Il Consiglio nazionale degli ordini dei consulenti del lavoro, con comunicato stampa dell’11 marzo 2019, ha reso noto che nel flusso UniEmens aziendale le qualifiche professionali Istat, corrispondenti alle mansioni realmente esercitate dal lavoratore nel mese di riferimento, non dovranno più essere esposte, come inizialmente richiesto nel messaggio INPS n. 208/2019 .
L’Istituto previdenziale infatti ha accolto la richiesta dei consulenti del lavoro, i quali, in seguito all’introduzione dell’obbligo di indicare per ciascun lavoratore la rispettiva qualifica professionale, avevano segnalato la difficoltà di reperire questi dati , oltretutto di fatto poco utili. L'obbligo sarebbe dovuto entrare in vigore a decorrere dalla competenza febbraio 2019 quindi nell'invio da effettuare entro il 31 marzo.
Nel comunicato i Consulenti specificano anche che resta irrisolta la criticità relativa alla compilazione delle dichiarazioni retributive e contributive mediante flusso per i datori di lavoro che si avvalgono di prestazioni di lavoratori per i quali è prevista dalla normativa vigente l’assicurazione economica di malattia. Con il messaggio 803/2019 è stato istituto infatti un nuovo elemento volto a distinguere il tipo di trattamento retributivo che il datore di lavoro garantisce al lavoratore nei casi di assenza per malattia. Dunque, per tutti i datori di lavoro tenuti al versamento della contribuzione di malattia, a decorrere dalla dichiarazione contributiva di competenza del mese di marzo 2019 dovrà essere codificato in tre opzioni relative al contratto applicato al lavoratore a seconda che il datore di lavoro sia o meno obbligato a integrare l’indennità di malattia a carico dell’Inps oppure la stessa sia dovuta totalmente dall’azienda.
Anche in questo caso, si tratta di informazioni che secondo i Consulenti del Lavoro potrebbero essere ricavate in automatico da altre fonti, quali ad esempio la codifica del contratto applicato. Per scongiurare il blocco dei flussi Uniemens in scadenza il prossimo 30 aprile, è necessario dunque, anche in questo caso, dichiararne la non obbligatorietà. La Categoria infatti ribadisce con forza la propria richiesta all'Istituto di proseguire nel percorso di semplificazione degli adempimenti a carico delle aziende