News Pubblicata il 31/05/2017

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IMU TASI 2017: risoluzione MEF sulle aliquote

Non è possibile dimunuire l'IMU e aumentare la TASI se non a specifiche condizioni: la risoluzione del MEF con le indicazioni per i Comuni



Con la risoluzione 2/D il Ministero dell’economia e delle finanze ha fornito indicazioni sull’IMU e la TASI. In particolare, era stato chiesto al MEF se nonostante il blocco degli aumenti dei tributi locali previsto dalla Legge di stabilità 2016 e prorogato anche per il 2017 fosse possibile:

In particolare, è stata ipotizzata una riduzione dell’attuale aliquota dell’IMU dal 10 per mille al 7,6 per mille, deliberando al contempo, per le stesse categorie catastali, l’applicazione dell’aliquota TASI, attualmente fissata allo zero per mille, al 2,4 per mille.
IL MEF ha ricordato che:

Con riferimento allo specifico quesito proposto, si ritiene che la manovra ipotizzata comporterebbe con evidenza un aggravio della pressione fiscale per gli occupanti degli immobili. La manovra ipotizzata, per poter essere attuata e ritenersi rispettosa delle disposizioni di legge sopra citate, dovrebbe espressamente prevedere

Altra soluzione percorribile potrebbe essere quella di assoggettare anche gli immobili dati in locazione alle nuove aliquote IMU (7,6 per mille) e TASI (2,4 per mille), con rinuncia però da parte del Comune alla TASI dovuta dagli occupanti. L’ente dovrebbe quindi prevedere per tali soggetti una specifica ipotesi di azzeramento dell’aliquota ai sensi del combinato disposto dei commi 676 e 683 dell’art. 1 della legge n. 147 del 2013. Quest’ultimo comma infatti dispone che l’aliquota della TASI può essere differenziata “in ragione del settore di attività nonché della tipologia e della destinazione degli immobili”. Occorre però segnalare che detta manovra fiscale determinerebbe un risparmio di imposta per i proprietari degli immobili locati.
La risoluzione termina chiarendo che la manovra in esame non può essere adottata dai Comuni in applicazione dell’art. 193 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, poiché le soluzioni prospettate non sono idonee ad assicurare la finalità voluta dal Legislatore, vale a dire la “salvaguardia degli equilibri di bilancio”

Fonte: Fisco e Tasse


1 FILE ALLEGATO:
Risoluzione 2/d IMU 29.05.2017

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