News Pubblicata il 16/05/2023

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Lavoro domestico: agevolazioni azzerate nel Decreto Lavoro

di Redazione Fisco e Tasse

Innalzamento deducibilità dei contributi per i lavoratori domestici cancellato dal Decreto Lavoro. Altre agevolazioni negate potrebbero entrare nella conversione in legge



Nella bozza del recente decreto legge in tema di lavoro n. 48 2023   erano presenti alcune novità importanti riguardanti il  lavoro domestico, e cioè :

la versione finale del decreto ha  escluso  entrambe le misure  . Inoltre viene specificato che il lavoro domestico è anche escluso da altre agevolazioni    come gli incentivi alle assunzioni   e il taglio al cuneo fiscale

Vediamo più in dettaglio nei paragrafi seguenti.

Contributi lavoro domestico deducibili fino a 3mila euro

L''innalzamento   dell'importo massimo deducibile dalla dichiarazione dei redditi dei contributi previdenziali  versati per i lavoratori domestici  a 3mila euro, quasi il doppio dell'attuale importo di 1.549,37 annui. (TUIR art 10 comma 2 terzo periodo )  era presente nella bozza di decreto lavoro approvata dal Governo il 1 maggio ma è scomparsa dal testo .  La novità  avrebbe dovuto  essere applicabile già per il periodo di competenza 2023.

Sorveglianza sanitaria lavoratori domestici

Come anticipato lo schema di decreto prevedeva  anche che i lavoratori domestici  possano richiedere di essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, alle strutture territoriali dell’INAIL. L'istituto di assicurazione contro gli infortuni  dovrebbe provvedere  con proprie risorse, senza  alcun onere  a carico dei datori di lavoro.

Le altre agevolazioni negate: incentivi assunzioni e taglio cuneo 

L'esclusione di colf, badanti e baby sitter  dagli incentivi assunzioni invece non è una novità  in quanto  praticamente tutte le agevolazioni contributive in questo senso non prevedono l'applicazione per i lavoratori domestici . Anche  nel caso del  nuovo bonus assunzione di  "Neet",  il decreto Lavoro (Dl 48/2023)  li esclude esplicitamente.

Infine  va sottolineata anche la misura più pesante proprio per le buste paga dei lavoratori ovvero l'esclusione  dal nuovo taglio del cuneo fiscale che scatta il 1° luglio 2023.

 L'eccezione  era purtroppo prevista già dalla legge di bilancio 2022 (n. 234 2021)  che ha iniziato la riduzione della quota  di contribuzione previdenziale  a carico dei lavoratori,  poi prorogata e potenziata  arrivando all'attuale taglio  di 6 o 7 punti percentuali per i lavoratori con reddito rispettivamente entro i 25mila o 35mila euro.

Le associazioni  dei datori di lavoro domestico  avanzano   da molti anni  la richiesta ai Governi  di   deduzione integrale 

 Anche la maggiore tutela dei lavoratori, e non solo delle famiglie datrici di lavoro del settore,   dovrebbe godere di maggiore considerazione  dato che questo  servizio sostituisce ormai sempre più spesso l'assenza di assistenza sociale diffusa, per una popolazione sempre più anziana  e costituisce una spesa rilevante per sempre maggior numero di famiglie anche non abbienti.

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Fonte: Gazzetta Ufficiale



TAG: La rubrica del lavoro Riforme del Governo Meloni