60 giorni dalla notifica, l'ADER può procedere con:
- fermo amministrativo di veicoli,
- ipoteca legale su beni immobili,
- pignoramenti di conti correnti, stipendi, pensioni o altri beni.
4) L'Importanza di agire aubito
L'avviso bonario, ricorda che, è una preziosa occasione offerta dal Fisco per mettersi in regola a condizioni più vantaggiose.
Ignorarlo significa perdere i benefici offerti, incorrere in sanzioni maggiori e, in ultima analisi, ritrovarsi a dover affrontare una cartella esattoriale con tutte le sue pesanti conseguenze.
È fondamentale, quindi, non sottovalutare mai un avviso bonario.
In caso di ricezione, la parola d'ordine è: agire tempestivamente.
Rivolgersi a un professionista (commercialista o CAF) o direttamente agli uffici dell'Agenzia delle Entrate può fare la differenza tra una semplice regolarizzazione e l'inizio di un lungo, oneroso ed estenuante contenzioso con il Fisco
Ti potrebbero interessare:
- Ravvedimento operoso 2025 aggiornato con le novità normative e con il nuovo tasso di interesse legale pari al 2,00% a far data dal 01/01/2025
- Tutti i casi di Ravvedimento prima e dopo il 1° settembre 2024 (eBook 2024)
- Guida alle dichiarazioni integrative (eBook)