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DICHIARAZIONE 730/2016 PRECOMPILATA CON SPESE MEDICHE: MEDICI SUL PIEDE DI GUERRA

Dichiarazione 730/2016 precompilata con spese mediche: medici sul piede di guerra

I medici ed i dentisti contestano l'obbligo di invio dei dati delle spese mediche ai fini della dichiarazione 730 precompilato e minacciano di impugnare al Tar il Dm

Ascolta la versione audio dell'articolo

L’Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) ha intenzione di impugnare al Tar il decreto ministeriale sull’invio delle spese mediche ai fini del loro inserimento nella dichiarazione dei redditi 730 relativa al 2015 precompilata (730/2016). In primo luogo, si fa notare che la trasmissione dei dati non è un automatismo a costo zero per medici e dentisti, in secondo luogo i medici sono preoccupati per le sanzioni previste in caso di «omessa, tardiva o errata trasmissione» che ammontano a 100 euro per ogni mancato o erroneo invio e possono arrivare fino a 50mila euro. In realtà, va precisato che la nuova sanzione è contenuta nell’articolo 23 del D.Lgs. n. 158/2015 attuativo della delega fiscale e tutta la riforma relativa alle sanzioni amministrative entrerà in vigore soltanto dal 2017.

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Luciog - 20/10/2015

non è solo questione del 20% di sconto se si paga il conto senza fattura perché ci sono le tasse (IRPEF) evase dal professionista che mediamente possono essere del 40% dell'importo. Quindi lo sconto semmai dovrebbe essere almeno del 50% per convenire altrimenti che ci si "accontenti" del 19% un anno dopo che oltretutto è etico e legale e il professionista paghi il suo 40% di Irpef. Certo che alcuni furbetti se chiedi la fattura ti gonfiano il costo della prestazione per non rimetterci. Dovrebbero vedersi ridurre drasticamente il numero di clienti perché fuori mercato ma purtroppo quando succede ormai è troppo tardi. Chiedere in anticipo costo con fattura e poi decidere di ....rivolgersi altrove.

silvia_msn - 17/10/2015

il problema è che non si possono detrarre TUTTE le spese per intero dal reddito come in altri paesi del mondo come america, inghilterra, ecc. se ci fosse questa cosa evasione non ce ne sarebbe perchè tutti avremmo interesse a chiedere le fatture. è il modo di tassare che è sbagliato. le tasse le pagano i dipendenti che dichiarano più dei datori di lavoro su un reddito FITTIZIO in quanto alla fine dell'anno di quello tassato ne è rimasto poco o nulla tra spesa alimentare e personale, rate per mobili, mutuo, ecc. ma questo lorsignori non se lo vogliono mettere in testa. basterebbe "strisciare " quella maledetta carta sanitaria per ogni acquisto effettuato che alla fine dell'anno l'Ade saprebbe già cosa ho speso su quello che ho guadagnato. Le imprese così pagherebbero e i dipendenti si vedrebbero rimborsati l'irpef che pagano ingiustamente o potrebbero essere tassati di meno in busta. ma qui nessuno vuole lavorare per questo, piuttosto vanno di redditometri, spesometri, accertamenti e studi di settore. evviva l'equità fiscale.

dawnraptor - 16/10/2015

Non siamo così acidi nei confronti dei soli dentisti. Sono davvero in tanti a proporre un congruo sconto al cliente per un pagamento sottobanco, è vero. Ma è anche vero che molti clienti preferiscono chiederlo insistentemente, quello sconto, per pagare subito meno. Perché avere le detrazioni nel 730 è bello, ma magari per una minima infrazione si perde il diritto. E comunque, gestire anni dopo una richiesta di presentazione documenti da parte dell'AdE ha un costo, in tempo e attenzione per chi se lo può fare in proprio, in commercialista se lo si paga perché provveda. Inoltre, i dentisti non si lamentano di dover fare più parcelle, ma di dover comunicare quelle fatte. E questo ha un notevole costo, in termini di organizzazione, mero adempimento e rischio di sanzioni. Senza contare che, perdurando il sistema degli sconti per il nero, non si farà una sola parcella di più, conteranno sempre i soldi. Se ti fanno pagare il 20% in meno subito, perché chiedere il 19% un anno dopo? Non stiamo a raccontarcela... Lo Stato si fa bello trionfalisticamente verso i privati addossando tutto il lavoro e tutti i costi e i rischi a chi già lavora, spesso con minimi margini di guadagno. Perché questo sistema della comunicazione delle parcelle è valida anche per le ritenute d'acconto, da chiunque operate, con grave aumento di costi per tutti. Costi che, in definitiva, non potranno che essere riscaricati sull'utente finale dei vari servizi! Nota: lavoro da un commercialista, non sono un dentista...

contemax - 15/10/2015

già proprio quella è la preoccupazione! non forse quella che magari saranno obbligati a fatturarle le prestazioni una volta per tutte!

Ale - 15/10/2015

La fatturazione e la trasmissione dei dati sono due eventi separati, l' obbligo della trasmissione non implica che debbano per forza fatturare ...

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