News Pubblicata il 29/03/2023

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Flussi di ingresso in overbooking: si lavora a un nuovo decreto

di Redazione Fisco e Tasse

Le contromisure del governo dopo la maxi risposta delle aziende con il triplo di richieste rispetto agli 82105 ingressi previsti



Il click day  del decreto flussi fissato per ieri 27 marzo ha registrato  238.335 domande nella prima ora , a fronte dei soli  82.705 ingressi previsti  dal Governo con il dpcm   del 26 gennaio 2023

 Il ministero del lavoro fa sapere che prende il via già oggi un nuovo confronto tra Ministro  e  parti sociali per un'analisi del mercato del lavoro  che consenta di definire le quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025, secondo la nuova procedura introdotta dal D.L. 20/2023 ("decreto Cutro") QUI il testo.

 Alla riunione di oggi  partecipano le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale, che si sono impegnate a condividere entro il 5 aprile 2023  una previsione puntuale dei fabbisogni occupazionali, stagionali e non stagionali, nei settori di riferimento.  

Alla luce  delle 240mila domande presentate ieri  le organizzazioni datoriali e sindacali hanno ribadito la richiesta urgente di nuovo decreto flussi,  che arrivi prima dell'annunciato decreto triennale perché venga data risposta a tutte le  domande già presentate.

Viene sottolineata anche la necessita di ridurre al  massimo gli ulteriori adempimenti a carico dei datori di lavoro mentre si ribadisce l'apprezzamento per la norma che esclude dalle quote gli ingressi di lavoratori già formati con corsi professionalizzanti nel proprio paese d'origine 

Intanto esplode anche il numero di arrivi clandestini   e l'associazione dei comuni  italiani ANCI richiede fondi per 600 milioni di euro per far fronte  all'accoglienza 

Decreto flussi 2022 

E' stato definito dal Governo nello scorso mese di gennaio il decreto flussi firmato dal Ministro Piantedosi . La quota di ingressi è fissata a  82.705 lavoratori immigrati extracomunitari da  impiegare come di consueto in diversi  settori, principalmente l'agricoltura.

 Il numero è superiore a quello varato l'anno scorso dal Governo Draghi (69 .000) che era a sua volta circa il doppio del numero fissato nel 2020.  Leggi in merito Decreto flussi 2021 

Il vicepresidente del Consiglio Mantovano  ha precisato in consiglio dei Ministri , presentando il provvedimento,  che  alcune quote sono  riservate 

Obbligo verifica lavoratori disponibili 

Il decreto prevedeva l'applicazione di  norma  presente nel Testo unico sull’Immigrazione ma  raramente utilizzata in passato: si tratta dell'obbligo di  controllo preventivo da parte  del datore di lavoro intenzionato a utilizzare il decreto flussi  di controllare prima  nel centro per l'impiego competente che non sia disponibile un lavoratore italiano o comunitario, già presente nel territorio italiano.

La procedura è già prevista anche in una  nota operativa predisposta dall’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL) che ha predisposto per le aziende un modello di richiesta  da presentare  al Centro per l’impiego, in modo da garantire un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale.

La procedura, inattaccabile dal punto di vista logico e normativo,   risulta complessa dal punto di vista pratico per la difficoltà di coordinare i tempi di azione  dei vari enti coinvolti  rispetto alle esigenze dei datori di lavoro che  chiedono da sempre  tempi certi  e ridotti per le assunzioni.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali



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