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ATTESTAZIONE SOA E PATENTE A CREDITI: COME EVITARE IL BLOCCO DELL'ATTIVITÀ

Attestazione SOA e Patente a crediti: come evitare il blocco dell'attività

Analisi delle implicazioni della perdita della certificazione SOA per le imprese in classe III escluse dalla patente . Normativa e proposte operative per evitare il blocco

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Negli ultimi anni, il sistema normativo in materia di sicurezza sul lavoro si è evoluto con l’obiettivo di migliorare i livelli di affidabilità e professionalità delle imprese operanti nei cantieri. In questo contesto si inserisce la patente a crediti, uno strumento introdotto dall’articolo 27 del D.lgs. 81/2008, che rappresenta un filtro di ingresso per le imprese e i lavoratori autonomi. 

La ratio è chiara: garantire che l’accesso ai cantieri sia riservato a soggetti che possano offrire garanzie sulla propria qualificazione. 

Tuttavia, il legislatore ha riconosciuto che non tutte le imprese abbiano bisogno di ulteriori adempimenti per dimostrare la propria affidabilità. Per questo motivo è stata prevista un’esenzione per chi possiede la certificazione SOA, limitatamente alle imprese qualificate dalla classe III o superiore. 

Questa esenzione potrebbe apparire logica, poiché il possesso dell’attestazione implica già un processo di verifica articolato, che tocca aspetti finanziari, organizzativi e di conformità normativa.

1) La patente a crediti: obbligo ed esenzioni

La patente a crediti è diventata obbligatoria per accedere ai cantieri a partire dal 2024, secondo quanto stabilito dall’articolo 27 del D.lgs. 81/2008. Si tratta di un documento che attesta la conformità dell’impresa in materia di sicurezza e affidabilità. 

Ogni impresa o lavoratore autonomo parte da un punteggio iniziale e, in base a comportamenti virtuosi o violazioni, il punteggio può aumentare o diminuire.

Le aziende con un punteggio inferiore alla soglia minima non possono operare nei cantieri, salvo procedure per il ripristino dei crediti minimi. Tuttavia, è prevista una esenzione esplicita per le imprese in possesso di attestazione SOA di classe III o superiore, indipendentemente dalla categoria OG o OS di appartenenza.

 Questo perché la certificazione SOA è considerata indice sufficiente di affidabilità.

2) Che cos’è la certificazione SOA

La certificazione SOA è una condizione necessaria per partecipare a gare di appalto pubbliche sopra una certa soglia economica. Si tratta di un’attestazione rilasciata da enti autorizzati dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), che accertano il possesso di requisiti da parte dell’impresa richiedente.

Questi requisiti si distinguono in:

    generali (moralità professionale, assenza di procedimenti concorsuali, regolarità contributiva, iscrizione alla Camera di Commercio);

    speciali (fatturato, referenze bancarie, personale qualificato, esperienze pregresse, capacità tecnico-organizzativa).

L’attestazione può essere richiesta per una o più delle 52 categorie previste, suddivise tra OG (opere generali) e OS (opere specialistiche). Inoltre, le classi da I a VIII determinano l’importo massimo degli appalti a cui si può partecipare. Le imprese devono fornire una documentazione dettagliata e aggiornata, che verrà analizzata e verificata dal soggetto certificatore.

3) Durata e rinnovo dell’attestazione SOA

L’attestazione ha una validità quinquennale, con una verifica intermedia al terzo anno. Durante questa verifica, l’organismo SOA valuta se l’impresa continua a rispettare i requisiti dichiarati. In caso positivo, l’attestazione rimane valida per i restanti due anni. Se invece la verifica evidenzia la perdita di uno o più requisiti, l’attestazione decade anticipatamente.

 Il rinnovo deve essere richiesto almeno 90 giorni prima della scadenza, presso lo stesso o un altro ente certificatore.

 In caso di ritardi, l’attestazione cessa di produrre effetti. Tuttavia, la giurisprudenza e la prassi riconoscono che, qualora la richiesta sia stata formalmente presentata, l’attestazione mantiene efficacia temporanea (ultravigenza)[1] fino alla conclusione dell’istruttoria. 

Secondo i giudici amministrativi, l'unico adempimento richiesto all'azienda è la stipula del contratto o la presentazione della richiesta di rinnovo all'organismo SOA scelto, in modo che quest'ultimo sia contrattualmente obbligato a svolgere le sue attività di verifica finalizzate all'attestazione.


[1] Consiglio di Stato, sez. V, sent. n. 1091/2024; TAR Lazio, Roma, sez. III, sent. n. 7680/2023.

4) Conseguenze della perdita della certificazione SOA

La perdita dell’attestazione SOA comporta conseguenze immediate. In primo luogo, l’impresa perde la possibilità di partecipare a nuovi appalti pubblici sopra soglia. Ma soprattutto, perde l’esenzione dal possesso della patente a crediti. In termini pratici, ciò significa che, da un giorno all’altro, l’impresa non può più accedere ai cantieri, se non dopo aver ottenuto la patente secondo le modalità previste dalla normativa.

Questo può causare interruzioni improvvise nei cantieri, difficoltà contrattuali, sanzioni e contenziosi con i committenti. In assenza della patente, infatti, l’accesso in cantiere risulta irregolare, con tutte le conseguenze del caso.

5) Proposta operativa finestra temporanea SOA - Conclusioni

Proposta operativa: una finestra temporanea per le imprese

Per evitare che la perdita della SOA comporti un blocco operativo immediato, si potrebbe valutare l’introduzione di una finestra temporanea per le imprese che non superano l’audit o non riescono a rinnovare l’attestazione nei tempi previsti.

Questa deroga, limitata nel tempo, avrebbe la funzione di salvaguardare la continuità operativa delle imprese, dando loro modo di completare la documentazione necessaria e inoltrare la richiesta di rilascio della patente a crediti sul portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, senza subire nell’immediato le conseguenze dell’irregolarità.

Una simile misura sarebbe coerente con lo spirito della norma, che intende incentivare il rispetto delle regole ma anche garantire un’applicazione proporzionata e sostenibile, soprattutto per le imprese che operano con continuità e senza violazioni pregresse.

Conclusioni

La perdita o il mancato rinnovo della certificazione SOA rappresenta una criticità significativa per le imprese del settore costruzioni. Oltre alla difficoltà di accedere agli appalti pubblici, comporta l’obbligo immediato di ottenere la patente a crediti, pena l’esclusione dai cantieri.

Le imprese devono quindi pianificare per tempo la verifica triennale e il rinnovo quinquennale, monitorando la scadenza della certificazione ed evitando ritardi. È altrettanto importante mantenere aggiornati i requisiti richiesti e prevedere, nei processi aziendali, una gestione documentale efficace.

Infine, appare auspicabile un intervento normativo o amministrativo che consenta una gestione più flessibile delle transizioni, evitando il blocco improvviso delle attività in caso di difficoltà documentali o tecniche non imputabili a negligenza.

Il nuovo sistema della patente a crediti, a parere di chi scrive, ha il merito di portare l’attenzione sulla necessità di una qualificazione più rigorosa delle imprese, soprattutto nei settori con un alto tasso di infortuni, come quello delle costruzioni. Tuttavia, sarebbe stato auspicabile un meccanismo davvero premiante. Attualmente, infatti, un’impresa a cui venga contestata una delle violazioni che comportano la perdita di crediti, non subisce alcuna decurtazione qualora ottemperi alle prescrizioni impartite dall’organo di vigilanza (pagando l’ammenda ridotta a ¼ del massimo), ai sensi del D.lgs. 758/94 che ha effetto estintivo del procedimento sia sotto il profilo penale che amministrativo.

Fonte immagine: Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay
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