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REVISIONE DEI PRINCIPI DI BASILEA: IL RISCHIO CLIMATICO

Revisione dei principi di Basilea: il rischio climatico

Nuove regole vigilanza bancaria. Revisione Principi Fondamentali dal Comitato di Basilea: rischio climatico e le relative conseguenze sulla sostenibilità degli istituti

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Recentemente il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha reso pubblico un documento che introduce alcune revisioni e modifiche ai “Principi Fondamentali” che dispongono circa le regole e l’efficacia in ambito di vigilanza bancaria.

I principi fondamentali non sono altro che degli standard che si occupano di definire modi e metodi in tema di regolamentazione prudenziale e di vigilanza degli istituti di credito

Questi principi hanno un’applicazione universale e, quindi, riguardano un grande numero di banche e di paesi. Generalmente sono le autorità di vigilanza che fanno ricorso e che applicano i principi fondamentali per determinare se l’organizzazione e la pianificazione degli intermediari finanziari sia efficace e rispettosa dei rischi del proprio del business

La revisione dei principi è stata avviata lo scorso anno nel mese di aprile ed aveva l’intento di valutare i cambiamenti in atto sull’organizzazione del sistema bancario e il loro effetto sulle norme e sui sistemi di vigilanza.

Le modifiche spaziano in diversi ambiti e riflettono e recepiscono i nuovi orientamenti gestionali e normativi sulla vigilanza.

Per i nostri fini porremo attenzione alle novità che riguardano i rischi legati al clima e le conseguenze che questi possono avere sulla sostenibilità degli istituti.

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1) Rischi cambiamenti climatici per la stabilità finanziaria delle banche

Ormai è chiaro che i rischi in tema di cambiamenti climatici sono sempre più importanti e attenzionati dai legislatori e dai regolatori; questo perché possono avere effetti non solo sulla solidità finanziaria delle singole banche ma anche sulla stabilità finanziaria dell’intero sistema.

È per questo motivo che le norme revisionate dal Comitato di Basilea introducono cambiamenti specifici che obbligheranno il management a fare riferimento diretto, nelle comunicazioni sociali e nei piani aziendali, al rischio finanziario che può derivare dal clima.

Sulle questioni climatiche le modifiche riguardano i seguenti principi

  • il principio numero 8 sull’approccio da tenere ai fini della vigilanza;
  • il principio numero 10 che disciplina le segnalazioni sulla vigilanza;
  • il principio numero 15 che si occupa del processo di gestione del rischio degli enti finanziari;
  • il principio numero 26 sui controlli interni che prevede che l'orizzonte temporale per stabilire una visione prospettica della banca dovrebbe riflettere adeguatamente i rischi finanziari legati al clima e i rischi emergenti, se necessario.  

Di seguito proponiamo un rapido esame di alcuni dei cambiamenti proposti alle regole fondamentali che ricordiamo erano in vigore dal 2012.

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2) Approccio in tema di vigilanza banche: sostenibilità modello business

Il principio numero 8 si occupa dell’approccio in tema di vigilanza prevedendo che la metodologia e i processi devono affrontare la struttura del gruppo bancario (tenendo conto anche dei rischi posti dalle entità del gruppo più ampio) e individuare i rischi relativi alla sostenibilità del modello di business delle banche, compresa la capacità di progettare e attuare strategie solide e lungimiranti per generare rendimenti sostenibili nel tempo; ora si prevede che l'orizzonte temporale per stabilire una visione prospettica deve riflettere adeguatamente anche i rischi finanziari che sono legati agli eventi climatici e ai rischi emergenti.

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3) Le banche devono fornire informazioni sull'esposizione al rischio climatico

Relativamente al principio numero 10 in ambito di segnalazioni sulla vigilanza, si ribadisce che l'autorità di vigilanza può chiedere ad intervalli regolari alle banche di fornire informazioni, anche ai gruppi, sulla situazione finanziaria e sulla performance e l’esposizione al rischio

Le banche devono dettagliare nelle loro comunicazioni dati

  • sulle attività e sulle passività in bilancio; 
  • sulle poste fuori bilancio; 
  • sull’adeguatezza patrimoniale; 
  • sulla liquidità; 
  • sulle grandi esposizioni;
  • sulle concentrazioni di rischio divise per settore economico, area geografica e per valuta; 
  • sulla qualità dell'attivo; 
  • sull’accantonamento per perdite su crediti; 
  • sulle transazioni tra parti; 
  • sul rischio di tasso di interesse; 
  • sul rischio di mercato e 
  • d’ora in avanti sulla rilevanza dei rischi finanziari che sono direttamente legati al clima.

4) Rischi finanziari e cambiamenti climatici: nuovi meccanismi di gestione del rischio

Nel principio 15 che disciplina il processo di gestione del rischio,  viene stabilito che l'autorità di vigilanza deve regolare e suggerire processi che portano le banche a disporre di adeguati meccanismi di gestione del rischio (anche con riguardo alla supervisione del consiglio di amministrazione e dell'alta direzione) per 

  • identificare, 
  • misurare, 
  • valutare, 
  • monitorare, 
  • segnalare, 
  • controllare, 
  • e attenuare tutti i rischi sostanziali tra cui quelli finanziari legati al clima e idoneamente valutati su orizzonti temporali pertinenti

L’identificazione e la valutazione dei rischi devono avvenire in modo tempestivo e devono consentire di misurare l'adeguatezza del capitale, della liquidità e la sostenibilità dei modelli di business, in relazione al profilo di rischio, al mercato e alle condizioni macroeconomiche generali.

Sempre nel principio 15 in merito agli stress test si precisa meglio l’ambito delle analisi interne. L'autorità di vigilanza può richiedere alle banche di disporre di programmi di stress test che siano lungimiranti e che coprano tutti i rischi materiali, tenuto conto del proprio profilo di rischio e dell’importanza sistemica. Queste simulazioni diventano parte integrante dei processi di gestione e dovranno riflettere e incorporare anche i rischi finanziari che sono legati al clima.

Come si può intuire dalle modifiche proposte, il Comitato di Basilea ritiene che in futuro possano essere sempre più rilevanti per le banche, e per il sistema finanziario tutto, i rischi connessi ai cambiamenti climatici. Per le banche sarà una sfida organizzativa e gestionale di non facile attuazione, perché è intuitivo che è tutt’altro che agevole misurare l’impatto di eventi non prevedibili e che potrebbero presentare andamenti non lineari.

Fonte immagine: Foto di 0fjd125gk87 da Pixabay
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