News Pubblicata il 18/10/2019

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Videosorveglianza sul lavoro: novità dalla CEDU

Per la Corte Europea dei diritti dell'Uomo in tema di videosorveglianza il diritto alla privacy del lavoratore è superabile per motivi di sicurezza e in particolare nei luoghi pubblici.



Sentenza importante della Corte dei Diritti dell'uomo di Strasburgo  quella pubblicata ieri  in materia  DI utilizzo degli impianti di videosorveglianza  sui posti di lavoro Il giudizio nei ricorsi . 1874/13 e 8567/13  rafforza la tutela della sicurezza delle aziende mettendo qualche paletto al diritto alla privacy dei lavoratori  . Secondo  i giudici di Strasburgo in alcuni casi non solo la videosorveglianza è lecita ma puo essere effettuata senza la preventiva comunicazione ai lavoratori (sempre obbligatoria secondo la normativa italiana).

Vedi  "Il controllo del lavoratore con apparecchiature di videosorveglianza è possibile?"

Il caso all'origine della pronuncia   si era verificato in  un supermercato spagnolo nel quale   avendo rilevato  ammanchi di magazzino  per circa  82mila euro, il direttore  aveva fatto installare  senza preventiva autorizzazione sindacale o delle autorità, alcune telecamere a circuito chiuso, sia visibili (alle uscite) che nascoste (puntate sulle casse nella quali si sospettavano gli illeciti).  Dalle riprese erano poi emerse le prove dei furti di merce da parte del personale , con conseguenti 14 licenziamenti .

I licenziamenti sono stati considerati legittimi  dal tribunale spagnolo  ma cinque dei dipendenti allontanati decisero di ricorrere alla Corte di Strasburgo in quanto anche  per il diritto spagnolo  i lavoratori  avrebbero dovuto essere informati preventivamente dell'installazione degli impianti di  sorveglianza. 

Ma , per la Corte europea,  le decisioni del tribunale non hanno leso i diritti al rispetto dei lavoratori , che hanno avuto un processo giusto . Sono stati infatti  «attentamente bilanciati» i diritti dei dipendenti sospettati di furto e quelli del datore di lavoro  i cui ragionevoli sospetti  rendevano legittimo   l'utilizzo di impianti di controllo a distanza senza notifica preventiva .

I giudici hanno anche specificato che l'intrusione nella privacy dei ricorrenti era stata di grado lieve sia per la sua breve durata che per la  scarsa estensione dell'area sorvegliata, limitata alla zona casse che hanno anche una necessita di tutela inferiore ad altri luoghi di lavoro . Infatti  i giudici della Corte dei diritti dell'Uomo si spinge ad affermare che esistono  diversi  livelli nella privacy che  va garantita ai dipendenti : sarà massima nei luoghi privati come servizi igienici e spogliatoi , elevata negli spazi di lavoro  personali come gli uffici) e  puo essere inferiore negli spazi di lavoro comuni e accessibili al pubblico come le casse del supermercato .

Fonte: Il Sole 24 Ore


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