Per la riforma delle pensioni anticipate con Quota 100 si prevede un divieto di cumulo con altri redditi per 5 anni. Questa l' ultima novità emersa dalla discussione nella maggioranza in preparazione della legge sulla riforma pensionistica . Sembra ormai certo che chi si ritirerà a 62 anni nel 2019 dovrà aspettare fino all'età delle pensione di vecchiaia, 67 anni, per poter sommare alla pensione tutti i redditi diversi legati a lavoro autonomo o collaborazioni occasionali. Potrebbe essere infatti un divieto non fisso ma graduale, nel senso che sarà totale il primo anno per poi scendere gradatamente fino ad azzerarsi al 5 anno. In merito il presidente dell'INPS Boeri ha però sottolineato che il controllo dell'effettivo rispetto del divieto comporterà dei costi amministrativi non indifferenti, dato il livello di evasione fiscale e contributiva nel nostro Paese.
In questo modo comunque in teoria si dovrebbe si abbassare il numero di lavoratori che opteranno per quota 100, e allo stesso fine contribuiranno l'avvio posticipato almeno ad aprile 2019, l'introduzione di finestre mobili di tre mesi per il settore privato e di sei mesi per il settore pubblico. Regola speciale, inoltre, per il settore scuola l'uscita anticipata solo dal 30 settembre 2019.
Tutte cio consente un risparmio di spesa di circa 2 miliardi rispetto a quanto previsto nel ddl Bilancio (6,7 miliardi nel 2019, 7 nel 2020) con previsione di 250-270 mila pensionamenti anticipati, invece dei 450mila annunciati inizialmente.
Il passaggio sarà dunque lento e graduale e consentirà anche l'introduzione di Quota 41, prevista dal contratto di Governo entro il 2023 . Spostata in avanti infatti sarà meno onerosa per l'INPS perche la maggioranza dei pensionati sara soggetta al calcolo delle pensione con metodo misto (retributivo e contributivo) per cui la pensione di anzianità risulterà piu costosa e cio consentira di contenere il numero di uscite anticipate.