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CONTRIBUTI FORMAZIONE PER PARITÀ DI GENERE: PROROGA SCADENZE AL 2026

Contributi formazione per parità di genere: proroga scadenze al 2026

Più tempo per la conclusione e la rendicontazione degli interventi finanziati dal Fondo per la formazione alla certificazione di parità di genere Decreto ministeriale in GU

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Con il Decreto 24 marzo 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2025, il Ministero del Lavoro di concerto con il Dipartimento per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, ha disposto la proroga di dodici mesi dei termini previsti dal precedente decreto del 18 gennaio 2024, pubblicato il 6 marzo 2025. 

Quest'ultimo decreto attuativo definiva le modalità di utilizzo del Fondo per le attività di formazione propedeutiche all'ottenimento della certificazione di parità di genere, istituito dall’art. 1, comma 660, della legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022).

Il Fondo ha una dotazione iniziale di 3 milioni di euro, destinati a sostenere interventi formativi volti a favorire l’accesso delle imprese, in particolare PMI, alla certificazione della parità di genere, così come previsto anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Vediamo piu in dettaglio.

1) Contributi formazione certificazione di parita: le nuove scadenze

Il decreto 18 gennaio 2024 aveva stabilito che:

  • Gli interventi  formativi rivolti all'ottenimento dei contributi per la  Certificazione dovevano concludersi entro il 30 giugno 2025;
  • La rendicontazione delle spese dovesse avvenire entro il 31 dicembre 2025;
  • La documentazione preliminare per la richiesta di acconto dovesse essere inviata entro il 30 giugno 2024.

Con il decreto del 24 marzo 2025, tutti questi termini sono stati prorogati di un anno:

  • Gli interventi dovranno ora concludersi entro il 30 giugno 2026;
  • La rendicontazione dovrà essere effettuata entro il 31 dicembre 2026;
  • La documentazione preliminare dovrà essere trasmessa entro il 31 dicembre 2025.

Questa proroga, accogliendo una richiesta formale del Coordinamento XI^ Commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, risponde alla necessità di garantire tempi adeguati per il completamento delle attività formative, tenuto conto delle difficoltà organizzative registrate da molte amministrazioni regionali e imprese. 

I datori di lavoro e i consulenti del lavoro devono quindi aggiornare tempestivamente i piani di lavoro in corso per rispettare i nuovi termini, evitando il rischio di perdere i contributi già assegnati o di vedere compromesso il percorso di certificazione intrapreso.

2) Fondo certificazione parità: a cosa serve

La proroga rappresenta un’occasione importante per le aziende che intendono valorizzare il loro impegno sui temi della diversità di genere e della responsabilità sociale d’impresa.

Si ricorda che le attività finanziabili attraverso il Fondo sono finalizzate alla realizzazione di percorsi di formazione interna che riguardino:

  • La riduzione del gender pay gap;
  • Il miglioramento delle politiche di conciliazione vita-lavoro;
  • La promozione di una cultura organizzativa inclusiva;
  • Il sostegno alla leadership femminile.

Vedi per maggiori dettagli Certificazione parita le linee guida ministeriali per la formazione

Per poter fruire dei benefici del Fondo dunque , è indispensabile rispettare scrupolosamente le nuove scadenze e predisporre adeguata documentazione amministrativo-contabile. Il decreto 24 marzo 2025 chiarisce infatti che la mancata trasmissione della documentazione per l’acconto entro il 31 dicembre 2025 potrebbe comportare il disimpegno delle somme già assegnate. 

Giova ancora sottolineare che ottenere la certificazione di parità di genere non rappresenta solo un adempimento formale, ma un reale vantaggio competitivo. Le imprese certificate possono infatti beneficiare di premialità nell’ambito di bandi pubblici e appalti e migliorare il loro posizionamento sul mercato, aumentando l’attrattività verso talenti e stakeholder.


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Fonte immagine: chat GPT
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