HOME

/

FISCO

/

IMU 2024

/

TARI 2017. PRONTA LA BOZZA DEL DECRETO SALVA IMPRESE

2 minuti, Redazione , 11/12/2017

TARI 2017. Pronta la bozza del decreto salva imprese

Niente TARI su magazzini e aree commerciali. La bozza del decreto «salva imprese» chiarisce quando la tassa sui rifiuti non è dovuta

Ascolta la versione audio dell'articolo

Sono quasi terminati i lavori al decreto «salva imprese» che imporrà un freno alla Tassa sui rifiuti (TARI) sui magazzini di imprese e attività commerciali medio-grandi. Il decreto arriva al culmine della questione che ha investito negli ultimi mesi anche i privati di alcuni comuni italiani (tra cui Ancona; Catanzaro; Genova; Milano; Napoli; Rimini; Siracusa).

Ricordiamo che per i privati, il caso è nato da un errore sull’applicazione della parte variabile della tariffa, necessaria per la commisurazione della TARI. Dopo i chiarimenti del Mef, pubblicati nella circolare di novembre 2017, la questione per i privati sembra esser stata chiarita; spetterà adesso a questi procedere a richiedere il rimborso per l’indebito pagato.

Quanto alle imprese, invece, la questione nasce dal fatto che secondo quando previsto dalla disciplina della TARI, le stesse dovrebbero pagare la tassa sul servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti, solo ed esclusivamente sui rifiuti urbani assimilabili. Ricordiamo infatti che l’art. 1 comma 654 della L. n. 147/2013, oltre ad indicare la destinazione del gettito conseguito mediante la TARI, specifica ulteriormente che i costi di gestione e smaltimento dei rifiuti speciali non rientrano tra i costi che la TARI è chiamata a coprire; infatti «…costi relativi ai rifiuti speciali al cui smaltimento provvedono a proprie spese i relativi produttori comprovandone l'avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente…».

Sul punto anche il Mef si è pronunciato, con la risoluzione n. 2/DF del 9 dicembre 2014. Il Ministero aveva già chiarito che, devono considerarsi esenti ai fini TARI e aree su cui si svolgono attività industriali o artigianali che producano in via prevalente rifiuti speciali, poiché «…la presenza umana determina la formazione di una quantità non apprezzabile di rifiuti urbani assimilati…». Con la risoluzione il Mef aveva inoltre osservato che, ove non fosse rispettato il principio poc’anzi citato, si andrebbe in contro ad un ingiustificato incremento dei costi, a discapito di coloro che oltre a sostenere in autonomia lo smaltimento di rifiuti speciali non assimilabili, debbano anche garantire il pagamento del tributo a favore del Comune.

Finalmente la questione sembra stia per chiarirsi anche per le imprese; l’ultima bozza del decreto prevede, infatti, sancisce definitivamente che la Tari non si applichi ai magazzini delle imprese, ma solo con riguardo a mense e locali di servizio, di cui le stesse sono dotate e su locali commerciale; tutte aree che, secondo i canoni stabiliti dalla L. n. 147/2013, sono di per sé idonei a produrre rifiuti urbani assimilabili.

Tag: IMU 2024 IMU 2024

La tua opinione ci interessa

Accedi per poter inserire un commento

Sei già utente di FISCOeTASSE.com?
ENTRA
Commenti

Traverso Mauro - 10/12/2017

Spero che il decreto tenga conto anche dei siti artigianali quali un capannone di una officina meccanica e gommista, che in pratica produce esclusivamente rifiuti speciali. Pur non producendo rifiuti urbani (in pratica un cestino di carta in ufficio) paga circa €2.400/anno di TARI

Registrarsi, conviene.

Tanti vantaggi subito accessibili.
1

Download gratuito dei tuoi articoli preferiti in formato pdf

2

Possibilità di scaricare tutti i prodotti gratuiti, modulistica compresa

3

Possibilità di sospendere la pubblicità dagli articoli del portale

4

Iscrizione al network dei professionisti di Fisco e Tasse

5

Ricevi le newsletter con le nostre Rassegne fiscali

I nostri PODCAST

Le novità della settimana in formato audio. Un approfondimento indispensabile per commercialisti e professionisti del fisco

Leggi anche

IMU 2024 · 19/04/2024 Immobili occupati abusivamente: la Consulta apre la possibilità di chiedere rimborso IMU

La Corte Costituzionale con la sentenza 60 del 18 aprile apre la possibilità di chiedere il rimborso per l'Imu pagata prima del 2023

Immobili occupati abusivamente: la Consulta apre la possibilità di chiedere rimborso IMU

La Corte Costituzionale con la sentenza 60 del 18 aprile apre la possibilità di chiedere il rimborso per l'Imu pagata prima del 2023

Deducibilità IMU 2023 nel modello redditi SC 2024

Deducibilità IMU immobili strumentali 2024: nelle istruzioni al Modello Redditi PF per il rigo RF55 scompare il codice"38", vediamo quale codice utilizzare

Conguaglio IMU 2024: in cassa entro il 29.02, chi lo paga?

Conguaglio IMU del saldo 2023: cosa prevede la legge di bilancio 2024. Chi dovrà pagarlo entro il 29 febbraio 2024 senza sanzioni né interessi

L'abbonamento adatto
alla tua professione

L'abbonamento adatto alla tua professione

Fisco e Tasse ti offre una vasta scelta di abbonamenti, pensati per figure professionali diverse, subito accessibili e facili da consultare per ottimizzare i tempi di ricerca ed essere sempre aggiornati.

L'abbonamento adatto alla tua professione

Fisco e Tasse ti offre una vasta scelta di abbonamenti, pensati per figure professionali diverse, subito accessibili e facili da consultare per ottimizzare i tempi di ricerca ed essere sempre aggiornati.

Maggioli Editore

Copyright 2000-2024 FiscoeTasse è un marchio Maggioli SPA - Galleria del Pincio 1, Bologna - P.Iva 02066400405 - Iscritta al R.E.A. di Rimini al n. 219107- Periodico Telematico Tribunale di Rimini numero R.G. 2179/2020 Registro stampa n. 12 - Direttore responsabile: Luigia Lumia.

Pagamenti via: Pagamenti Follow us on:

Follow us on:

Pagamenti via: Pagamenti

Maggioli Editore

Copyright 2000-2021 FiscoeTasse è un marchio Maggioli SPA - Galleria del Pincio 1, Bologna - P.Iva 02066400405 - Iscritta al R.E.A. di Rimini al n. 219107- Periodico Telematico Tribunale di Rimini numero R.G. 2179/2020 Registro stampa n. 12 - Direttore responsabile: Luigia Lumia.