Speciale Pubblicato il 21/04/2021

Tempo di lettura: 4 minuti

Vaccinazione lavoratori: regole e modello di piano aziendale

di Rag. Giorgi Giuseppina

Guida alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro a carico dei datori: modalità, norme e facsimile di piano aziendale



In data 6 aprile 2021 è stato siglato il Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali  finalizzati  all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”.

Costituisce parte integrante del Protocollo il documento recante le “Indicazioni ad interim per la vaccinazione SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” approvato l’8 aprile 2021 e reso noto tramite Circolare del Ministero della Salute il 12 aprile 2021.

Attraverso il protocollo e le successive indicazioni sono state fornite le informazioni per costituire, allestire e gestire punti vaccinali straordinari  e temporanei nei luoghi di lavoro.

L’obbiettivo è quello di rendere più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive, accrescendo il livello di sicurezza negli ambienti di lavoro.

La somministrazione riguarderà tutti i lavoratori interessati, con qualsiasi tipologia di contratto,  e potrà avvenire in azienda, presso strutture sanitarie private e, nei casi previsti, in quelle dell’INAIL. 

Va ricordato che i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, compresa la somministrazione, sono a carico dell’azienda, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi e della piattaforma per la registrazione delle  vaccinazioni sono a carico dei servizi sanitari regionali.

Nell’insieme si tratta di adempimenti non semplici e costosi, che coinvolgono importanti aspetti legati alla tutela della riservatezza, all’espletamento delle attività legate all’informazione e all’acquisizione del consenso secondo quanto previsto dal protocollo.      

Sembra pertanto una modalità alla quale potranno accedere aziende di grandi dimensioni, mentre per le aziende di piccole e medie dimensioni rischia di essere un’opportunità più teorica che pratica.

Leggi le ultime novità in Vaccino in azienda: quando e  chi ha diritto?

Vediamo di seguito le tre modalità operative previste dal Protocollo.

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Somministrazione vaccini in azienda

La prima ipotesi prevista dal protocollo è quella della somministrazione dei vaccini all’interno dell’azienda. In questo caso l’azienda prepara “un piano aziendale per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione” nel quale deve essere specificato il numero dei vaccini richiesti per i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione e lo presenta all’ASL che organizzerà la fornitura e la somministrazione.

La raccolta delle adesioni e la successiva trasmissione dei dati vaccinali devono essere gestite nel pieno rispetto della riservatezza e della sicurezza delle informazioni raccolte.    

L’adesione da parte dei lavoratori è volontaria ed è raccolta a cura del medico del lavoro aziendale o del personale sanitario, che valuterà preliminarmente le condizioni di salute utilizzando la modulistica standard di triage e di anamnesi nel rispetto della privacy.

Leggi in merito anche  "Vaccino ai lavoratori: le indicazioni del Garante"

La vaccinazione all’intero dei locali aziendali necessita di:

Il protocollo prevede che la vaccinazione sia effettuata esclusivamente da personale sanitario in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 che dovrà garantire anche la corretta conservazione del vaccino con particolare riferimento alla catena del freddo.

Il medico vaccinatore informa i dipendenti  in merito alla vaccinazione, illustra i contenuti dell’informativa ministeriale e acquisisce il consenso alla vaccinazione, utilizzando la  modulistica unificata predisposta a livello nazionale;      

Il vaccino e le siringhe sono forniti gratuitamente dall’ASL, mentre   tutti gli altri costi sono a carico dell’azienda. 

Il  tempo necessario per la vaccinazione è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro. 

I lavoratori possono aderire alla vaccinazione indipendentemente dalla propria residenza, che può essere anche fuori Regione. 

L’azienda sanitaria assicurerà la programmazione della somministrazione della seconda dose del vaccino, ove prevista, secondo le modalità e le tempistiche previste per ciascun vaccino.

Vaccinazione lavoratori in strutture sanitarie private

La seconda ipotesi prevista dal protocollo riguarda la possibilità, per l’azienda, di far vaccinare i propri dipendenti e collaboratori presso strutture sanitarie private. 

Sarà compito della stessa struttura curare tutti i necessari adempimenti che consentono la somministrazione, ivi compresa la registrazione delle vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dei Servizi Sanitari Regionali.    

Vaccinazione lavoratori in strutture INAIL

La terza ipotesi per realizzare la vaccinazione dei lavoratori in azienda è il ricorso alle strutture INAIL per le aziende che non hanno l’obbligo di nominare un medico competente, o non possono accedere a strutture sanitarie private, in questo caso, trattandosi di iniziativa pubblica, gli oneri restano a carico dell’INAIL.

L’azienda dovrà semplicemente comunicare alla struttura INAIL il numero dei lavoratori che hanno manifestato l’intenzione di ricevere il vaccino.

Piano aziendale di vaccinazione: cosa prevede?

Il piano di vaccinazione allegato riporta la normativa di riferimento ed alcune indicazioni di base sulle caratteristiche  del  Virus SARS-COV-2 .

Inoltre specifica:


3 FILE ALLEGATI:
Protocollo piani aziendali vaccinazione COVID Modello piano aziendale vaccini in azienda Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro

TAG: Emergenza Coronavirus- Green pass La rubrica del lavoro