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MATERNITÀ: NUOVE INDICAZIONI E MODELLI INL PER L' INTERDIZIONE AL LAVORO

Maternità: nuove indicazioni e modelli INL per l' interdizione al lavoro

La circolare INL 5944/2025 fornisce indicazioni e modelli per le richieste di interdizione ante e post partum. Modalità di richiesta e istruttoria le mansioni vietate

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L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha emanato la nota prot. n. 5944 dell’8 luglio 2025, con la quale fornisce, ai propri ispettori, indicazioni operative in merito all’emanazione dei provvedimenti di interdizione al lavoro delle lavoratrici madri, in periodo antecedente e successivo al parto, previsti dagli articoli 6, 7 e 17 del decreto legislativo n. 151/2001 (cd. TU sulla maternità e paternità).In allegato sono elencate  in dettaglio tutte le attività, sostanze, condizioni e processi lavorativi vietati o da sottoporre a valutazione, per proteggere la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere e in allattamento. Si tratta di strumenti operativi indispensabili per datori di lavoro, consulenti del lavoro e operatori degli ITL. (v. maggiori dettagli all'ultimo paragrafo)

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1) Richieste interdizione dal lavoro: come fare

La circolare INL n. 5944 dell'8 luglio 2025 chiarisce in modo operativo le modalità di richiesta dell’interdizione dal lavoro per le lavoratrici madri, sia prima (ante partum) che dopo il parto (post partum). L’istanza può essere presentata:

  1. dalla lavoratrice stessa;
  2. dal datore di lavoro.

La documentazione da allegare varia a seconda del momento in cui si richiede l’interdizione:


Tipo di interdizioneDocumentazione richiesta
Ante partumCertificato medico con data presunta del parto, mansione svolta, eventuali rischi presenti, dichiarazione del datore sull’impossibilità di adibire ad altre mansioni
Post partumCertificato di nascita/autocertificazione, mansione svolta, motivazioni dell’esposizione al rischio



Entrambe le parti possono utilizzare i moduli disponibili sul sito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. 

La presentazione dell’istanza viene protocollata dall'INL   nella stessa data di ricezione e la relativa istruttoria deve essere avviata tempestivamente. 

I datori di lavoro devono anche allegare lo stralcio del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) specifico per le lavoratrici gestanti o puerpere.

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2) Valutazione dei rischi e criteri per l’interdizione : le mansioni vietate

La fase istruttoria  dell'INL prevede la verifica di due condizioni:

  • presenza di condizioni di lavoro pregiudizievoli per la salute di madre e bambino;
  • impossibilità di adibire la lavoratrice ad altre mansioni compatibili.

Riportiamo di seguito la tabella delle mansioni vietate come da allegato alla nota

Lavori vietatiPeriodo di interdizioneRiferimento normativo
Movimentazione manuale carichi superiori a 3 kgDurante la gestazioneAllegato A, lett. G
Stazione eretta per più di metà orario lavorativoDurante la gestazioneAllegato A, lett. G
Posture incongrue e scomodeDurante la gestazioneAllegato A, lett. G
Lavori su scale e impalcatureDurante la gestazioneAllegato A, lett. E
Macchine a pedale con ritmo frequenteDurante la gestazioneAllegato A, lett. H
Utensili o macchine che trasmettono vibrazioni intenseDurante la gestazioneAllegato A, lett. I
Assistenza a malati psichiatrici o infettiviGestazione e 7 mesi dopo il partoAllegato A, lett. L
Manipolazione di sostanze tossiche in agricolturaGestazione e 7 mesi dopo il partoAllegato A, lett. M
Monda e trapianto del risoDurante la gestazioneAllegato A, lett. N
Lavoro a bordo di mezzi di trasporto (navi, aerei, treni, bus)Durante la gestazioneAllegato A, lett. O
Contatto con piombo e composti, mercurio, amianto, cancerogeni, mutageniGestazione e 7 mesi dopo il partoAllegati A-C, d.lgs. 81/2008
Radiazioni ionizzanti e non ionizzantiGestazione e 7 mesi dopo il partoAllegati A-C, art. 11 d.lgs. 151/2001
Manipolazione di animali feroci o velenosi, stalloni o toriDurante la gestazioneAllegato A, sezione II
Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, ambienti confinatiDurante la gestazioneAllegato A, sezione II
Condotta di veicoli o mezzi operativi pesantiDurante la gestazioneAllegato A, punto 27
Esposizione a rumori superiori a 90 dBDurante la gestazioneAllegato A, punto 1.b
Lavori notturniDurante la gestazione e dopo il partoArt. 53, d.lgs. 151/2001
Contatto con bambini piccoli (educatrici, infanzia, primaria)Gestazione e 7 mesi dopo il partoCircolare INL 5944/2025
Lavori sotterranei (miniere)Gestazione e post partoAllegato B, lett. A.1
Movimentazione disabili non autosufficienti (docenti di sostegno)Gestazione e 7 mesi dopo il partoCircolare INL 5944/2025

Particolare attenzione è data al comparto scuola:

  1.  le insegnanti di nido, infanzia e primaria sono automaticamente coperte dall’interdizione per l’intero periodo (gestazione + 7 mesi post parto) per rischio biologico e fisico, senza ulteriori accertamenti. 
  2. Per le insegnanti della scuola secondaria e personale di sostegno, la valutazione è caso per caso.

3) Emissione del provvedimento, comunicazione, ricorsi

L’Ispettorato deve adottare il provvedimento  finale relativo all'istruttoria entro 7 giorni dalla ricezione della documentazione completa

È importante notare che l’astensione effettiva dal lavoro decorre dalla data del provvedimento, e non da quella di presentazione della domanda. 

Se mancano documenti fondamentali (come il DVR), l’ufficio può attivare controlli in loco o anche un’ispezione.

Il provvedimento è comunicato a:

  • lavoratrice;
  • datore di lavoro;
  • eventualmente INPS per la gestione economica del congedo in caso di lavoratrici dipendenti.

Se l’istanza è respinta, l’ufficio deve motivare il diniego tramite comunicazione ex art. 10-bis L. 241/1990, concedendo 10 giorni per eventuali osservazioni.

In mancanza di riscontro, segue comunque l’adozione del provvedimento definitivo di diniego.

Infine, è possibile impugnare il provvedimento davanti al Giudice del lavoro qualora si ritenga leso un diritto soggettivo.

4) Gli allegati mansioni vietate e raccomandazioni

Ecco una panoramica  di cosa contengono i tre allegati:

 ALLEGATO A – Lavori vietati ex art. 7, comma 1, d.lgs. 151/2001

Questo è l’allegato più corposo e impone un divieto assoluto di adibizione a determinate mansioni in presenza di gravidanza. È articolato in tre sezioni:

Sezione I: esposizione ad agenti

  1. Fisici: atmosfere in sovrapressione, rumore >90 dB, vibrazioni, temperature estreme.
  2. Biologici: agenti patogeni dei gruppi 3 e 4 (es. tubercolosi, rosolia se non immunizzata).
  3. Chimii: sostanze tossiche, corrosive, cancerogene, mutagene, piombo, amianto, mercurio.

Sezione II: processi e lavori specifici

Include oltre 30 voci di attività vietate, tra cui:

  • Lavori in gallerie, cave, miniere;
  • Fonderie, forni industriali >500°C;
  • Saldatura, metallizzazione, demolizione navi;
  • Manipolazione esplosivi, produzione farmaci;
  • Uso di martelli pneumatici, pulizia camini, agricoltura con sostanze nocive.

Sezione III: condizioni operative faticose

Contiene condizioni molto comuni, come:

  • Lavori in piedi per più di metà orario;
  • Posture scomode;
  • Macchine a pedale con sforzo frequente;
  • Movimentazione manuale di carichi;
  • Lavoro su scale e impalcature;
  • Contatto diretto con bambini o soggetti fragili (asili, scuole);
  • Lavoro a bordo di mezzi di trasporto.

 Validità del divieto: spesso si estende fino a 7 mesi dopo il parto, non solo durante la gravidanza.

 ALLEGATO B – Ulteriori lavori vietati ex art. 7, comma 1, d.lgs. 151/2001

Contiene ulteriori restrizioni specifiche per le lavoratrici gestanti o puerpere, in particolare:

Agenti fisici: lavoro in sovrapressione (camere iperbariche).

Agenti biologici: toxoplasma, virus della rosolia se non immunizzata.

Agenti chimici: piombo e suoi derivati.

condizioni di lavoro vietate: lavoro sotterraneo (es. attività mineraria).

 ALLEGATO C – Agenti, processi e condizioni da valutare ex art. 11 d.lgs. 151/2001

Diversamente dai primi due, questo allegato non stabilisce un divieto automatico, ma elenca situazioni che richiedono una valutazione del rischio dettagliata nel DVR aziendale. Include:

Agenti fisici: colpi, vibrazioni, movimentazione pesi, fatica mentale/fisica.

Agenti biologici: anche gruppi 2 (es. citomegalovirus, epatite), se pericolosi per il feto.

Agenti chimici: sostanze mutagene, cancerogene, tossiche per la riproduzione.

Processi industriali: indicati nell’Allegato XLII del d.lgs. 81/2008.

Condizioni ambientali: sollecitazioni termiche, rumore, radiazioni non ionizzanti.

In questo caso, il datore di lavoro deve valutare il rischio e, se non è possibile eliminarlo o spostare la lavoratrice, si attiva la procedura di interdizione.

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